Gloria Bolzoni | University of Salerno (original) (raw)
Papers by Gloria Bolzoni
Thanks to its strategic position in a natural bay on the Otranto Channel in front of the Corfu is... more Thanks to its strategic position in a natural bay on the Otranto Channel in front of the Corfu island, the ancient Butrint had a fundamental role in the Mediterranean trades, as an intermediate point in the ship routes between Rome and the Eastern Mediterranean.The city has been rich and prosperous throughout its history, but there were few moments during which it was particularly florid: the first in the Augustan and Middle Imperial periods, thanks to the economic activities of the élite members, the second in the Late Roman and Byzantine Age, when it became an episcopal see and new religious infrastructures were built, as the basilicas and the baptistery. The magnitude of the trade routes, especially in this period (4th-7th centuries a.D.), was reflected in the wide-ranging pottery productions imported here. These productions, moreover, corresponded to cultural models shared by the élites. Starting from the analysis of the materials of some selected contexts coming from the recent excavations of the Roman Forum Project (Notre-Dame University, Prof. DR Hernandez, Institute of Archaeology, Prof. Dh. Çondi), we propose a study on the fluctuations of the imports in Butrint during the Late Antiquity, with particular attention to the quantitative variations between Eastern and Western trades and the influences on the local material culture.
Keywords: Albania, Epirus, Butrint, Trades, Routes.
in Igor Borzić, Enrico Cirelli, Kristina Jelinčić Vučković, Ana Konestra, Ivana Ožanić Roguljić (Eds), TRADE: Transformations of Adriatic Europe (2nd–9th Centuries AD) Proceedings of the Conference in Zadar, 11th–13th February 2016, 2023
Thanks to its favorable geographical position, in the Otranto Channel inside the Straits of Corfu... more Thanks to its favorable geographical position, in the Otranto Channel inside the Straits of Corfu, and the presence of a safe place for mooring ships, during Roman times Butrint had to be one of the busiest harbors, both along the routes that connected the Eastern Mediterranean with the center of the Empire, both along those direct to the Adriatic sea.
From the archaeological point of view, it is specially the ceramic evidence, and particularly amphorae, to allow us to trace the context of these commercial contacts.
For this purpose, it seems interesting to propose here a reflection that, by comparison with other sites, consider these data in the framework of the trade routes of the Adriatic Sea in mid-imperial age.
Quaderni Norensi, 2022
Questo contributo propone l’analisi completa di un contesto ceramico relativo alle fasi di trasfo... more Questo contributo propone l’analisi completa di un contesto ceramico relativo alle fasi di trasformazione edilizia di prima età imperiale dell’Ambiente Aa delle Case a Mare, un quartiere di medio tenore abitativo posto nell’area centrale della città antica di Nora. Lo studio del contesto, completato da una particolare attenzione agli elementi di residualità, ha permesso di delineare alcune linee di tendenza nelle abitudini di approvvigionamento e produzione di vasellame ceramico tra il II sec. a.C. il I sec. d.C. e può costituire un importante confronto metodologico per il sito.
This paper proposes the complete analysis of a pottery context related to the early imperial age transformation phases of the Aa Room in the Case a Mare district, a neighborhood of medium housing level located in the central area of the ancient city of Nora. The study of the context, completed by a particular attention to the residual elements, has allowed to outline some trends in supplying and production habits of wares between the second century. B.C. the first century A.D. and it can constitute an important methodological comparison for the site.
In S. Antonelli, V. La Salvia, M.C. Mancini, O. Menozzi, M. Moderato, M.C. Somma (eds.), 'Archaeologiae. Una Storia al Plurale. Studi e ricerche in memoria di SARA SANTORO', Chieti, 7 - 9 Novembre 2017. Chieti, 7-9 Novembre 2017, Oxford, 2022, 2022
Durante lo scavo 2011 dello spazio pubblico del vicus di Bliesbruck si è indagato un edificio a p... more Durante lo scavo 2011 dello spazio pubblico del vicus di Bliesbruck si è indagato un edificio a pianta rettangolare allungata, affacciato con il fianco est sul percorso principale, per il quale le prospezioni geofisiche e un sondaggio del 2010, avevano permesso di ipotizzare che si trattasse di un edificio articolato in botteghe rivolte verso lo spazio aperto pubblico. Lo scavo stratigrafico ha messo in luce soprattutto la seconda fase dell’edificio, interessata da una modificazione strutturale sostanziale.
Nello spazio che divide il muro sud di questo edificio e il muro nord di un secondo edificio non scavato si inserisce un ambitus, che in un primo momento accoglieva un canale, successivamente colmato da un consistente numero di frammenti ceramici e laterizi.
Lo scavo completo del contesto ha permesso di recuperare in modo integrale i reperti presenti nel canale, che ammontano a più di 4300 frammenti ceramici.
L’analisi complessiva del vasellame ha permesso non solo di formulare considerazioni di tipo cronologico ed economico-commerciali, ma anche, se contestualizzata nel più ampio ambito della Gallia Belgica di età medio-imperiale, si apre a riflessioni in merito al sistema alimentare, cui l’agglomerazione secondaria di Bliesbruck faceva riferimento, e ai comportamenti e alle abitudini ad esso collegati.
in S. Maggi, M. Battaglia, L. Zamboni (a cura di), Edifici rustici romani tra Po e Appennino: stato della ricerca, Atti del Convegno Di Studi Rivanazzano Terme, Casteggio 10-11 Settembre 2021, 2022, 2022
In: Roberto Perna, Riccardo Carmenati, Marzia Giuliodori (a cura di), Roma ed il mondo Adriatico. Dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio, Macerata, 18-20 maggio 2017, vol II.2, pp. 883-898, 2022
Bouthrotos, fondazione corcirese di età arcaica, localizzata in una posizione strategica per i co... more Bouthrotos, fondazione corcirese di età arcaica, localizzata in una posizione strategica per i commerci nel Canale d’Otranto e nello Stretto di Corfù, durante l’età classica ed ellenistica conobbe un’importantissima fase di floridezza economica e urbanistica. Dopo le guerre macedoniche, divenne, insieme a Corcyra, protettorato romano, raggiungendo un buon livello di prosperità, soprattutto grazie agli interessi delle elites romane nella regione, che qui dovevano avere i latifundia, come quello di Attico, amico di Cicerone.
Coinvolta nel conflitto tra Cesare e Pompeo, nel 44 a.C. Cesare la dichiarò colonia romana, suddividendone il territorio e promuovendo un forte rinnovamento urbanistico. Rifondata da Augusto dopo la vittoria di Azio, con il nome di Colonia Augusta Buthrotum, ebbe un nuovo apporto di coloni, si espanse e si dotò di un foro e di nuove infrastrutture legate all’uso dell’acqua, come l’acquedotto, le terme e il ninfeo.
Tra la tarda età ellenistica e la prima età imperiale, quindi, Butrinto e la sua regione affrontarono consistenti trasformazioni politico-amministrative, che si riverberarono nell’immediato sugli equilibri economico-commerciali della regione, e determinarono, necessariamente sul lungo periodo, uno spostamento dei modelli culturali di riferimento.
L’analisi dei contesti ceramici di questo periodo, ancorché non numerosi, provenienti dai recenti scavi condotti nell’ambito del Roman Forum Excavations Project 2011-2013 nell’area del foro di Butrinto (diretto dalla Notre Dame University in collaborazione con l’Istituto archeologico Albanese, http://butrint.nd.edu/), apre nuovi spunti di riflessione sui fenomeni di trasformazione culturale in atto in quest’area del Mediterraneo tra I sec. a.C. e I sec. d.C.
M. Cipriani, E. Greco, A. Salzano, C.I. Tornese (eds), 'Catastrofi, distruzioni, storia', Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo, Atti del V Convegno Internazionale di Studi, Paestum, 19 - 21 Novembre 2020., 2022
“Attualità di don Gaetano Chierici: archeologo, museologo e maestro di impegno civile” Convegno di Studi Reggio Emilia, Sala del Tricolore, Oratorio San Filippo, Palazzo dei Musei 19 – 21 settembre 2019, in Bullettino di Paletnologia Italiana, 100, 2015-2020, Roma (2020), 2020
In: J. Bonetto, R. Carboni, M. Giuman, A. Zara (a cura di), Nora Antiqua II. Nora dalla costituzione della Provincia all’età augustea, Atti del Convegno di Studi (Pula, 5-6 Ottobre 2018), (Scavi di Nora, IX), 2020
Quaderni Norensi, 8, 2020
in G. Bejor, I. Frontori (a cura di), Small Finds. Atti del Convegno di Studi (Università degli Studi di Milano), Lanx. Rivista della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università degli Studi di Milano, n. 27(2019), Milano 2020., 2020
in B.M. Giannattasio (a cura di), La ceramica della Sardegna meridionale. Questioni aperte e nuove prospettive, Genova, 31 maggio - 1 giugno 2017, QUADERNI DI ARCHEOLOGIA – GENOVA, vol. 3, Roma., 2018
In: (a cura di): J.-L. Lamboley, L. Pérzhita, A. Skenderaj , L’Illyrie Méridionale et l’Épire dans l’Antiquité‘ VIe Colloque International, Musée National de Tirana, 20-23 mai 2015, Paris, 2018
La posizione geografica privilegiata sullo stretto di Corfù rende Butrinto un sito strategico nel... more La posizione geografica privilegiata sullo stretto di Corfù rende Butrinto un sito strategico nell’antichità per i rapporti fra Mediterraneo occidentale e orientale. Si propone in questa sede un contributo, ancora in via del tutto preliminare, sull’evoluzione di questi rapporti dall’età ellenistica all’età imperiale partendo dall’analisi delle anfore rinvenute durante i recentissimi scavi condotti nel foro di Butrinto (Roman Forum Excavations Project, D.R. Hernandez), diretto dalla Notre Dame University (Indiana, USA) in collaborazione con l’Istituto Archeologico Albanese (D. Çondi) fra il 2011 e il 2013.
In: (a cura di): M. Cipriani, A. Pontrandolfo, M. Scafuro , Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo. Atti del 2° Convegno internazionale di studi (Paestum, 28-30 giugno 2017), Paestum, 28-30 giugno 2017, Paestum., 2019
Tra gli indicatori archeologici che possono essere utilizzati per indagare le società antiche, la... more Tra gli indicatori archeologici che possono essere utilizzati per indagare le società antiche, la ceramica comune da cucina fornisce le maggiori informazioni socio-antropologiche, in particolare sulle abitudini alimentari, tendenzialmente stabili nel tempo e condivise tra i gruppi sociali. Analizzare quindi quei fenomeni di trasformazione delle caratteristiche della batteria da cucina aiuta nella definizione di sfere d'influenza tra aree culturali contigue. Il Mediterraneo Centrale (area ionica-basso Tirreno) si rivela da sempre un buon osservatorio di questi fenomeni: la sua posizione la pone al centro di una pluralità di influssi culturali, che, se indagati qui con la lente delle caratteristiche della batteria da cucina, legata alla funzionalità quotidiana e restìa a seguire le mode, mostrano differenti forme di adeguamento e di recepimento delle abitudini alloctone.
E. Gagliano, E. Panero (a cura di), Nugae. Dalla terra alla carta. Scritti offerti a Giorgio Bejor per il suo settantesimo compleanno, La Morra 2018, 2018
I. Baldini, C. Sfameni (a cura di), Abitare nel Mediterraneo tardoantico, Atti del II Convegno Internazionale del Centro Interunivesitario di Studi sull'Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo (CISEM), (Bologna, 2-5 marzo 2016), 2018
Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 6... more Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 600 m di altitudine .s.l.m, le indagini sistematiche hanno consentito di delineare la cronologia di occupazione in due periodi: una prima fase, solo individuata, di frequentazione riconducibile ad epoca pre e protostorica ed una seconda molto significativa, indagata con campagne di scavo sistematico, di occupazione e sviluppo del sito, che ebbe inizio solo dall’età tardo-antica e perdurò per tutto il Medioevo. Il sito, che si è sviluppato in un punto nevralgico del territorio fluido di influenza Bizantina dalla Liguria e Longobarda sul versante Piacentino, potrebbe essere stato parte di una rete difensiva limitanea attiva durante l'età tardo-antica e l'Alto Medioevo. Sono notevoli alcuni ambienti riconducibili ad abitazioni, realizzati in accurato paramento murario con tecnica a fasce a spina di pesce, in materiale lapideo. Tra le strutture tardoantiche, peculiare è un’imponete cisterna di raccolta dell’acqua per garantire l’approvvigionamento idrico al sito, realizzata con copertura a volta, composta di due grandi vasche comunicanti sotterranee della prof. ca 3 m, con impermeabilizzazione delle pareti e del piano di fondo con malta e cocciopesto. Tra le attestazioni recuperate, notevoli alcuni ambienti che per tecnica edilizia sono ascrivibili ad un villaggio fortificato, naturalmente protetto dai ripidi pendii circostanti, con un sistema di difesa testimoniato dalla presenza di numerose buche di palo per la realizzazione di una staccionata di protezione a completamento della difesa naturale e gradinate scalpellate nella roccia, verosimilmente realizzata nel periodo di maggiore floridezza dell’impianto. I frammenti ceramici pertinenti ai contesti in esame testimoniano un periodo di frequentazione tra il IV e il VII sec. e trovano confronti in altri siti coevi dell'Italia Settentrionale.
G. Lipovac Vrkljan, B. Šiljeg, I. Ožanić Roguljić, A. Konestra (eds.), Rimske keramičarske i staklarske radionice proizvodnja i trgovina na jadranskom prostoru. Zbornik III međunarodnog arheološkog kolokvija, Crikvenica, 4 - 5 Studenoga 2014, 2017
Grazie alla sua posizione strategica, l’antica Butrinto (Buthrotum) ebbe un ruolo fondamentale ne... more Grazie alla sua posizione strategica, l’antica Butrinto (Buthrotum) ebbe un ruolo fondamentale negli scambi commerciali tra Oriente ed Occidente fin dall’età ellenistica: già nel III secolo a.C. fu dichiarata infatti, assieme a Corfù, protettorato romano. La ricchezza e l’importanza di questa città non sfuggirono a Giulio Cesare, il quale propose l’instaurazione di una colonia di veterani nel 44 a.C., ma fu grazie all’iniziativa di Augusto che divenne una colonia romana a tutti gli effetti nel 31 a.C. La città rimase un centro vitale fino almeno alla metà del IV secolo d.C. quando, forse a seguito di un violento terremoto, il foro subì numerose modificazioni e la popolazione si spostò ad occupare la zona orientale della città.
In questa occasione si propongono alcune riflessioni in merito ai reperti provenienti dalle recentissime indagini svolte dall’Università di Notre Dame nel foro della città, e in particolare nel settore denominato area 22 dal quale provengono la maggior parte dei contesti di età romano-imperiale.
I contesti ceramici restituiscono, oltre a numerosissimo vasellame d’importazione, anche la traccia di alcune produzioni, sia di fine wares sia di coarse wares, che sono state definite ‘locali’ o ‘regionali’ e che mostrano in quest’area la presenza di una buona vitalità produttiva che perdura per tutta l’età imperiale.
Dall’area 22 provengono anche numerosi frammenti in vetro, riferibili prevalentemente a vasellame d’uso domestico (bicchieri, bottiglie e coppe), in morfologie a vastissima diffusione nel bacino del Mediterraneo. L’assenza invece di reperti chiaramente inquadrabili come scarti di produzione impedisce, al momento attuale, di parlare di una reale manifattura vetraria localizzata in quest’area.
The Roman city of Vercellae, became a Roman municipium in 89 BC, located at a key point of the tr... more The Roman city of Vercellae, became a Roman municipium in 89 BC, located at a key point of the transpadanian routes, along the way that from Mediolanum and Augusta Taurinorum reached the Galliae.
It provided a good amount of materials of Roman imperial time, which contributed, together with its geographical location, to better define the nature of trades and crafts.
Since 2012 the Superintendence for Archaeological Heritage of Piemonte began a systematic excavation in the area near the stadium S. Piola, that tooks place in the south - eastern suburb of the roman city, where there was also the urban amphitheater.
In this area, not far from the Sesia river and the river port, emerged some roman structures of imperial age: a rustic type building, in some of its phases with an open portico, an underground environment of uncertain function built with excellent masonry technique, some channels and, more, many pits dug directly in the clay and then filled.
There are many clues that suggest the area as the site for crafts activities: in addition to the mentioned structures, undoubted signs are a volcanic millstone, several large mortars and numerous loom weights of various kinds.
However, it was thanks to the analysis of materials, and particularly from amphorae, which has strengthened the hypothesis of the presence of a lanarius: amphorae with coarse paste, considered for alun, and oil amphorae, should be part of the production cycle of wool and draw a strong analogy with the Altinum and Patavium area, famous in antiquity for the fine wool production, and lead us to believe our assumption is not entirely unreasonable.
There are also numerous testimonies from area near Mediolanum, an area towards which Vercellae had to gravitate in the imperial age, of the existence of a textile trade route linked to the Galliae.
Here will be presented in a preliminary way the excavation structures and materials that are deemed to be connected to wool crafts, waiting that further investigations add new data.
Sara Santoro (ed.), "EMPTOR ET MERCATOR. Spazi e rappresentazioni del commercio romano", Bibliotheca Archaeologica 43, Edipuglia 2017
As is well known, in Ostia everyday life was strongly guided by the trades, so much that G. Girri... more As is well known, in Ostia everyday life was strongly guided by the trades, so much that G. Girri in her survey counted more than 800 tabernae. They are the archaeological reflection of the expansion of the middle and middle-lower classes in imperial Roman society, in which framework Ostia completes the Pompeian documentation providing data on the mid-and lateimperial phases, thanks to the evidence of the walls. The Ostia’s tabernae survey was recently the subject of a new revitalization and fits into the wider context of a research aimed to the reconstruction of social behavior which rotate around the retail business in the Roman city, that was developed on the basis of the recent acquisitions in the Pompeian field. Specifically, through the intersection of the data related to architectural and structural parameters, in this paper I will investigate the path of the inside development of the taberna and its relationship with the city, attempting to verify or not the existence of recurring and paradigmatic features.
Thanks to its strategic position in a natural bay on the Otranto Channel in front of the Corfu is... more Thanks to its strategic position in a natural bay on the Otranto Channel in front of the Corfu island, the ancient Butrint had a fundamental role in the Mediterranean trades, as an intermediate point in the ship routes between Rome and the Eastern Mediterranean.The city has been rich and prosperous throughout its history, but there were few moments during which it was particularly florid: the first in the Augustan and Middle Imperial periods, thanks to the economic activities of the élite members, the second in the Late Roman and Byzantine Age, when it became an episcopal see and new religious infrastructures were built, as the basilicas and the baptistery. The magnitude of the trade routes, especially in this period (4th-7th centuries a.D.), was reflected in the wide-ranging pottery productions imported here. These productions, moreover, corresponded to cultural models shared by the élites. Starting from the analysis of the materials of some selected contexts coming from the recent excavations of the Roman Forum Project (Notre-Dame University, Prof. DR Hernandez, Institute of Archaeology, Prof. Dh. Çondi), we propose a study on the fluctuations of the imports in Butrint during the Late Antiquity, with particular attention to the quantitative variations between Eastern and Western trades and the influences on the local material culture.
Keywords: Albania, Epirus, Butrint, Trades, Routes.
in Igor Borzić, Enrico Cirelli, Kristina Jelinčić Vučković, Ana Konestra, Ivana Ožanić Roguljić (Eds), TRADE: Transformations of Adriatic Europe (2nd–9th Centuries AD) Proceedings of the Conference in Zadar, 11th–13th February 2016, 2023
Thanks to its favorable geographical position, in the Otranto Channel inside the Straits of Corfu... more Thanks to its favorable geographical position, in the Otranto Channel inside the Straits of Corfu, and the presence of a safe place for mooring ships, during Roman times Butrint had to be one of the busiest harbors, both along the routes that connected the Eastern Mediterranean with the center of the Empire, both along those direct to the Adriatic sea.
From the archaeological point of view, it is specially the ceramic evidence, and particularly amphorae, to allow us to trace the context of these commercial contacts.
For this purpose, it seems interesting to propose here a reflection that, by comparison with other sites, consider these data in the framework of the trade routes of the Adriatic Sea in mid-imperial age.
Quaderni Norensi, 2022
Questo contributo propone l’analisi completa di un contesto ceramico relativo alle fasi di trasfo... more Questo contributo propone l’analisi completa di un contesto ceramico relativo alle fasi di trasformazione edilizia di prima età imperiale dell’Ambiente Aa delle Case a Mare, un quartiere di medio tenore abitativo posto nell’area centrale della città antica di Nora. Lo studio del contesto, completato da una particolare attenzione agli elementi di residualità, ha permesso di delineare alcune linee di tendenza nelle abitudini di approvvigionamento e produzione di vasellame ceramico tra il II sec. a.C. il I sec. d.C. e può costituire un importante confronto metodologico per il sito.
This paper proposes the complete analysis of a pottery context related to the early imperial age transformation phases of the Aa Room in the Case a Mare district, a neighborhood of medium housing level located in the central area of the ancient city of Nora. The study of the context, completed by a particular attention to the residual elements, has allowed to outline some trends in supplying and production habits of wares between the second century. B.C. the first century A.D. and it can constitute an important methodological comparison for the site.
In S. Antonelli, V. La Salvia, M.C. Mancini, O. Menozzi, M. Moderato, M.C. Somma (eds.), 'Archaeologiae. Una Storia al Plurale. Studi e ricerche in memoria di SARA SANTORO', Chieti, 7 - 9 Novembre 2017. Chieti, 7-9 Novembre 2017, Oxford, 2022, 2022
Durante lo scavo 2011 dello spazio pubblico del vicus di Bliesbruck si è indagato un edificio a p... more Durante lo scavo 2011 dello spazio pubblico del vicus di Bliesbruck si è indagato un edificio a pianta rettangolare allungata, affacciato con il fianco est sul percorso principale, per il quale le prospezioni geofisiche e un sondaggio del 2010, avevano permesso di ipotizzare che si trattasse di un edificio articolato in botteghe rivolte verso lo spazio aperto pubblico. Lo scavo stratigrafico ha messo in luce soprattutto la seconda fase dell’edificio, interessata da una modificazione strutturale sostanziale.
Nello spazio che divide il muro sud di questo edificio e il muro nord di un secondo edificio non scavato si inserisce un ambitus, che in un primo momento accoglieva un canale, successivamente colmato da un consistente numero di frammenti ceramici e laterizi.
Lo scavo completo del contesto ha permesso di recuperare in modo integrale i reperti presenti nel canale, che ammontano a più di 4300 frammenti ceramici.
L’analisi complessiva del vasellame ha permesso non solo di formulare considerazioni di tipo cronologico ed economico-commerciali, ma anche, se contestualizzata nel più ampio ambito della Gallia Belgica di età medio-imperiale, si apre a riflessioni in merito al sistema alimentare, cui l’agglomerazione secondaria di Bliesbruck faceva riferimento, e ai comportamenti e alle abitudini ad esso collegati.
in S. Maggi, M. Battaglia, L. Zamboni (a cura di), Edifici rustici romani tra Po e Appennino: stato della ricerca, Atti del Convegno Di Studi Rivanazzano Terme, Casteggio 10-11 Settembre 2021, 2022, 2022
In: Roberto Perna, Riccardo Carmenati, Marzia Giuliodori (a cura di), Roma ed il mondo Adriatico. Dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio, Macerata, 18-20 maggio 2017, vol II.2, pp. 883-898, 2022
Bouthrotos, fondazione corcirese di età arcaica, localizzata in una posizione strategica per i co... more Bouthrotos, fondazione corcirese di età arcaica, localizzata in una posizione strategica per i commerci nel Canale d’Otranto e nello Stretto di Corfù, durante l’età classica ed ellenistica conobbe un’importantissima fase di floridezza economica e urbanistica. Dopo le guerre macedoniche, divenne, insieme a Corcyra, protettorato romano, raggiungendo un buon livello di prosperità, soprattutto grazie agli interessi delle elites romane nella regione, che qui dovevano avere i latifundia, come quello di Attico, amico di Cicerone.
Coinvolta nel conflitto tra Cesare e Pompeo, nel 44 a.C. Cesare la dichiarò colonia romana, suddividendone il territorio e promuovendo un forte rinnovamento urbanistico. Rifondata da Augusto dopo la vittoria di Azio, con il nome di Colonia Augusta Buthrotum, ebbe un nuovo apporto di coloni, si espanse e si dotò di un foro e di nuove infrastrutture legate all’uso dell’acqua, come l’acquedotto, le terme e il ninfeo.
Tra la tarda età ellenistica e la prima età imperiale, quindi, Butrinto e la sua regione affrontarono consistenti trasformazioni politico-amministrative, che si riverberarono nell’immediato sugli equilibri economico-commerciali della regione, e determinarono, necessariamente sul lungo periodo, uno spostamento dei modelli culturali di riferimento.
L’analisi dei contesti ceramici di questo periodo, ancorché non numerosi, provenienti dai recenti scavi condotti nell’ambito del Roman Forum Excavations Project 2011-2013 nell’area del foro di Butrinto (diretto dalla Notre Dame University in collaborazione con l’Istituto archeologico Albanese, http://butrint.nd.edu/), apre nuovi spunti di riflessione sui fenomeni di trasformazione culturale in atto in quest’area del Mediterraneo tra I sec. a.C. e I sec. d.C.
M. Cipriani, E. Greco, A. Salzano, C.I. Tornese (eds), 'Catastrofi, distruzioni, storia', Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo, Atti del V Convegno Internazionale di Studi, Paestum, 19 - 21 Novembre 2020., 2022
“Attualità di don Gaetano Chierici: archeologo, museologo e maestro di impegno civile” Convegno di Studi Reggio Emilia, Sala del Tricolore, Oratorio San Filippo, Palazzo dei Musei 19 – 21 settembre 2019, in Bullettino di Paletnologia Italiana, 100, 2015-2020, Roma (2020), 2020
In: J. Bonetto, R. Carboni, M. Giuman, A. Zara (a cura di), Nora Antiqua II. Nora dalla costituzione della Provincia all’età augustea, Atti del Convegno di Studi (Pula, 5-6 Ottobre 2018), (Scavi di Nora, IX), 2020
Quaderni Norensi, 8, 2020
in G. Bejor, I. Frontori (a cura di), Small Finds. Atti del Convegno di Studi (Università degli Studi di Milano), Lanx. Rivista della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università degli Studi di Milano, n. 27(2019), Milano 2020., 2020
in B.M. Giannattasio (a cura di), La ceramica della Sardegna meridionale. Questioni aperte e nuove prospettive, Genova, 31 maggio - 1 giugno 2017, QUADERNI DI ARCHEOLOGIA – GENOVA, vol. 3, Roma., 2018
In: (a cura di): J.-L. Lamboley, L. Pérzhita, A. Skenderaj , L’Illyrie Méridionale et l’Épire dans l’Antiquité‘ VIe Colloque International, Musée National de Tirana, 20-23 mai 2015, Paris, 2018
La posizione geografica privilegiata sullo stretto di Corfù rende Butrinto un sito strategico nel... more La posizione geografica privilegiata sullo stretto di Corfù rende Butrinto un sito strategico nell’antichità per i rapporti fra Mediterraneo occidentale e orientale. Si propone in questa sede un contributo, ancora in via del tutto preliminare, sull’evoluzione di questi rapporti dall’età ellenistica all’età imperiale partendo dall’analisi delle anfore rinvenute durante i recentissimi scavi condotti nel foro di Butrinto (Roman Forum Excavations Project, D.R. Hernandez), diretto dalla Notre Dame University (Indiana, USA) in collaborazione con l’Istituto Archeologico Albanese (D. Çondi) fra il 2011 e il 2013.
In: (a cura di): M. Cipriani, A. Pontrandolfo, M. Scafuro , Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo. Atti del 2° Convegno internazionale di studi (Paestum, 28-30 giugno 2017), Paestum, 28-30 giugno 2017, Paestum., 2019
Tra gli indicatori archeologici che possono essere utilizzati per indagare le società antiche, la... more Tra gli indicatori archeologici che possono essere utilizzati per indagare le società antiche, la ceramica comune da cucina fornisce le maggiori informazioni socio-antropologiche, in particolare sulle abitudini alimentari, tendenzialmente stabili nel tempo e condivise tra i gruppi sociali. Analizzare quindi quei fenomeni di trasformazione delle caratteristiche della batteria da cucina aiuta nella definizione di sfere d'influenza tra aree culturali contigue. Il Mediterraneo Centrale (area ionica-basso Tirreno) si rivela da sempre un buon osservatorio di questi fenomeni: la sua posizione la pone al centro di una pluralità di influssi culturali, che, se indagati qui con la lente delle caratteristiche della batteria da cucina, legata alla funzionalità quotidiana e restìa a seguire le mode, mostrano differenti forme di adeguamento e di recepimento delle abitudini alloctone.
E. Gagliano, E. Panero (a cura di), Nugae. Dalla terra alla carta. Scritti offerti a Giorgio Bejor per il suo settantesimo compleanno, La Morra 2018, 2018
I. Baldini, C. Sfameni (a cura di), Abitare nel Mediterraneo tardoantico, Atti del II Convegno Internazionale del Centro Interunivesitario di Studi sull'Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo (CISEM), (Bologna, 2-5 marzo 2016), 2018
Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 6... more Nel sito della Piana di San Martino, Pianello V.T. (PC), situato nella Media Val Tidone a circa 600 m di altitudine .s.l.m, le indagini sistematiche hanno consentito di delineare la cronologia di occupazione in due periodi: una prima fase, solo individuata, di frequentazione riconducibile ad epoca pre e protostorica ed una seconda molto significativa, indagata con campagne di scavo sistematico, di occupazione e sviluppo del sito, che ebbe inizio solo dall’età tardo-antica e perdurò per tutto il Medioevo. Il sito, che si è sviluppato in un punto nevralgico del territorio fluido di influenza Bizantina dalla Liguria e Longobarda sul versante Piacentino, potrebbe essere stato parte di una rete difensiva limitanea attiva durante l'età tardo-antica e l'Alto Medioevo. Sono notevoli alcuni ambienti riconducibili ad abitazioni, realizzati in accurato paramento murario con tecnica a fasce a spina di pesce, in materiale lapideo. Tra le strutture tardoantiche, peculiare è un’imponete cisterna di raccolta dell’acqua per garantire l’approvvigionamento idrico al sito, realizzata con copertura a volta, composta di due grandi vasche comunicanti sotterranee della prof. ca 3 m, con impermeabilizzazione delle pareti e del piano di fondo con malta e cocciopesto. Tra le attestazioni recuperate, notevoli alcuni ambienti che per tecnica edilizia sono ascrivibili ad un villaggio fortificato, naturalmente protetto dai ripidi pendii circostanti, con un sistema di difesa testimoniato dalla presenza di numerose buche di palo per la realizzazione di una staccionata di protezione a completamento della difesa naturale e gradinate scalpellate nella roccia, verosimilmente realizzata nel periodo di maggiore floridezza dell’impianto. I frammenti ceramici pertinenti ai contesti in esame testimoniano un periodo di frequentazione tra il IV e il VII sec. e trovano confronti in altri siti coevi dell'Italia Settentrionale.
G. Lipovac Vrkljan, B. Šiljeg, I. Ožanić Roguljić, A. Konestra (eds.), Rimske keramičarske i staklarske radionice proizvodnja i trgovina na jadranskom prostoru. Zbornik III međunarodnog arheološkog kolokvija, Crikvenica, 4 - 5 Studenoga 2014, 2017
Grazie alla sua posizione strategica, l’antica Butrinto (Buthrotum) ebbe un ruolo fondamentale ne... more Grazie alla sua posizione strategica, l’antica Butrinto (Buthrotum) ebbe un ruolo fondamentale negli scambi commerciali tra Oriente ed Occidente fin dall’età ellenistica: già nel III secolo a.C. fu dichiarata infatti, assieme a Corfù, protettorato romano. La ricchezza e l’importanza di questa città non sfuggirono a Giulio Cesare, il quale propose l’instaurazione di una colonia di veterani nel 44 a.C., ma fu grazie all’iniziativa di Augusto che divenne una colonia romana a tutti gli effetti nel 31 a.C. La città rimase un centro vitale fino almeno alla metà del IV secolo d.C. quando, forse a seguito di un violento terremoto, il foro subì numerose modificazioni e la popolazione si spostò ad occupare la zona orientale della città.
In questa occasione si propongono alcune riflessioni in merito ai reperti provenienti dalle recentissime indagini svolte dall’Università di Notre Dame nel foro della città, e in particolare nel settore denominato area 22 dal quale provengono la maggior parte dei contesti di età romano-imperiale.
I contesti ceramici restituiscono, oltre a numerosissimo vasellame d’importazione, anche la traccia di alcune produzioni, sia di fine wares sia di coarse wares, che sono state definite ‘locali’ o ‘regionali’ e che mostrano in quest’area la presenza di una buona vitalità produttiva che perdura per tutta l’età imperiale.
Dall’area 22 provengono anche numerosi frammenti in vetro, riferibili prevalentemente a vasellame d’uso domestico (bicchieri, bottiglie e coppe), in morfologie a vastissima diffusione nel bacino del Mediterraneo. L’assenza invece di reperti chiaramente inquadrabili come scarti di produzione impedisce, al momento attuale, di parlare di una reale manifattura vetraria localizzata in quest’area.
The Roman city of Vercellae, became a Roman municipium in 89 BC, located at a key point of the tr... more The Roman city of Vercellae, became a Roman municipium in 89 BC, located at a key point of the transpadanian routes, along the way that from Mediolanum and Augusta Taurinorum reached the Galliae.
It provided a good amount of materials of Roman imperial time, which contributed, together with its geographical location, to better define the nature of trades and crafts.
Since 2012 the Superintendence for Archaeological Heritage of Piemonte began a systematic excavation in the area near the stadium S. Piola, that tooks place in the south - eastern suburb of the roman city, where there was also the urban amphitheater.
In this area, not far from the Sesia river and the river port, emerged some roman structures of imperial age: a rustic type building, in some of its phases with an open portico, an underground environment of uncertain function built with excellent masonry technique, some channels and, more, many pits dug directly in the clay and then filled.
There are many clues that suggest the area as the site for crafts activities: in addition to the mentioned structures, undoubted signs are a volcanic millstone, several large mortars and numerous loom weights of various kinds.
However, it was thanks to the analysis of materials, and particularly from amphorae, which has strengthened the hypothesis of the presence of a lanarius: amphorae with coarse paste, considered for alun, and oil amphorae, should be part of the production cycle of wool and draw a strong analogy with the Altinum and Patavium area, famous in antiquity for the fine wool production, and lead us to believe our assumption is not entirely unreasonable.
There are also numerous testimonies from area near Mediolanum, an area towards which Vercellae had to gravitate in the imperial age, of the existence of a textile trade route linked to the Galliae.
Here will be presented in a preliminary way the excavation structures and materials that are deemed to be connected to wool crafts, waiting that further investigations add new data.
Sara Santoro (ed.), "EMPTOR ET MERCATOR. Spazi e rappresentazioni del commercio romano", Bibliotheca Archaeologica 43, Edipuglia 2017
As is well known, in Ostia everyday life was strongly guided by the trades, so much that G. Girri... more As is well known, in Ostia everyday life was strongly guided by the trades, so much that G. Girri in her survey counted more than 800 tabernae. They are the archaeological reflection of the expansion of the middle and middle-lower classes in imperial Roman society, in which framework Ostia completes the Pompeian documentation providing data on the mid-and lateimperial phases, thanks to the evidence of the walls. The Ostia’s tabernae survey was recently the subject of a new revitalization and fits into the wider context of a research aimed to the reconstruction of social behavior which rotate around the retail business in the Roman city, that was developed on the basis of the recent acquisitions in the Pompeian field. Specifically, through the intersection of the data related to architectural and structural parameters, in this paper I will investigate the path of the inside development of the taberna and its relationship with the city, attempting to verify or not the existence of recurring and paradigmatic features.
ΑΡΧΑΙΟΛΟΓΙΚΟ ΕΡΓΟ ΚΡΗTΗΣ / ARCHAEOLOGICAL WORK IN CRETE 5 RETHYMNON 21-24 November 2019, 2019
In: RURI. Abitare nel territorio: la regio VIII dall'età romana all'altomedioevo.. Bologna, 22-23 Marzo 2017
Grazie alla sua posizione strategica nel canale d’Otranto e all’interno della baia naturale diseg... more Grazie alla sua posizione strategica nel canale d’Otranto e all’interno della baia naturale disegnata dall’isola di Corfù, l’antica Butrinto ebbe un ruolo fondamentale negli scambi commerciali del Mediterraneo, come testa di ponte nelle rotte trasversali tra Roma e il Mediterraneo Orientale.
Ricca e fiorente per tutta la sua storia, la città toccò in età medio-imperiale un picco di ricchezza, confermato sul campo sia dalle trasformazioni urbanistiche a carattere monumentale, sia dalle testimonianze epigrafiche delle élite, sia dalla quantità e dalla varietà delle ceramiche rinvenute.
L’ampiezza delle rotte commerciali che la toccavano è riflessa nella pluralità delle ceramiche, sia fini sia da cucina, importate, mentre la molteplicità delle produzioni locali/regionali è, oltre che la traccia di una buona vitalità produttiva e dell’apprezzabile livello di capacità tecnologica raggiunto dai vasai epiroti, soprattutto la cartina di tornasole dei modelli formali e culturali di riferimento quotidiano cui la città guardò in questo periodo di incubazione delle trasformazioni sociali e politiche dei secoli immediatamente successivi.
Una riflessione, quindi, sulle oscillazioni dei rapporti tra importazioni e produzioni locali di ceramiche fini e da cucina nella Butrint di media età imperiale si rivela significativa al fine di individuare la/le variazione/i dei modelli di riferimento culturali e il loro impatto sul modello produttivo locale.
Il contributo si baserà sui materiali di età romana imperiale, attualmente in fase di analisi, provenienti dai recenti scavi del Roman Forum Project (Notre-Dame University, Prof. D.R. Hernandez, Istituto di Archeologia, Prof. Dh. Çondi) nell’area forense della città.
The Via Budellungo farmhouse was located in the middle centuriated plain in the immediate suburb ... more The Via Budellungo farmhouse was located in the middle centuriated plain in the immediate suburb of the roman Parma. Despite its modest size, it had a long life from the I century. A.D. until the VII, perhaps due to its location at the mouth in plain of one of the most important road connecting with the Apennines.
The heavy restructuring of Late Antiquity dent strongly the previous phases, however the analysis of the materials shows the relative richness of this rural sector of the Po plain during the middle centuries of the Empire and its full integration into the network of trades, not only in Northern Italy but also in the Mediterranean, of the full imperial age.
poster for the Congress Nora Antiqua I. Convegno di Studi su Nora (Cagliari, Cittadella dei Musei... more poster for the Congress Nora Antiqua I. Convegno di Studi su Nora (Cagliari, Cittadella dei Musei, 3—4 Ottobre 2014).
The poster shows, in a preliminary way, some reflections on the link between trades and cultural influences of the imperial Nora, underlining the importance of the productive vitality and, too, of the cultural individuality of the severian Nora.
The word 'taberna' refers to a partially habitable room, located on the ground floor and open to ... more The word 'taberna' refers to a partially habitable room, located on the ground floor and open to the street, which serves as a small workshop and / or local sales. The survey on Ostia, where daily life was heavily based on trades (the tabernae finds here were more than 800), fits into the wider context of a research aimed to the reconstruction of social behaviors which revolve around the commercial elements in the ancient roman city (PRIN 2009 Project: 'Tabernae cum pergulis suis. Spaces of Production, trade and housing in ancient towns').
in Roberta Conversi (a cura di), Il sito della Piana di San Martino a Pianello Val Tidone. Dal castrum tardoantico all’abbandono nel XVIII secolo. Scavi e ricerche 2018-2021, 2023
Roberta Conversi (a cura di), Il sito della Piana di San Martino a Pianello Val Tidone. Dal castrum tardoantico all’abbandono nel XVIII secolo. Scavi e ricerche 2018-2021, 2023
V. Dezza (a cura di), Crescere al Museo. Didattica Divulgazione Inclusione per i 45 anni del Museo di Casteggio, Atti del Convegno di Studi, Museo di Casteggio, Palazzo Certosa Cantù, 27 Ottobre 2019, 2021
Questo incontro nasce dalla volontà di riunire in un unico evento i tanti studiosi che negli anni... more Questo incontro nasce dalla volontà di riunire in un unico evento i tanti studiosi che negli anni si sono occupati della nostra valle. E' infatti molto sentita la necessità di mettere a confronto i risultati e le opinioni di tutti, nello sforzo di fare il punto della situazione delle ricerche ma anche di aggiungere qualche nuovo tassello alle conoscenze pregresse.
L'obiettivo principale sarà quindi quello di cercare di fornire un ampio quadro, il più possibile comprensivo di tutti i periodi storici dell’antichità, che, utilizzando tutti gli strumenti e i metodi della ricerca storico-archeologica, metta in luce l’importanza e la complessità delle ricerche su questo territorio.
In ragione del vasto taglio cronologico sono, allo stesso tempo, necessari anche alcuni approfondimenti sui territori limitrofi alla Val Tidone, nell'ottica di un confronto aperto e necessario con le realtà vicine.
Da ultimo, ma non meno importante, questo incontro sarà l'occasione per potersi confrontare su i temi della valorizzazione e della crescita dell'offerta culturale del nostro comprensorio, promuovendo il dialogo tra i vari intervenuti e l'elaborazione di proposte concrete.
From East to West and back again: societies, economies and ceramics in the Hellenistic world, 5th CONFERENCE of IARPotHP, to be held ONLINE SEVILLE/SPAIN - June 2021, 22nd–25th, 2021
Corso di disegno dei reperti archeologici, Università Statale di Milano, a.a. 2018-2019, II semes... more Corso di disegno dei reperti archeologici, Università Statale di Milano, a.a. 2018-2019, II semestre.
Lezione introduttiva teorica
Lezione sulla ceramica per il Corso di Archeologia Classica, Prof.ssa O. Menozzi, rivolto agli st... more Lezione sulla ceramica per il Corso di Archeologia Classica, Prof.ssa O. Menozzi, rivolto agli studenti della Triennale.
Per tutta la sua storia antica, la città di Durazzo non ebbe un’identità culturale facilmente def... more Per tutta la sua storia antica, la città di Durazzo non ebbe un’identità culturale facilmente definibile: nata dall’incontro tra diversi gruppi etnici, essa fu un frequentatissimo punto di snodo, sia lungo le rotte Nord-Sud che collegavano il centro del Mediterraneo con l’Adriatico interno e l’arco alpino, sia come testa di ponte per i percorsi Est – Ovest che tagliavano trasversalmente la regione balcanica, e in particolare per la via Egnatia durante l’età imperiale.
Tra l’età ellenistica e il periodo romano Durazzo sembra quindi definirsi di volta in volta attraverso il confronto con le realtà etniche/culturali/politiche con le quali viene in contatto, appropriandosi dei vari aspetti e rielaborandone le caratteristiche in un processo di continua trasformazione.
In questa occasione si proporrà una riflessione sul tema delle trasformazioni culturali di Epidamnos/Dyrrachium attraverso la lettura dei molteplici aspetti che la caratterizzarono tra l’età ellenistica e l’età romana, dall’urbanistica alla strutturazione del territorio alla cultura materiale ed in particolare alla ceramica, e il loro inserimento all’interno del sistema culturale adriatico.
Breve e didattica presentazione dei materiali più diffusi a Butrinto tra l'età ellenistica e il t... more Breve e didattica presentazione dei materiali più diffusi a Butrinto tra l'età ellenistica e il tardoantico, tenuta presso il Laboratorio del Disputer, Università 'G. D'Annunzio' di Chieti-Pescara, nell'ambito delle attività del progetto 'OPEN L.ARCH. - Archeologia dei Paesaggi - Albania Survey Project - Materiali a Confronto', 18 Novembre 2015
http://www.chtmbal.eu/\_\_data/assets/pdf\_file/0016/10465/Skills.pdf
by EDIPUGLIA srl, enrico zanini, Stefano Bertoldi, Gloria Bolzoni, Simona D'Arcangelo, Vasco La Salvia, Milena Mimmo, Marco Moderato, Federica Grossi, Daniela Liberatore, and Simonetta Stopponi
L’introduzione di botteghe stabili nella città antica costituì una formidabile innovazione, non s... more L’introduzione di botteghe stabili nella città antica costituì una formidabile innovazione, non solo nell’economia ma anche nella struttura sociale e nei comportamenti. La città assunse l’aspetto che ci è noto ancora dai sopravvissuti quartieri medievali, fittamente occupati dalle botteghe. Gli studi sui luoghi e sulle rappresentazioni del commercio nella città antica sono stati piuttosto episodici e parziali, nonostante l’importanza economica e sociale del fenomeno, sia sotto il profilo urbanistico che tipologico ed evolutivo, sia per quanto attiene le relazioni tra il dato archeologico e gli aspetti giuridico-amministrativi. Questo volume si propone di contribuire al superamento di queste carenze conoscitive, analizzando i comportamenti sociali che ruotano attorno alle attività commerciali al dettaglio, letti attraverso la loro rappresentazione figurata, la loro materializzazione in strutture edilizie, le tracce del loro uso. L’ambito geografico della ricerca per gli aspetti urbanistici, distributivi ed edilizi concerne specificamente alcuni siti-campione dell’Italia centrale adriatica, di quella tirrenica e delle province centroeuropee e balcaniche, mentre l’ambito cronologico preso in esame va dal II secolo a.C. al II secolo d.C., con alcuni approfondimenti specifici sull’epoca tardoantica e altomedievale. Il volume si compone di una prima parte dedicata agli spazi della produzione, del commercio e dell’abitazione nella città antica, una seconda consacrata alle rappresentazioni della compravendita nell’Italia romana, ed infine una terza incentrata sugli spazi del commercio e della produzione negli insediamenti minori in Italia e nelle province transalpine.
L’uscita del volume segue la prematura scomparsa di Sara Santoro, che con straordinaria energia si è dedicata a questo lavoro nel quale si apprezzano i molteplici interessi che hanno caratterizzato la sua attività di studiosa brillante e rigorosa.
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