Fabio Sottili - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Fabio Sottili
Vi si riassume la storia di questa chiesa posta a Villamagna, nei pressi di Firenze, e un tempo r... more Vi si riassume la storia di questa chiesa posta a Villamagna, nei pressi di Firenze, e un tempo ricca di opere d’arte che spaziano dal medioevo all’età barocca, dove ha trovato sepoltura uno dei beati medievali fiorentini più venerati fino al novecento, ma oggi caduta quasi completamente nell’oblio.
L'articolo permette di fare luce sul lavoro calcografico di Giuseppe Piattoli, datato 1785 e poi ... more L'articolo permette di fare luce sul lavoro calcografico di Giuseppe Piattoli, datato 1785 e poi rieditato qualche anno dopo, grazie al ritrovamento delle tele con i ritratti dei figli del granduca eseguiti da Giuseppe Antonio Fabbrini, e di alcuni disegni preparatori erroneamente attribuiti fino a questo momento, arricchiti da nuove considerazioni sui ritratti della coppia regnante e da una ponderata analisi delle acqueforti finali.
Il testo si propone quale contributo per la riscoperta della figura di Ferruccio Mataresi (1928-2... more Il testo si propone quale contributo per la riscoperta della figura di Ferruccio Mataresi (1928-2009), dimenticato allievo labronico del maestro Pietro Annigoni, presentato nella mostra allestita a Livorno nelle sale di Villa Mimbelli, sede del Museo Civico "Giovanni Fattori".
Vi si ripercorre la storia di villa Marsuppini Boccini che fu residenza suburbana di svariate fam... more Vi si ripercorre la storia di villa Marsuppini Boccini che fu residenza suburbana di svariate famiglie nobili fiorentine, ma che oggi è nota soprattutto per la cappellina tardo barocca che la fronteggia, la cui paternità in questo testo viene assegnata allo scultore e architetto fiorentino Carlo Marcellini.
Questo contributo si propone come primo resoconto sull’attività di Luigi Molinelli, un pittore og... more Questo contributo si propone come primo resoconto sull’attività di Luigi Molinelli, un pittore oggi pressoché sconosciuto, ma che a fine Settecento è stato uno dei disegnatori, decoratori e affreschisti più apprezzati dalla corte lorenese, specchio del momento di trapasso fra il gusto tardo barocco e la nascita del neoclassicismo a Firenze.
Nonostante l’approfondito volume su palazzo Sansedoni che uscì ormai un ventennio fa, le ricerche... more Nonostante l’approfondito volume su palazzo Sansedoni che uscì ormai un ventennio fa, le ricerche che ho continuato a condurre in questi decenni mi permettono adesso di produrre ulteriori precisazioni sulle trasformazioni e sugli abbellimenti che sono stati operati in questa dimora nel corso del XVIII secolo, facendola diventare uno dei più preziosi scrigni dell’arte tardo barocca in territorio senese.
E' il testo introduttivo alla mostra "La Maremma dei Macchiaioli", allestita nel Comune Vecchio d... more E' il testo introduttivo alla mostra "La Maremma dei Macchiaioli", allestita nel Comune Vecchio di Bibbona (Li) dal 14 Luglio al 15 Ottobre 2023, e facente parte del progetto Uffizi Diffusi, occasione nella quale opere eseguite dai pittori macchiaioli e post-macchiaioli più rappresentativi (Fattori, Abbati, Cecconi, Vagaggini), e appartenenti ai depositi della Galleria d’Arte Moderna di Firenze, sono state esposte nel territorio rappresentato dai pittori stessi.
Se già finora era nutrito il repertorio di dipinti di soggetto giocoso eseguiti da Giovanni Domen... more Se già finora era nutrito il repertorio di dipinti di soggetto giocoso eseguiti da Giovanni Domenico Ferretti (1692-1768), con questo testo si rende nota l’individuazione di una nuova serie di quadri raffigurante i Travestimenti di Arlecchino, genere che ha reso celebre nel mondo il pittore fiorentino, ma che ha visto anche la partecipazione del meno noto Francesco Gambacciani (1701 - morto dopo il 1782), artista spesso all’opera per la famiglia senese dei Sansedoni. Questo gruppo è diviso in varie collezioni private, e in origine probabilmente era composto di un numero maggiore di opere rispetto ai nuclei finora conosciuti. Si compone infatti anche di tele con composizioni tratte dalle incisioni teatrali di Johann Balthasar Probst (1673-1750) su disegno di Johann Jacob Schübler (1689-1741), facenti parte di una serie di dodici scenette di uno spettacolo di Commedia dell’Arte.
Sarebbe plausibile che questi quadri costituissero uno dei gruppi che i documenti senesi testimoniano nel salotto del camino della villa di Basciano, presso Monteriggioni, oppure nel palazzo Gori Pannilini a Sinalunga, entrambi eseguiti su suggestione di Giovanni Sansedoni.
Nel testo si analizza il tema della Commedia dell’Arte nella pittura fiorentina del Settecento in... more Nel testo si analizza il tema della Commedia dell’Arte nella pittura fiorentina del Settecento incentrata sulla produzione di Giovanni Domenico Ferretti, ma che ha visto attivi anche artisti del calibro di Giuseppe Zocchi e di Thomas Patch.
Questo articolo tratta del collezionismo della famiglia Ricasoli fra il Rinascimento e l’Ottocent... more Questo articolo tratta del collezionismo della famiglia Ricasoli fra il Rinascimento e l’Ottocento, che fece diventare il loro palazzo fiorentino, posto in adiacenza al Ponte alla Carraia, uno dei più sontuosi della capitale granducale.
Il presente articolo ripercorre la vicenda artistica del pittore torinese Venceslao Wehrlin (1745... more Il presente articolo ripercorre la vicenda artistica del pittore torinese Venceslao Wehrlin (1745-1780). I suoi quadri, caratterizzati dal piccolo formato e dal carattere privato, definirono raffinate conversation pieces, scene di genere o ritratti ripresi all’interno di ambientazioni domestiche, con uno stile neofiammingo caro al periodo di passaggio dalle eleganze rocaille al classicismo di fine Settecento.
Finora noto principalmente grazie ai due dipinti realizzati per il granduca Pietro Leopoldo, invece Wehrlin fu protagonista anche nella corte sabauda, e di questo artista è adesso emerso un consistente numero di opere, specchio della cultura illuminista e antiquariale che si stava diffondendo fra gli eruditi e gli aristocratici italiani nella seconda parte del XVIII secolo.
Si rende qui noto un prezioso ritratto della più famosa poetessa Arcade del secondo Settecento, M... more Si rende qui noto un prezioso ritratto della più famosa poetessa Arcade del secondo Settecento, Maria Maddalena Morelli (1727 - 1800), regina dei salotti in Toscana nella seconda metà del Settecento, che si esibiva in conversazioni private e accademie al suono del clavicembalo e del violino. In Arcadia fu ribattezzata Corilla Olimpica per le sue qualità di poetessa apprezzata in tutta Europa, tanto da essere incoronata d'alloro in Campidoglio nel 1776.
Per celebrare i suoi talenti, Venceslao Wehrlin dipinse La conversazione di Corilla Olimpica, dimostrando ancora più chiaramente quanto il pittore torinese fosse apprezzato nella cerchia degli intellettuali e dei potenti del Granducato. Conservato ancora oggi nel palazzo fiorentino della famiglia Ginori che doveva esserne stata committente, il bel dipinto diventa occasione per ripercorrere l'iconografia della musicista, ritratta da vari artisti dell'epoca e celebrata con medaglie e pubblicazioni.
Il saggio si incentra sulla storia del castello di Montauto, posto nei pressi di Firenze lungo la... more Il saggio si incentra sulla storia del castello di Montauto, posto nei pressi di Firenze lungo la strada che conduce a Impruneta. Considerata fin dai secoli passati una delle rocche più importanti del territorio, è stata residenza di aristocratici fiorentini come i Pegolotti, i Banchi, i Montauti, e soprattutto dei marchesi Niccolini che la fecero diventare il loro luogo di delizie in epoca rinascimentale e barocca. Attraverso lo spoglio di inediti documenti appartenenti all'archivio Niccolini da Camugliano, è stato possibile arrivare ad un’attribuzione dei lavori architettonici cinque-seicenteschi, attestando così la presenza di architetti di primaria importanza, e di maestranze ed artisti medicei, quali Domenico di Baccio d’Agnolo, Gherardo Silvani, e Bernardino Radi.
Tre lettere conservate nell’archivio della famiglia Niccolini di Camugliano permettono di compren... more Tre lettere conservate nell’archivio della famiglia Niccolini di Camugliano permettono di comprendere come all’interno dell'Accademia del Disegno di Firenze, nei primi mesi del 1639, venisse ripreso in considerazione il modello di Bernardo Buontalenti per la costruzione della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore, apprezzato dall'architetto Gherardo Silvani e promosso dal principe Giovan Carlo de' Medici e dal suo più vicino cortigiano, il marchese Filippo Niccolini.
Con il ritrovamento dei disegni e dei relativi documenti nell'Archivio Niccolini di Camugliano si... more Con il ritrovamento dei disegni e dei relativi documenti nell'Archivio Niccolini di Camugliano si è compresa la storia degli stemmi lapidei di Cosimo I de' Medici e di Agnolo Niccolini, suo governatore a Siena, che vennero progettati da Bartolomeo Ammannati e che troneggiano sulla facciata del Palazzo Pubblico fin dal 1560.
Il testo ripercorre la storia della chiesa addossata alle mura del castello di Montauto, presso G... more Il testo ripercorre la storia della chiesa addossata alle mura del castello di Montauto, presso Grassina (Fi), nata in età medievale come edificio parrocchiale, ma che poi ha seguito le sorti del fortilizio diventato nel rinascimento residenza di Bastiano Montauti, per poi passare ai marchesi Niccolini.
Mentre la storia della costruzione e decorazione del monumentale palazzo Niccolini in via de' Ser... more Mentre la storia della costruzione e decorazione del monumentale palazzo Niccolini in via de' Servi a Firenze è stata oggetto di studi approfonditi 1 , i due giardini che per secoli rappresentarono la cornice più sfarzosa alla vita di quella dimora sono stati finora trascurati dalla critica. La scoperta di inediti documenti permette ora di ricostruire il loro aspetto dal Settecento in poi, indagando sulle modifiche che i giardini subirono nei vari secoli fi no alla quasi totale cancellazione nel corso del Novecento.
Il testo ricollega l’incisione raffigurante il ritratto del presunto primo Pulcinella attribuito ... more Il testo ricollega l’incisione raffigurante il ritratto del presunto primo Pulcinella attribuito a Ludovico Carracci con una tela della Galleria Doria Pamphilj, probabile copia seicentesca di un Venditore di poponi di Caravaggio ancora non riemerso, appartenuto inizialmente al marchese fiorentino Filippo Niccolini, e poi ceduto al cardinale Giovan Carlo de’ Medici.
Badia fiorentina. La chiesa e il monastero, 2021
Questo articolo aggiunge un nuovo contributo che attesta la fortuna antica di Francesco Lupicini ... more Questo articolo aggiunge un nuovo contributo che attesta la fortuna antica di Francesco Lupicini (Firenze, 1591 - Saragozza, 1656 ca.), un artista di primaria importanza, ma ancora relegato ai margini degli studi sul Seicento toscano.
Uscito dall’apprendistato presso la bottega dello zio Cristofano Allori, a pendant con un David e Golia attualmente nella Rob Smeets Gallery di Ginevra, realizzò un San Giovannino nel deserto ad olio su rame, oggi conservato presso la Galleria Palatina di Firenze, memore del sensuale Battista dipinto dall’Allori qualche anno prima. Fin da subito venne replicato almeno quattro volte da artisti della cerchia alloriana, segno del perdurare di rapporti che il Lupicini mantenne con il suo ambiente di formazione: questi dipinti ne ricalcano esattamente le dimensioni e la morbidezza delle pennellate a definire il dolce fanciullo immerso in un ambiente roccioso che si apre su un luminoso paesaggio. Tale successo continuò anche nel XIX secolo nella cerchia di Giuseppe Bezzuoli, alla quale deve essere assegnata un’ulteriore copia recentemente riemersa, testimone del recupero della devozione “al naturale” seicentesco promosso da una parte del mondo accademico fiorentino durante l’età del Romanticismo.
Vi si riassume la storia di questa chiesa posta a Villamagna, nei pressi di Firenze, e un tempo r... more Vi si riassume la storia di questa chiesa posta a Villamagna, nei pressi di Firenze, e un tempo ricca di opere d’arte che spaziano dal medioevo all’età barocca, dove ha trovato sepoltura uno dei beati medievali fiorentini più venerati fino al novecento, ma oggi caduta quasi completamente nell’oblio.
L'articolo permette di fare luce sul lavoro calcografico di Giuseppe Piattoli, datato 1785 e poi ... more L'articolo permette di fare luce sul lavoro calcografico di Giuseppe Piattoli, datato 1785 e poi rieditato qualche anno dopo, grazie al ritrovamento delle tele con i ritratti dei figli del granduca eseguiti da Giuseppe Antonio Fabbrini, e di alcuni disegni preparatori erroneamente attribuiti fino a questo momento, arricchiti da nuove considerazioni sui ritratti della coppia regnante e da una ponderata analisi delle acqueforti finali.
Il testo si propone quale contributo per la riscoperta della figura di Ferruccio Mataresi (1928-2... more Il testo si propone quale contributo per la riscoperta della figura di Ferruccio Mataresi (1928-2009), dimenticato allievo labronico del maestro Pietro Annigoni, presentato nella mostra allestita a Livorno nelle sale di Villa Mimbelli, sede del Museo Civico "Giovanni Fattori".
Vi si ripercorre la storia di villa Marsuppini Boccini che fu residenza suburbana di svariate fam... more Vi si ripercorre la storia di villa Marsuppini Boccini che fu residenza suburbana di svariate famiglie nobili fiorentine, ma che oggi è nota soprattutto per la cappellina tardo barocca che la fronteggia, la cui paternità in questo testo viene assegnata allo scultore e architetto fiorentino Carlo Marcellini.
Questo contributo si propone come primo resoconto sull’attività di Luigi Molinelli, un pittore og... more Questo contributo si propone come primo resoconto sull’attività di Luigi Molinelli, un pittore oggi pressoché sconosciuto, ma che a fine Settecento è stato uno dei disegnatori, decoratori e affreschisti più apprezzati dalla corte lorenese, specchio del momento di trapasso fra il gusto tardo barocco e la nascita del neoclassicismo a Firenze.
Nonostante l’approfondito volume su palazzo Sansedoni che uscì ormai un ventennio fa, le ricerche... more Nonostante l’approfondito volume su palazzo Sansedoni che uscì ormai un ventennio fa, le ricerche che ho continuato a condurre in questi decenni mi permettono adesso di produrre ulteriori precisazioni sulle trasformazioni e sugli abbellimenti che sono stati operati in questa dimora nel corso del XVIII secolo, facendola diventare uno dei più preziosi scrigni dell’arte tardo barocca in territorio senese.
E' il testo introduttivo alla mostra "La Maremma dei Macchiaioli", allestita nel Comune Vecchio d... more E' il testo introduttivo alla mostra "La Maremma dei Macchiaioli", allestita nel Comune Vecchio di Bibbona (Li) dal 14 Luglio al 15 Ottobre 2023, e facente parte del progetto Uffizi Diffusi, occasione nella quale opere eseguite dai pittori macchiaioli e post-macchiaioli più rappresentativi (Fattori, Abbati, Cecconi, Vagaggini), e appartenenti ai depositi della Galleria d’Arte Moderna di Firenze, sono state esposte nel territorio rappresentato dai pittori stessi.
Se già finora era nutrito il repertorio di dipinti di soggetto giocoso eseguiti da Giovanni Domen... more Se già finora era nutrito il repertorio di dipinti di soggetto giocoso eseguiti da Giovanni Domenico Ferretti (1692-1768), con questo testo si rende nota l’individuazione di una nuova serie di quadri raffigurante i Travestimenti di Arlecchino, genere che ha reso celebre nel mondo il pittore fiorentino, ma che ha visto anche la partecipazione del meno noto Francesco Gambacciani (1701 - morto dopo il 1782), artista spesso all’opera per la famiglia senese dei Sansedoni. Questo gruppo è diviso in varie collezioni private, e in origine probabilmente era composto di un numero maggiore di opere rispetto ai nuclei finora conosciuti. Si compone infatti anche di tele con composizioni tratte dalle incisioni teatrali di Johann Balthasar Probst (1673-1750) su disegno di Johann Jacob Schübler (1689-1741), facenti parte di una serie di dodici scenette di uno spettacolo di Commedia dell’Arte.
Sarebbe plausibile che questi quadri costituissero uno dei gruppi che i documenti senesi testimoniano nel salotto del camino della villa di Basciano, presso Monteriggioni, oppure nel palazzo Gori Pannilini a Sinalunga, entrambi eseguiti su suggestione di Giovanni Sansedoni.
Nel testo si analizza il tema della Commedia dell’Arte nella pittura fiorentina del Settecento in... more Nel testo si analizza il tema della Commedia dell’Arte nella pittura fiorentina del Settecento incentrata sulla produzione di Giovanni Domenico Ferretti, ma che ha visto attivi anche artisti del calibro di Giuseppe Zocchi e di Thomas Patch.
Questo articolo tratta del collezionismo della famiglia Ricasoli fra il Rinascimento e l’Ottocent... more Questo articolo tratta del collezionismo della famiglia Ricasoli fra il Rinascimento e l’Ottocento, che fece diventare il loro palazzo fiorentino, posto in adiacenza al Ponte alla Carraia, uno dei più sontuosi della capitale granducale.
Il presente articolo ripercorre la vicenda artistica del pittore torinese Venceslao Wehrlin (1745... more Il presente articolo ripercorre la vicenda artistica del pittore torinese Venceslao Wehrlin (1745-1780). I suoi quadri, caratterizzati dal piccolo formato e dal carattere privato, definirono raffinate conversation pieces, scene di genere o ritratti ripresi all’interno di ambientazioni domestiche, con uno stile neofiammingo caro al periodo di passaggio dalle eleganze rocaille al classicismo di fine Settecento.
Finora noto principalmente grazie ai due dipinti realizzati per il granduca Pietro Leopoldo, invece Wehrlin fu protagonista anche nella corte sabauda, e di questo artista è adesso emerso un consistente numero di opere, specchio della cultura illuminista e antiquariale che si stava diffondendo fra gli eruditi e gli aristocratici italiani nella seconda parte del XVIII secolo.
Si rende qui noto un prezioso ritratto della più famosa poetessa Arcade del secondo Settecento, M... more Si rende qui noto un prezioso ritratto della più famosa poetessa Arcade del secondo Settecento, Maria Maddalena Morelli (1727 - 1800), regina dei salotti in Toscana nella seconda metà del Settecento, che si esibiva in conversazioni private e accademie al suono del clavicembalo e del violino. In Arcadia fu ribattezzata Corilla Olimpica per le sue qualità di poetessa apprezzata in tutta Europa, tanto da essere incoronata d'alloro in Campidoglio nel 1776.
Per celebrare i suoi talenti, Venceslao Wehrlin dipinse La conversazione di Corilla Olimpica, dimostrando ancora più chiaramente quanto il pittore torinese fosse apprezzato nella cerchia degli intellettuali e dei potenti del Granducato. Conservato ancora oggi nel palazzo fiorentino della famiglia Ginori che doveva esserne stata committente, il bel dipinto diventa occasione per ripercorrere l'iconografia della musicista, ritratta da vari artisti dell'epoca e celebrata con medaglie e pubblicazioni.
Il saggio si incentra sulla storia del castello di Montauto, posto nei pressi di Firenze lungo la... more Il saggio si incentra sulla storia del castello di Montauto, posto nei pressi di Firenze lungo la strada che conduce a Impruneta. Considerata fin dai secoli passati una delle rocche più importanti del territorio, è stata residenza di aristocratici fiorentini come i Pegolotti, i Banchi, i Montauti, e soprattutto dei marchesi Niccolini che la fecero diventare il loro luogo di delizie in epoca rinascimentale e barocca. Attraverso lo spoglio di inediti documenti appartenenti all'archivio Niccolini da Camugliano, è stato possibile arrivare ad un’attribuzione dei lavori architettonici cinque-seicenteschi, attestando così la presenza di architetti di primaria importanza, e di maestranze ed artisti medicei, quali Domenico di Baccio d’Agnolo, Gherardo Silvani, e Bernardino Radi.
Tre lettere conservate nell’archivio della famiglia Niccolini di Camugliano permettono di compren... more Tre lettere conservate nell’archivio della famiglia Niccolini di Camugliano permettono di comprendere come all’interno dell'Accademia del Disegno di Firenze, nei primi mesi del 1639, venisse ripreso in considerazione il modello di Bernardo Buontalenti per la costruzione della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore, apprezzato dall'architetto Gherardo Silvani e promosso dal principe Giovan Carlo de' Medici e dal suo più vicino cortigiano, il marchese Filippo Niccolini.
Con il ritrovamento dei disegni e dei relativi documenti nell'Archivio Niccolini di Camugliano si... more Con il ritrovamento dei disegni e dei relativi documenti nell'Archivio Niccolini di Camugliano si è compresa la storia degli stemmi lapidei di Cosimo I de' Medici e di Agnolo Niccolini, suo governatore a Siena, che vennero progettati da Bartolomeo Ammannati e che troneggiano sulla facciata del Palazzo Pubblico fin dal 1560.
Il testo ripercorre la storia della chiesa addossata alle mura del castello di Montauto, presso G... more Il testo ripercorre la storia della chiesa addossata alle mura del castello di Montauto, presso Grassina (Fi), nata in età medievale come edificio parrocchiale, ma che poi ha seguito le sorti del fortilizio diventato nel rinascimento residenza di Bastiano Montauti, per poi passare ai marchesi Niccolini.
Mentre la storia della costruzione e decorazione del monumentale palazzo Niccolini in via de' Ser... more Mentre la storia della costruzione e decorazione del monumentale palazzo Niccolini in via de' Servi a Firenze è stata oggetto di studi approfonditi 1 , i due giardini che per secoli rappresentarono la cornice più sfarzosa alla vita di quella dimora sono stati finora trascurati dalla critica. La scoperta di inediti documenti permette ora di ricostruire il loro aspetto dal Settecento in poi, indagando sulle modifiche che i giardini subirono nei vari secoli fi no alla quasi totale cancellazione nel corso del Novecento.
Il testo ricollega l’incisione raffigurante il ritratto del presunto primo Pulcinella attribuito ... more Il testo ricollega l’incisione raffigurante il ritratto del presunto primo Pulcinella attribuito a Ludovico Carracci con una tela della Galleria Doria Pamphilj, probabile copia seicentesca di un Venditore di poponi di Caravaggio ancora non riemerso, appartenuto inizialmente al marchese fiorentino Filippo Niccolini, e poi ceduto al cardinale Giovan Carlo de’ Medici.
Badia fiorentina. La chiesa e il monastero, 2021
Questo articolo aggiunge un nuovo contributo che attesta la fortuna antica di Francesco Lupicini ... more Questo articolo aggiunge un nuovo contributo che attesta la fortuna antica di Francesco Lupicini (Firenze, 1591 - Saragozza, 1656 ca.), un artista di primaria importanza, ma ancora relegato ai margini degli studi sul Seicento toscano.
Uscito dall’apprendistato presso la bottega dello zio Cristofano Allori, a pendant con un David e Golia attualmente nella Rob Smeets Gallery di Ginevra, realizzò un San Giovannino nel deserto ad olio su rame, oggi conservato presso la Galleria Palatina di Firenze, memore del sensuale Battista dipinto dall’Allori qualche anno prima. Fin da subito venne replicato almeno quattro volte da artisti della cerchia alloriana, segno del perdurare di rapporti che il Lupicini mantenne con il suo ambiente di formazione: questi dipinti ne ricalcano esattamente le dimensioni e la morbidezza delle pennellate a definire il dolce fanciullo immerso in un ambiente roccioso che si apre su un luminoso paesaggio. Tale successo continuò anche nel XIX secolo nella cerchia di Giuseppe Bezzuoli, alla quale deve essere assegnata un’ulteriore copia recentemente riemersa, testimone del recupero della devozione “al naturale” seicentesco promosso da una parte del mondo accademico fiorentino durante l’età del Romanticismo.
Appartenente a una famiglia di artisti, Giuseppe Piattoli (1742-1823) fu uno degli ultimi rappres... more Appartenente a una famiglia di artisti, Giuseppe Piattoli (1742-1823) fu uno degli ultimi rappresentanti della pittura tardo barocca in Toscana. Le 22 opere prese in esame, in altrettante schede illustrate, testimoniano la sua professionalità multiforme che si muoveva liberamente dall’arte sacra alla ritrattistica, dalla grafica fino all’incisione, disciplina che lo fece conoscere anche al di fuori dei confini italiani: celebri in questo campo le sue serie sul folclore, incentrate su Proverbi popolari e Giochi, Intrattenimenti e Feste annue, oltre a soggetti di genere umoristico come Le burle del Pievano Arlotto e Lo Sposalizio di Marfisa.
Il testo riassume la storia del Castello di Montauto, sito nel territorio di Impruneta, che venne... more Il testo riassume la storia del Castello di Montauto, sito nel territorio di Impruneta, che venne trasformato da fortilizio medievale dei Pegolotti a residenza suburbana cinquecentesca e seicentesca, dapprima per la famiglia Montauti su progetto di Domenico di Baccio d’Agnolo e, successivamente, da Gherardo Silvani e Bernardino Radi per i marchesi Niccolini, che la fecero decorare con un interessante ciclo di affreschi allegorici dovuti a maestranze medicee.
Giovanni Domenico Ferretti, una delle figure chiave della pittura italiana del Settecento, fra il... more Giovanni Domenico Ferretti, una delle figure chiave della pittura italiana del Settecento, fra il 1746 ed il 1749 realizzò un nucleo di 16 dipinti raffiguranti i “Travestimenti di Arlecchino”, ora appartenenti alla collezione d’arte della Fondazione CR Firenze. Furono richiesti dal nobile senese Orazio Sansedoni, cavaliere di Malta e alto funzionario lorenese, che, per esporli, allestì uno specifico ‘Gabinetto degl’Arlicchini’ nella sua residenza fiorentina presso la Casa della Commenda di Ponte Vecchio. Le opere sono state sottoposte ad un complessivo intervento di restauro e pulitura che ha consentito una lettura assai più efficace di uno dei soggetti iconografici più amati del Settecento, e rappresentano il cuore di una mostra incentrata sulla figura di Arlecchino e sulla pittura 'caricata', che ebbe molta fortuna fra XVII e XVIII secolo.
Il volume contiene un profilo completo ed essenziale della storia dell’architettura dalle origini... more Il volume contiene un profilo completo ed essenziale della storia dell’architettura dalle origini ai giorni nostri, ma nasce con lo scopo di operare un’analisi delle opere più rappresentative della civiltà occidentale anche dal punto vista tecnico e di affrontare uno studio comparativo delle tipologie edilizie principali, in modo da creare spunti di riflessione per la didattica che permettano di legare questi argomenti anche alle altre discipline di studio.
Il testo si avvale poi di un’introduzione metodologica per apprendere il linguaggio della disciplina e i suoi principali elementi costitutivi, ed è stato arricchito con citazioni storiche e con schede dedicate all’Educazione Civica e all’ambiente, in cui viene trattato il tema della ‘Città e cittadinanza’ e quello della storia dell’architettura del verde, partendo dai giardini dell’antichità fino all’architettura sostenibile contemporanea.