Ludovica Galeazzo | Università degli Studi di Padova (original) (raw)
Books by Ludovica Galeazzo
La città digitale oltre lo spazio tangibile. Ricostruire il paesaggio urbano e le sue funzioni
La città digitale oltre lo spazio tangibile. Ricostruire il paesaggio urbano e le sue funzioni
Nella Venezia di età moderna si evolve il consueto rapporto tra corpo cittadino e margini urbani ... more Nella Venezia di età moderna si evolve il consueto rapporto tra corpo cittadino e margini urbani percepiti contestualmente come criticità da risolvere, risorse da sfruttare, uniche possibili aree di crescita. Comunque, incessante spazio di riflessione.
L’insula dei Gesuiti presa in esame si offre come laboratorio privilegiato per lo studio di tale legame che sconfina il perimetro edificato per espandersi alle acque lagunari e alla terraferma. L’estremità occidentale delle Fondamente Nuove tra XV e XVIII secolo si sviluppò infatti come centro di polarizzazione di interessi non solo mercantili e artigianali, ma anche politici e culturali che videro in gioco enti ecclesiastici, esponenti del patriziato, privati cittadini, arti e confraternite. Le loro relazioni reciproche e, non di rado, rivalità diedero vita a fermenti novatori che si configurarono nella ‘conquista’ e ‘costruzione’ di un rilevante brano di città e nelle ‘pratiche’ del suo rinnovamento architettonico.
La città di Venezia ha dovuto trovare, fin dalla sua fondazione e per tutta l'età moderna, rispos... more La città di Venezia ha dovuto trovare, fin dalla sua fondazione e per tutta l'età moderna, risposte adeguate alla necessità di rifornirsi di cibo e di acqua. Il volume ripercorre il filo di questa tematica affascinante, attraverso il racconto delle trasformazioni della laguna, delle coltivazioni presenti in città, degli scambi con le isole, la terraferma e il Mediterraneo; poi ancora parla di acqua e cibo come protagonisti di rituali, feste, banchetti e non da ultimo del mantenimento dell'habitat lagunare (qualcosa che oggi chiamiamo "sviluppo sostenibile"). Molti gli strumenti di questa narrazione: dipinti, mappe, incisioni, documenti d'archivio, accanto a plastici e ricostruzioni 3D.
Papers by Ludovica Galeazzo
The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great pre... more The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great prestige throughout the Early Modern period. Beyond its walls, a cluster of resourceful women managed to elevate the peripheral community to become one of the wealthiest Venetian religious complexes. Patrons of distinguished artists, the Augustinian nuns distinguished themselves due to their astute economic management of a wide range of profitable activities. In particular, they played a crucial role in the land reclamation of the marshlands around their convent, an enterprise that culminated in the late sixteenth-century addition of the Fondamente Nuove. Retracing the lucrative initiatives undertaken by the nuns of S. Caterina, this chapter investigates one of the least studied communities in Venice, one that had a powerful role in determining the final shape of the northern rim of the city.
Creating Place in Early Modern European Architecture, edited by E. Merrill, Amsterdam, Amsterdam University Press, 2022
This article examines the production of place and its socio-economic impact in early modern Venic... more This article examines the production of place and its socio-economic impact in early modern Venice, reconstructing the urban dynamics in one of the lesser-known peripheries of the city, the insula dei Gesuiti. Building on the idea of place making as a collective enterprise, it concentrates on three stages of urban growth and its pertaining agents: the colonization process undertaken by private citizens and ecclesiastical institutions; their efforts toward a residential urban development; and the state-imposed action to determine the insula’s final outline. These practices were instrumental in securing significant real estate holdings, but they also initiated a profound change in the area’s intended use. Urban transformations engendered a new social identity that will serve as a future model for redesigned Venetian margins.
"In_Bo", Dominio del Sacro. Immagine, cartografia, conoscenza della città dopo il Concilio di Trento, v. 12, n. 16, 2021
All’interno della letteratura dedicata all’immagine di Venezia poco spazio stato riservato alla... more All’interno della letteratura dedicata all’immagine di Venezia poco spazio stato riservato alla rappresentazione delle isole della laguna, che per secoli furono cardini fondamentali dell’apparato politico, socio-economico e culturale della Repubblica. In queste terre, sin dal tardo medioevo abitate da un ricchissimo complesso di istituzioni religiose, i fermenti di riforma e le tensioni post-tridentine si manifestarono patentemente, portando alla luce forti contrasti in merito alla giurisdizione ecclesiastica e laica dello spazio terrestre e acqueo. Tra Cinque e Seicento le autorità governative edificarono all’interno dei chiostri lagunari numerosi servizi e infrastrutture collettive, quali ricoveri per imbarcazioni, foresterie, depositi di munizioni e succursali assistenziali, progressivamente accentuando il controllo statale nella vita delle comunità religiose. Ciò si riflesse nell’elaborazione di un sostanzioso corpus di mappe, rilievi e perticazioni, che permette di restituire non solo la quantità ma anche i diversi gradi di interventi attuati dalla Repubblica, che spaziarono dalla semplice manutenzione alla completa riorganizzazione di alcune isole. Nonostante la natura tecnica di queste fonti, esse si imposero come veicolo e modello di conoscenza del bacino acqueo, allontanando con scarto deciso la rappresentazione dei luoghi lagunari dalle laudes civitatum della cartografia ufficiale, e riconoscendone anche visivamente il valore di elemento costitutivo e connettivo del tessuto urbano.
Convent Networks in Early Modern Italy, 2020
The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great pre... more The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great prestige throughout the Early Modern period. Beyond its walls, a cluster of resourceful women managed to elevate the peripheral community to become one of the wealthiest Venetian religious complexes. Patrons of distinguished artists, the Augustinian nuns distinguished themselves due to their astute economic management of a wide range of profitable activities. In particular, they played a crucial role in the land reclamation of the marshlands around their convent, an enterprise that culminated in the late sixteenth-century addition of the Fondamente Nuove. Retracing the lucrative initiatives undertaken by the nuns of S. Caterina, this chapter investigates one of the least studied communities in Venice, one that had a powerful role in determining the final shape of the northern rim of the city.
Ateneo Veneto, 2020
Il saggio esamina la crescita urbana dell’area compresa tra l’attuale rio dei Gesuiti e la sacca ... more Il saggio esamina la crescita urbana dell’area compresa tra l’attuale rio dei Gesuiti e la sacca della Misericordia nel periodo che va dal XV al XVII secolo. Si indaga sul ruolo rivestito dai privati cittadini e dai grandi complessi ecclesiastici dei Crociferi e di Santa Caterina dei Sacchi, impegnati accanto alle magistrature statali nell’urbanizzazione del margine settentrionale della città. Le loro opere di bonifica, ampliamento e costruzione affiancarono l’edificazione delle Fondamente Nuove da parte dell’autorità pubblica, di fatto riducendone fortemente l’intervento. A differenza delle tranche precedenti (che si estendevano da Santa Giustina al rio dei Crociferi), l’ultimo tratto della lunga banchina lapidea fu principalmente gestito da operatori singoli che non solo dotarono l’insula di un nuovo limite urbano ma ne trasformarono il volto sul piano funzionale: da periferia riservata ad attività produttive a quartiere prettamente residenziale.
Posta nel margine meridionale di Venezia, l'insula della Carità fu, per tutto il corso dell'età m... more Posta nel margine meridionale di Venezia, l'insula della Carità fu, per tutto il corso dell'età moderna e contemporanea, protagonista di dinamiche trasformative che coinvolsero tanto le sue emergenze architettoniche quanto il tessuto urbano. Nel ricostruire la storia di lunga durata di questo sito attraverso le azioni dei diversi operatori che vi si insediarono, il saggio vuole riflettere sul legame di reciprocità che unisce le fabbriche edilizie all'insediamento cittadino. Se nuove costruzioni e riedificazioni plasmarono fortemente una parte di città ancora periferica, a loro volta esse furono fortemente modellate dai suoi vincoli.
Visualizing Venice presents the ways in which the use of innovative technology can provide new an... more Visualizing Venice presents the ways in which the use of innovative technology can provide new and fascinating stories about places and times within history. Written by those behind the Visualizing Venice project, this book explores the variety of disciplines and analytical methods generated by technologies such as 3D images and interoperable models, GIS mapping and historical cartography, databases, video animations, and applications for mobile devices and the Web. This book is one of the rst collections of chapters to integrate the theory and practice of visualization technologies with art, architectural, and urban history. The chapters demonstrate how new methodologies generated by technology can change and inform the way historians think and work, and the potential that such methods have to revolutionize research, teaching and public-facing communication. With over 30 images to support and illustrate the project's work, Visualizing Venice is ideal for academics, and postgraduates of digital history, Digital Humanities, and early modern Italy.
Le soluzioni ottocentesche tra ipotesi, indecisioni e interventi Ludovica Galeazzo Restituire il ... more Le soluzioni ottocentesche tra ipotesi, indecisioni e interventi Ludovica Galeazzo Restituire il corpo degli interventi ottocenteschi che riguardarono il cortile del Bo significa necessariamente avventurarsi nel dedalo delle vicende legate al generale piano di rinnovo delle strutture universitarie, che per tutto il corso del secolo si susseguirono sulla spinta delle sempre più pressanti esigenze di spazi per la didattica. Un argomento dunque che non solo necessita di essere affrontato sulla lunga durata, ma che costringe inevitabilmente a una triangolazione di interessi fra le amministrazioni di Padova, Venezia e Vienna. Come ampiamente dibattuto, la storia dei progetti di riforma architettonica prese avvio già nel secondo decennio dell'Ottocento (fig. 33), dapprima con i piani di Daniele Danieletti e di Antonio Noale e poi con quelli di Giovanni Antonio Boni, Pietro Pestagalli e Giuseppe Jappelli 1. È però sul finire degli anni venti, quando entrò concretamente in gioco la possibilità di predisporre una nuova sede presso il Capitaniato, che il dibattito si intensificò allargando notevolmente il ventaglio delle ipotesi progettuali e di fatto procrastinandone i tempi di soluzione 2. L'oscillare quasi cadenzato tra proposte di ampliamento dell'antica struttura, il suo abbandono o ancora il suo semplice recupero, portò inevitabilmente a ripensamenti, contraddizioni e stalli nei lavori senza soluzione di continuità per circa trent'anni. Nell'intricata ricostruzione di tali episodi emerge lapalissiana la sensazione di incertezza, a volte quasi di totale disorientamento degli operatori in gioco: lo esplicitano i reiterati sopralluoghi, i continui rimandi tra amministrazioni non sempre aggiornate sui fatti, i lunghi tempi di attesa spesso seguiti da provvedimenti d'urgenza, nonché la presentazione di proposte spesso totalmente in antitesi tra loro. Ne forniscono ancor più precisa sintesi le vicende che coinvolsero l'ingegnere Lorenzo Santi, aggiunto della Direzione delle pubbliche costruzioni e personaggio chiave degli sviluppi architettonici degli anni trenta del secolo. A ridosso del respingimento del progetto jappelliano, egli era stato incaricato di redigere due differenti soluzioni per l'adattamento dei locali del Bo e altrettante proposte per il Capitaniato, tutti progetti che, sebbene più volte rielaborati, furono rifiutati 3. Vale la pena però soffermarsi sul primo di questi (fig. 34) al fine di comprendere le scelte compositive attorno a cui ruotavano gli interessi collettivi. Il disegno prevedeva nientemeno che la completa demolizione della scala sud del fabbricato a favore di un monumentale scalone a due rampe preceduto da un ampio vestibolo. Non meno discutibile appare poi l'ampliamento e forte decentramento verso il lato meridionale dell'atrio d'in-32. Cortile antico, particolare dello uno stemma di Giovanni Battista Garb.
Prima edizione italiana Novembre 2015 © LetteraVentidue Edizioni © Testi e immagini: i rispettivi... more Prima edizione italiana Novembre 2015 © LetteraVentidue Edizioni © Testi e immagini: i rispettivi autori I testi alle pagine 93, 183, 272, 361, 454, 531, 598, 683, 770, 854 sono di Lorenzo Fabian e Mauro Marzo Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall'editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l'alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell'editore e dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell'editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l'opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.
Collana diretta da / Series directed by Donatella Calabi -CarLo M. traVaGLini 5 Comitato Scientif... more Collana diretta da / Series directed by Donatella Calabi -CarLo M. traVaGLini 5 Comitato Scientifico / Scientific Committee
Si ringraziano per il sostegno dato all'iniziativa il prof. arch.
La città digitale oltre lo spazio tangibile. Ricostruire il paesaggio urbano e le sue funzioni
La città digitale oltre lo spazio tangibile. Ricostruire il paesaggio urbano e le sue funzioni
Nella Venezia di età moderna si evolve il consueto rapporto tra corpo cittadino e margini urbani ... more Nella Venezia di età moderna si evolve il consueto rapporto tra corpo cittadino e margini urbani percepiti contestualmente come criticità da risolvere, risorse da sfruttare, uniche possibili aree di crescita. Comunque, incessante spazio di riflessione.
L’insula dei Gesuiti presa in esame si offre come laboratorio privilegiato per lo studio di tale legame che sconfina il perimetro edificato per espandersi alle acque lagunari e alla terraferma. L’estremità occidentale delle Fondamente Nuove tra XV e XVIII secolo si sviluppò infatti come centro di polarizzazione di interessi non solo mercantili e artigianali, ma anche politici e culturali che videro in gioco enti ecclesiastici, esponenti del patriziato, privati cittadini, arti e confraternite. Le loro relazioni reciproche e, non di rado, rivalità diedero vita a fermenti novatori che si configurarono nella ‘conquista’ e ‘costruzione’ di un rilevante brano di città e nelle ‘pratiche’ del suo rinnovamento architettonico.
La città di Venezia ha dovuto trovare, fin dalla sua fondazione e per tutta l'età moderna, rispos... more La città di Venezia ha dovuto trovare, fin dalla sua fondazione e per tutta l'età moderna, risposte adeguate alla necessità di rifornirsi di cibo e di acqua. Il volume ripercorre il filo di questa tematica affascinante, attraverso il racconto delle trasformazioni della laguna, delle coltivazioni presenti in città, degli scambi con le isole, la terraferma e il Mediterraneo; poi ancora parla di acqua e cibo come protagonisti di rituali, feste, banchetti e non da ultimo del mantenimento dell'habitat lagunare (qualcosa che oggi chiamiamo "sviluppo sostenibile"). Molti gli strumenti di questa narrazione: dipinti, mappe, incisioni, documenti d'archivio, accanto a plastici e ricostruzioni 3D.
The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great pre... more The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great prestige throughout the Early Modern period. Beyond its walls, a cluster of resourceful women managed to elevate the peripheral community to become one of the wealthiest Venetian religious complexes. Patrons of distinguished artists, the Augustinian nuns distinguished themselves due to their astute economic management of a wide range of profitable activities. In particular, they played a crucial role in the land reclamation of the marshlands around their convent, an enterprise that culminated in the late sixteenth-century addition of the Fondamente Nuove. Retracing the lucrative initiatives undertaken by the nuns of S. Caterina, this chapter investigates one of the least studied communities in Venice, one that had a powerful role in determining the final shape of the northern rim of the city.
Creating Place in Early Modern European Architecture, edited by E. Merrill, Amsterdam, Amsterdam University Press, 2022
This article examines the production of place and its socio-economic impact in early modern Venic... more This article examines the production of place and its socio-economic impact in early modern Venice, reconstructing the urban dynamics in one of the lesser-known peripheries of the city, the insula dei Gesuiti. Building on the idea of place making as a collective enterprise, it concentrates on three stages of urban growth and its pertaining agents: the colonization process undertaken by private citizens and ecclesiastical institutions; their efforts toward a residential urban development; and the state-imposed action to determine the insula’s final outline. These practices were instrumental in securing significant real estate holdings, but they also initiated a profound change in the area’s intended use. Urban transformations engendered a new social identity that will serve as a future model for redesigned Venetian margins.
"In_Bo", Dominio del Sacro. Immagine, cartografia, conoscenza della città dopo il Concilio di Trento, v. 12, n. 16, 2021
All’interno della letteratura dedicata all’immagine di Venezia poco spazio stato riservato alla... more All’interno della letteratura dedicata all’immagine di Venezia poco spazio stato riservato alla rappresentazione delle isole della laguna, che per secoli furono cardini fondamentali dell’apparato politico, socio-economico e culturale della Repubblica. In queste terre, sin dal tardo medioevo abitate da un ricchissimo complesso di istituzioni religiose, i fermenti di riforma e le tensioni post-tridentine si manifestarono patentemente, portando alla luce forti contrasti in merito alla giurisdizione ecclesiastica e laica dello spazio terrestre e acqueo. Tra Cinque e Seicento le autorità governative edificarono all’interno dei chiostri lagunari numerosi servizi e infrastrutture collettive, quali ricoveri per imbarcazioni, foresterie, depositi di munizioni e succursali assistenziali, progressivamente accentuando il controllo statale nella vita delle comunità religiose. Ciò si riflesse nell’elaborazione di un sostanzioso corpus di mappe, rilievi e perticazioni, che permette di restituire non solo la quantità ma anche i diversi gradi di interventi attuati dalla Repubblica, che spaziarono dalla semplice manutenzione alla completa riorganizzazione di alcune isole. Nonostante la natura tecnica di queste fonti, esse si imposero come veicolo e modello di conoscenza del bacino acqueo, allontanando con scarto deciso la rappresentazione dei luoghi lagunari dalle laudes civitatum della cartografia ufficiale, e riconoscendone anche visivamente il valore di elemento costitutivo e connettivo del tessuto urbano.
Convent Networks in Early Modern Italy, 2020
The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great pre... more The convent of S. Caterina dei Sacchi, located in the northern limit of Venice, enjoyed great prestige throughout the Early Modern period. Beyond its walls, a cluster of resourceful women managed to elevate the peripheral community to become one of the wealthiest Venetian religious complexes. Patrons of distinguished artists, the Augustinian nuns distinguished themselves due to their astute economic management of a wide range of profitable activities. In particular, they played a crucial role in the land reclamation of the marshlands around their convent, an enterprise that culminated in the late sixteenth-century addition of the Fondamente Nuove. Retracing the lucrative initiatives undertaken by the nuns of S. Caterina, this chapter investigates one of the least studied communities in Venice, one that had a powerful role in determining the final shape of the northern rim of the city.
Ateneo Veneto, 2020
Il saggio esamina la crescita urbana dell’area compresa tra l’attuale rio dei Gesuiti e la sacca ... more Il saggio esamina la crescita urbana dell’area compresa tra l’attuale rio dei Gesuiti e la sacca della Misericordia nel periodo che va dal XV al XVII secolo. Si indaga sul ruolo rivestito dai privati cittadini e dai grandi complessi ecclesiastici dei Crociferi e di Santa Caterina dei Sacchi, impegnati accanto alle magistrature statali nell’urbanizzazione del margine settentrionale della città. Le loro opere di bonifica, ampliamento e costruzione affiancarono l’edificazione delle Fondamente Nuove da parte dell’autorità pubblica, di fatto riducendone fortemente l’intervento. A differenza delle tranche precedenti (che si estendevano da Santa Giustina al rio dei Crociferi), l’ultimo tratto della lunga banchina lapidea fu principalmente gestito da operatori singoli che non solo dotarono l’insula di un nuovo limite urbano ma ne trasformarono il volto sul piano funzionale: da periferia riservata ad attività produttive a quartiere prettamente residenziale.
Posta nel margine meridionale di Venezia, l'insula della Carità fu, per tutto il corso dell'età m... more Posta nel margine meridionale di Venezia, l'insula della Carità fu, per tutto il corso dell'età moderna e contemporanea, protagonista di dinamiche trasformative che coinvolsero tanto le sue emergenze architettoniche quanto il tessuto urbano. Nel ricostruire la storia di lunga durata di questo sito attraverso le azioni dei diversi operatori che vi si insediarono, il saggio vuole riflettere sul legame di reciprocità che unisce le fabbriche edilizie all'insediamento cittadino. Se nuove costruzioni e riedificazioni plasmarono fortemente una parte di città ancora periferica, a loro volta esse furono fortemente modellate dai suoi vincoli.
Visualizing Venice presents the ways in which the use of innovative technology can provide new an... more Visualizing Venice presents the ways in which the use of innovative technology can provide new and fascinating stories about places and times within history. Written by those behind the Visualizing Venice project, this book explores the variety of disciplines and analytical methods generated by technologies such as 3D images and interoperable models, GIS mapping and historical cartography, databases, video animations, and applications for mobile devices and the Web. This book is one of the rst collections of chapters to integrate the theory and practice of visualization technologies with art, architectural, and urban history. The chapters demonstrate how new methodologies generated by technology can change and inform the way historians think and work, and the potential that such methods have to revolutionize research, teaching and public-facing communication. With over 30 images to support and illustrate the project's work, Visualizing Venice is ideal for academics, and postgraduates of digital history, Digital Humanities, and early modern Italy.
Le soluzioni ottocentesche tra ipotesi, indecisioni e interventi Ludovica Galeazzo Restituire il ... more Le soluzioni ottocentesche tra ipotesi, indecisioni e interventi Ludovica Galeazzo Restituire il corpo degli interventi ottocenteschi che riguardarono il cortile del Bo significa necessariamente avventurarsi nel dedalo delle vicende legate al generale piano di rinnovo delle strutture universitarie, che per tutto il corso del secolo si susseguirono sulla spinta delle sempre più pressanti esigenze di spazi per la didattica. Un argomento dunque che non solo necessita di essere affrontato sulla lunga durata, ma che costringe inevitabilmente a una triangolazione di interessi fra le amministrazioni di Padova, Venezia e Vienna. Come ampiamente dibattuto, la storia dei progetti di riforma architettonica prese avvio già nel secondo decennio dell'Ottocento (fig. 33), dapprima con i piani di Daniele Danieletti e di Antonio Noale e poi con quelli di Giovanni Antonio Boni, Pietro Pestagalli e Giuseppe Jappelli 1. È però sul finire degli anni venti, quando entrò concretamente in gioco la possibilità di predisporre una nuova sede presso il Capitaniato, che il dibattito si intensificò allargando notevolmente il ventaglio delle ipotesi progettuali e di fatto procrastinandone i tempi di soluzione 2. L'oscillare quasi cadenzato tra proposte di ampliamento dell'antica struttura, il suo abbandono o ancora il suo semplice recupero, portò inevitabilmente a ripensamenti, contraddizioni e stalli nei lavori senza soluzione di continuità per circa trent'anni. Nell'intricata ricostruzione di tali episodi emerge lapalissiana la sensazione di incertezza, a volte quasi di totale disorientamento degli operatori in gioco: lo esplicitano i reiterati sopralluoghi, i continui rimandi tra amministrazioni non sempre aggiornate sui fatti, i lunghi tempi di attesa spesso seguiti da provvedimenti d'urgenza, nonché la presentazione di proposte spesso totalmente in antitesi tra loro. Ne forniscono ancor più precisa sintesi le vicende che coinvolsero l'ingegnere Lorenzo Santi, aggiunto della Direzione delle pubbliche costruzioni e personaggio chiave degli sviluppi architettonici degli anni trenta del secolo. A ridosso del respingimento del progetto jappelliano, egli era stato incaricato di redigere due differenti soluzioni per l'adattamento dei locali del Bo e altrettante proposte per il Capitaniato, tutti progetti che, sebbene più volte rielaborati, furono rifiutati 3. Vale la pena però soffermarsi sul primo di questi (fig. 34) al fine di comprendere le scelte compositive attorno a cui ruotavano gli interessi collettivi. Il disegno prevedeva nientemeno che la completa demolizione della scala sud del fabbricato a favore di un monumentale scalone a due rampe preceduto da un ampio vestibolo. Non meno discutibile appare poi l'ampliamento e forte decentramento verso il lato meridionale dell'atrio d'in-32. Cortile antico, particolare dello uno stemma di Giovanni Battista Garb.
Prima edizione italiana Novembre 2015 © LetteraVentidue Edizioni © Testi e immagini: i rispettivi... more Prima edizione italiana Novembre 2015 © LetteraVentidue Edizioni © Testi e immagini: i rispettivi autori I testi alle pagine 93, 183, 272, 361, 454, 531, 598, 683, 770, 854 sono di Lorenzo Fabian e Mauro Marzo Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall'editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l'alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell'editore e dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell'editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l'opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.
Collana diretta da / Series directed by Donatella Calabi -CarLo M. traVaGLini 5 Comitato Scientif... more Collana diretta da / Series directed by Donatella Calabi -CarLo M. traVaGLini 5 Comitato Scientifico / Scientific Committee
Si ringraziano per il sostegno dato all'iniziativa il prof. arch.
Lo scorso mese di ottobre (13-15 ottobre 2011) si è svolto a Venezia e Pordenone un importante Co... more Lo scorso mese di ottobre (13-15 ottobre 2011) si è svolto a Venezia e Pordenone un importante Convegno internazionale dedicato alla relazione tra le diverse arti (arti visive, performative, architettura) e le nuove tecnologie, a cura di Giuseppe Barbieri e Donatella Calabi. Il simposio, organizzato dalla Scuola dottorale interateneo in Storia delle Arti Ca Foscari-Iuav, ha cercato di indagare le diverse direzioni attraverso le quali questo rapporto si delinea e soprattutto le novità della ricerca scientifica in questo senso.
Hablar de la reanudación de la arquitectura bizantina en Venecia entre los años ochenta del siglo... more Hablar de la reanudación de la arquitectura bizantina en Venecia entre los años ochenta del siglo xix y las primeras décadas del xx es algo que requiere, en mi opinión, un doble esfuerzo. Significa, ante todo, distanciarse de esa valoración negativa de estilo ecléctico y de revival historicista que la crítica ha atribuido durante largo tiempo a este lenguaje arquitectónico. Y, en segundo lugar, implica, como ha recordado Arnaldo Brusch 1 , rehabilitar su comprensión histórica, es decir, reconstruir su desarrollo a partir de los acontecimientos y de los fenómenos que lo han generado. Equivale, por tanto, a contextualizar y, necesariamente, diferenciar ese grupo de influencias anatólicas, egipcias, griegas, árabes y persas -sintéticamente compendiadas por la historiografía como orientalistas 2 -que caracterizan el arte y la arquitectura venecianos.
La città e la cura. Spazi, istituzioni, strategie, memoria, 2021
Venice is known for being the first city to design and build, since the second decade of the 15th... more Venice is known for being the first city to design and build, since the second decade of the 15th century, permanent structures to prevent and treat epidemics. However, as in contemporary emergency health care plans, a selection of additional lagoon islands functioned as supplementary shelters during outbreaks of diseases. This paper analyses the socio-political role of these settlements as a response to the plagues of 1575-1577 and 1630-1631 and their use as capillary structures for the public health apparatus of the Republic.
La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo/The Global City. The urban condition as a pervasive phenomenon, 2020
In the early modern period, the cluster of islands encircling the Venetian lagoon served as capil... more In the early modern period, the cluster of islands encircling the Venetian lagoon served as capillary structures for the city’s political, socio-economic and cultural interests. The trajectory that followed the fall of the Republic (1797) profoundly changed this understanding. Building on a systematic and geographic analysis of the Venetian archipelago, the paper focuses on patterns connecting the satellite settlements by comparing their histories and urban and architectural characteristics.
La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo/The Global City. The urban condition as a pervasive phenomenon, 2020
Between the 15th and 17th centuries the nuns of Santa Caterina dei Sacchi and the Crociferi were ... more Between the 15th and 17th centuries the nuns of Santa Caterina dei Sacchi and the Crociferi were the most significant agents of the spatial and socio-cultural dynamics in the area that today comprise the western part of the Fondamente Nuove, which remained undeveloped until the end of the 15th century. Relationships and rivalries between the two communities led to innovative endeavours such as the conquest and construction of a large part of the city, as well as its artistic-architectural renovation.
La città multietnica nel mondo mediterraneo. Porti, cantieri, minoranze, 2019
La costituzione, a partire dal 1516, di uno spazio fisico destinato ai cittadini di religione ebr... more La costituzione, a partire dal 1516, di uno spazio fisico destinato ai cittadini di religione ebraica rappresentò un elemento fondante della politica cosmopolita della Repubblica veneziana. La predisposizione di un recinto urbano in grado di accogliere comunità e ‘nazioni’ diverse si qualificò come uno strumento di ordine funzionale-economico, ancorché sociale. Ciò ha stimolato nel tempo un largo interesse storiografico, nonché un acceso dibattito che vede ancora oggi posizioni antagoniste in merito alla storia e al significato attribuito al Ghetto veneziano e ne fa un oggetto di indagine privilegiato e attuale.
Le più tradizionali fonti iconografiche e documentarie (condizioni di decima e catastici), rilette e interpretate attraverso modelli tridimensionali georiferiti, permettono oggi di ricostruire una, seppur frammentaria, storia trasformativa del sito urbano e di animarla con una rete di microstorie che ne restituiscono la complessa realtà socio-economica e culturale.
11th ICA Conference on Digital Approaches to Cartographic Heritage, 20-22 April 2016, Riga, Latvia, 2016
In the last few years the CIRCE Cartographic and GIS Lab of the University IUAV of Venice, in col... more In the last few years the CIRCE Cartographic and GIS Lab of the University IUAV of Venice, in collaboration with the Muve Foundation, has been involved in an exhibition entitled "Water and Food in Venice. Stories of the Lagoon and the City", held in the Ducal Palace in Venice. The project proposes a reflection on the lagoon’s anthropic and morphological changes in relation to food and water supplies. Particular attention was given to the use of cartography as a fundamental tool for analysing simultaneously the site in its physical, historical and socio-economical aspects. Within the cooperation between different institutions and disciplines aimed by GLAM, the research group - composed by historical scholars and cartographers - analysed whether digital technologies could join spatial data with historical contents and how to enhance their communicability.
In order to make people familiar with precious but sometimes self-referential documents and to spread the knowledge to a wide public, one of the main goals of the research has been the creation of different digital products such as three-dimensional models, video narrated animations and video mapping projects based on cartographic sources. They allow users to experience the continuum of the historical transformations as a dynamic flow and they are fundamental for understanding historical processes. In particular, this paper presents some of the case studies exhibited. Three prototyped models of as many historical phases of the Lagoon (1610; 1809; today) associated with the projection of the hydraulic resulting transformations allow a detailed reconstruction of the stages that characterized its morphological development, rather than a 3D video mapping dynamically narrates the history of the abandoned island of San Secondo.
Authors: C. Balletti, L. Galeazzo, C. Gottardi, F. Guerra, P. Vernier
Associazione Progetto Rialto, 2021
La storia di Venezia e della sua laguna s'inscrive all'interno di una dialettica tra natura e art... more La storia di Venezia e della sua laguna s'inscrive all'interno di una dialettica tra natura e artificio dove il superamento degli ostacoli, come quelli relativi al costruire nell'acqua, ispira nel corso dei secoli soluzioni innovative che consentono alla città di adattarsi a un contesto particolarmente fragile. In quanto straordinario patrimonio di valori ambientali, ostinatamente tenuti in vita grazie ad azioni interrelate secondo il principio di cura continua e manutenzione, Venezia nella sua millenaria esistenza può essere vista come un paradigma di città resiliente. Un ambiente antropico e naturale che, resistendo alle continue avversità, ha saputo disporre in maniera consapevole delle proprie risorse, a volte limitate, progettando luoghi abitati con densità urbana ridotta o ampia, distribuendo servizi nello spazio e nel tempo, con una visione complessiva sia a scala dimensionale che cronologica. Modello singolare di città diffusa sull'acqua, nel corso dei secoli Venezia ha sapientemente e programmaticamente inserito anche il proprio arcipelago in quelle pratiche di adattamento e flessibilità che ne hanno permesso la sussistenza. Prolungamento del cuore cittadino, valvola di sfogo alla compatta trama edilizia, le isole lagunari hanno rappresentato il luogo primigenio destinato all'agricoltura e all'allevamento, al raccoglimento di comunità religiose e straniere ma anche un cordone sanitario e militare fondamentale per preservare la salute e la stabilità politico-economica dello Stato. La sessione intende indagare in un'ottica comparativa e in un ampio arco cronologico, dall'età antica fino alla contemporaneità, le trasformazioni e i diversi processi di adattamento, resilienza e reazione indotti all'interno del tessuto urbano lagunare da eventi traumatici, come incendi, guerre o epidemie. Se, come ha sottolineato Rafael Moneo Leone d'oro alla carriera alla Biennale architettura 2021, "in nessun'altra città la complementarietà tra natura e artificio, che accompagna l'architettura, si manifesta in modo così evidente come a Venezia", quale fu la portata effettiva dell'attività edilizia e di tecniche costruttive particolari, perché adatte alle zone umide, nei processi di riorganizzazione urbana, nella creazione di quartieri ed edifici specifici? Quale il ruolo del patrimonio culturale e ambientale e la sua capacità di rigenerarsi anche di fronte alle più forti istanze di modernizzazione?
Il Mattino di Padova, 2022
D Di in na am mi ic ch he e d di i c cr re es sc ci it ta a d di i u un n m ma ar rg gi in ne e u... more D Di in na am mi ic ch he e d di i c cr re es sc ci it ta a d di i u un n m ma ar rg gi in ne e u ur rb ba an no o: : l l' 'i in ns su ul la a d de ei i G Ge es su ui it ti i a a V Ve en ne ez zi ia a d da al ll le e s so og gl li ie e d de el ll l' 'e et tà à m mo od de er rn na a a al ll la a f fi in ne e d de el ll la a R Re ep pu ub bb bl li ic ca a VOLUME I SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE DI AFFERENZA: ICAR/18 Tesi di Dottorato di Ludovica Galeazzo, matricola 955896 Coordinatore del Dottorato Tutore del Dottorando
This project focuses on one of the lesser-known peripheries of Venice, the insula of Gesuiti, in ... more This project focuses on one of the lesser-known peripheries of Venice, the insula of Gesuiti, in the sestiere of
Cannaregio, and analyzes its long and gradual urban transformations from the late fifteenth century until the
end of the republic. Containing remarkable religious complexes, the area was a major site for trading and
economic activity among wealthy families. These families played a leading role in the process of urban
redevelopment and land reclamation at the end of the sixteenth century when the Fondamente Nuove were
created. The project digitally reconstructs the process of urban development on the insula through varied
primary sources (archives of families and ecclesiastical institutions, cartographic and textual documents of
the major magistracies). The paper will present how the use of new technologies - such as relational
databases and historical GIS - integrates diverse data by virtue of their shared geography, enhancing analytic
thematizations to investigate the past.
La ricerca studia una delle contrade di margine meno conosciute di Venezia, l’insula dei Gesuiti,... more La ricerca studia una delle contrade di margine meno conosciute di Venezia, l’insula dei Gesuiti, nel sestiere di Cannaregio, e si propone di analizzarne le lente e graduali fasi trasformative dalla seconda metà del Quattrocento fino alla fine della Repubblica.
Conosciuta soprattutto per i grandi complessi religiosi, l’area posta ai limiti settentrionali della città, fin dal XV secolo divenne luogo nodale di attività economiche e commerciali che videro impegnate ricche famiglie nobiliari e cittadine. Esse ebbero un ruolo di primo piano anche nelle scelte espansive di tipo urbano che si concretizzarono alla fine del Cinquecento con la realizzazione delle Fondamente Nuove.
La ricostruzione del graduale processo di occupazione del suolo e delle operazioni fondiarie e immobiliari attraverso l’uso di fonti documentarie eterogenee (fondi privati di enti e famiglie, condizioni di decime e catastici descrittivi oltre al corposo corpus grafico e documentario delle diverse magistrature veneziane) è supportata da un database relazionale e un sistema di historical GIS al fine di mettere in relazione e gestire i differenti dati informativi sul comune riferimento geografico e su questa base sviluppare differenti tematizzazioni.
La città digitale oltre lo spazio tangibile. Ricostruire il paesaggio urbano e le sue funzioni
To promote a broad reflection on the current orientations of urban history in its most diverse de... more To promote a broad reflection on the current orientations of urban history in its most diverse declinations and to identify possible future perspectives, Aisu International (Italian Association of Urban History) invites scholars under 40 to submit contributions that will be published in a monographic issue of the magazine "Urban History" dedicated to the history of Italian cities.
The joint initiative between Aisu International and the Journal is addressed to foreign scholars or Italians under 40 who have obtained the title of PhD abroad and who present unpublished contributions concerning the history of Italian cities. Articles proposed for publication may be submitted in the following languages: French, English, Italian, Spanish.
The abstract of no more than 400 words should be sent to aisustoriaurbana@aisuinternational.net, together with a short biography (maximum 100 words), by 28 February 2023. Any acceptance response will be sent by 20 March 2023. To be published, the definitive text must be delivered by 31 May 2023.
Scientific Committee: Carlo Carozzi, Rosa Caroli, Carlotta Coccoli, Filippo De Pieri, Paolo Militello, Sergio Onger, Annunziata Maria Oteri, Riccardo Redaelli, Renato Sansa, Bruno Ziglioli; Luca Mocarelli, Elena Svalduz (AISU)
The 11th AISU International Congress (Ferrara, September 13-16, 2023) is organized by AISU with t... more The 11th AISU International Congress (Ferrara, September 13-16, 2023) is organized by AISU with the Department of Architecture, University of Ferrara.
Different methods and tools from different fields of study, different disciplinary approaches and developments have brought and still bring contributions that concur to the urban history as a gathering place. The 11th International AISU Congress calls for reflections and comparisons that go beyond the gaze, to try instead to interpret urban phenomena in terms of "complexity," "fluidity," and "coexistence" in all the multiple aspects of the city in the history of its being and becoming; aspects that are different and sometimes interpenetrating with each other. Going beyond the gaze, also means overcoming social and cultural barriers, exploring conditions of inequality and hidden, subterranean or elusive places, declining the city under the microscope and at the same time looking at it through a broad perspective.
The selected topic for this edition intends to reflect on the multiple declinations of urban history, with an interpretive, methodological and operational approach such as to bring into play new ways and means of interpretation, in order to systematically observe the city in a process of critical exegesis. The proposed macro-sessions are structured as broad thematic scopes with the aim of enriching comparisons between different and complementary visions.
Observing the city from a historical perspective that goes “beyond the gaze” means, for example, considering quantitative approaches that study urban reality according to measurable parameters (macro-session 1. The Measured and Quantified City), or investigating the city by focusing on the phenomenon of its perception and the resulting individual and collective interpretations (macro-session 2. Plural Perceptions. Unexpected subjects and gazes on the city).
Moving “beyond the gaze” also entails addressing the functional nature of the city by considering the multiple relationships underlying the spatial dimension and the processes of activation of specialized places (macro-session 3. The city of functions). It means considering the city as a place of manifestation of feelings, customs and habits peculiar to different times and places that contribute to its specific characterization (macro-session 4. The city as a living environment: practices, feelings, perceptions of the urban culture).
“Beyond the gaze” is a way of looking at the historical city through the relationship it has built with its own future over time, by means of multiple utopian visions and dystopian scenarios (macro-session 5. Narratives and rhetorics of the city), as well as to approach the city through the interpretation of its representations, iconographic, cartographic, and multimedia in order to understand the complexity of the urban dimension, beyond a visual approach (macro-session 6. The city as an object of representations).
Finally, going “beyond the gaze” means reflecting on the processual nature of the events, histories and phenomena that have contributed to the definition of the physical reality of the city and its material layers (macro-session 7. The making of the city: histories, processes, substrata). It involves approaching urban history from a perspective that is attentive to moments of change, rupture, and contraction and their fundamental role in the phases of stasis, equilibrium, and growth of historical cities (macro-session 8. The expanded and the shrunken city).
International Conference "Cultural encounters in 15th century Europe and beyond" Padua and Venice... more International Conference
"Cultural encounters in 15th century Europe and beyond"
Padua and Venice, 6-7 March 2023
" International Cultural Association "Via Querinissima, dal Mito alla Storia"
In 1432, a group of ships wrecked, and the surviving crew members landed in Ultima Thule closed to the Lofoten Islands in Northern Norway. The group was composed of merchants from Venice, who had ended off the track en route to Flanders, a known meeting point with the Hansa merchants, who managed the Baltic trade. After surviving in the open sea for days, they finally reached the small island of Røst, where the locals sheltered them, offering a safe refuge during the harsh arctic winter. After the winter, the castaways returned to Venice, using the well-known trade and pilgrimage routes over Norway, Sweden, and the European continent. Once in Venice, Pietro Querini and two crew members-Cristoforo Fioravante and Nicolò di Michiel-recorded the story of the journey as one of the earliest narratives made by southern Europeans of the northern fringe of Europe.