Ludovica Boi | Università di Verona (original) (raw)
Books by Ludovica Boi
V volume della collana “Quaderni colliani”, Accademia University Press, Torino 2024; ISBN: 9791255000655
in L. Boi, L. Torrente (a cura di), "Il dolore e la vita", prefazione di V. Meattini, V volume della collana “Quaderni colliani”, Accademia University Press, Torino 2024, pp. 24-41; ISBN: 9791255000655, 2024
Obiettivo del presente saggio è far dialogare le proposte filosofiche di due autori che, per quan... more Obiettivo del presente saggio è far dialogare le proposte filosofiche di due autori che, per quanto innegabilmente diversi per formazione e interessi specifici, hanno affrontato in modo consonante il problema del dolore. Si tratta di Giorgio Colli (1917-1979) e di Aldo Masullo (1923-2020).
Entrambi hanno posto al centro della loro speculazione il vissuto emozionale, accentuando la coloritura patica del logos. Quest’ultimo, in quanto elemento vitale, non viene da loro pensato come neutro o autonomo, ma incarnato e affettivamente collocato. Da una simile impostazione filosofica deriva, quindi, necessariamente l’attenzione al problema del dolore, inteso in entrambi i casi come fenomeno che delimita l’esperienza vissuta, ossia che mostra un altro rispetto alla coscienza individuata, rispetto al nostro dire “io”.
Orthotes, Napoli-Salerno 2024 (prefazione di F. Cattaneo), 2024
La filosofia di Giorgio Colli si sviluppa nel profondo dialogo con il misticismo. Quest'ultimo pe... more La filosofia di Giorgio Colli si sviluppa nel profondo dialogo con il misticismo. Quest'ultimo permette di significare l'altrove della ragione moderna, il cui problema è per Colli la perdita del nesso con ciò che la origina. La concezione di un logos sostanziale, infatti, ha oscurato il rapporto tra logico e prelogico, che Colli intende come espressione, ricorrendo, cioè, all'ipotesi di un elemento immediato che precede la ragione e nel quale essa culmina e rifluisce. Nel misticismo il logos torna a essere espressione, in quanto l'unico modo in cui può darsi è come segno di un'esperienza.
Questo libro intende ricostruire i punti di contatto storici e tematici tra la genesi della filosofia dell’espressione e alcuni capisaldi del misticismo filosofico occidentale e orientale: l’esperienza della non-dualità di individuo e cosmo nell’antichissima dottrina indiana è posta in continuità con gli insegnamenti dei primi pensatori greci, per i quali l’intuizione è sovraordinata all’orizzonte discorsivo. Il dio desiderante di Böhme, il personaggio del furioso eroico che anima le pagine di Bruno, sono figure che tentano di saldare la cesura tra pensare ed essere. A ciò guarda Colli per restituire al logos la memoria del prelogico e per interpretare le nostre vite individuali come espressione dell’Uno-tutto.
in L. Boi, G.M. Cavalli, S. Schwibach (a cura di), "Esprimere il vissuto. La filosofia di Giorgio Colli", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, pp. 7-14; ISBN: 978-88-77231-73-4
in L. Boi, G.M. Cavalli, S. Schwibach (a cura di), "Esprimere il vissuto. La filosofia di Giorgio Colli", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, pp. 135-155; ISBN: 978-88-77231-73-4
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, ISBN: 978-88-77231-73-4, 2023
Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Stor... more Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Storico della filosofia, filologo ed editore, Colli ha ideato e curato, con Mazzino Montinari, la prima edizione critica mondiale delle opere di Friedrich Nietzsche; ha intrapreso un’innovativa edizione dei frammenti e delle testimonianze relativi a La sapienza greca (3 voll., 1977-1980); ha tradotto alcuni dei maggiori classici della filosofia, come l’Organon aristotelico e la Critica della ragion pura di Kant. Ma Colli è stato soprattutto un filosofo in prima persona, che ha sviluppato un’originale e complessa riflessione storico-teoretica sulla natura della ragione e sul suo rapporto con la vita. Tale riflessione, che ha sempre orientato le altre attività, più note, di Colli, è culminata in uno dei testi più densi e impegnativi del Novecento, oggetto di una rinnovata attenzione negli ultimi anni: Filosofia dell’espressione (1969), a cui vanno affiancati i quaderni postumi de La ragione errabonda (1982). Il presente volume, composto di dieci saggi, ha origine da tre giornate di studio svoltesi all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (4-6 ottobre 2021), e interroga il pensiero di Colli nelle sue varie declinazioni: dall’interpretazione del pensiero antico al confronto con Nietzsche, dall’estetica alla metafisica e alla logica, dall’influenza del misticismo al rapporto con la filosofia italiana del Novecento. Ad emergere è il profilo di un pensatore che ha praticato e difeso una forma di filosofia come espressione della potenza ambigua, insieme costruttiva e distruttiva, della ragione umana – una filosofia che, mediante un’analisi vertiginosa della “distruttività” connaturata al logos, individua una ragione sana, purificata dagli eccessi “costruttivi” e riannodata alla vita quale techne del giusto bios.
VII volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
in L. Boi (a cura di), "Nietzsche e i Greci. Tra mito e disincanto", prefazione di F. Fronterotta, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, pp. 49-74; ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
La tesi che cerco di sviluppare in questo contributo consiste nel rinvenimento di un filo rosso c... more La tesi che cerco di sviluppare in questo contributo consiste nel rinvenimento di un filo rosso che attraversa pressoché l’intera produzione filosofica nietzschiana e che riguarda il debito con la speculazione greca – più precisamente, presocratica. Si tratta, in particolare, del riferimento nietzschiano a una sorta di unità – dapprima connotata in senso decisamente metafisico e via via configurantesi come elemento monistico immanente –, la quale intreccia, nei vari luoghi testuali, una relazione nient’affatto secondaria con Dioniso e il dionisiaco.
in L. Boi (a cura di), "Nietzsche e i Greci. Tra mito e disincanto", prefazione di F. Fronterotta, VII volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, pp. 11-17; ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
in L. Boi, S. Schwibach (a cura di), "«Il primo fonte della felicità umana». Leopardi e l’immaginazione", IV volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2021, pp. 131-155; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
L’intento del lavoro che il presente testo riassume brevemente è condurre uno studio sui temi del... more L’intento del lavoro che il presente testo riassume brevemente è condurre uno studio sui temi dell’immaginazione e della creazione poetica in Leopardi e Nietzsche, in relazione alle teorie gnoseologiche dei due pensatori. Per entrambi l’immaginazione è una facoltà fondamentale nell’universo conoscitivo umano: riveste un ruolo chiave nell’accezione della filosofia-poesia e giace alla sorgente dei concetti e del linguaggio.
Da una parte il filosofo che si esprime per aforismi e che immagina come un poeta il protagonista della propria opera capitale, dall’altra il poeta che racchiude nei propri preziosissimi versi un insopprimibile anelito filosofico: probabilmente l’incontro principale tra Nietzsche e Leopardi avviene nel territorio di una poesia-filosofia dove l’arida ragione riconosce il primato della vivida e ben più potente immaginazione.
L. Boi, S. Schwibach, Introduzione, in Eid. (a cura di), "«Il primo fonte della felicità umana». Leopardi e l’immaginazione", IV volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2021, pp. 13-22; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
Il volume che qui si presenta nasce dal profondo interesse suscitato dal ciclo di "Seminari leopa... more Il volume che qui si presenta nasce dal profondo interesse suscitato dal ciclo di "Seminari leopardiani", curato da Massimiliano Biscuso e tenutosi nell'ambito della Scuola di Roma dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici nelle giornate del 20-22 febbraio e del 27-29 marzo 2019. A partire da tali incontri, infatti, è nata l'idea della stesura di un volume che potesse accogliere tanto i contributi dei relatori che quelli dei borsisti e dei giovani studiosi presenti. Il ciclo di seminari, diviso in due sezioni rispettivamente dedicate alla lettura leopardiana dei filosofi e alla lettura filosofica di Leopardi, ha messo in particolare luce l'importanza del rapporto tra immaginazione e ragione nel pensiero poetante del Recanatese, fornendo così lo spunto fondamentale per il successivo progetto editoriale.
IV volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2021; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
Il presente volume è dedicato a uno dei concetti centrali dell’universo teorico e poetico di Giac... more Il presente volume è dedicato a uno dei concetti centrali dell’universo teorico e poetico di Giacomo Leopardi: l’immaginazione. Indagare l’immaginazione, infatti, significa analizzare i rapporti tra la filosofia e poesia, l’amore, la ricordanza, l’imitazione, il senso dell’animo, e ancora la visione e il segno pittorico, l’attitudine pratica ad agire moralmente e politicamente.
Le indagini contenute in questa raccolta di saggi, curata da Ludovica Boi e Sebastian Schwibach, sono rivolte non solo ai testi leopardiani, nell’intento di contribuire a una comprensione più circostanziata e storicamente pertinente del pensiero di Leopardi, ma anche ad alcuni interpreti finora poco studiati (Paolo Marzolo, Giovanni Vailati, Aldo Capitini) oppure qui indagati sotto nuove prospettive (Friedrich Nietzsche, Giuseppe Rensi, Giovanni Gentile, Piero Bigongiari, Toni Negri, Emanuele Severino), arricchendo così la storia del leopardismo filosofico.
"Meraviglia e straniamento. Lo straniero come dono-minaccia", in N. Di Vita (a cura di), "Hostis, hospes. Lo straniero e le ragioni del conflitto", I volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2020, pp. 297-317; ISBN: 978-88-97820-28-4, 2020
Il saggio nasce dalla volontà di interrogarsi sui recenti fenomeni migratori da una prospettiva f... more Il saggio nasce dalla volontà di interrogarsi sui recenti fenomeni migratori da una prospettiva filosofica, riflettendo sulla categoria di alterità e sulla figura dello straniero – xenos – che emerge, nella sua polarità e ambiguità, come elemento critico nei confronti degli ordinamenti socio-politici e al contempo della nostra stessa capacità di comprensione e definizione. La filosofia contemporanea ha assunto su di sé lo sforzo, ereditato dalla filosofia precedente, di pensare il rapporto tra identità e alterità sulla base di quella che si potrebbe tentare di definire come una “ontologia relazionale”. Nel presente saggio si indaga in particolare il pensiero di Jacques Derrida per trattare una concezione di identità che conserva in sé consistenti residui di alterità, in una correlazione strutturale – sempre inquietante, minacciosa – tra io e altro, stesso e diverso, familiare ed estraneo. Questa concezione della soggettività viene da Derrida posta in connessione al pensiero del dono: nel contributo si sostiene dunque una ricaduta etica, sollecitata dall’attualità, della filosofia decostruttiva.
Il mistero dionisiaco in Giorgio Colli: linee per una interpretazione (premessa di C. Colli Staude, prefazione di F. Fronterotta, postfazione di M. Mustè), Stamen, Roma 2020; ISBN: 978-88-319-2858-8, 2020
L’intento del presente lavoro è condurre uno studio sul tema del dionisiaco in Giorgio Colli. Da... more L’intento del presente lavoro è condurre uno studio sul tema del dionisiaco in Giorgio Colli.
Dal dionisiaco inteso come “pura interiorità”, condizione mistica extra-rappresentativa di superamento della scissione tra soggetto e oggetto – teorizzato negli scritti giovanili, affrontati nel primo capitolo – il filosofo giunge a caratterizzare il dionisiaco come immediatezza metafisica, o contatto metafisico, in Filosofia dell’espressione (1969), sua opera capitale. L’immediatezza extra-rappresentativa che fa da presupposto al mondo come espressione appare assimilabile all’interiorità extra-fenomenica, in virtù della quale i presocratici e Platone formano le proprie dottrine filosofiche: l’interiorità e l’immediatezza si connotano come àmbito di una coincidentia oppositorum incomprensibile razionalmente.
Book Reviews by Ludovica Boi
Recensione a D. Susanetti, "Il simbolo nell'anima", in <>, ISSN: 1974-417X, 2020
Quale significato e valore possono avere, per l’essere umano del nostro tempo, i rituali teurgici... more Quale significato e valore possono avere, per l’essere umano del nostro tempo, i rituali teurgici tardoantichi, le varie interpretazioni del mito greco consegnateci dai Neoplatonici, l’insieme delle pratiche anagogiche finalizzate alla felice reintegrazione nel cosmo? È possibile prestare ancora ascolto al monito delfico che prescrive la conoscenza di sé? E, in caso affermativo, quali benefici possono derivare, oggi, dalla lenta e faticosa conquista della propria riposta interiorità?
Questi sono alcuni degli interrogativi che fondano e sostengono il più recente frutto della ricerca di Davide Susanetti, Il simbolo nell’anima. La ricerca di sé e le vie della tradizione platonica.
Rassegna: “Apollineo e dionisiaco”, Torino 30 – 31 Ottobre 2018, in «Filosofia italiana» XIV (2019), n. 2, pp. 189-196, ISSN: 2611-2892, 2019
La rassegna fornisce un contributo critico sul seminario dedicato all’opera di Colli "Apollineo e... more La rassegna fornisce un contributo critico sul seminario dedicato all’opera di Colli "Apollineo e dionisiaco", organizzato dal Centro Studi Giorgio Colli e svoltosi a Torino a fine ottobre 2018.
Il punto di avvio della recensione è fornito dall’intervento di Valerio Meattini, che si è concentrato sulla funzione terapeutica della filosofia di Colli. Dunque si espone l’interpretazione della concezione colliana del dolore, presentata negli interventi di Luca Torrente e di Rossella Attolini. Oltre alla filosofia, Colli riconosce come possibili vie di liberazione dal dolore l’arte e la politica, quest’ultima intesa in senso lato come attività del singolo a favore della collettività, sorretta dal sentimento dell’empatia. Gli interventi di Alessio Santoro e di Maicol Cutrì hanno riflettuto, tra gli altri temi, sull’importanza dell’empatia e del sentimento nel pensiero di Colli.
Talks by Ludovica Boi
Humboldt-Kolloquium „Forschungskooperationen im Wandel – Chancen und Herausforderungen für das Humboldt-Netzwerk“ (21. – 23. September 2023)
Messina, 1 Aprile 1882 L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di ma... more Messina, 1 Aprile 1882 L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di mare: quando sono tornato in vita ero in un bel lettino affacciato su una quieta piazza del Duomo; davanti alla mia finestra una coppia di palme. Voglio trascorrere dunque qui l'estate.
Eventi online del Centro Studi Giorgio Colli
Sebastian Schwibach e Luca Torrente presentano il libro di Ludovica Boi, "Il mistero dionisiaco i... more Sebastian Schwibach e Luca Torrente presentano il libro di Ludovica Boi, "Il mistero dionisiaco in Giorgio Colli. Linee per una interpretazione". Saranno presenti l'autrice e l'editore Gian Mario Quinto.
V volume della collana “Quaderni colliani”, Accademia University Press, Torino 2024; ISBN: 9791255000655
in L. Boi, L. Torrente (a cura di), "Il dolore e la vita", prefazione di V. Meattini, V volume della collana “Quaderni colliani”, Accademia University Press, Torino 2024, pp. 24-41; ISBN: 9791255000655, 2024
Obiettivo del presente saggio è far dialogare le proposte filosofiche di due autori che, per quan... more Obiettivo del presente saggio è far dialogare le proposte filosofiche di due autori che, per quanto innegabilmente diversi per formazione e interessi specifici, hanno affrontato in modo consonante il problema del dolore. Si tratta di Giorgio Colli (1917-1979) e di Aldo Masullo (1923-2020).
Entrambi hanno posto al centro della loro speculazione il vissuto emozionale, accentuando la coloritura patica del logos. Quest’ultimo, in quanto elemento vitale, non viene da loro pensato come neutro o autonomo, ma incarnato e affettivamente collocato. Da una simile impostazione filosofica deriva, quindi, necessariamente l’attenzione al problema del dolore, inteso in entrambi i casi come fenomeno che delimita l’esperienza vissuta, ossia che mostra un altro rispetto alla coscienza individuata, rispetto al nostro dire “io”.
Orthotes, Napoli-Salerno 2024 (prefazione di F. Cattaneo), 2024
La filosofia di Giorgio Colli si sviluppa nel profondo dialogo con il misticismo. Quest'ultimo pe... more La filosofia di Giorgio Colli si sviluppa nel profondo dialogo con il misticismo. Quest'ultimo permette di significare l'altrove della ragione moderna, il cui problema è per Colli la perdita del nesso con ciò che la origina. La concezione di un logos sostanziale, infatti, ha oscurato il rapporto tra logico e prelogico, che Colli intende come espressione, ricorrendo, cioè, all'ipotesi di un elemento immediato che precede la ragione e nel quale essa culmina e rifluisce. Nel misticismo il logos torna a essere espressione, in quanto l'unico modo in cui può darsi è come segno di un'esperienza.
Questo libro intende ricostruire i punti di contatto storici e tematici tra la genesi della filosofia dell’espressione e alcuni capisaldi del misticismo filosofico occidentale e orientale: l’esperienza della non-dualità di individuo e cosmo nell’antichissima dottrina indiana è posta in continuità con gli insegnamenti dei primi pensatori greci, per i quali l’intuizione è sovraordinata all’orizzonte discorsivo. Il dio desiderante di Böhme, il personaggio del furioso eroico che anima le pagine di Bruno, sono figure che tentano di saldare la cesura tra pensare ed essere. A ciò guarda Colli per restituire al logos la memoria del prelogico e per interpretare le nostre vite individuali come espressione dell’Uno-tutto.
in L. Boi, G.M. Cavalli, S. Schwibach (a cura di), "Esprimere il vissuto. La filosofia di Giorgio Colli", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, pp. 7-14; ISBN: 978-88-77231-73-4
in L. Boi, G.M. Cavalli, S. Schwibach (a cura di), "Esprimere il vissuto. La filosofia di Giorgio Colli", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, pp. 135-155; ISBN: 978-88-77231-73-4
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2023, ISBN: 978-88-77231-73-4, 2023
Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Stor... more Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Storico della filosofia, filologo ed editore, Colli ha ideato e curato, con Mazzino Montinari, la prima edizione critica mondiale delle opere di Friedrich Nietzsche; ha intrapreso un’innovativa edizione dei frammenti e delle testimonianze relativi a La sapienza greca (3 voll., 1977-1980); ha tradotto alcuni dei maggiori classici della filosofia, come l’Organon aristotelico e la Critica della ragion pura di Kant. Ma Colli è stato soprattutto un filosofo in prima persona, che ha sviluppato un’originale e complessa riflessione storico-teoretica sulla natura della ragione e sul suo rapporto con la vita. Tale riflessione, che ha sempre orientato le altre attività, più note, di Colli, è culminata in uno dei testi più densi e impegnativi del Novecento, oggetto di una rinnovata attenzione negli ultimi anni: Filosofia dell’espressione (1969), a cui vanno affiancati i quaderni postumi de La ragione errabonda (1982). Il presente volume, composto di dieci saggi, ha origine da tre giornate di studio svoltesi all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (4-6 ottobre 2021), e interroga il pensiero di Colli nelle sue varie declinazioni: dall’interpretazione del pensiero antico al confronto con Nietzsche, dall’estetica alla metafisica e alla logica, dall’influenza del misticismo al rapporto con la filosofia italiana del Novecento. Ad emergere è il profilo di un pensatore che ha praticato e difeso una forma di filosofia come espressione della potenza ambigua, insieme costruttiva e distruttiva, della ragione umana – una filosofia che, mediante un’analisi vertiginosa della “distruttività” connaturata al logos, individua una ragione sana, purificata dagli eccessi “costruttivi” e riannodata alla vita quale techne del giusto bios.
VII volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
in L. Boi (a cura di), "Nietzsche e i Greci. Tra mito e disincanto", prefazione di F. Fronterotta, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, pp. 49-74; ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
La tesi che cerco di sviluppare in questo contributo consiste nel rinvenimento di un filo rosso c... more La tesi che cerco di sviluppare in questo contributo consiste nel rinvenimento di un filo rosso che attraversa pressoché l’intera produzione filosofica nietzschiana e che riguarda il debito con la speculazione greca – più precisamente, presocratica. Si tratta, in particolare, del riferimento nietzschiano a una sorta di unità – dapprima connotata in senso decisamente metafisico e via via configurantesi come elemento monistico immanente –, la quale intreccia, nei vari luoghi testuali, una relazione nient’affatto secondaria con Dioniso e il dionisiaco.
in L. Boi (a cura di), "Nietzsche e i Greci. Tra mito e disincanto", prefazione di F. Fronterotta, VII volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2022, pp. 11-17; ISBN: 978-88-97820-94-9, 2022
in L. Boi, S. Schwibach (a cura di), "«Il primo fonte della felicità umana». Leopardi e l’immaginazione", IV volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2021, pp. 131-155; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
L’intento del lavoro che il presente testo riassume brevemente è condurre uno studio sui temi del... more L’intento del lavoro che il presente testo riassume brevemente è condurre uno studio sui temi dell’immaginazione e della creazione poetica in Leopardi e Nietzsche, in relazione alle teorie gnoseologiche dei due pensatori. Per entrambi l’immaginazione è una facoltà fondamentale nell’universo conoscitivo umano: riveste un ruolo chiave nell’accezione della filosofia-poesia e giace alla sorgente dei concetti e del linguaggio.
Da una parte il filosofo che si esprime per aforismi e che immagina come un poeta il protagonista della propria opera capitale, dall’altra il poeta che racchiude nei propri preziosissimi versi un insopprimibile anelito filosofico: probabilmente l’incontro principale tra Nietzsche e Leopardi avviene nel territorio di una poesia-filosofia dove l’arida ragione riconosce il primato della vivida e ben più potente immaginazione.
L. Boi, S. Schwibach, Introduzione, in Eid. (a cura di), "«Il primo fonte della felicità umana». Leopardi e l’immaginazione", IV volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2021, pp. 13-22; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
Il volume che qui si presenta nasce dal profondo interesse suscitato dal ciclo di "Seminari leopa... more Il volume che qui si presenta nasce dal profondo interesse suscitato dal ciclo di "Seminari leopardiani", curato da Massimiliano Biscuso e tenutosi nell'ambito della Scuola di Roma dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici nelle giornate del 20-22 febbraio e del 27-29 marzo 2019. A partire da tali incontri, infatti, è nata l'idea della stesura di un volume che potesse accogliere tanto i contributi dei relatori che quelli dei borsisti e dei giovani studiosi presenti. Il ciclo di seminari, diviso in due sezioni rispettivamente dedicate alla lettura leopardiana dei filosofi e alla lettura filosofica di Leopardi, ha messo in particolare luce l'importanza del rapporto tra immaginazione e ragione nel pensiero poetante del Recanatese, fornendo così lo spunto fondamentale per il successivo progetto editoriale.
IV volume della collana "Costellazioni", Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli 2021; ISBN: 978-88-97820-51-2, 2021
Il presente volume è dedicato a uno dei concetti centrali dell’universo teorico e poetico di Giac... more Il presente volume è dedicato a uno dei concetti centrali dell’universo teorico e poetico di Giacomo Leopardi: l’immaginazione. Indagare l’immaginazione, infatti, significa analizzare i rapporti tra la filosofia e poesia, l’amore, la ricordanza, l’imitazione, il senso dell’animo, e ancora la visione e il segno pittorico, l’attitudine pratica ad agire moralmente e politicamente.
Le indagini contenute in questa raccolta di saggi, curata da Ludovica Boi e Sebastian Schwibach, sono rivolte non solo ai testi leopardiani, nell’intento di contribuire a una comprensione più circostanziata e storicamente pertinente del pensiero di Leopardi, ma anche ad alcuni interpreti finora poco studiati (Paolo Marzolo, Giovanni Vailati, Aldo Capitini) oppure qui indagati sotto nuove prospettive (Friedrich Nietzsche, Giuseppe Rensi, Giovanni Gentile, Piero Bigongiari, Toni Negri, Emanuele Severino), arricchendo così la storia del leopardismo filosofico.
"Meraviglia e straniamento. Lo straniero come dono-minaccia", in N. Di Vita (a cura di), "Hostis, hospes. Lo straniero e le ragioni del conflitto", I volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2020, pp. 297-317; ISBN: 978-88-97820-28-4, 2020
Il saggio nasce dalla volontà di interrogarsi sui recenti fenomeni migratori da una prospettiva f... more Il saggio nasce dalla volontà di interrogarsi sui recenti fenomeni migratori da una prospettiva filosofica, riflettendo sulla categoria di alterità e sulla figura dello straniero – xenos – che emerge, nella sua polarità e ambiguità, come elemento critico nei confronti degli ordinamenti socio-politici e al contempo della nostra stessa capacità di comprensione e definizione. La filosofia contemporanea ha assunto su di sé lo sforzo, ereditato dalla filosofia precedente, di pensare il rapporto tra identità e alterità sulla base di quella che si potrebbe tentare di definire come una “ontologia relazionale”. Nel presente saggio si indaga in particolare il pensiero di Jacques Derrida per trattare una concezione di identità che conserva in sé consistenti residui di alterità, in una correlazione strutturale – sempre inquietante, minacciosa – tra io e altro, stesso e diverso, familiare ed estraneo. Questa concezione della soggettività viene da Derrida posta in connessione al pensiero del dono: nel contributo si sostiene dunque una ricaduta etica, sollecitata dall’attualità, della filosofia decostruttiva.
Il mistero dionisiaco in Giorgio Colli: linee per una interpretazione (premessa di C. Colli Staude, prefazione di F. Fronterotta, postfazione di M. Mustè), Stamen, Roma 2020; ISBN: 978-88-319-2858-8, 2020
L’intento del presente lavoro è condurre uno studio sul tema del dionisiaco in Giorgio Colli. Da... more L’intento del presente lavoro è condurre uno studio sul tema del dionisiaco in Giorgio Colli.
Dal dionisiaco inteso come “pura interiorità”, condizione mistica extra-rappresentativa di superamento della scissione tra soggetto e oggetto – teorizzato negli scritti giovanili, affrontati nel primo capitolo – il filosofo giunge a caratterizzare il dionisiaco come immediatezza metafisica, o contatto metafisico, in Filosofia dell’espressione (1969), sua opera capitale. L’immediatezza extra-rappresentativa che fa da presupposto al mondo come espressione appare assimilabile all’interiorità extra-fenomenica, in virtù della quale i presocratici e Platone formano le proprie dottrine filosofiche: l’interiorità e l’immediatezza si connotano come àmbito di una coincidentia oppositorum incomprensibile razionalmente.
Recensione a D. Susanetti, "Il simbolo nell'anima", in <>, ISSN: 1974-417X, 2020
Quale significato e valore possono avere, per l’essere umano del nostro tempo, i rituali teurgici... more Quale significato e valore possono avere, per l’essere umano del nostro tempo, i rituali teurgici tardoantichi, le varie interpretazioni del mito greco consegnateci dai Neoplatonici, l’insieme delle pratiche anagogiche finalizzate alla felice reintegrazione nel cosmo? È possibile prestare ancora ascolto al monito delfico che prescrive la conoscenza di sé? E, in caso affermativo, quali benefici possono derivare, oggi, dalla lenta e faticosa conquista della propria riposta interiorità?
Questi sono alcuni degli interrogativi che fondano e sostengono il più recente frutto della ricerca di Davide Susanetti, Il simbolo nell’anima. La ricerca di sé e le vie della tradizione platonica.
Rassegna: “Apollineo e dionisiaco”, Torino 30 – 31 Ottobre 2018, in «Filosofia italiana» XIV (2019), n. 2, pp. 189-196, ISSN: 2611-2892, 2019
La rassegna fornisce un contributo critico sul seminario dedicato all’opera di Colli "Apollineo e... more La rassegna fornisce un contributo critico sul seminario dedicato all’opera di Colli "Apollineo e dionisiaco", organizzato dal Centro Studi Giorgio Colli e svoltosi a Torino a fine ottobre 2018.
Il punto di avvio della recensione è fornito dall’intervento di Valerio Meattini, che si è concentrato sulla funzione terapeutica della filosofia di Colli. Dunque si espone l’interpretazione della concezione colliana del dolore, presentata negli interventi di Luca Torrente e di Rossella Attolini. Oltre alla filosofia, Colli riconosce come possibili vie di liberazione dal dolore l’arte e la politica, quest’ultima intesa in senso lato come attività del singolo a favore della collettività, sorretta dal sentimento dell’empatia. Gli interventi di Alessio Santoro e di Maicol Cutrì hanno riflettuto, tra gli altri temi, sull’importanza dell’empatia e del sentimento nel pensiero di Colli.
Humboldt-Kolloquium „Forschungskooperationen im Wandel – Chancen und Herausforderungen für das Humboldt-Netzwerk“ (21. – 23. September 2023)
Messina, 1 Aprile 1882 L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di ma... more Messina, 1 Aprile 1882 L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di mare: quando sono tornato in vita ero in un bel lettino affacciato su una quieta piazza del Duomo; davanti alla mia finestra una coppia di palme. Voglio trascorrere dunque qui l'estate.
Eventi online del Centro Studi Giorgio Colli
Sebastian Schwibach e Luca Torrente presentano il libro di Ludovica Boi, "Il mistero dionisiaco i... more Sebastian Schwibach e Luca Torrente presentano il libro di Ludovica Boi, "Il mistero dionisiaco in Giorgio Colli. Linee per una interpretazione". Saranno presenti l'autrice e l'editore Gian Mario Quinto.
in «Studi di estetica», LI (2023), n. 3, numero monografico: "Nietzsche’s Aesthetics: the Human Between Health and Illness", a cura di F. Cattaneo e C. Chiurco, pp. 53-69; ISSN: 0585-4733; ISSN digitale: 1825-8646, 2023
The article connects the topic of health in Nietzsche's thought with the perspective that emerges... more The article connects the topic of health in Nietzsche's thought with the perspective that emerges from some novels of Theodor Fontane, by leaning on a close interaction between philosophy and literature. It is shown that two of Fontane's characters, Victoire von Carayon from the novel Schach von Wuthenow and Waldemar von Haldern from the novel Stine, embody and depict specific Nietzschean ideas concerning the relationship between the experience of illness and the development of a higher cognitive faculty. How could be thought the latter? It is a greater awareness of oneself, one's feelings and needs, and a better intuitive capacity. Illness is seen, therefore, not as a mere negative, i.e., as something simply disabling, but rather as a challenge for deeper self-knowledge and empowerment. The concepts of health and illness thus end up flowing into each other, since health cannot be isolated from illness, which acquires a new meaning.
in «Dianoia. Rivista di filosofia», XXXVII (2023), n. 2, numero monografico: "«So viel Misstrauen, so viel Philosophie». Nietzsche lettore di filosofia", a cura di E. Caramelli e F. Cattaneo, pp. 163-175; ISSN: 1125-1514; ISBN: 978-88-7000-996-5; ISSN digitale: 1826-7173, 2023
This essay addresses the problem of Nietzsche’s debt to the pathological interpretation of tragic... more This essay addresses the problem of Nietzsche’s debt to the pathological interpretation of tragic catharsis developed by philologist Jacob Bernays, with particular attention to the aesthetic question of the autonomy-heteronomy of art. In The Birth of Tragedy Nietzsche criticises Bernays’ interpretation by defending the principles of art’s autonomy, i.e. by stating that it is not possible to understand Greek tragedy if one studies it only in relation to its extra-aesthetic (in Bernays’case pathological) effects. But is it really possible to conceive of art only as autonomous? The essay shows that even Nietzsche himself identifies tragedy as a healing power, an effective balm for the health of the Greek people. Thus, on the basis of a
critical consideration of Nietzsche’s tragic theory, an attempt is made to relativise Nietzsche’s explicit criticism of Bernays’ interpretation and thus reconsider the relationship between the two theories.
in «Logoi.ph», IX (2023), n. 2, numero monografico: "Nietzsche oggi/Nietzsche Today", a cura di S. Gorgone, G. Gregorio, V. Surace, pp. 69-76; ISSN: 2420-9775, 2023
The article deals with the connection, within Nietzsche's thought, between the pursuit of health ... more The article deals with the connection, within Nietzsche's thought, between the pursuit of health and artistic-poetic practice. This connection, which has not yet been comprehensively addressed by critics, is affirmed by the author in both his theoretical works and letters. To embody one's declination of health, each individual must engage in an activity that is both creative, modelling and benefits from perspective. Bearing this in mind, I address the relationship between the figures of the physician and the poet within "Thus Spoke Zarathustra". Just as under the mask of the poet hides both the romantic nihilist, who fantasizes about an ideal and frozen world, and the Dionysian jester, who instead discovers the inconsistency of any dichotomy, the experience of illness in Nietzsche presents at least two faces. It can be interpreted as the mere opposite of health, in line with romantic nihilism, or as what, as the poet-physician Zarathustra teaches, offers a renewed opportunity for health.
L'articolo tratta il nesso, all'interno del pensiero di Nietzsche, tra impresa della salute e attività artistico-poetica. Questo nesso, ancora non esaurientemente affrontato dalla critica, è affermato dall'autore sia nelle opere teoriche sia nelle lettere: per incarnare la propria personale declinazione di salute, a ogni individuo è necessaria, cioè, un'attività in parte creatrice in parte modellante, che sappia servirsi dei benefici della prospettiva. Tenendo a mente ciò, affronto la relazione tra le figure del medico e del poeta in "Così parlò Zarathustra". Come sotto la maschera del poeta si nasconde tanto il nichilista romantico, che fantastica di un mondo ideale e cristallizzato, quanto il giullare dionisiaco, che invece scopre l'inconsistenza di ogni dicotomia, l'esperienza della malattia in Nietzsche presenta almeno due volti: essa può venir interpretata come mero opposto della salute, in linea col nichilismo romantico, oppure come ciò che, secondo quanto insegna Zarathustra poeta-medico, offre una rinnovata occasione di salute.
in «Mutatis Mutandis: Revista Internacional de Filosofía», XIX (2022), pp. 129-140; ISSN: 0719-4773, 2022
The article deals with the problem of health in Nietzsche’s philosophy. While secondary literatur... more The article deals with the problem of health in Nietzsche’s philosophy. While secondary literature on this topic has been usually confined to his works posterior to 1878, this text especially focusses on an earlier work, i.e., the "Untimely Meditations". It is shown how that work is relevant to the topic, for there the author denounces for the first time the inadequacy of general formulas of health. Upon this criticism, he will eventually build his own conception of health and illness. This analysis starts with what Nietzsche called a cultural and historical illness in the early 1870s: an illness that, paradoxically, generated an inadequate notion of ‘health’. Secondly, this investigation deals with the Nietzschean reaction to that generalised illness, dwelling on the concept of health as an individual process, in the form of a connection between the aesthetic and the physiological fields. Finally, this article elucidates the problems within the concept of the innumerable healths of the body, hinting at some contemporary challenges.
El artículo aborda el problema de la salud en Nietzsche, manifestando su centralidad ya en las "Consideraciones Intempestivas". De este modo se pretende ampliar el alcance de la investigación del tema de la salud en Nietzsche, que se suele quedar confinado en las obras posteriores. Se mostrará cómo esa obra es relevante para el tema, pues allí el autor denuncia por primera vez la insuficiencia de las fórmulas generales de salud. Sobre esta crítica, acabará construyendo su propia concepción de la salud y la enfermedad. En primer lugar, se aborda el tema de la enfermedad cultural y histórica que Nietzsche diagnosticó ya al principio de la década 1870: una enfermedad que, a su vez, genera una noción inadecuada de lo que es la 'salud'. En consecuencia, se trata de la reacción nietzscheana a esta enfermedad generalizada, ilustrando la concepción de la salud como un proceso individual. Esta concepción adopta la forma de una conexión inédita entre loś ambitos estético y fisiológico. Porúltimo, se problematiza el concepto de las innumerables saludes del cuerpo, aludiendo a algunos desafíos contemporáneos.
in «Lo Sguardo», XXXIII (2021), n. 2, numero monografico: "Ecstasy and Vision. Variations on a Theme from the Middle Ages to the Contemporary Age", a cura di M.V. Comacchi, S. Guidi, A. Rodolfi, pp. 397-412; ISSN: 2036-6558, 2021
In this essay I reconstruct the conception of ecstatic knowledge developed by Giorgio Colli in th... more In this essay I reconstruct the conception of ecstatic knowledge developed by Giorgio Colli in the mature phase of his thought, in conjunction with the elaboration of the philosophy of expression. The cornerstone of the argumentation is the theory of an ecstatic reason, which necessarily converges in the ‘immediacy’. I also try to clarify the meaning of Colli’s
intention to philosophize ‘after Nietzsche’, recognizing in memory the keystone of the theory of expression, understood as an ecstatic structure.
in «Giornale Critico di Storia delle Idee», IX Nuova Serie (2021), n. 1, numero monografico: "Gaudeamus igitur! L'idea di Università fra passato e presente", a cura di E. Cerasi, F. Moretti, pp. 47-61; ISSN: 2035-732X
My paper provides a critical contribution about the contemporary condition of Universities. The s... more My paper provides a critical contribution about the contemporary condition of Universities. The starting point is furnished by some twentieth-century readings of the status of European Universities (by Walter Benjamin, Giorgio Agamben, Giorgio Colli, Pier Paolo Pasolini, Pierre Hadot), in order to thematize the progressive impoverishment of the university structure in the 20th century. Therefore, the paper deals with the changes produced in the University by the pandemic phenomenon, tracing a continuity between the facts described by the mentioned authors and the most recent events.
in «Quaderni di Inschibboleth», XVII (2022), n. 1, numero monografico: "Dire l’immediato", a cura di A. Catalano, M. Ricciotti, pp. 17-33; ISSN: 2279-9303; ISBN: 978-88-5529-310-5; ISBN e-book: 978-88-5529-335-8, 2022
The essay deals with the issue of immediacy/mediation through the interaction of two original the... more The essay deals with the issue of immediacy/mediation through the interaction of two original theoretical proposals of the second half of the Italian 20th century, namely those by Giorgio Colli and Gianni Carchia. The first part of the essay exposes the problem of immediacy in Colli’s thought and its connection with wisdom (especially on the basis of "Filosofia dell’espressione", 1969), focusing both on the subsequent decay of logos and on the expressive forms of authentic logos, among which the enigma. The second paragraph presents the interpretation of archaic wisdom proposed by Carchia (starting from "Orfismo e tragedia", 1979), also extending the problem of immediacy/mediation to the field of art and painting (bearing in mind, for example, "Il mito in pittura", 1987 and "Arte e bellezza", 1995). Finally, through the analysis of Carchia’s preface to a Colli’s work, the close relationship between a “philosophy of expression” and the “unexpressed” is examined.
in «Informazione filosofica», V (dicembre 2021), numero monografico: "Libertà e condizionamento", pp. 130-144; ISSN: 2724-1637, 2021
The essay focuses on the problem of freedom in Jakob Böhme’s thought (1575-1624), examining some ... more The essay focuses on the problem of freedom in Jakob Böhme’s thought (1575-1624), examining some textual places where this problem assumes a great importance. What emerges is the conception of a “freedom without essence” (Freyheit ohne Wesen), proper to the foundation without grounds of reality, whose power resonates in the wheel of essences. The condition of possibility of individual freedom is then problematised, starting from the recognition of the human soul as an infinite divine emanation. Finally, the echo that this conception of freedom has had in two modern German thinkers, Friedrich Schelling and Martin Heidegger, is outlined.
Il saggio si concentra sul problema della libertà in Jakob Böhme (1575-1624), indagando alcuni luoghi testuali in cui tale problema assume una consistenza preponderante. Emerge la concezione di una "libertà senza essenza" (Freyheit ohne Wesen), propria del fondamento senza-Fondo della realtà, la cui potenza risuona nella ruota delle essenze. Si problematizza, allora, la condizione di possibilità della libertà individuale, partendo dal riconoscimento dell'anima umana come infinita emanazione divina. Infine, si accenna all'eco che tale concezione della libertà ha avuto in due pensatori tedeschi moderni, Friedrich Schelling e Martin Heidegger.
in «Il Pensare – Rivista di Filosofia» IX (2020), numero monografico: "Tra ombra e luce: una dialettica ancestrale", pp. 6-21, ISSN 2280-8566
In this essay I try to inspect the interpretation of the light-darkness dialectic by Jakob Böhme ... more In this essay I try to inspect the interpretation of the light-darkness dialectic by Jakob Böhme (1575-1624): it is a fight, which involves every aspect of the theosophist's thought, from psychology to natural philosophy, from morality to gnoseology, from ontology to theology. Starting from the reference to Böhme’s famous vision of sunshine reflected by the dark surface of zinc, I try to characterize the experience of “seeing” as the cornerstone of a sensorial mystic, understood as an attempt to translate what “has been seen” in the inwardness. The analysis of Ungrund’s concept allows me to make explicit the co-essentiality of light and darkness: there is no reality other than the divine reality, which however has a rhythmic nature; and light and darkness are the phases of this rhythm.
in «InCircolo. Rivista di filosofia e culture» X (dicembre 2020), numero monografico: "Nietzsche umanista", a cura di C. Santini, pp. 159-176, ISSN: 2531-4092, 2020
My paper aims to inspect the conception of culture, and in particular the conception of philology... more My paper aims to inspect the conception of culture, and in particular the conception of philology and classical literature, in the young Nietzsche's thought (1869-1875). Starting from the radical distancing from the method and purpose of the 19th-century classical philology, the questions are: from what kind of cognitive-practical impulse the study of the ancients derives for Nietzsche; what the salient features of the Nietzschean method are; what the proper function of a renewed way of looking at the Greeks is. Some ideas are proposed relating to the affinity of Nietzsche's vision with Leopardi's (regarding the criticism of the study method of the past widespread in the 19th century; and the distinction between scientific and humanistic studies) and Humboldt's thought (regarding the project of a "new" Bildung). More generally, the reading that Giorgio Colli gives of the young Nietzsche's thought is used as a critical reagent of the positions exposed and it is also shown that Colli is one of the main heirs of the Nietzschean method. In the final part of the paper, I focus on the distinction between "human" and "humanistic", theorized by the young Nietzsche: my thesis is that, despite the distancing from the humanism of traditional philology, the Nietzschean thought isn't free from a humanistic vocation.
La ricerca di Giorgio Colli non si è limitata a dare fondamentali contributi dal punto di vista f... more La ricerca di Giorgio Colli non si è limitata a dare fondamentali contributi dal punto di vista filologico e storico-filosofico, ma ha anche maturato un autonomo profilo teoretico muovendo da originali assunti interpretativi della storia del pensiero. Il seminario intende approfondire e valorizzare le diverse dimensioni del lavoro intellettuale del filosofo torinese. In particolare, verranno affrontati il rapporto fra sapienza presocratica e filosofia platonica e aristotelica, la meditazione nietzschiana sull’apollineo e il dionisiaco, la relazione tra la filosofia di Colli e quella di alcuni pensatori moderni e contemporanei. Il filo conduttore delle giornate di studio sarà il rapporto fra vissuto interiore e conoscenza oggettiva, immediatezza ed espressione, intuizione e ragione/discorso.
Ecce homo. Wie man wird was man ist (1888 bis 1889 geschrieben, zuerst 1908 veröffentlicht) ist u... more Ecce homo. Wie man wird was man ist (1888 bis 1889 geschrieben, zuerst 1908 veröffentlicht) ist unzweifelhaft einer der erstaunlichsten Texte des späten Nietzsche. Wie soll man die übersteigerten Kapiteltitel seiner Schrift verstehen? Der so provokant formulierte Rückblick Nietzsches auf seine eigenen Texte und philosophischen Positionen und deren oft mangelnde Wahrnehmung in der Öffentlichkeit gibt vieles zu denken: Welche rhetorische und philosophische Strategie schlägt Nietzsche ein, wenn er schon im Titel eine Anspielung auf den römischen Statthalter Pontius Pilatus und im Untertitel auf Pindar platziert, und wenn er dann weiter titelt: «Warum ich so klug bin», «Warum ich so gute Bücher schreibe», und schliesslich: «Warum ich ein Schicksal bin»?-Gerade weil der Text oft und allzu schnell als unmittelbar autobiografische Aussage und als Ausdruck von Hybris oder gar Wahnsinn verstanden wurde, verlangt Ecce homo nach sorgfältiger Prüfung: Welche Formen des Selbstbezugs und der Selbstkommentierung wählt Nietzsche hier, und warum? Inwiefern kann man diesen Text überhaupt als autobiografisch oder als autofiktional verstehen? Welche Krisen erkennt der Philosoph, welche Überzeugungen artikuliert er? Was bleibt aus Nietzsches Sicht von seiner Philosophie?-In Ecce homo legt Nietzsche noch einmal sein grandioses schreib-strategisches Vermögen offen und nötigt seine Leser:innen, sich auf ein intrikates Bezugsnetz von Anspielungen, Aussagen, Überzeugungen und Infragestellungen einzulassen, die auch aktuelle Debatten um die Konstruktion von Identität ansprechen können. Diesen Komplikationen in einem der berühmtesten und umstrittenen Texte Nietzsches wird das Kolloquium 2024 nachgehen.
International Conference "Fugue of Melancholy" Institute of Philosophy and Sociology, Pedagogical... more International Conference "Fugue of Melancholy"
Institute of Philosophy and Sociology, Pedagogical University of Krakow
November 24th - November 26th, 2022
Melancholy, with its very long history and changing contexts and senses, has gained many, not always harmonizable, meanings. Its polysemicity, however, seems to attest not so much to a conceptual defect, but rather as a reflection of the diversity of the phenomenon. We would like to create a fugue of melancholy, to let the various variations on this theme resound.
Convegno internazionale "L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di... more Convegno internazionale
"L'ultimo attacco del mio male somigliava in tutto e per tutto al mal di mare: quando sono tornato in vita ero in un bel lettino affacciato su una quieta piazza del Duomo; davanti alla mia finestra una coppia di palme. Voglio trascorrere dunque qui l'estate"
Da dove nasce la Sapienza arcaica, da non intendere come balbettio informe e preludio di una più ... more Da dove nasce la Sapienza arcaica, da non intendere come balbettio informe e preludio di una più vera e certa conoscenza, ma piuttosto come modalità sorgiva del logos, ancora immersa in un cosmo divinizzato? Qual è la traccia che miti e riti della Grecia misterica lasciano nel primo emergere del discorso sull’essere?
A partire da queste domande, si cercherà di articolare una lettura de La Sapienza greca (1977-1980), opera in cui, dietro le parole di Anassimandro, di Parmenide, di Eraclito, è riconosciuto lo sfondo essenziale dei Misteri eleusini, e, ancor più in profondità, l’eco del grande misticismo speculativo, la cui conoscenza fondamentale è una e la stessa tanto in Oriente quanto in Occidente.
by Lo Sguardo - Rivista di Filosofia, Maria Vittoria Comacchi, Simone Guidi, Ernesto Sergio Mainoldi, Giovanni Catapano, Alessandra Beccarisi, Davide Riserbato, Alessandro Valsecchi, Tommaso Mauri, Ludovica Boi, Thomas Santa Maria, Federica Pitillo, Riserbato Davide, and Bernard McGinn
Lo Sguardo - Rivista di Filosofia, 2021
In its literal meaning, the term ἔκστασις (ekstasis) indicates a displacement, ‘being out of immo... more In its literal meaning, the term ἔκστασις (ekstasis) indicates a displacement, ‘being out of immobility’, and ultimately being outside oneself. To some extent, this term takes on a mystical connotation in late Antiquity, notably in book VI.9.11.24 of Plotinus’ Enneads, where ekstasis is described as a non-ordinary way of seeing. The notion of ecstasy, often inseparable from the concept of vision, would keep its mystical role, though altered in some ways, over the centuries, conceptualizing a specific kind of knowledge, which goes beyond the subject-object opposition, addressing the epistemological issues of perceiving and knowing the divine, and often challenging the nature of the self. This issue offers some attempts to track the constant reshaping and migration of the notions of ecstasy and intellectual or spiritual vision over the history of Western thought, unearthing their structural and constant persistence, from the Middle Ages to the contemporary ages, recurrently in many different non-ultimately-dialectical metaphysical systems. The papers in this volume provide some illustrative examples of the tangled history of the divergent meanings that the notions of ecstasy and vision have taken on, and their considerable reassessments and adaptations to constantly evolving conceptual frameworks, often redefining further notions such as those of rapture, prophecy, sleep, dream, and death.
Convegno a Sorrento, 10-11 novembre 2023
Presentazione del progetto Healing nell'ambito del Convegno Internazionale “So viel Misstrauen, s... more Presentazione del progetto Healing
nell'ambito del Convegno Internazionale “So viel Misstrauen, so viel Philosophie”
Università di Bologna, 30/04/2022
Convegno a Messina, 5-7 ottobre 2022