Cross-window (original) (raw)

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La gotika krucbastona fenestro (ankaŭ krucfenestro aŭ ŝtonkruca fenestro) estas konata ekde la 14-a jarcento. Karakteriza estas la subdivido de la fenestrofaco en kvar unuopajn fenestrojn, kiuj estas malfermeblaj sendepende unu de la aliaj. La fenestrokrucoj origine estis el ŝtono (ŝtonkruca fenestro); nur en la baroko evoluis la ligna krucbastona fenestro.

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dbo:abstract La gotika krucbastona fenestro (ankaŭ krucfenestro aŭ ŝtonkruca fenestro) estas konata ekde la 14-a jarcento. Karakteriza estas la subdivido de la fenestrofaco en kvar unuopajn fenestrojn, kiuj estas malfermeblaj sendepende unu de la aliaj. La fenestrokrucoj origine estis el ŝtono (ŝtonkruca fenestro); nur en la baroko evoluis la ligna krucbastona fenestro. (eo) Das spätgotische Kreuzstockfenster (auch als ‚Kreuzfenster‘, oder ‚Steinkreuzfenster‘ bezeichnet) ist seit dem 14. Jahrhundert bekannt und ersetzte an Wohnbauten die früher üblichen romanischen oder gotischen Bogenfenster, die seitdem nahezu ausschließlich Sakralbauten vorbehalten blieben. Die beiden oberen Fenster waren meist etwas kleiner als die unteren und konnten separat geöffnet werden. Letzteres gilt in ähnlicher Weise für ein Querstockfenster, welches statt des Kreuzes lediglich einen trennenden horizontalen Riegel (Kämpfer) besitzt. (de) A cross-window is a window whose lights are defined by a mullion and a transom, forming a cross. The Late Gothic cross-window is known since the 14th century and replaced the hitherto common Romanesque or Gothic on buildings. Since then the latter have almost exclusively been reserved for church buildings. The two, upper lights were usually somewhat smaller than the two lower ones and could be opened separately. The latter is also true for a transom window, which has a horizontal bar or transom separating the lights. (en) La croisée désigne à l'origine une ouverture pratiquée dans les murs d'un édifice pour laisser pénétrer la lumière à l'intérieur. La croisée doit sa dénomination à ce que son ouverture carrée ou oblongue était divisée par des meneaux ayant la forme d'une croix latine, qui apparaît en Europe occidentale à partir du XIVe siècle. Ce mot est employé par la suite dans le langage ordinaire pour indiquer une fenêtre et il est généralement regardé comme en étant synonyme : la fenêtre et la croisée sont des ouvertures pratiquées dans les murs d'un édifice pour laisser pénétrer le jour à l'intérieur mais l'une n'est qu'une variété de l'autre. Fenêtre est le mot générique, croisée le nom appliqué à une espèce du genre. Au XIXe siècle, le terme « croisée » survit aussi pour désigner la « fermeture », soit le châssis de fenêtre (à l’exclusion des châssis de baie de porte qui sont désignés par « porte » et des bâtis dont l'intérieur n'est pas rempli de panneaux qui sont désignés par « châssis »). Le terme croisée tombe par la suite en désuétude sauf pour désigner les « fenêtres à croisées » originales. (fr) In architettura si dice "guelfa" (dal francese Fenêtre à croisée) un tipo di finestra molto diffusa nel tardo medioevo e nel primo rinascimento. Questo tipo di finestra ha una forma quadrata molto ampia, il vano-finestra è caratterizzato da un'apertura a croce dalla quale sono ricavabili 4 finestre indipendenti. Questo tipo di finestra ha la caratteristica di essere bella ed elegante e di dotare di maggior luce gli ambienti rispetto alle finestre normali, avendo poi 4 finestre indipendenti era possibile avere maggiore libertà di manovrarle e cambiare i vetri. Questo tipo di finestra deve il suo nome alle zone soggette ai guelfi al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini ( XIII secolo). Persa la sua connotazione politica si diffuse rapidamente in tutta Europa e soprattutto nell'area settentrionale e meridionale della penisola italiana, meno in area toscana dove la bifora continuò ad essere la finestra più usata tra XIV e XV secolo. La finestra guelfa è tipica dell'architettura tardogotica soprattutto dei secoli XIV e XV ed è caratteristica soprattutto dell'architettura francese e di quella del regno di Napoli, conobbe anche una certa diffusione tra Piemonte, Lombardia e a Roma. Era molto usata soprattutto in castelli e manieri come Pierrefonds, Villandry, Clos-Lucé, Amboise, il Castello di Fenis e il Castello di Issogne, e in v . Nel regno di Napoli invece sono presenti nel Castel Nuovo (Facciate esterne), in origine su alcune facciate del Castel dell'Ovo, alcune facciate del Palazzo Penne, originariamente sul palazzo Diomede Carafa. Sempre nel regno di Napoli sono presenti in palazzi come quello di Carinola, Palazzo Marzano (Nel Casertano), altri esempi (seppur oggi giorno rari) sono presenti nel beneventano. La diffusione di questa finestra insieme alla gotica bifora (trifora ecc.), appare chiara; verso il XIV secolo molti nobili avevano ereditato dai loro predecessori castelli molto grandi, con antichi dongioni, alla mole ed alla maestosità di molti castelli, non corrispondevano finestre altrettanto grandi e complesse. L'evoluzione artistica tardo-gotica che si allargò sempre di più anche a castelli ed altri edifici fece sviluppare una maggiore esigenza di luce ed ariosità. Nel XIV e XV secolo quindi molti esponenti della nobiltà decisero di ingrandire vecchie finestre o di aprirne di nuove, utilizzando prettamente o finestre gotiche con archi a sesto acuto o a volte contemporaneamente anche guelfa. Il suo utilizzo si allargò bel corso del XV secolo anche a edifici abitativi privati più semplici Questo tipo di finestra conobbe una certa diffusione anche in altri edifici civili come il Palazzo di Giustizia di Rouen. La finestra cadde in disuso in Italia nel corso del XVI secolo, quando furono usate finestre più piccole coperte da grate, a causa del clima politico e religioso molto più insicuro rispetto al passato. In area transalpina invece questo tipo di finestra rimase in voga fino alla seconda metà del secolo, quando invece le finestre iniziarono ad allungarsi fino ad arrivare ai finestroni (concepiti dapprima in Inghilterra) e poi in seguito presenti nella Reggia di Versailles. In area Francese, il periodo di massima diffusione di questo tipo di finestra avvenne a partire dalla fine del XIV secolo e toccò il suo apice all'inizio del cinquecento (Stile Luigi XII), quando venne usata anche per le finestre degli abbaini. A partire dalla Rivoluzione queste finestre (e i finestroni), caddero in disuso, molte furono murate o abbattute. Il 24 novembre 1798 fu inoltre varata una , che prevedeva la tassazione di tutte le finestre sugli edifici francesi; più un edificio aveva finestre e più grandi e belle queste erano più queste erano tassate. A pagarne le spese non furono solo le classi più agiate, ma anche i poveri, che spesso dovettero provvedere a murare o restringere le proprie finestre. La legge fu abolita nel 1924. In Italia questo tipo di finestra fu usato molto in ambiente romano. Baccio d'Agnolo ne fece largo uso in architetture rinascimentali come nel palazzo Bartolini Salimbeni, oppure nel Castello Orsini. * Rieti, Casa Zapparelli, finestra guelfa o crociata * Finestre guelfe (a croce) sulle pareti e nei lucernai del Castello dei Duchi di Bretagna * Finestre guelfe sulla facciata del Palazzo di Giustizia di Rouen * Palazzo Mazzola, finestra guelfa * Finestra guelfa vista dalla camera da letto di Enrico II (Castello di Amboise) * Château de Sully, nella foto dono ben visibile le finestre guelfe * Finestra crociata ad angolo, in una casa del tardo XV secolo * Palazzo Como (Filangieri), Napoli fine XV-inizi XVI secolo, si notino le finestre crociate di piperno * Napoli, Villa di Poggioreale, fine XV secolo. Altro esempio che mostra la diffusione di tali finestre nell'Italia medievale tra XV e inizi XVI secolo * Finestre Crociate nel Castello di Amboise (Francia) * Finestre guelfe al Castel Nuovo di Napoli, Tavola Strozzi 1477 * Finestre Guelfe (Sala dei Baroni) viste sulla facciata del Castel Nuovo (Maschio Angioino) che da verso il mare * Finestra Crociata presente nel Castello di Suscinio, si notino i battenti di legno che chiudono i quattro vani * Finestra crociata nella sua versione a parentesi graffa * Finestra Guelfa tardogotica con abbaino in stile Flamboyant (it) Een kruiskozijn of kruisvenster is een raamkozijn dat in vieren wordt gedeeld door een middenstijl (verticaal) en een tussendorpel (horizontaal), zowel in hout als natuursteen. Kruisramen of -kozijnen komen reeds voor in de steenarchitectuur van het 15e-eeuwse Antwerpen. De kruiskozijnen waren aanvankelijk alleen afsluitbaar met luiken, later werd er glas in aangebracht. Een combinatie van beide kwam ook voor. De beide bovenlichten werden voorzien van glas in lood, na 1650 wordt het glas in houten roeden gezet. De onderste ramen werden voorzien van luiken, later ook uitgevoerd als glasvensters. In de zeventiende eeuw verschenen er kruiskozijnen met openslaande onderramen. Een kloosterkozijn is te betitelen als een half kruiskozijn. (nl)
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