daniela esposito | Università degli Studi "La Sapienza" di Roma (original) (raw)
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Books by daniela esposito
Evento in ricordo di Giovanni Carbonara a un anno dalla scomparsa
Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle... more Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle Mura Aureliane, promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalle tre Università romane Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.
Sono on line gli Atti della prima giornata di studi sulle Mura Aureliane:
http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/mura
Il volume raccoglie alcune tesi di laurea elaborate nel corso degli ultimi dieci anni di attività... more Il volume raccoglie alcune tesi di laurea elaborate nel corso degli ultimi dieci anni di attività didattica presso la facoltà di Architettura di Roma (“Sapienza” Università di Roma); esse costituiscono il risultato di lunghi lavori d’analisi, di confronto fra relatore, correlatori e laureandi, di scambi orientati alla maturazione dei temi fondamentali riguardanti la disciplina e l'intervento specifico, oggetto di tesi, e controllati in rapporto con l'operatività del restauro. Questo nella convinzione che le componenti teoriche e pratiche costituiscano un indispensabile bagaglio di esperienza e conoscenza necessario per chi, da laureato, desideri avvicinarsi con consapevolezza e senso di responsabilità alla professione nel campo specialistico del restauro. In sede di tesi e di studio su temi relativi a rocche, castelli e borghi fortificati in area laziale, l'attività di ricerca e di elaborazione progettuale è stata volta a favorire la comprensione, la 'lettura' e l’interpretazione delle componenti storico-estetiche delle opere architettoniche e, dunque, della loro autenticità e originalità. Si è cercato, in fase di formulazione delle ipotesi di progetto di restauro, di porre l'accento sul controllo delle componenti tecnico-applicative delle proposte e sugli effetti in termini di figuratività delle scelte compiute. In particolare, si è riservata particolare attenzione al rapporto fra l'opera architettonica e il contesto ambientale e urbano entro cui è inserita e alla struttura fortificata in quanto 'insieme unitario' con l'intorno, evocatore perciò di immagini consolidate nella memoria di chi vive e opera in tali contesti.
La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l’edilizia storica... more La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l’edilizia storica può essere in buona parte recuperata attraverso lo studio delle sue caratteristiche costruttive. Le ricognizioni diffuse nel territorio, i rilievi analitici degli edifici, le ricerche storico-archivistiche, le prove di laboratorio, le verifiche di cantiere costituiscono alcuni degli strumenti più utili per la conoscenza, spesso selezionati in base alle caratteristiche dell’esistente, in genere legati agli interessi particolari degli studiosi, a volte mirati alla soluzione di specifici problemi di restauro degli edifici.
Non sempre un sufficiente scambio d’informazioni e la realizzazione delle necessarie verifiche vengono garantiti dagli opportuni confronti fra approcci diversi. La raccolta dei saggi di questo volume cerca di offrire un quadro articolato e molteplice di alcune di queste ricerche, incentrate, soprattutto, sullo studio di murature, volte e cupole. Contributi di carattere generale e sintetico, che restituiscono il quadro complessivo dei temi affrontati, si accompagnano ad approfondimenti più analitici, dedicati alla caratterizzazione di contesti storico-geografici unitari, di singole tecniche costruttive, di problematiche tecniche specifiche.
Ne emerge un quadro complessivo quanto mai ricco e stimolante, sintomatico delle diverse identità costruttive che contrassegnano nel tempo il territorio italiano, aperto ad approfondimenti futuri e, soprattutto, irriducibile alle forzose tipizzazioni a cui rimandano spesso procedure di restauro ripetitive e standardizzate.
I problemi suscitati dall’aumento costante dei materiali di scarto, uniti alla preoccupazione per... more I problemi suscitati dall’aumento costante dei materiali di scarto, uniti alla preoccupazione per la carenza di alcune risorse naturali, hanno fatto sì che, da qualche anno a questa parte, l’industria del riciclo abbia conosciuto un forte sviluppo. Il volume desidera offrire l’occasione di una rilettura dell’intero fenomeno che procede dal recupero, al riciclo e al riuso, col fine di condurre i processi suddetti all’unità nella pratica del costruire e di mettere in evidenza le diverse funzioni assunte dal reimpiego e dal riciclo nel tempo. Con analisi e approcci disciplinari diversi, si ripercorrono, nel tempo e in diversi ambiti geografici e soprattutto sotto il punto di vista archeologico e architettonico, le forme pratiche del reimpiego nella lunga durata, nonché le ragioni e i valori che a queste ultime sono associate nelle varie epoche, come parte integrante del fare umano.
Il volume analizza gli aspetti architettonici, tipologici, costruttivi e 'materiali' dei casali d... more Il volume analizza gli aspetti architettonici, tipologici, costruttivi e 'materiali' dei casali della Campagna romana fra XII e XIV secolo, indagati in relazione alla cultura urbana e al territorio rurale intorno alla città di Roma, dalle mura aureliane fino ai primi castra di fondazione baronale e non. La presenza e la consistenza dei casali è studiata con raffronti tra le notizie ricavate dalle fonti documentarie e i dati desumibili dall'analisi diretta dei manufatti edilizi e dell'assetto del territorio, mediante indagini sugli aspetti costruttivi e decorativi delle fabbriche, sulle componenti espressive del linguaggio architettonico, sulla valutazione della qualità e delle funzioni degli spazi interni agli insediamenti rurali e al loro sviluppo nel tempo. In tale ottica viene cercata l'origine del peculiare rapporto fra costruito e territorio della Campagna romana, anche in vista della loro conservazione e restauro.
Il volume descrive lo svolgimento storico della tecnica costruttiva ‘a tufelli’ dalle sue prime a... more Il volume descrive lo svolgimento storico della tecnica costruttiva ‘a tufelli’ dalle sue prime apparizioni, nel tardo XII secolo, fino al suo esaurimento verso la metà del XV, in un periodo ampio, ma ben definito, e in un’area attestata intorno alla città di Roma (Districtus Urbis), cui risulta legata da vincoli di natura politico-amministrativa ed economica. Si tratta di un’analisi che conduce al riconoscimento d’influssi propriamente locali e romani nell’ispirazione e nell’impiego della tecnica considerata, oltre che a conclusioni operative rispondenti a problemi di conservazione e di restauro di tali murature medievali
Papers by daniela esposito
Contributeurs : Stefan Altekamp, Salvatore Aprea, Simon J. Barker, Philippe Bernardi, Mathilde Ca... more Contributeurs : Stefan Altekamp, Salvatore Aprea, Simon J. Barker, Philippe Bernardi, Mathilde Carrive, Manuel Antonio y Castiñeiras González, Charles Davoine, Daniela Esposito, Laura Foulquier, Pierre Guibert, Vincent Labbas, Philippe Lanos, Maxime L'Héritier, Carmen Marcks-Jacobs, Élise Nectoux, Valérie Nègre, Daniel Prigent, Peter Seiler, Philippe Sosnowska, Lucrezia Spera et Petra Urbanová.
Nella zona della Civita sorsero a partire dal XV secolo furono edificate le residenze delle famig... more Nella zona della Civita sorsero a partire dal XV secolo furono edificate le residenze delle famiglie più importanti della Città, fra cui si segnalano i palazzi Troiano, Santoro, De Scalzonibus, Malvezzi, Gattini, Festa, Noha, D’Afflitto, Ferraù e Venusio. Il Palazzo della famiglia Noha, edificato fra il XVI ed il XVII secolo, rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura privata dei Sassi, grazie alla sua struttura in tufo ingentilita da cornici e intagli lavorati nella sobrietà caratteristica dell’epoca e del contesto urbano. E’ una tipica casa a corte in parte coperta, caratteristica raramente riscontrabile nei palazzi della Città e che conferisce al Palazzo una severità medievale. Il progetto prevede l’utilizzo del nucleo centrale del Palazzo Noha come spazio pubblico per attività didattica ed espositiva, unitamente alla funzione di sede regionale del F.A.I. per la Basilicata. La corte di accesso dal versante sud, nel gioco di ombre e di luci determinato dai ragg...
In this paper the revolution induced by the use of the opus caementicium on the Roman constructio... more In this paper the revolution induced by the use of the opus caementicium on the Roman construction techniques of buildings and vaults, especially during the imperial age, is outlined. Although this new technique reminds that adopted in the proto-Mediterranean period, the revival proposed by the Romans is quite different thanks to the use of pozzolana mortar and intelligent structural solutions to guarantee a mechanical behaviour mainly in compression. Three bridges are analyzed where the opus caementicium is used: in the first two cases for restoration works, and in the last as a consolidate technique for building new arch bridges
Il progetto di concorso propone una soluzione per la trasformazione dei ruderi romani e barocchi ... more Il progetto di concorso propone una soluzione per la trasformazione dei ruderi romani e barocchi della Cattedrale denominata Tempio-Duomo nel Rione Terra a Pozzuoli, al fine di un suo contemporaneo riuso come luogo di cult
Vamos ao lyrico. Conservar e renovar o património edificado do Teatro Nacional de São Carlos (São Carlos National Theatre’s architectural heritage. A proposal for its conservation and renovation), 2023
La ricerca si inserisce nel filone d’indagine sulle architetture dei teatri e dei luoghi dello sv... more La ricerca si inserisce nel filone d’indagine sulle architetture dei teatri e dei luoghi dello svago, per approfondirne trasformazioni e sviluppi tra Ottocento e Novecento, in ambito italiano e internazionale. Lo studio approfondisce contesti, esigenze ed esperienze che hanno determinato, nel passaggio tra Ottocento e Novecento, una radicale e significativa rivoluzione formale e tecnica nell’ambito della rappresentazione teatrale e dei relativi spazi architettonici. Le tematiche affrontate sono diverse: dall’evoluzione dei teatri europei dell’Ottocento, nelle loro manifestazioni sociali, politiche e architettoniche, alle innovazioni novecentesche che spesso hanno comportato modifiche nei sistemi impiantistico-tecnologici; dall’inserimento di nuove funzioni legate a un’inedita espressione d’arte, quale il cinematografo. Particolare attenzione è stata riservata anche alle questioni riguardanti il restauro e la valorizzazione sia dei teatri storici italiani. Si è quindi passati, quindi, ad analizzare l’attualità, mettendo a confronto recenti interventi di recupero, restauro e valorizzazioni di tali strutture per la rappresentazione, spesso oggetto di manomissioni, trasformazioni, aggiornamenti funzionali che ne hanno compromesso le specifiche prerogative testimoniali ed espressive. Oggi molte di queste strutture, ormai prive dell’originaria funzione, hanno perduto quel ruolo urbano e pubblico di riferimento che le caratterizzava; attualmente decadute e, sovente, oggetto d’interminabili contenziosi, queste vengono demolite o rinnegate, e, nella migliore delle ipotesi, alterate come esclusivi prodotti di consumo legati a disinvolte esigenze di mercato. Il contributo, che si basa sull’approfondimento delle attuali conoscenze sull’argomento, intende impostare una rilettura di più ampio respiro sull’argomento che tenga conto della complessità degli aspetti connessi alla trasformazione funzionale e all’adeguamento di queste strutture. Verificare l’attuale casistica di utilizzo che, da una prima indagine, sembra muoversi tra operazioni di ripristino, adeguamento, ri-uso, modificazione e innovazione. Attraverso alcune esperienze italiane e internazionali, si vogliono presentare alcuni casi esemplari che ben esemplificano le diverse problematiche legate all’aggiornamento di tali strutture.
The research is part of a study on the architecture of theaters and places of entertainment, to deepen transformations and developments between the nineteenth and twentieth century, in Italy and internationally. The study deepens contexts, needs and experiences that have determined, between nineteenth and twentieth centuries, a radical and significant formal and technical revolution in the field of theatrical representation and related architectural spaces. The themes dealt with are different: from the evolution of the nineteenth-century European theaters, in their social, political and architectural events, to the twentieth-century innovations that often involved changes in the systems-technological systems; from the insertion of new functions linked to an unprecedented expression of art, such as the cinema. Attention was also paid to issues concerning the restoration and enhancement of Italian historical theaters. The paper analyzes also the current situation and the recent interventions for the recovery, restoration and enhancement of such structures for the representation, often subject to tampering, transformations, functional updates that have compromised the specific testimonial and expressive prerogatives. Today many of these structures, now deprived of their original function, have lost the urban and public role of reference that characterized them; now fallen and, often, subject of endless litigation, these are demolished or denied, and, at best, altered as exclusive consumer products linked to casual market needs. The contribution, which is based on the deepening of current knowledge on the subject, intends to look more closely at the subject, which takes account of the complexity of aspects related to the functional transformation and adaptation of these structures. Verify the current case studies of use that, from a first survey, seems to move between operations of restoration, adaptation, re-use, modification and innovation. Through some Italian and international experiences, we want to present some exemplary cases that well exemplify the different problems related to the updating of these structures.
Le indagini archeologiche condotte negli anni 2007-2009 nell’Orto dell’Abbazia di San Paolo fuori... more Le indagini archeologiche condotte negli anni 2007-2009 nell’Orto dell’Abbazia di San Paolo fuori le mura hanno portato alla luce un settore del vasto agglomerato costituitosi intorno alla basilica apostolica e noto dalle fonti medievali come Johannipolis o castellum/castrum Sancti Pauli. A quasi tutte le fasi edilizie sono state correlate tracce consistenti di attività di cantiere, soprattutto diversi miscelatori per la lavorazione della calce; la maggior parte di questi sono stati localizzati, per le varie epoche, in spazi inedificati tra i vari blocchi di costruito, che si configurano come aree di servizio “specializzate” proprio in relazione all’organizzazione dei vari cantieri. La eccezionale ricchezza dei ritrovamenti ha indotto ad attivare una ricerca interdisciplinare, mirata più in generale a ricostruire l’organizzazione dei cantieri medievali a Roma e i sistemi costruttivi, muovendo in particolare dall’analisi dei leganti nelle strutture e dei manufatti per la produzione della calce e delle malte, in relazione alle quali sono state avviate analisi macroscopiche e chimico-petrografiche. The archaeological investigations in the years 2007-2009 in the Saint Paul’s Outside the Walls “Orto” have discovered a part of the large settlement around the apostolic church, known from written sources as Johannipolis or castellum/castrum Sancti Pauli. Almost all building phases were associated with significant remains of construction activities, especially mortar mixers. Most of these were located in free areas among buildings; these areas appear to be "specialized" in connection with the organization of the building sites. The high number of finds has promoted an interdisciplinary research, more generally focused on reconstructing the organization of medieval building sites in Rome. The analysis of the mortar in the walls and in the lime and mortar mixers (macroscopic and chemical-petrographic analysis) are of primary interest
L'articolo offre una disamina sulla tecnica di finitura superficiale con tinte alla calce
Evento in ricordo di Giovanni Carbonara a un anno dalla scomparsa
Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle... more Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle Mura Aureliane, promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalle tre Università romane Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.
Sono on line gli Atti della prima giornata di studi sulle Mura Aureliane:
http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/mura
Il volume raccoglie alcune tesi di laurea elaborate nel corso degli ultimi dieci anni di attività... more Il volume raccoglie alcune tesi di laurea elaborate nel corso degli ultimi dieci anni di attività didattica presso la facoltà di Architettura di Roma (“Sapienza” Università di Roma); esse costituiscono il risultato di lunghi lavori d’analisi, di confronto fra relatore, correlatori e laureandi, di scambi orientati alla maturazione dei temi fondamentali riguardanti la disciplina e l'intervento specifico, oggetto di tesi, e controllati in rapporto con l'operatività del restauro. Questo nella convinzione che le componenti teoriche e pratiche costituiscano un indispensabile bagaglio di esperienza e conoscenza necessario per chi, da laureato, desideri avvicinarsi con consapevolezza e senso di responsabilità alla professione nel campo specialistico del restauro. In sede di tesi e di studio su temi relativi a rocche, castelli e borghi fortificati in area laziale, l'attività di ricerca e di elaborazione progettuale è stata volta a favorire la comprensione, la 'lettura' e l’interpretazione delle componenti storico-estetiche delle opere architettoniche e, dunque, della loro autenticità e originalità. Si è cercato, in fase di formulazione delle ipotesi di progetto di restauro, di porre l'accento sul controllo delle componenti tecnico-applicative delle proposte e sugli effetti in termini di figuratività delle scelte compiute. In particolare, si è riservata particolare attenzione al rapporto fra l'opera architettonica e il contesto ambientale e urbano entro cui è inserita e alla struttura fortificata in quanto 'insieme unitario' con l'intorno, evocatore perciò di immagini consolidate nella memoria di chi vive e opera in tali contesti.
La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l’edilizia storica... more La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l’edilizia storica può essere in buona parte recuperata attraverso lo studio delle sue caratteristiche costruttive. Le ricognizioni diffuse nel territorio, i rilievi analitici degli edifici, le ricerche storico-archivistiche, le prove di laboratorio, le verifiche di cantiere costituiscono alcuni degli strumenti più utili per la conoscenza, spesso selezionati in base alle caratteristiche dell’esistente, in genere legati agli interessi particolari degli studiosi, a volte mirati alla soluzione di specifici problemi di restauro degli edifici.
Non sempre un sufficiente scambio d’informazioni e la realizzazione delle necessarie verifiche vengono garantiti dagli opportuni confronti fra approcci diversi. La raccolta dei saggi di questo volume cerca di offrire un quadro articolato e molteplice di alcune di queste ricerche, incentrate, soprattutto, sullo studio di murature, volte e cupole. Contributi di carattere generale e sintetico, che restituiscono il quadro complessivo dei temi affrontati, si accompagnano ad approfondimenti più analitici, dedicati alla caratterizzazione di contesti storico-geografici unitari, di singole tecniche costruttive, di problematiche tecniche specifiche.
Ne emerge un quadro complessivo quanto mai ricco e stimolante, sintomatico delle diverse identità costruttive che contrassegnano nel tempo il territorio italiano, aperto ad approfondimenti futuri e, soprattutto, irriducibile alle forzose tipizzazioni a cui rimandano spesso procedure di restauro ripetitive e standardizzate.
I problemi suscitati dall’aumento costante dei materiali di scarto, uniti alla preoccupazione per... more I problemi suscitati dall’aumento costante dei materiali di scarto, uniti alla preoccupazione per la carenza di alcune risorse naturali, hanno fatto sì che, da qualche anno a questa parte, l’industria del riciclo abbia conosciuto un forte sviluppo. Il volume desidera offrire l’occasione di una rilettura dell’intero fenomeno che procede dal recupero, al riciclo e al riuso, col fine di condurre i processi suddetti all’unità nella pratica del costruire e di mettere in evidenza le diverse funzioni assunte dal reimpiego e dal riciclo nel tempo. Con analisi e approcci disciplinari diversi, si ripercorrono, nel tempo e in diversi ambiti geografici e soprattutto sotto il punto di vista archeologico e architettonico, le forme pratiche del reimpiego nella lunga durata, nonché le ragioni e i valori che a queste ultime sono associate nelle varie epoche, come parte integrante del fare umano.
Il volume analizza gli aspetti architettonici, tipologici, costruttivi e 'materiali' dei casali d... more Il volume analizza gli aspetti architettonici, tipologici, costruttivi e 'materiali' dei casali della Campagna romana fra XII e XIV secolo, indagati in relazione alla cultura urbana e al territorio rurale intorno alla città di Roma, dalle mura aureliane fino ai primi castra di fondazione baronale e non. La presenza e la consistenza dei casali è studiata con raffronti tra le notizie ricavate dalle fonti documentarie e i dati desumibili dall'analisi diretta dei manufatti edilizi e dell'assetto del territorio, mediante indagini sugli aspetti costruttivi e decorativi delle fabbriche, sulle componenti espressive del linguaggio architettonico, sulla valutazione della qualità e delle funzioni degli spazi interni agli insediamenti rurali e al loro sviluppo nel tempo. In tale ottica viene cercata l'origine del peculiare rapporto fra costruito e territorio della Campagna romana, anche in vista della loro conservazione e restauro.
Il volume descrive lo svolgimento storico della tecnica costruttiva ‘a tufelli’ dalle sue prime a... more Il volume descrive lo svolgimento storico della tecnica costruttiva ‘a tufelli’ dalle sue prime apparizioni, nel tardo XII secolo, fino al suo esaurimento verso la metà del XV, in un periodo ampio, ma ben definito, e in un’area attestata intorno alla città di Roma (Districtus Urbis), cui risulta legata da vincoli di natura politico-amministrativa ed economica. Si tratta di un’analisi che conduce al riconoscimento d’influssi propriamente locali e romani nell’ispirazione e nell’impiego della tecnica considerata, oltre che a conclusioni operative rispondenti a problemi di conservazione e di restauro di tali murature medievali
Contributeurs : Stefan Altekamp, Salvatore Aprea, Simon J. Barker, Philippe Bernardi, Mathilde Ca... more Contributeurs : Stefan Altekamp, Salvatore Aprea, Simon J. Barker, Philippe Bernardi, Mathilde Carrive, Manuel Antonio y Castiñeiras González, Charles Davoine, Daniela Esposito, Laura Foulquier, Pierre Guibert, Vincent Labbas, Philippe Lanos, Maxime L'Héritier, Carmen Marcks-Jacobs, Élise Nectoux, Valérie Nègre, Daniel Prigent, Peter Seiler, Philippe Sosnowska, Lucrezia Spera et Petra Urbanová.
Nella zona della Civita sorsero a partire dal XV secolo furono edificate le residenze delle famig... more Nella zona della Civita sorsero a partire dal XV secolo furono edificate le residenze delle famiglie più importanti della Città, fra cui si segnalano i palazzi Troiano, Santoro, De Scalzonibus, Malvezzi, Gattini, Festa, Noha, D’Afflitto, Ferraù e Venusio. Il Palazzo della famiglia Noha, edificato fra il XVI ed il XVII secolo, rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura privata dei Sassi, grazie alla sua struttura in tufo ingentilita da cornici e intagli lavorati nella sobrietà caratteristica dell’epoca e del contesto urbano. E’ una tipica casa a corte in parte coperta, caratteristica raramente riscontrabile nei palazzi della Città e che conferisce al Palazzo una severità medievale. Il progetto prevede l’utilizzo del nucleo centrale del Palazzo Noha come spazio pubblico per attività didattica ed espositiva, unitamente alla funzione di sede regionale del F.A.I. per la Basilicata. La corte di accesso dal versante sud, nel gioco di ombre e di luci determinato dai ragg...
In this paper the revolution induced by the use of the opus caementicium on the Roman constructio... more In this paper the revolution induced by the use of the opus caementicium on the Roman construction techniques of buildings and vaults, especially during the imperial age, is outlined. Although this new technique reminds that adopted in the proto-Mediterranean period, the revival proposed by the Romans is quite different thanks to the use of pozzolana mortar and intelligent structural solutions to guarantee a mechanical behaviour mainly in compression. Three bridges are analyzed where the opus caementicium is used: in the first two cases for restoration works, and in the last as a consolidate technique for building new arch bridges
Il progetto di concorso propone una soluzione per la trasformazione dei ruderi romani e barocchi ... more Il progetto di concorso propone una soluzione per la trasformazione dei ruderi romani e barocchi della Cattedrale denominata Tempio-Duomo nel Rione Terra a Pozzuoli, al fine di un suo contemporaneo riuso come luogo di cult
Vamos ao lyrico. Conservar e renovar o património edificado do Teatro Nacional de São Carlos (São Carlos National Theatre’s architectural heritage. A proposal for its conservation and renovation), 2023
La ricerca si inserisce nel filone d’indagine sulle architetture dei teatri e dei luoghi dello sv... more La ricerca si inserisce nel filone d’indagine sulle architetture dei teatri e dei luoghi dello svago, per approfondirne trasformazioni e sviluppi tra Ottocento e Novecento, in ambito italiano e internazionale. Lo studio approfondisce contesti, esigenze ed esperienze che hanno determinato, nel passaggio tra Ottocento e Novecento, una radicale e significativa rivoluzione formale e tecnica nell’ambito della rappresentazione teatrale e dei relativi spazi architettonici. Le tematiche affrontate sono diverse: dall’evoluzione dei teatri europei dell’Ottocento, nelle loro manifestazioni sociali, politiche e architettoniche, alle innovazioni novecentesche che spesso hanno comportato modifiche nei sistemi impiantistico-tecnologici; dall’inserimento di nuove funzioni legate a un’inedita espressione d’arte, quale il cinematografo. Particolare attenzione è stata riservata anche alle questioni riguardanti il restauro e la valorizzazione sia dei teatri storici italiani. Si è quindi passati, quindi, ad analizzare l’attualità, mettendo a confronto recenti interventi di recupero, restauro e valorizzazioni di tali strutture per la rappresentazione, spesso oggetto di manomissioni, trasformazioni, aggiornamenti funzionali che ne hanno compromesso le specifiche prerogative testimoniali ed espressive. Oggi molte di queste strutture, ormai prive dell’originaria funzione, hanno perduto quel ruolo urbano e pubblico di riferimento che le caratterizzava; attualmente decadute e, sovente, oggetto d’interminabili contenziosi, queste vengono demolite o rinnegate, e, nella migliore delle ipotesi, alterate come esclusivi prodotti di consumo legati a disinvolte esigenze di mercato. Il contributo, che si basa sull’approfondimento delle attuali conoscenze sull’argomento, intende impostare una rilettura di più ampio respiro sull’argomento che tenga conto della complessità degli aspetti connessi alla trasformazione funzionale e all’adeguamento di queste strutture. Verificare l’attuale casistica di utilizzo che, da una prima indagine, sembra muoversi tra operazioni di ripristino, adeguamento, ri-uso, modificazione e innovazione. Attraverso alcune esperienze italiane e internazionali, si vogliono presentare alcuni casi esemplari che ben esemplificano le diverse problematiche legate all’aggiornamento di tali strutture.
The research is part of a study on the architecture of theaters and places of entertainment, to deepen transformations and developments between the nineteenth and twentieth century, in Italy and internationally. The study deepens contexts, needs and experiences that have determined, between nineteenth and twentieth centuries, a radical and significant formal and technical revolution in the field of theatrical representation and related architectural spaces. The themes dealt with are different: from the evolution of the nineteenth-century European theaters, in their social, political and architectural events, to the twentieth-century innovations that often involved changes in the systems-technological systems; from the insertion of new functions linked to an unprecedented expression of art, such as the cinema. Attention was also paid to issues concerning the restoration and enhancement of Italian historical theaters. The paper analyzes also the current situation and the recent interventions for the recovery, restoration and enhancement of such structures for the representation, often subject to tampering, transformations, functional updates that have compromised the specific testimonial and expressive prerogatives. Today many of these structures, now deprived of their original function, have lost the urban and public role of reference that characterized them; now fallen and, often, subject of endless litigation, these are demolished or denied, and, at best, altered as exclusive consumer products linked to casual market needs. The contribution, which is based on the deepening of current knowledge on the subject, intends to look more closely at the subject, which takes account of the complexity of aspects related to the functional transformation and adaptation of these structures. Verify the current case studies of use that, from a first survey, seems to move between operations of restoration, adaptation, re-use, modification and innovation. Through some Italian and international experiences, we want to present some exemplary cases that well exemplify the different problems related to the updating of these structures.
Le indagini archeologiche condotte negli anni 2007-2009 nell’Orto dell’Abbazia di San Paolo fuori... more Le indagini archeologiche condotte negli anni 2007-2009 nell’Orto dell’Abbazia di San Paolo fuori le mura hanno portato alla luce un settore del vasto agglomerato costituitosi intorno alla basilica apostolica e noto dalle fonti medievali come Johannipolis o castellum/castrum Sancti Pauli. A quasi tutte le fasi edilizie sono state correlate tracce consistenti di attività di cantiere, soprattutto diversi miscelatori per la lavorazione della calce; la maggior parte di questi sono stati localizzati, per le varie epoche, in spazi inedificati tra i vari blocchi di costruito, che si configurano come aree di servizio “specializzate” proprio in relazione all’organizzazione dei vari cantieri. La eccezionale ricchezza dei ritrovamenti ha indotto ad attivare una ricerca interdisciplinare, mirata più in generale a ricostruire l’organizzazione dei cantieri medievali a Roma e i sistemi costruttivi, muovendo in particolare dall’analisi dei leganti nelle strutture e dei manufatti per la produzione della calce e delle malte, in relazione alle quali sono state avviate analisi macroscopiche e chimico-petrografiche. The archaeological investigations in the years 2007-2009 in the Saint Paul’s Outside the Walls “Orto” have discovered a part of the large settlement around the apostolic church, known from written sources as Johannipolis or castellum/castrum Sancti Pauli. Almost all building phases were associated with significant remains of construction activities, especially mortar mixers. Most of these were located in free areas among buildings; these areas appear to be "specialized" in connection with the organization of the building sites. The high number of finds has promoted an interdisciplinary research, more generally focused on reconstructing the organization of medieval building sites in Rome. The analysis of the mortar in the walls and in the lime and mortar mixers (macroscopic and chemical-petrographic analysis) are of primary interest
L'articolo offre una disamina sulla tecnica di finitura superficiale con tinte alla calce
Il volume raccoglie alcuni studi su rocche, castelli e città murate nel territorio laziale, effet... more Il volume raccoglie alcuni studi su rocche, castelli e città murate nel territorio laziale, effettuati nel corso di tesi di laurea presso la Facoltà di Architettura della "Sapienza" Università di Roma. Esse costituiscono il risultato d’un lungo lavoro orientato alla maturazione dei temi fondamentali riguardanti la disciplinadella storia e del restauro dell'architettura e le sue specifiche modalità d’intervento. Ciò nella convinzione che le componenti teoriche e pratiche rappresentino un bagaglio di esperienza e conoscenza indispensabile per chi desideri avvicinarsi consapevolmente e con senso di responsabilità alla difficile professione specialistica del restauro
Il contributo riporta alcune riflessioni sull'attualità di alcune forme di ripristino nel cam... more Il contributo riporta alcune riflessioni sull'attualità di alcune forme di ripristino nel campo degli interventi sulle preesistenze: Autenticità di un’opera e, contro, assolutizzazione di alcuni aspetti della realtà di un’opera (forma, geometria, significato); Distorsione storica nell’interpretazione dell’opera; Singolarità fatto storico e non accettazione di una astrazione o tipologizzazione dello stesso
Il cantiere onoriano si configura come una vasta organizzazione di uomini e di mezzi che realizzò... more Il cantiere onoriano si configura come una vasta organizzazione di uomini e di mezzi che realizzò un manufatto equivalente, per estensione, alla cinta muraria voluta da Aureliano circa 130 anni prima, ma molto più articolato. I progettisti del primo circuito incontrarono difficoltà dovute alla scelta del tracciato, all’acquisizione delle aree, alla presenza di edifici, anche di carattere monumentale, ai quali fu necessario rapportarsi inglobandoli, demolendoli o tenendosene lontani. I problemi del cantiere onoriano furono diversi ma, certamente, di non minore peso, poiché la nuova cinta non si limitò a ‘soprelevare’ la muraglia precedente, ma fu, di fatto, una nuova opera, che inglobava la costruzione preesistente, con tutte le difficoltà insite in tale genere di operazioni, ponendosi in sovrapposizione strutturale e in continuità funzionale, con il precedente muro. Indagare come questa operazione ebbe luogo è uno dei temi più stimolanti per chi si occupa della cinta muraria di Roma
La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l'edilizia sto... more La complessità di regole, risorse e risultati che contraddistinguono nel tempo l'edilizia storica può essere in buona parte recuperata attraverso lo studio delle sue caratteristiche costruttive. Le ricognizioni diffuse nel territorio, i rilievi analitici degli edifici, le ricerche storico-archivistiche, le prove di laboratorio, le verifiche di cantiere costituiscono alcuni degli strumenti più utili per la conoscenza, spesso selezionati sulla base delle caratteristiche dell'esistente, in genere legati agli interessi particolari degli studiosi, a volte mirati alla soluzione di specifici problemi di restauro degli edifici. Non sempre viene però garantito un sufficiente scambio di informazioni: il volume cerca di offrire un quadro variegato e molteplice di queste ricerche. Contributi di carattere generale e sintetico che restituiscono il quadro complessivo dei temi affrontati si accompagnano ad approfondimenti più analitici, dedicati alla caratterizzazione di contesti storici-ge...
Il saggio descrive la pratica del reimpiego nelle apparecchiature murarie in Roma e in area roman... more Il saggio descrive la pratica del reimpiego nelle apparecchiature murarie in Roma e in area romana nel medioevo. Il fenomeno del recupero e delle relative forme di riciclo e reimpiego dei materiali antichi nel corso del medioevo ebbe, come noto, un grande sviluppo in Roma, per la presenza di un notevole numero di edifici romani ; i materiali estratti dagli edifici antichi erano infatti utilizzati per le nuove costruzioni o ricostruzioni in città e nei suoi dintorni, o esportati per la realizzazione di edifici in altri centri del Patrimonio di S. Pietro e oltre tali confini . Il reimpiego nelle strutture murarie è stato affrontato sotto il punto di vista dell’organizzazione delle modalità di realizzazione in più parti del presente volume. Questo aspetto costituisce una componente del più ampio e complesso tema dell’uso del materiale recuperato in architettura nel quale il reimpiego e il riciclo di pezzi antichi è stato coniugato, fra XII e XIV secolo, con le regole e le consuetudini ...
Il contributo propone un’analisi delle forme che contraddistinguono l’azione del reimpiego all’in... more Il contributo propone un’analisi delle forme che contraddistinguono l’azione del reimpiego all’interno del cantiere medievale e moderno, con specifica attenzione a quello in area romana, ambito nel quale il fenomeno del recupero reimpiego dell’antico è particolarmente diffuso. Questo particolare modo delle culture del passato di rapportarsi alle preesistenze, reimpiegando gli elementi e i materiali che li costituiscono, si sviluppa dal riuso (semplice riutilizzazione con la medesima funzione dell’oggetto originario o con funzioni diverse) al riciclo (utilizzo di un elemento trasformandone lo stato e, conseguentemente, la configurazione per costruire dei nuovi oggetti). Il reimpiego comporta anche la conservazione della ‘memoria’ dell’oggetto recuperato, ma si tratta di una forma di conservazione indotta e non volontaria, insita nell’azione di reimpiego e distinta dalla volontà di conservazione di una testimonianza materiale del passato. Il reimpiego non è un’azione di conservazione ...
Il contributo affronta una lettura del fenomeno costruttivo tardomedievale in area romana, con pa... more Il contributo affronta una lettura del fenomeno costruttivo tardomedievale in area romana, con particolare riguardo alle murature con paramenti in blocchetti lapidei a filari orizzontali (in alcuni casi detti anche ‘tufelli’) attraverso l’analisi e il confronto fra le diverse componenti che hanno definito il carattere del cantiere dell’epoca e soprattutto della produzione degli elementi per la costruzione muraria. Emergono alcuni 'indicatori' cronologici che permettono di datare e di riconoscere alcuni caratteri propri della produzione edilizia romana del basso medioevo
Presentazione dei risultati preliminari della seconda campagna di scavo archeologico presso l'Abb... more Presentazione dei risultati preliminari della seconda campagna di scavo archeologico presso l'Abbazia di S. Croce di Sassovivo (Foligno, PG) / Giugno-Luglio 2015
R. Chiovelli (a cura di), Le cripte del Santo Sepolcro di Acquapendente e del Santissimo Salvatore al Monte Amiata, i n I Documenti 5, Acquapendente 2018, 2018
by Lia Barelli, Manuela Gianandrea, Annarena Ambrogi, Michele Asciutti, Giorgia Maria Annoscia, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Maurizio Caperna, Monica Ceci, Hendrik Dey, Maria Grazia Ercolino, daniela esposito, Sante Guido, Federico Guidobaldi, Alessandra Guiglia, Orietta Lanzarini, Tanja Michalsky, Andrea Antonio Verardi, guglielmo villa, Andrea Fara, and Claudia Bolgia