Interviste sulla storia contemporanea rispondono Enrique Moradiellos Garcia, Guido Formigoni, a cura di Laura Ciglioni e Guido Panvini. 2019 (original) (raw)

Storia Digitale e Pubblica: lo storico tra i “nuovi creatori” di storia Enrica Salvatori (Laboratorio di Cultura Digitale, Università di Pisa) in corso di stampa in "Public History. Problemi e pratiche", a cura di P. Bertella Farnetti, L. Bertucelli, A. Botti, Mimesis Edizioni, Milano, 2017.

in corso di stampa in "Public History. Problemi e pratiche", a cura di P. Bertella Farnetti, L. Bertucelli, A. Botti, Mimesis Edizioni, Milano, 2017. La rivoluzione digitale ha avuto un profondo impatto sul modo in cui oggi la storia viene studiata, analizzata, condivisa, insegnata oltre che sul modo in cui le fonti che documentano i fenomeni del passato vengono pubblicate, conservate e addirittura prodotte. Si può quindi certamente parlare di un digital turn per la professione di storico.

Introduzione alla storia moderna, Bologna, Il Mulino, 2018

massimo donattini, Luciano Pezzolo, Hitomi Sato, Lucio Biasiori, vincenzo lavenia, Maria Pia Donato, Antonio TRAMPUS, Marco Bellabarba, Massimo Rospocher, Roberta Biasillo, Marco Armiero

INDICE DEL VOLUME: Introduzione. - PARTE PRIMA: LE QUESTIONI. - I. Il pensiero del passato e l’idea di moderno. - II. Misurare il tempo. - III. Rivoluzioni ecologiche lunghe tre secoli. - IV. Cartografare lo spazio. - V. Reti globali e merci. - VI. Lavoro, schiavitù, migrazioni. - VII. Grande divergenza, capitalismo, industrializzazione. - VIII. Stati, imperi, colonie. - IX. Le città. - X. Violenza e guerra. - XI. Le stratificazioni sociali. - XII. Matrimonio, famiglia, sessualità. - XIII. Culti e religione: contatti, conflitti, trasformazioni. - XIV. Emozioni tra individuo e collettività. - XV. Organizzazione e sapere scientifico. - XVI. La comunicazione: stampa, scrittura, oralità, immagini e suoni. - PARTE SECONDA: I LUOGHI E LE GRANDI CESURE. - XVII. 1368. Dopo la «pax mongolica»: l’Asia dei Ming e di Timur. - XVIII. 1434-1512. La fondazione dell’«Estado da India» e l’inizio del colonialismo. - XIX. 1453-1526. Istanbul, la Persia e Agra: gli imperi islamici. - XX. 1492. Da Granada ai Caraibi: la Spagna unita tra «conversos» e vecchi cristiani. - XXI. 1517. Wittenberg, Ginevra, Londra e Roma: la crisi religiosa in Europa. - XXII. 1519-1555. Da Gand ad Augusta: Carlo V e il potere asburgico. - XXIII. 1520-1683. Da Rodi a Vienna: la sfida ottomana. - XXIV. 1521-1534. Tenochtitlán e Cuzco: come finirono gli «imperi» del Nuovo Mondo. - XXV. 1527. Il sacco di Roma e le guerre d’Italia. - XXVI. 1533-1613. La Russia e l’Eurasia: Ivan il Terribile e il «periodo dei torbidi». - XXVII. 1559-1648. Da Parigi a Vestfalia: i conflitti di religione. - XXVIII. 1602. La VOC: i Paesi Bassi e l’imbarazzo della ricchezza. - XXIX. 1603-1644. Una dinastia di «shogun» per il Giappone, i Qing in Cina. - XXX. 1609. Espellere i «moriscos». - XXXI. 1649. Una repubblica puritana e le origini della potenza britannica. - XXXII. 1660. Lo Stato sono io: la Francia e l’Europa del tardo Seicento. - XXXIII. 1682-1796. Baltico, Mar Nero, Siberia: la Russia dei Romanov in guerra. - XXXIV. 1700-1738. L’Europa multipolare. - XXXV. 1740-1763. Guerre europee e guerre globali. - XXXVI. 1776-1833. Le Rivoluzioni Atlantiche. - XXXVII. 1789. Parigi insorge: la Rivoluzione Francese. - XXXVIII. 1804-1815. Il nuovo ordine in Europa. - Carte. - Cronologia. - Indici.

M.Valenti, Ogni tempo ha la sua storia: interessi culturali e politici nello studio dei Germani, in A.Chavarría Arnau, M.Jurković(eds), Alla ricerca di un passato complesso. Contributi in onore di Gian Pietro Brogiolo per il suo settantesimo compleanno, Zagreb - Motovun, 2016,pp.109-136

The study of the "Germans" has characterized much European historical research, since the 17th century and up to today. This study has been used to sustain political and ideological ideas, and even the extreme nationalistic and racial Nazi ideas. It is, however, a very important issue for the history of Archaeology, as these theories influenced research and the formulation of interpretative models. In this paper, the author explains and discusses the use of archaeological data and its importance in the construction of the European nationalisms. Key words: Early Middle Ages, Barbarians, Europe, Historiography

Marco Fioravanti recensione a Nella breccia del tempo. Scrittura e uso politico della storia in Rivoluzione, a cura di F. Dendena, Bruno Mondadori, Milano, 2017 (con contributi di Daniele Di Bartolomeo, Paolo Conte, Olivier Ritz e Loris Chavanette).

2017

...Gli storici, infatti, si sono accorti che la Rivoluzione francese, oltre a essere stata la fucina del futuro, è stata anche un laboratorio dove il nuovo ha preso forma attraverso l’uso della comparazione storica, mediante il confronto con le esperienze rivoluzionarie coeve e tramite la rielaborazione dei fatti rivoluzionari. Obiettivo del volume Nella breccia del tempo è interpretare questo cambio di prospettiva in modo originale, attraverso la presentazione di cinque casi di studio distinti ma complementari...

Una rifessione sulla storia contemporanea, in Storica. 74 • anno XXV, 2019

Over the last fifty years, the study of late modern and contemporary history has enormously expanded in Italy and elsewhere. The field attracted many scholars from younger generations, strengthened its presence in university curricula, and assumed a central role in funding programs for historical research. The growing status of the field appears to be characterized by two contradictory aspects: on the one hand, an extension of the spatial perspective of analysis, with a new interest in the global dimension; on the other hand, a contraction of the period under study, as new research has often narrowed its focus to the twentieth century. The editorial board of «Storica» drew up a document that tackles this paradox and the complex relationship between modern history and the social sciences, and asked a group of six Italian modern historians to debate it in a workshop. This section contains their reflections.

La ricerca della modernità: Luigi Ridolfi, Tullo e Manlio Morgagni

Romagna in trasformazione. Forlì e il forlivese dal dopoguerra al regime (1919-1932), 2019

L'affannosa ricerca della modernità - quella fordista, delle macchine e della comunicazione di massa - tra confilitto e primo dopoguerra, di tre forlivesi: la medaglia d'argento al valor militare, il pilota Luigi Ridolfi, passato dai bombardieri alle sperimentazioni per l'aviazione civile; Tullo Morgagni, ex capo-redattore della Gazzetta, inventore del Giro d'Italia, della Milano-Sanremo e del Giro di Lombardia, nonchè principale giornalista aviatorio d'Italia; Manlio Morgagni, suo fratello maggiore, primo direttore amministrativo de "Il Popolo d'Italia", poi direttore della "Rivista Illustrata" e presidente dell'Agenzia Stefani. I primi due periranno nel primo disastro aereo dell'aviazione civile italiana (Verona, 2 agosto 1919), in un volo a/r da Milano a Venezia, organizzato da Tullo e pilotato da Luigi; Manlio morirà suicida nella notte del 25 luglio 1943, sconvolto dalla notizia della deposizione di Benito Mussolini dal comando del Paese.