Simona Brunetti | Università di Verona (original) (raw)

Books by Simona Brunetti

Research paper thumbnail of Attori in video nel secondo Novecento. L'arte scenica degli interpreti italiani di tradizione tra drammaturgia e regia. Con un contributo di Elena Zilotti.

Questo volume nasce dalle conversazioni intrecciate con gli studenti del corso di laurea in Scien... more Questo volume nasce dalle conversazioni intrecciate con gli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Verona in quindici anni d’insegnamento. Da un lato, si indaga come il gesto dell’attore italiano di tradizione sia stato fissato e trasmesso nel secondo Novecento, non solo dagli scritti dei contemporanei, ma anche dal cinema, dalla televisione, o dai nuovi mezzi di comunicazione digitale; dall’altro, si mettono in relazione le performances d’attore con le concezioni registiche degli allestimenti che le immortalano. A tal fine sono state scelte alcune celebri drammaturgie, sia di autori italiani (Gabriele d’Annunzio, Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Dario Fo, Natalia Ginzburg, Giovanni Faustini, Angelo Beolco, Goffredo Parise), che stranieri (Alexandre Dumas père, Jean-Paul Sartre, Joost van den Vondel), allestite da registi teatrali di rilievo nel panorama nostrano o europeo (Lanfranco Puggelli, Herbert Wernicke, Gianfranco De Bosio, Antonio Syxty, Federico Tiezzi), e interpretate da attori e attrici che in quel frangente hanno lasciato una traccia significativa del loro specifico stile recitativo: Eleonora Duse, Vittorio Gassman, Rossella Falk, Alberto Lionello, Dario Fo e Franca Rame, Giulia Lazzarini, Marcello Lippi, Virgilio Zernitz, Ken Ponzio, Sandro Lombardi e Sabina Guzzanti. L’arco cronologico considerato inizia con la possibilità di reperire almeno una registrazione delle pièces prese in considerazione e termina alla fine del ventesimo secolo.

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Research paper thumbnail of "Gysbreght van Aemstel" di Joost Van den Vondel. Il crollo di Amsterdam in una tragedia del Secolo d'Oro olandese. Edizione critica, tradizione, fortuna a cura di Simona Brunetti e Marco Prandoni

In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo ... more In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo assedio, i nemici, fedeli al Conte d’Olanda Floris V, hanno finto di partire, riuscendo a far entrare dentro le mura una nave colma di soldati: il Cavallo di Mare. A nulla vale l’eroica difesa di Gijsbreght van Aemstel, signore della città. L’angelo Raffaele gli impone di prendere la via dell’esilio, lenendo il dolore dell’addio con la profezia dalla futura grandezza di Amsterdam: il Secolo d’Oro del pubblico in sala. La sala è quella del primo teatro in pietra della Repubblica delle Province Unite, lo Schouwburg di Jacob van Campen, inaugurato proprio con la tragedia Gysbreght van Aemstel di Joost van den Vondel (1586-1679) il 3 gennaio 1638, nonostante la resistenza del concistoro calvinista della città, ostile ai rituali cattolici nella messinscena. Modelli tragici ed epici – in primis l’Eneide – vengono convocati in un’opera tutt’altro che encomiastica. Nel consesso teatrale gli abitanti di Amsterdam, città imperatrice dei mari che si avvia allo zenith della propria potenza, vengono invitati a riflettere in modo complesso e problematico su luci e ombre del passato: non solo quello lontano della contea d’Olanda medievale, ma anche quello più prossimo della Rivolta contro la Spagna e della Riforma protestante, come le stragi di religiosi cattolici che vengono attualizzate in terribili scene di martirio. La tragedia ha conosciuto una fortuna secolare, divenendo appuntamento fisso del capodanno per la popolazione di Amsterdam. Oltre alla prima traduzione italiana e a studi interpretativi, se ne offre l’edizione critica, comprensiva della versione messa a stampa nel 1729, che accoglieva la prassi teatrale dell’epoca. La tradizione spettacolare, interrotta con il cambiamento dei repertori nel 1969, è stata rinnovata dal 2012 al 2014 e nel 2016 dalla compagnia Het Toneel Speelt di Ronald Klamer: un allestimento significativo che ha dato l’avvio al nostro progetto e che qui presentiamo.

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Research paper thumbnail of Edizione critica del testo autografo, della prima edizione e dell'impressione del 1882 di “Angelo, tyran de Padoue”

Angelo, tyran de Padoue, Edizione complanare e fonti per lo studio della prima messinscena, a cura di Elena Randi, con la collaborazione di Simona Brunetti, Franco Benucci, Barbara Volponi, Gessica Scapin, 2012

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Research paper thumbnail of Autori, attori, adattatori: drammaturgia e prassi scenica nell’Ottocento italiano

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Research paper thumbnail of “La signora dalle camelie”: adattamenti per la scena italiana dell’Ottocento

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Research paper thumbnail of Il palcoscenico del secondo Ottocento italiano: La signora dalle camelie

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Curatele by Simona Brunetti

Research paper thumbnail of «Vi metto fra le mani il testo affinché ne possiate diventare voi gli autori». Scritti per Franco Perrelli, a cura di Simona Brunetti, Armando Petrini, Elena Randi

Edizioni di Pagina, 2022

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Research paper thumbnail of Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona Brunetti e Renzo Rabboni

Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona B... more Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona Brunetti e Renzo Rabboni, Verona, Edizioni QuiEdit, 2021, pp. 153 (Saggi e Ricerche, 11).
Il volume, che contiene le relazioni di un seminario organizzato dal C.R.E.S. e dall'Università di Udine, propone contributi di: Francesca Bianco, Simona Brunetti, Andrea Capuzzo, Angela Fabris, Andrea Lanzola, Matteo Navone, Renzo Rabboni, Matteo Venier, Elena Zilotti.

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Research paper thumbnail of UNICI. Le famiglie d'Arte nel teatro del Novecento, a cura di Simona Brunetti

Edizioni di Pagina, 2019

Questo volume nasce a coronamento di un Convegno organizzato presso l’Università di Verona dal 28... more Questo volume nasce a coronamento di un Convegno organizzato presso l’Università di Verona dal 28 al 29 novembre 2017 in collaborazione con l’Associazione Città Teatro di Riccione e la Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Le giornate di studio, di cui si pubblicano gli atti, sono state la tappa conclusiva di un diversificato progetto artistico teatrale-multimediale, ideato da Giorgia Penzo, dedicato alla memoria e alla riproposizione della prassi rappresentativa delle “famiglie d’Arte” itineranti italiane. Il tema scelto per la riflessione teorica svolta a Verona trae origine dalla constatazione che, tra le produzioni degli ultimi eredi della tradizione recitativa della nostra penisola, emergono oggi importanti tentativi di presentare sulla scena le vicende artistiche della propria famiglia d’Arte, attraverso singole performances dedicate all'argomento, o anche spettacoli compiuti, per recuperarne la memoria e preservarne le tecniche rappresentative ormai in disuso. Con l’affermazione del professionismo teatrale, nella seconda parte del sedicesimo secolo si consolida un’organizzazione sociale degli attori assolutamente particolare, legata da una fitta rete di rapporti, un mondo chiuso e ben regolamentato che permette loro di convivere in maniera originale, e in parte antagonistica, con la società degli altri uomini. Per poter meglio delineare la questione dell’attualità e della valenza in epoca contemporanea di modalità rappresentative che affondano le proprie radici in una tradizione di tipo familiare, si è deciso di affrontarla secondo tre diverse direttrici: La tradizione italiana tramandata, La sopravvivenza delle famiglie d’arte nel Novecento, Testimonianze contemporanee.

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Research paper thumbnail of Il mecenatismo spettacolare dei Gonzaga. Scritti per il Progetto Herla, a cura di Simona Brunetti, con la collaborazione di Elena Zilotti

IL RIO, 2019

Per celebrare vent’anni di studi condotti nell’ambito del progetto Herla si è pensato di raccogli... more Per celebrare vent’anni di studi condotti nell’ambito del progetto Herla si è pensato di raccogliere e stampare in un unico libro i contributi più significativi prodotti dai ricercatori della Fondazione in occasione di Convegni nazionali e internazionali a cui erano stati invitati. Gli articoli selezionati sono stati elaborati in un arco cronologico di circa quindici anni dal 2004 a oggi e sono stati organizzati in tre gruppi tematici, per meglio illustrare le principali linee di ricerca a fondamento del progetto: 1. Musici, intrattenitori e buffoni; 2. Compagnie comiche e avvento dell’attrice; 3. Viaggi, giostre e allegorie. Nel primo gruppo si presentano figure di artisti minori al soldo dei Gongaza, buffoni e musicisti per lo più sconosciuti; i contributi del secondo gruppo toccano invece questioni, come le tournées dei comici Fedeli presso l’imperatore o gli esordi del professionismo femminile, i cui studi sono stati sensibilmente rinnovati grazie ai documenti rintracciati dalle ricerche svolte; infine nel terzo gruppo si mettono in luce varie tipologie spettacolari realizzate dai Gonzaga in particolari eventi o occasioni festive.

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Research paper thumbnail of Maestranze, artisti e apparatori per la scena dei Gonzaga (1480-1630). Atti del convegno internazionale di studi (Mantova, 26-28 febbraio 2015), a cura di Simona Brunetti

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Research paper thumbnail of Attori all'Opera. Coincidenze e tangenze tra recitazione e canto lirico, Atti del convegno di studi (Verona, 28-29 novembre 2013), a cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio

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Research paper thumbnail of Teatri di figura. La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione, Atti del convegno internazionale di studi (Verona, 22-24 novembre 2012), a cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio

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Research paper thumbnail of I movimenti dell’anima. François Delsarte fra teatro e danza, Atti del convegno internazionale di studi (Verona-Padova, 13-14 dicembre 2011), a cura di Elena Randi e Simona Brunetti

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Research paper thumbnail of Prigioni e Paradisi. Luoghi scenici e spazi dell’anima nel teatro moderno, Atti del convegno di studi in ricordo di Umberto Artioli (Padova, 19-21 maggio 2010), a cura di Elena Randi, Cristina Grazioli, Paola Degli Esposti, Simona Brunetti, Elena Adriani

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Research paper thumbnail of Ruzante sulle scene del Novecento, a cura di Simona Brunetti e Marzia Maino

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Papers by Simona Brunetti

Research paper thumbnail of "Connections": A Virtual Theatre Experiment in a Medieval Village

Skenè. Journal of Theatre and Drama Studies, n. 7:1 (2021), pp. 61-81, 2021

During the 22nd edition of Collinarea, Festival di Teatro Arte e Tecnologia (Collinarea, Theatre,... more During the 22nd edition of Collinarea, Festival di Teatro Arte e Tecnologia (Collinarea, Theatre, Art and Technology Festival) the event Connections, created by Mirco Mencacci and by Artistic Director Loris Seghizzi, took place in Lari. The whole village was cabled with optic fibers to set up the first theatre experiment with different and separately located stages. The social distancing due to the Covid-19 pandemic offered the occasion to stage a polytopic performance in the streets of the village, located in the Tuscan hills. The play, just like any TV broadcast, was coordinated remotely from a control centre at the municipal theatre. Each of the three sites set up for the event included a stage for live performances and used screen mirroring to stream the event in a sort of intertwined narrative. This paper describes the performance with a focus on its contemporary rewriting of Sophocles’ Ajax by the theatre companies Civilleri-Lo Sicco and Scenica Frammenti. Keywords: virtual st...

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Research paper thumbnail of Dalla scena all’etere e ritorno. “L’assoluto naturale” di Goffredo Parise per Radio Tre

Il Castello di Elsinore, n. 83 (2021), pp. 69-83, 2021

Il saggio analizza il processo creativo di una performance radiofonica: L’assoluto naturale di Go... more Il saggio analizza il processo creativo di una performance radiofonica: L’assoluto naturale di Goffredo Parise, con Sandro Lombardi e Sabina Guzzanti, regia di Federico Tiezzi. Trasmesso nel 1998 da Radio Tre in un ambizioso cartellone ideato da Luca Ronconi, l’adattamento per la radio anticipa di alcuni mesi il corrispettivo allestimento teatrale, nato così da un percorso creativo davvero inconsueto. Per realizzare solo vocalmente una pièce che critica la società di massa attraverso una polarizzazione tematica maschile-femminile di strindberghiana memoria, il regista adatta consistentemente il testo e interviene sulla recitazione degli attori abbinando alle emissioni degli interpreti brani musicali, rumori o suoni astratti. Una partitura vocale così raffinata, nata da uno studio approfondito dei personaggi, costituisce una sorta di innovativo studio di mise en scène.

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Research paper thumbnail of Personaggi, attori e ruoli in Italia nel passaggio tra due secoli

Intrecci. Incontri tra teorie e prassi attoriche e coreutiche nel passaggio tra Otto e Novecento, a cura di Paola Degli Esposti, Atti del convegno internazionale di studi (Università di Padova, 9-10 maggio 2019), Bari, Edizioni di Pagina, 2020

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Research paper thumbnail of Teoria e prassi tragica di Saverio Bettinelli: corollari veronesi

«TESTO», n. 77, vol. XL/1, 2019, pp. 151-158, 2019

In questo contributo ci si propone di mettere in luce come la teoria tragica elaborata dall’abate... more In questo contributo ci si propone di mettere in luce come la teoria tragica elaborata dall’abate Saverio Bettinelli per il collegio dei Nobili di Parma sia stata foriera di alcune successive interessanti realizzazioni e attività pratiche. Gli ultimi anni in cui risiede ad Avesa, nel veronese, sono infatti gli stessi in cui si consolida la passione teatrale del conte Alessandro Carli e la sua amicizia con il marchese Francesco Albergati Capacelli. Tragediografo e apprezzato maestro d’attori nei circoli nobiliari, Carli deve la propria formazione teatrale in gran parte all’illustre maestro Bettinelli, una fonte sinora poco indagata e meritevole di nuova attenzione.

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Research paper thumbnail of Attori in video nel secondo Novecento. L'arte scenica degli interpreti italiani di tradizione tra drammaturgia e regia. Con un contributo di Elena Zilotti.

Questo volume nasce dalle conversazioni intrecciate con gli studenti del corso di laurea in Scien... more Questo volume nasce dalle conversazioni intrecciate con gli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Verona in quindici anni d’insegnamento. Da un lato, si indaga come il gesto dell’attore italiano di tradizione sia stato fissato e trasmesso nel secondo Novecento, non solo dagli scritti dei contemporanei, ma anche dal cinema, dalla televisione, o dai nuovi mezzi di comunicazione digitale; dall’altro, si mettono in relazione le performances d’attore con le concezioni registiche degli allestimenti che le immortalano. A tal fine sono state scelte alcune celebri drammaturgie, sia di autori italiani (Gabriele d’Annunzio, Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Dario Fo, Natalia Ginzburg, Giovanni Faustini, Angelo Beolco, Goffredo Parise), che stranieri (Alexandre Dumas père, Jean-Paul Sartre, Joost van den Vondel), allestite da registi teatrali di rilievo nel panorama nostrano o europeo (Lanfranco Puggelli, Herbert Wernicke, Gianfranco De Bosio, Antonio Syxty, Federico Tiezzi), e interpretate da attori e attrici che in quel frangente hanno lasciato una traccia significativa del loro specifico stile recitativo: Eleonora Duse, Vittorio Gassman, Rossella Falk, Alberto Lionello, Dario Fo e Franca Rame, Giulia Lazzarini, Marcello Lippi, Virgilio Zernitz, Ken Ponzio, Sandro Lombardi e Sabina Guzzanti. L’arco cronologico considerato inizia con la possibilità di reperire almeno una registrazione delle pièces prese in considerazione e termina alla fine del ventesimo secolo.

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Research paper thumbnail of "Gysbreght van Aemstel" di Joost Van den Vondel. Il crollo di Amsterdam in una tragedia del Secolo d'Oro olandese. Edizione critica, tradizione, fortuna a cura di Simona Brunetti e Marco Prandoni

In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo ... more In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo assedio, i nemici, fedeli al Conte d’Olanda Floris V, hanno finto di partire, riuscendo a far entrare dentro le mura una nave colma di soldati: il Cavallo di Mare. A nulla vale l’eroica difesa di Gijsbreght van Aemstel, signore della città. L’angelo Raffaele gli impone di prendere la via dell’esilio, lenendo il dolore dell’addio con la profezia dalla futura grandezza di Amsterdam: il Secolo d’Oro del pubblico in sala. La sala è quella del primo teatro in pietra della Repubblica delle Province Unite, lo Schouwburg di Jacob van Campen, inaugurato proprio con la tragedia Gysbreght van Aemstel di Joost van den Vondel (1586-1679) il 3 gennaio 1638, nonostante la resistenza del concistoro calvinista della città, ostile ai rituali cattolici nella messinscena. Modelli tragici ed epici – in primis l’Eneide – vengono convocati in un’opera tutt’altro che encomiastica. Nel consesso teatrale gli abitanti di Amsterdam, città imperatrice dei mari che si avvia allo zenith della propria potenza, vengono invitati a riflettere in modo complesso e problematico su luci e ombre del passato: non solo quello lontano della contea d’Olanda medievale, ma anche quello più prossimo della Rivolta contro la Spagna e della Riforma protestante, come le stragi di religiosi cattolici che vengono attualizzate in terribili scene di martirio. La tragedia ha conosciuto una fortuna secolare, divenendo appuntamento fisso del capodanno per la popolazione di Amsterdam. Oltre alla prima traduzione italiana e a studi interpretativi, se ne offre l’edizione critica, comprensiva della versione messa a stampa nel 1729, che accoglieva la prassi teatrale dell’epoca. La tradizione spettacolare, interrotta con il cambiamento dei repertori nel 1969, è stata rinnovata dal 2012 al 2014 e nel 2016 dalla compagnia Het Toneel Speelt di Ronald Klamer: un allestimento significativo che ha dato l’avvio al nostro progetto e che qui presentiamo.

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Research paper thumbnail of Edizione critica del testo autografo, della prima edizione e dell'impressione del 1882 di “Angelo, tyran de Padoue”

Angelo, tyran de Padoue, Edizione complanare e fonti per lo studio della prima messinscena, a cura di Elena Randi, con la collaborazione di Simona Brunetti, Franco Benucci, Barbara Volponi, Gessica Scapin, 2012

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Research paper thumbnail of Autori, attori, adattatori: drammaturgia e prassi scenica nell’Ottocento italiano

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Research paper thumbnail of “La signora dalle camelie”: adattamenti per la scena italiana dell’Ottocento

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Research paper thumbnail of Il palcoscenico del secondo Ottocento italiano: La signora dalle camelie

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Research paper thumbnail of «Vi metto fra le mani il testo affinché ne possiate diventare voi gli autori». Scritti per Franco Perrelli, a cura di Simona Brunetti, Armando Petrini, Elena Randi

Edizioni di Pagina, 2022

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Research paper thumbnail of Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona Brunetti e Renzo Rabboni

Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona B... more Teatro e carteggi nel Sei-Settecento: da Aurelio Amalteo a Metastasio e oltre, a cura di Simona Brunetti e Renzo Rabboni, Verona, Edizioni QuiEdit, 2021, pp. 153 (Saggi e Ricerche, 11).
Il volume, che contiene le relazioni di un seminario organizzato dal C.R.E.S. e dall'Università di Udine, propone contributi di: Francesca Bianco, Simona Brunetti, Andrea Capuzzo, Angela Fabris, Andrea Lanzola, Matteo Navone, Renzo Rabboni, Matteo Venier, Elena Zilotti.

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Research paper thumbnail of UNICI. Le famiglie d'Arte nel teatro del Novecento, a cura di Simona Brunetti

Edizioni di Pagina, 2019

Questo volume nasce a coronamento di un Convegno organizzato presso l’Università di Verona dal 28... more Questo volume nasce a coronamento di un Convegno organizzato presso l’Università di Verona dal 28 al 29 novembre 2017 in collaborazione con l’Associazione Città Teatro di Riccione e la Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Le giornate di studio, di cui si pubblicano gli atti, sono state la tappa conclusiva di un diversificato progetto artistico teatrale-multimediale, ideato da Giorgia Penzo, dedicato alla memoria e alla riproposizione della prassi rappresentativa delle “famiglie d’Arte” itineranti italiane. Il tema scelto per la riflessione teorica svolta a Verona trae origine dalla constatazione che, tra le produzioni degli ultimi eredi della tradizione recitativa della nostra penisola, emergono oggi importanti tentativi di presentare sulla scena le vicende artistiche della propria famiglia d’Arte, attraverso singole performances dedicate all'argomento, o anche spettacoli compiuti, per recuperarne la memoria e preservarne le tecniche rappresentative ormai in disuso. Con l’affermazione del professionismo teatrale, nella seconda parte del sedicesimo secolo si consolida un’organizzazione sociale degli attori assolutamente particolare, legata da una fitta rete di rapporti, un mondo chiuso e ben regolamentato che permette loro di convivere in maniera originale, e in parte antagonistica, con la società degli altri uomini. Per poter meglio delineare la questione dell’attualità e della valenza in epoca contemporanea di modalità rappresentative che affondano le proprie radici in una tradizione di tipo familiare, si è deciso di affrontarla secondo tre diverse direttrici: La tradizione italiana tramandata, La sopravvivenza delle famiglie d’arte nel Novecento, Testimonianze contemporanee.

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Research paper thumbnail of Il mecenatismo spettacolare dei Gonzaga. Scritti per il Progetto Herla, a cura di Simona Brunetti, con la collaborazione di Elena Zilotti

IL RIO, 2019

Per celebrare vent’anni di studi condotti nell’ambito del progetto Herla si è pensato di raccogli... more Per celebrare vent’anni di studi condotti nell’ambito del progetto Herla si è pensato di raccogliere e stampare in un unico libro i contributi più significativi prodotti dai ricercatori della Fondazione in occasione di Convegni nazionali e internazionali a cui erano stati invitati. Gli articoli selezionati sono stati elaborati in un arco cronologico di circa quindici anni dal 2004 a oggi e sono stati organizzati in tre gruppi tematici, per meglio illustrare le principali linee di ricerca a fondamento del progetto: 1. Musici, intrattenitori e buffoni; 2. Compagnie comiche e avvento dell’attrice; 3. Viaggi, giostre e allegorie. Nel primo gruppo si presentano figure di artisti minori al soldo dei Gongaza, buffoni e musicisti per lo più sconosciuti; i contributi del secondo gruppo toccano invece questioni, come le tournées dei comici Fedeli presso l’imperatore o gli esordi del professionismo femminile, i cui studi sono stati sensibilmente rinnovati grazie ai documenti rintracciati dalle ricerche svolte; infine nel terzo gruppo si mettono in luce varie tipologie spettacolari realizzate dai Gonzaga in particolari eventi o occasioni festive.

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Research paper thumbnail of Attori all'Opera. Coincidenze e tangenze tra recitazione e canto lirico, Atti del convegno di studi (Verona, 28-29 novembre 2013), a cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio

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Research paper thumbnail of Teatri di figura. La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione, Atti del convegno internazionale di studi (Verona, 22-24 novembre 2012), a cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio

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Research paper thumbnail of Prigioni e Paradisi. Luoghi scenici e spazi dell’anima nel teatro moderno, Atti del convegno di studi in ricordo di Umberto Artioli (Padova, 19-21 maggio 2010), a cura di Elena Randi, Cristina Grazioli, Paola Degli Esposti, Simona Brunetti, Elena Adriani

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Research paper thumbnail of "Connections": A Virtual Theatre Experiment in a Medieval Village

Skenè. Journal of Theatre and Drama Studies, n. 7:1 (2021), pp. 61-81, 2021

During the 22nd edition of Collinarea, Festival di Teatro Arte e Tecnologia (Collinarea, Theatre,... more During the 22nd edition of Collinarea, Festival di Teatro Arte e Tecnologia (Collinarea, Theatre, Art and Technology Festival) the event Connections, created by Mirco Mencacci and by Artistic Director Loris Seghizzi, took place in Lari. The whole village was cabled with optic fibers to set up the first theatre experiment with different and separately located stages. The social distancing due to the Covid-19 pandemic offered the occasion to stage a polytopic performance in the streets of the village, located in the Tuscan hills. The play, just like any TV broadcast, was coordinated remotely from a control centre at the municipal theatre. Each of the three sites set up for the event included a stage for live performances and used screen mirroring to stream the event in a sort of intertwined narrative. This paper describes the performance with a focus on its contemporary rewriting of Sophocles’ Ajax by the theatre companies Civilleri-Lo Sicco and Scenica Frammenti. Keywords: virtual st...

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Research paper thumbnail of Dalla scena all’etere e ritorno. “L’assoluto naturale” di Goffredo Parise per Radio Tre

Il Castello di Elsinore, n. 83 (2021), pp. 69-83, 2021

Il saggio analizza il processo creativo di una performance radiofonica: L’assoluto naturale di Go... more Il saggio analizza il processo creativo di una performance radiofonica: L’assoluto naturale di Goffredo Parise, con Sandro Lombardi e Sabina Guzzanti, regia di Federico Tiezzi. Trasmesso nel 1998 da Radio Tre in un ambizioso cartellone ideato da Luca Ronconi, l’adattamento per la radio anticipa di alcuni mesi il corrispettivo allestimento teatrale, nato così da un percorso creativo davvero inconsueto. Per realizzare solo vocalmente una pièce che critica la società di massa attraverso una polarizzazione tematica maschile-femminile di strindberghiana memoria, il regista adatta consistentemente il testo e interviene sulla recitazione degli attori abbinando alle emissioni degli interpreti brani musicali, rumori o suoni astratti. Una partitura vocale così raffinata, nata da uno studio approfondito dei personaggi, costituisce una sorta di innovativo studio di mise en scène.

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Intrecci. Incontri tra teorie e prassi attoriche e coreutiche nel passaggio tra Otto e Novecento, a cura di Paola Degli Esposti, Atti del convegno internazionale di studi (Università di Padova, 9-10 maggio 2019), Bari, Edizioni di Pagina, 2020

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Research paper thumbnail of Teoria e prassi tragica di Saverio Bettinelli: corollari veronesi

«TESTO», n. 77, vol. XL/1, 2019, pp. 151-158, 2019

In questo contributo ci si propone di mettere in luce come la teoria tragica elaborata dall’abate... more In questo contributo ci si propone di mettere in luce come la teoria tragica elaborata dall’abate Saverio Bettinelli per il collegio dei Nobili di Parma sia stata foriera di alcune successive interessanti realizzazioni e attività pratiche. Gli ultimi anni in cui risiede ad Avesa, nel veronese, sono infatti gli stessi in cui si consolida la passione teatrale del conte Alessandro Carli e la sua amicizia con il marchese Francesco Albergati Capacelli. Tragediografo e apprezzato maestro d’attori nei circoli nobiliari, Carli deve la propria formazione teatrale in gran parte all’illustre maestro Bettinelli, una fonte sinora poco indagata e meritevole di nuova attenzione.

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Research paper thumbnail of Il teatro del grande attore italiano tra Restaurazione e Unità

«Atti e Memorie dell'Accademia Nazionale Virgiliana», N.S., vol. LXXXVI (2018), pp. 323-341, 2019

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Research paper thumbnail of Ascesa e rovina di don Geronimo Fonati, buffone spagnolo al servizio dei Gonzaga

«IL CASTELLO DI ELSINORE» , vol. XXXII (79) , 2019, pp. 71-83, 2019

L'articolo traccia i viaggi e le peripezie che coinvolgono il buffone spagnolo don Geronimo Fonat... more L'articolo traccia i viaggi e le peripezie che coinvolgono il buffone spagnolo don Geronimo Fonati nel periodo in cui si trova ufficialmente al servizio del duca Vincenzo I Gonzaga. Intrattenitore sboccato e giocatore impenitente, in quanto tramite privilegiato dei signori di Mantova don Geronimo viene fatto segno di un certo credito nelle maggiori corti d'Europa fino alla sua repentina caduta in disgrazia e incarcerazione.

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Research paper thumbnail of Il "Kean" di Vittorio Gassman “inquadrato” da Francesco Rosi

Francesco Rosi. Il cinema e oltre, a cura di Nicola Pasqualicchio e Alberto Scandola, pp. 225-238, 2019

Nel 1954 Vittorio Gassman, coadiuvato da Luciano Lucignani, propone sulle scene teatrali italiane... more Nel 1954 Vittorio Gassman, coadiuvato da Luciano Lucignani, propone sulle scene teatrali italiane l’adattamento di Jean-Paul Sartre della celebre commedia Kean, genio e sregolatezza di Alexandre Dumas père, ottenendo nella parte del protagonista un particolare successo personale. Nel 1956, in poco più di tre settimane di lavorazione, il celebre attore ne trae un film grandioso, di cui firma la regia, ma per la cui realizzazione si avvale anche dell’insostituibile apporto di un giovane Francesco Rosi quale “direttore tecnico”, o per meglio dire regista-ombra. L’articolo mette in luce il particolare taglio delle scelte registiche compiute dal duo Gassman-Rosi per far rivivere sullo schermo il genio interpretativo del grande attore shakespeariano.

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Research paper thumbnail of Il coraggio di tradire per poter tramandare: un allestimento contemporaneo del ‘Gysbreght van Aemstel’ di Joost van den Vondel

Συναγωνίζεσθαι. Studies in Honour of Guido Avezzù , a cura di S. Bigliazzi, F. Lupi, G. Ugolini,Skenè , 2018 , pp. 975-1002

This article explores the latest mise en scène of "Gysbreght van Aemstel" by Joost van den Vondel... more This article explores the latest mise en scène of "Gysbreght van Aemstel" by Joost van den Vondel staged by Het Toneel Speelt at the Stadsschouwburg of Amsterdam on New Year’s Day 2012. It discusses the three new choir poems composed by Willem Jan Otten specifically for this event and the acting technique used to perform them. Through a short analysis of the historical and theatrical contexts of the tragedy and of the spectacular issues that allowed its long-lasting staging fortune, the article aims at demonstrating that the representability of Gysbreght van Amstel on contemporary stages does not depend only on the play's aesthetic beauty, but also on its potentiality to respond to the religious, emotional and cultural needs of our present society.

Full article: http://www.skenejournal.it/texts-studies/index.php/TS/catalog/series/Studies-1

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Research paper thumbnail of Un esempio di censura teatrale preventiva: Il cittadino di Gand per la Compagnia Lombarda

Riassunto : A partire dall’analisi di un testo patriottico, Le bourgeois de Gand di Hippolyte Rom... more Riassunto : A partire dall’analisi di un testo patriottico, Le bourgeois de Gand di Hippolyte Romand (1838), e due sue particolati versioni italiane, l’articolo si propone di mettere in luce come, in epoca risorgimentale, per poterlo rappresentare nella penisola italiana si metta in atto una consolidata pratica di adattamento testuale, fondata essenzialmente su un artigianato in bilico tra la completa adesione a ben determinati principi etici, l’appartenenza a una specifica cultura rappresentativa e una sorta di censura cautelativa dovuta alla conoscenza delle istituzioni dominanti. Abstract : Starting from the analysis of a patriotic drama, Le bourgeois de Gand by Hippolyte Romand (1838), and two of its Italian versions, the article intend to highlight how, during the Italian Risorgimento, it is necessary to play out a consolidated practice of textual adaptation, to have it performed on Italian stages. This practice consist in a wellbalanced theatrical artisanship between certain e...

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Research paper thumbnail of Un esempio di censura teatrale preventiva: "Il cittadino di Gand" per la Compagnia Lombarda

«ROMANTICISMI, LA RIVISTA DEL C.R.I.E.R.» , vol. 3 (2018), pp. 157-175, 2018

A partire dall’analisi di un testo patriottico, Le bourgeois de Gand di Hippolyte Romand (1838), ... more A partire dall’analisi di un testo patriottico, Le bourgeois de Gand di Hippolyte Romand (1838), e due sue particolari versioni italiane, l’articolo si popone di mettere in luce come, in epoca risorgimentale, per poterlo rappresentare nella penisola italiana si metta in atto una consolidata pratica di adattamento testuale, fondata essenzialmente su un artigianato in bilico tra la completa adesione a ben determinati principi etici, l’appartenenza a una specifica cultura rappresentativa e una sorta di censura cautelativa dovuta alla conoscenza delle istituzioni dominanti.

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Research paper thumbnail of L'eloquenza straniante del corpo-negato in "Natale in casa Cupiello" di Antonio Latella

«ARTI DELLO SPETTACOLO / PERFORMING ARTS» , vol. 4 , n. 4 , 2018 , pp. 115-122

Un recente allestimento di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo per la regia di Antonio ... more Un recente allestimento di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo per la regia di Antonio Latella, presentato in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma il 3 dicembre 2014, ha reinterpretato in modo sorprendente la concezione scenica della celebre pièce napoletana alla luce di nuove forme di messinscena in cui un particolare uso del corpo diviene elemento centrale. Affrancando la rappresentazione dalla tradizionale riproduzione mimetico-borghese della casa di Luca Cupiello, il regista ha inaugurato un’interpretazione sostanzialmente “epica” e “straniante” dell’opera. Nel corso dell’intervento si mostreranno e indagano i codici utilizzati per vivificare e rendere omaggio alla scrittura di Eduardo alla luce della teatralità contemporanea.

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Research paper thumbnail of Uno studioso al servizio del pubblico

"Vivre sa vie". Centosei lettere di affetto, vita vissuta, teatro e cultura per Luigi Allegri, 2018

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Research paper thumbnail of Van de hemel naar de lagere regionen. De eerste Italiaanse mise-en-scène van "Lucifer" (1999)

De glans van Vondels Lucifer. Opvoeren, vertalen, herinneren , Amsterdam University Press B.V. , pp. 49-56, 2018

Per un volume monografico olandese dedicato alla fortuna di "Lucifer" (1654) di Joost Van den Von... more Per un volume monografico olandese dedicato alla fortuna di "Lucifer" (1654) di Joost Van den Vondel, l'articolo ricostruisce la tardiva penetrazione italiana della tragedia (circoscritta al secondo Novecento) e il suo inaspettato successo nel 1999 sulle scene della nostra penisola grazie all'innovativa regia proposta da Antonio Syxty. Partendo dalla forza visionaria della vicenda narrata, unita alla struggente partecipazione umana che l’autore olandese ha saputo infondere alla sua opera, il regista ha deciso di non lasciarsi influenzare particolarmente dal contesto in cui nasce la tragedia, ma ha scelto di individuarne il senso più profondo, procedendo in modo analogico, attualizzando e facendo interagire la vicenda trattata con la memoria culturale del pubblico italiano. Per poter portare sul palcoscenico la storia dell’angelo più bello e luminoso che, disobbedendo a Dio, viene condannato ad essere una bestia e a vivere nelle tenebre, la chiave di lettura prescelta per lo spettacolo affonda le radici nel "noir", nel mondo astratto e borghese della "gangster story" in cui due bande rivali si combattono tra loro. Il contesto della vicenda viene quindi spostato all'interno di un’organizzazione malavitosa guidata da un capo assoluto, potente e invisibile, con diritto di vita e di morte su tutti coloro che sono a lui soggetti. In questo contesto malavitoso il paradiso si tramuta, per atteggiamenti e abbigliamento, in un ghetto italo-americano anni Trenta, con tanto di pupa muta e appariscente. Benché nello spettacolo il confronto tra angeli lealisti e angeli ribelli avvenga con le armi in pugno – un elemento che rende oggettiva la violenza latente nei confronti verbali da entrambe le parti –, la cifra che connota significativamente la lettura scenica dell'opera proposta da Syxty fa emergere come in realtà ci si trovi davanti ad esseri fragili, intimamente lacerati tra l’assoluta fedeltà a Dio e l’asserzione di un diritto che sentono calpestato, senza motivazione alcuna.

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Research paper thumbnail of Due esempi di drammatizzazione di Dante nell'Ottocento italiano

Dante a Verona (2015-2021) a cura di Edoardo Ferrarini, Paolo Pellegrini, Simone Pregnolato, Feb 2018

Il saggio si propone di focalizzare l’attenzione su due episodi che illustrano in modo inequivoca... more Il saggio si propone di focalizzare l’attenzione su due episodi che illustrano in modo inequivocabile, e tutto sommato paradigmatico, le caratteristiche della fortuna della figura di Dante, in quanto personaggio teatrale, sulle scene della nostra penisola nel XIX secolo. Si prenderanno quindi in considerazione, in particolare, il fenomeno delle cosiddette "Dantate" allestite da Gustavo Modena, dalla fine degli anni Trenta fino alla sua scomparsa (1861), e il dramma Dante a Verona scritto da Paolo Ferrari nel 1853

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Research paper thumbnail of La Natura ‘dolorosa e appassionante’ evocata dall'arte di Eleonora Duse

Archivio d'Annunzio, Oct 5, 2017

A partire dalla tecnica recitativa di Eleonora Duse e dalla ricezione ottenuta nel corso della su... more A partire dalla tecnica recitativa di Eleonora Duse e dalla ricezione ottenuta nel corso della sua vita, si analizzeranno in dettaglio le protagoniste femminili di due testi teatrali (Sogno di un mattino di primavera e La città morta) e di un romanzo (Il Fuoco) di Gabriele D’Annunzio mettendole in relazione con la concezione simbolica dello spazio di ciascuna opera. La Demente, Anna la cieca e Foscarina sono tutte ispirate al talento interpretativo della Duse. Non solo intrecciano un rapporto visionario e appassionante con la Natura che le circonda – un rigoglioso giardino toscano, le rovine presso Micene e il labirinto di villa Pisani a Strà – ma i loro corpi sono in grado di individuare e tradurre gli archetipi dell’universo. Il nostro intento è di mettere in luce come la loro concezione più profonda sia legata all'idea di un ricettore di forze cosmiche, di un’attrice multi anime del calibro di Eleonora Duse.

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Research paper thumbnail of Lo specchio di Florinda

Elementi di poesia. Poesia degli elementi. Per Herman van der Heide, a cura di Marco Prandoni, 2017

Avvalendosi dello schema classico dei gemelli che si scambiano abiti e amanti – variamente rinnov... more Avvalendosi dello schema classico dei gemelli che si scambiano abiti e amanti – variamente rinnovato in ambito rinascimentale a partire dalla "Calandria" (1513) del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena –, per mescidarlo con i miti di Narciso, di Amore e Psiche e dell’Androgino (letti soprattutto a partire da Plotino e Ovidio), con la pubblicazione di "Amor nello specchio" (1622) il celebre comico dell’Arte e scrittore seicentesco Giovan Battista Andreini propone un testo che accumula motivi culturali diversi: per un verso temi particolarmente sulfurei, ermetici e libertini, tanto in voga in alcuni ambienti culturali parigini del periodo, per l’altro argomenti più tradizionali, convenzionali e moralmente concilianti, senza per questo preoccuparsi però di costruire compiutamente una visione coerente del mondo descritto.

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Research paper thumbnail of La Commedia dell'Arte

Storia del teatro. Le idee e le forme dello spettacolo dall'antichità a oggi, a cura di Luigi Allegri, 2017

Nel corso di circa due secoli, approssimativamente dalla metà del XVI fino alla metà del XVIII, i... more Nel corso di circa due secoli, approssimativamente dalla metà del XVI fino alla metà del XVIII, irradiandosi dalla penisola italiana nelle principali piazze europee, si afferma e si consolida la Commedia dell’Arte, un particolare modo di fare spettacolo dai tratti specifici e ben riconoscibili, che si propone come evidente novità rispetto ai moduli rappresentativi offerti fino a quel momento dalla commedia rinascimentale. Si tratta essenzialmente di un sistema teatrale di successo che privilegia l’economia del fare e del distribuire spettacolo in regime di libero mercato a fronte degli allestimenti aristocratico-letterari attestati nella prima parte del Cinquecento e pensati per un pubblico scelto e di cultura elevata. Dopo circa due secoli di ininterrotta fortuna il declino viene sancito convenzionalmente dalla riforma di Goldoni a favore di un testo scritto per esteso e di un teatro senza maschere. Nel corso dell’Ottocento invece la Commedia dell’Arte entra nell'immaginario comune alla stregua di un mito fino alla sua riscoperta primonovecentesca.

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Research paper thumbnail of Dal cielo ai bassifondi. Il primo allestimento italiano del "Lucifer" di Vondel per la regia di Antonio Syxty (1999)

Tra Venezia e Saturno. Storia, drammaturgia e poesia per Paolo Puppa, 2017

Dopo aver ripercorso la lenta penetrazione in Italia del capolavoro olandese "Lucifer" (1654) di ... more Dopo aver ripercorso la lenta penetrazione in Italia del capolavoro olandese "Lucifer" (1654) di Joost van den Vondel, l'articolo ne analizza l'unico allestimento italiano proposto a Milano da Antonio Syxty nel 1999. Per poter portare sul palcoscenico la storia dell’angelo più bello e luminoso che, disobbedendo a Dio, viene condannato ad essere una bestia e a vivere nelle tenebre, il regista decide di non lasciarsi influenzare particolarmente dalla nazionalità dell’autore o dal contesto storico in cui nasce la tragedia. Infatti, con un atteggiamento critico, transculturale e postmoderno, preferisce individuare il senso profondo dell’opera, ma procedere, poi, in modo analogico, attualizzando e facendo interagire la vicenda trattata con la memoria culturale del pubblico italiano. La sfida proposta dal regista milanese consiste nell'aver scelto una chiave di lettura decisamente insolita che affonda le radici nel noir e nel mondo astratto e borghese della gangster story in cui due bande rivali si combattono tra loro. Il contesto della vicenda viene quindi spostato all'interno di un’organizzazione malavitosa guidata da un capo assoluto, potente e invisibile, con diritto di vita e di morte su tutti coloro che sono a lui soggetti.

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Research paper thumbnail of Proporre il teatro della Repubblica delle Province Unite a un pubblico italiano: il caso di Joost van den Vondel

Editoria e Traduzione: focus sulle lingue di 'minore diffusione', 2016

In questo saggio ci si propone di analizzare la fortuna italiana di un grande classico del teatro... more In questo saggio ci si propone di analizzare la fortuna italiana di un grande classico del teatro olandese del Secolo d’Oro: Joost van den Vondel (1587-1679). Indaghiamo le ragioni del successo novecentesco del Lucifer, sia in ambito letterario, sia sulle scene, e della mancata ricezione del Gysbreght van Aemstel, di cui presentiamo il progetto della prima edizione italiana, attualmente in corso.

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Research paper thumbnail of Joost van den Vondel Milano 1999 / Amsterdam 2012-: due tragedie olandesi del Seicento sulle scene contemporanee

Letteratura olandese - Quaderni del Premio Letterario Giuseppe Acerbi n. 16, a cura di Simona Cappellari, Giorgio Colombo, Franco Paris, Marco Prandoni, 2016

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Research paper thumbnail of G.P. Tomasina, "L'ultimo Arlecchino del re. Carlo Antonio Bertinazzi detto Carlino (1710-1783)", Bologna, Pàtron, 2013

Seguendo il tracciato emerso da una ricca messe di fonti bibliografiche, iconografiche e document... more Seguendo il tracciato emerso da una ricca messe di fonti bibliografiche, iconografiche e documentali, il volume "L’ultimo Arlecchino del re. Carlo Antonio Bertinazzi detto Carlino (1710-1783)", scritto da Gianna Paola Tomasina, indaga la figura artistica e familiare di un celebre attore italiano del secondo Settecento molto amato dal pubblico parigino e prediletto da Luigi XV. Partendo dagli esiti noti dell’arte scenica di Carlo Antonio Bertinazzi il volume da un lato tenta di ricostruire con un percorso particolarmente suggestivo quanto in essa vi era di sfuggente e inafferrabile, dall’altro tratteggia gli ultimi decenni della gloriosa avventura delle maschere italiane a Parigi, che termina sostanzialmente con la morte dell’attore.

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Research paper thumbnail of M.A. Katritzky, "The Art of Commedia. A study in the Commedia dell'Arte 1560-1620 with Special Reference to the Visual Records", Amsterdam-New York, Rodopi, 2006

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Research paper thumbnail of Meravigliosi mostri meccanici. C. Grazioli, “Lo specchio grottesco. Marionette e automi nel teatro tedesco del primo Novecento”

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Research paper thumbnail of Giulio Romano e gli esordi della Commedia dell'Arte (1524-1568), Convegno di studi a cura di Simona Brunetti - Mantova, Teatro Bibiena 20-21 febbraio 2020

In sinergia con l’Archivio Herla, di cui si festeggiano vent’anni di attività, il Convegno intend... more In sinergia con l’Archivio Herla, di cui si festeggiano vent’anni di attività, il Convegno intende approfondire un periodo cronologico che comprende gli anni passati da Giulio Romano a Mantova fino alla sua morte e i primi decenni in cui si attesta in modo professionale la Commedia dell’Arte. Il progetto si inserisce nel contesto di un anno dedicato al genio giuliesco, al fine di ricordare colui che fu capace di rinnovare completamente Mantova, trasformandola in un gioiello del Manierismo. Per indagare appieno la variegata natura di tali momenti rappresentativi, i relatori chiamati a offrire il loro contributo sono stati scelti tra vari ambiti di ricerca, dalle discipline dello spettacolo, alla musica, l’arte, l’architettura, la letteratura, la storia. I filoni tematici presi in esame nelle giornate del Convegno si concentreranno sull'attività di Giulio Romano in quanto apparatore di spettacoli o eventi festivi e creatore di oggetti artistici; sull’attività di artisti di vario tipo all’interno di eventi festivi organizzati a Mantova dai Gonzaga o in aree geografiche di presenza dei rami cadetti della famiglia; sulle prime attività spettacolari di comici professionisti; sulle fonti shakespeariane legate a Mantova e alla Commedia dell’Arte.
Le due giornate di studi al Teatro Bibiena si concluderanno con la presentazione di alcuni volumi in Biblioteca Teresiana e con la serata di gala "I Giovani e la Commedia dell’Arte".

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Research paper thumbnail of UNICI. LE FAMIGLIE D’ARTE NEL TEATRO DEL ’900, Convegno di studi a cura di Simona Brunetti con la collaborazione di Giorgia Penzo

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Research paper thumbnail of Dante a Verona 2015-2021. Atti del Convegno Internazionale di Verona (8-10 ottobre 2015), a cura di Edoardo Ferrarini, Paolo Pellegrini e Simone Pregnolato, Ravenna, Longo, 2018 (Memoria del tempo, 57)

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