Valle d'Aosta Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Darstellung der valdostanischen Mehrsprachigkeit unter zwei Aspekten: Teil 1 (Externe Sprachgeschichte) bietet ein von der Vorgeschichte bzw. der Romanisierung bis in die 1990er-Jahre reichendes Panorama der Geschichte des Aostatals unter... more
Darstellung der valdostanischen Mehrsprachigkeit unter zwei Aspekten: Teil 1 (Externe Sprachgeschichte) bietet ein von der Vorgeschichte bzw. der Romanisierung bis in die 1990er-Jahre reichendes Panorama der Geschichte des Aostatals unter besonderer Bedachtnahme auf die sprachliche und autonomiepolitische Situation. Teil 2 (Soziolinguistik) stellt dazu das empirische und synchrone Gegenstück dar. Es wird ein Forschungsbericht über Untersuchungen gegeben, die in den Jahren 1987ff. in 24 valdostanischen Ortschaften bei über 100 Gewährspersonen durchgeführt worden sind.
Traduzioni Office de la langue française della Regione autonoma Valle d'Aosta, Sally Larder Materiali e contenuti scientifici Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione autonoma Valle d'Aosta Segreteria e attività... more
Traduzioni Office de la langue française della Regione autonoma Valle d'Aosta, Sally Larder Materiali e contenuti scientifici Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione autonoma Valle d'Aosta Segreteria e attività amministrative Art director Enrico Formica Progetto grafico e impaginazione Andrea Capacci Fotolito e stampa Tipografia Valdostana, Aosta POETICA DEL TERRITORIO © 2019 ALL RIGHTS RESERVED È vietata la riproduzione totale o parziale di fotografie, testi e cartine con ogni mezzo, elettronico o meccanico senza l'autorizzazione scritta degli autori.
Rassegna delle principali varianti dello stemma Challant, con particolare attenzione agli esemplari presenti nel castello di Issogne (Val d’Aosta) e circa 40 blasoni, anche di stemmi collegati alla dinastia, con cenni agli usi italiani... more
Rassegna delle principali varianti dello stemma Challant, con particolare attenzione agli esemplari presenti nel castello di Issogne (Val d’Aosta) e circa 40 blasoni, anche di stemmi collegati alla dinastia, con cenni agli usi italiani delle “brisure” (modi volontari di differenziare uno stemma di famiglia fra i diversi rami di essa)
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List of the main variants of Challant coat-of-arms, with particular attention to specimens found in Issogne castle (Val d'Aosta) and about 40 blazons, also of coats of arms connected to the dynasty, with hints to Italian uses of the "brisure" (voluntary ways to differentiate a family coat-of-arms among various branches)
Nei confronti di Federico Chabod e di Emile Chanoux l'opinione la stampa locale, le parti politiche come l'Union Valdôtaine e il Comité d'Action e l'opinione pubblica della Valle d'Aosta ebbero due atteggiamenti completamente diversi;... more
Nei confronti di Federico Chabod e di Emile Chanoux l'opinione la stampa locale, le parti politiche come l'Union Valdôtaine e il Comité d'Action e l'opinione pubblica della Valle d'Aosta ebbero due atteggiamenti completamente diversi; l'intento della ricerca qui effettuata è di analizzare in maniera sistematica l'uso pubblico della storia e nello specifico di queste due figure nell'ambiente valdostano a partire dalla Liberazione e dalla morte di Emile Chanoux negli ultimi mesi del 1945 fino al 1960, anno di morte di Federico Chabod.
Considerando il fatto che in Valle d’Aosta convivono almeno cinque idiomi diversi, e cioè il francese (standard vs. varietà regionale), il francoprovenzale, l’italiano (standard vs. varietà regionale), il piemontese (varietà canavesana)... more
Considerando il fatto che in Valle d’Aosta convivono almeno cinque idiomi diversi, e cioè il francese (standard vs. varietà regionale), il francoprovenzale, l’italiano (standard vs. varietà regionale), il piemontese (varietà canavesana) ed il tedesco (dialetto delle isole linguistiche Walser), la regione è da considerare tra le terre linguisticamente più ricche di tutto l’arco alpino.
Analisi della tortura giudiziaria utilizzata nel processi valdostani del 1449. Studio e comparazione di diversi processi trascritti da Silvia Bertolin in "Processi per fede e sortilegi nella Valle d’Aosta del Quattrocento" (Tipografia... more
Analisi della tortura giudiziaria utilizzata nel processi valdostani del 1449. Studio e comparazione di diversi processi trascritti da Silvia Bertolin in "Processi per fede e sortilegi nella Valle d’Aosta del Quattrocento" (Tipografia valdostana, Aosta, 2012).
Il contributo si propone come sinossi dell’evoluzione sociolinguistica della Valle d’Aosta plurilingue dai tempi dell’Unità d’Italia fino ad oggi. In questo contesto viene elaborato un modello grafico che opera sostanzialmente con i... more
Il contributo si propone come sinossi dell’evoluzione sociolinguistica della Valle d’Aosta plurilingue dai tempi dell’Unità d’Italia fino ad oggi. In questo contesto viene elaborato un modello grafico che opera sostanzialmente con i termini metaforici casa e tetto ossia copertura. Prima di entrare nel merito della questione del plurilinguismo valdostano vero e proprio ci si sofferma sugli aspetti terminologici e metodologici inerenti al modello.
Fantoni R., Cerri R. e De Vingo P. (2018, a cura di) – La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza. Atti dei convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto - Varallo, 8 ottobre - Ossola, 9 ottobre... more
Fantoni R., Cerri R. e De Vingo P. (2018, a cura di) – La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza. Atti dei convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto - Varallo, 8 ottobre - Ossola, 9 ottobre 2016, All’insegna del Giglio, Firenze, 321 pp.
et FrançoiS WIbLé lauSanne 2012 car 134 archaeoLogia vaLLesiana 10 La vaLorisation des sites archéoLogiques La vaLorisation des sites archéoLogiques Q uelles sont les solutions mises en oeuvre pour préserver et valoriser le patrimoine... more
et FrançoiS WIbLé lauSanne 2012 car 134 archaeoLogia vaLLesiana 10 La vaLorisation des sites archéoLogiques La vaLorisation des sites archéoLogiques Q uelles sont les solutions mises en oeuvre pour préserver et valoriser le patrimoine archéologique ? Ces réalisations sont-elles pérennes et compréhensibles par le public ? Peut-on et faut-il valoriser tous les vestiges archéologiques mis au jour ? Quels sont nos réussites et nos échecs en ce domaine ? Quels sont les critères majeurs qui doivent être pris en compte pour envisager une valorisation d'un patrimoine archéologique ? Doit-on établir une charte commune pour ces sites au-delà des grands principes qui valent pour la restauration, en particulier la charte de Venise ? Faut-il envisager des mesures de protections juridiques spécifiques au patrimoine archéologique ? Comment assurer la conservation et la valorisation d'un site archéologique sans empêcher la reprise à moyenne ou longue échéance des recherches, sachant que trop souvent la réalisation d'un programme de valorisation d'un site lui fait perdre du même coup sa valeur scientifique intrinsèque et devenir un lieu mémoriel ? Voici quelques-unes des interrogations qui ont été soulevées dans les communications et les débats lors du colloque « Valorisation du patrimoine archéologique dans les Alpes et les régions méditerranéennes » tenu les 9, 10 et 11 septembre 2011 au Pavillon Safran de la Fondation Pierre Gianadda à Martigny (Suisse). Le présent volume constitue les actes de cette rencontre internationale qui s'inscrit elle-même dans une démarche de dialogue transfrontalier entre archéologues et responsables administratifs en charge des questions patrimoniales et archéologiques.
Il complesso di S. Orso, ad Aosta, è un autentico scrigno: nella chiesa omonima e negli altri edifici che ne fanno parte si conservano rare e preziose testimonianze dell’arte medievali, tra le quali spiccano le porzioni superstiti degli... more
Il complesso di S. Orso, ad Aosta, è un autentico scrigno:
nella chiesa omonima e negli altri edifici che ne fanno
parte si conservano rare e preziose testimonianze dell’arte
medievali, tra le quali spiccano le porzioni superstiti degli
affreschi fatti realizzare in epoca ottoniana e un magnifico
coro ligneo, impreziosito da vivaci figure intagliate. Opere
squisite, alle quali fa da corollorario un’iscizione inserita in
un quadrato, dal significato ancora oggi ignoto...
Site organization, construction techniques and territorial ownership in the building of towers in the Val d'Aosta from 11 to 13 century The presence and proliferation of fortified structures on the territory are the result of deep changes... more
Site organization, construction techniques and territorial ownership in the building of towers in the Val d'Aosta from 11 to 13 century
The presence and proliferation of fortified structures on the territory are the result of deep changes between the X° and the XII° centuries in Aosta Valley. The breakup of the Kingdom of Bourgogne and its annexation to the ottonian empire, both converted the aostan territory into an area of confrontation and even dispute between the laic (elders/experts/leaders) and the local ecclesiastics. The existence of towers variously placed on the area is the result of the strengthening of small rural Lordships which, with their activity, determine also a re generation of the road network and consequently an increase in the market productions. The model refers to the urban towers which testify a very old origin. In fact, from these buildings which characterize urban spaces, one can (argue/assert) the big number of towers in the Valley. These towers have a highly symbolic and displaying role, giving an architectural expression of predominant, independence and superiority. The majority of them have been realized using a module which rendered the scaffolding independent. It has a system of three or four small beams for each level, the external ones quite more sloping. In one of these urban towers, built in 1194, it has been observed a different building system with a helicoildal scaffolding which takes advantage from the four sides of the tower. That system finds its comparison only with the construction of other late circular towers. The reinforcement of the Sabaudian power led to the adoption of constructive solutions used on wide areas and utilised by itinerant workforces who had the same construction sites. Circular towers in Aosta Valley, built between 1274 and 1287 under the Kingdom of Filippo I, show strong similarities in the executive technique. Constructive choices seem (dictated/imposed) by a planning unity bound to some multi-faceted characters able to take on functionary, technical and artisan roles (and responsibilities) at the same time. Among them Master James of Saint-Georges can be considered as that decisive/crucial figure in all those Savoy planning choices. Tower with helicoidal scaffoldings in Aosta Valley are well five, all bound to the most important family. The use of helicoidal and inclined scaffolds is one of those characteristic features which, together with the others, allow to identify the presence of the Savoy workforces in Galles.
- by Akhet Srl and +1
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- Archaeology, Archaeological GIS, Aosta Valley, Carta Archeologica
TECNICA MOLITORIA sili -molini -mangimifi ci -pastifi ci anno 68 -n. 8 agosto 2018 www.tecnograin.com www.tecnograin.com REFRIGERAZIONE -ESSICCAZIONE -STOCCAGGIO CEREALI da oltre 40 anni è impegnata nello studio, progett azione,... more
TECNICA MOLITORIA sili -molini -mangimifi ci -pastifi ci anno 68 -n. 8 agosto 2018 www.tecnograin.com www.tecnograin.com REFRIGERAZIONE -ESSICCAZIONE -STOCCAGGIO CEREALI da oltre 40 anni è impegnata nello studio, progett azione, realizzazione di qualsiasi ti po di strutt ura adibita all'impianti sti ca e alla refrigerazione di cereali ed oleaginose, allo scopo di conservare il Vostro prodott o a tempo indeterminato nelle migliori condizioni, garantendone al contempo la conformità alle normati ve europee. www.tecnograin.com avanzate tecnologie di processo TECNOGRAIN CARLINI srl Via Aldo Moro, 23 -46010 Curtatone (MN) Italy
- by Stella Bertarione and +3
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- Archaeology, Osteology, Osteoarchaeology, Copper age
Au début du troisième millénaire on constate, d’un côté, une situation de diglossie formée par l’italien (langue haute) et le francoprovençal (variété basse) et, de l’autre, une disproportion très nette entre le rang ou la position... more
Au début du troisième millénaire on constate, d’un côté, une situation de diglossie formée par l’italien (langue haute) et le francoprovençal (variété basse) et, de l’autre, une disproportion très nette entre le rang ou la position socioculturelle généralement haute et les fonctions plutôt limitées du français en Vallée d’Aoste.
Un cartulario del XV secolo conservato nell'Archivio storico della collegiata di Sant'Orso d'Aosta permette di rintracciare e di ricostruire la presenza dei canonici regolari di Sant’Orso all’interno del borgo della Porta Sant'Orso di... more
Un cartulario del XV secolo conservato nell'Archivio storico della collegiata di Sant'Orso d'Aosta permette di rintracciare e di ricostruire la presenza dei canonici regolari di Sant’Orso all’interno del borgo della Porta Sant'Orso di Aosta nei secoli XII e XIII. La complessità della fonte lascia trasparire l’immagine di un ente intento a consolidare, ampliare e diversificare il proprio patrimonio (fase corrispondente ai secoli XII e XIII) e a intervenire sulla propria produzione documentaria allo scopo di controllare e aggiornare la propria presenza sul territorio (fase corrispondente alla metà del XV secolo).
Quando si nomina il paesaggio della Valle d'Aosta, viene subito in mente un microcosmo di valli profonde e di ristrette pianure, racchiuso in una corolla di montagne e di alture prealpine. E quando un territorio del genere viene riferito... more
Quando si nomina il paesaggio della Valle d'Aosta, viene subito in mente un microcosmo di valli profonde e di ristrette pianure, racchiuso in una corolla di montagne e di alture prealpine. E quando un territorio del genere viene riferito al Medioevo, lo si immagina costellato di innumerevoli castelli, posti a dominare le vie di comunicazione con le loro cospicue moli. Ed effettivamente i castelli valdostani, spesso conservati in ottimo stato e ricchi di aspetti intriganti, compongono tuttora una realtà storica assai eloquente. Ma la più piccola regione d'Italia vanta anche una città di tutto rispetto, degna di essere menzionata nel novero delle più importanti testimonianze urbane del Medioevo italiano, senza pensare alla ricchezza del patrimonio superstite della sua fase romana. Si tratta proprio del capoluogo, l'antica Augusta Praetoria, così chiamata in onore di Augusto che la fondò nel 25 a.C., dopo aver assoggettato la popolazione locale dei Salassi. La struttura urbanistica della città romana, rigorosamente solcata da assi viari ortogonali e racchiusa dalla cinta muraria in un rettangolo di m 727,5x574, è ancora perfettamente leggibile, proprio perché la città medievale, pur sviluppandosi con alcuni sobborghi lungo le vie di collegamento, non richiese in alcun momento una nuova perimetrazione, e il nuovo incasato rispettò in maniera quasi «filologica» l'impianto stradale originario. Si ha così un esempio davvero sorprendente di continuità tra il mondo antico e il mondo medievale.
Scriveva Giovan Battista Pellegrini (1990, 4-5): «il patrimonio toponimico italiano dovrebbe essere preservato da frequenti storpiamenti, dato che si tratta di una eredità avita, da difendere e valorizzare anche con varie finalità... more
Scriveva Giovan Battista Pellegrini (1990, 4-5): «il patrimonio toponimico italiano dovrebbe essere preservato da frequenti storpiamenti, dato che si tratta di una eredità avita, da difendere e valorizzare anche con varie finalità pratiche e scientifiche». Gli ‘storpiamenti’ cui i toponimi sono soggetti, tuttavia, sono in genere fenomeni che – rientrando nelle naturali dinamiche storico-evolutive – non soltanto rappresentano usuali manifestazioni dei cambiamenti cui tutte le lingue vive sono soggette, ma risultano anche molto difficilmente arginabili. Mettere un toponimo sotto tutela corrisponde, in effetti, a sottrarlo ai processi di cambiamento o anche di usura cui naturalmente è esposto, e restituirgli artificialmente una ricollocazione in momento per così dire ‘aureo’ e in una fase storica arbitrariamente data. Nelle aree plurilingui in cui più significativamente hanno agito processi di avvicendamento e stratificazione di codici differenti decidere quale sia questa fase storica da privilegiare corrisponde a una precisa decisione culturale, che può quindi implicare anche scelte identitarie e politiche. Di per sé l’operazione può comunque essere facilmente condotta relativamente alla forma scritta: cambiare le grafie dei toponimi nella cartografia e nella segnaletica stradale per ripristinare forme etimologiche o ritenute storicamente più fedeli alla tradizione può avere un costo in termini economici, ma risulta tutto sommato realizzabile. Molto più faticoso è intervenire sui comportamenti dei parlanti: la scuola può agire sulle generazioni più giovani nel veicolare soluzioni ortografiche e modelli relativi a norma e errore, ma i comportamenti concreti, e soprattutto quelli orali, sono soggetti ad abitudini consolidate dalle tradizioni del parlato e al contempo mossi dall’identità multiforme delle comunità, fattori dotati di una forza più intensa di quella di cui può essere portatrice una norma astrattamente determinata.
Sulla scorta di queste premesse, il contributo si propone di presentare una sintesi dei risultati di una ricerca condotta in Valle d’Aosta con lo scopo di registrare i fenomeni di variazione riscontrabili nella pronuncia di alcuni toponimi comunali regionali, ufficialmente accolti nella sola versione francesizzante e di conseguenza particolarmente esposti nell’area a fenomeni di polimorfia e sovrabbondanza, e di correlare le diverse forme compresenti e concorrenti a variabili legate alle caratteristiche anagrafiche e sociolinguistiche dei parlanti.
The methodological approach towards an architectural-archaeological context whose stratigraphy reveals a complex evolution must necessarily apply numerous investigative methods related to one single procedural logic. Under this approach,... more
The methodological approach towards an architectural-archaeological context whose stratigraphy reveals a complex evolution must necessarily apply numerous investigative methods related to one single procedural logic. Under this approach, it is essential to know how to select the most suitable tools according to the different requirements encountered as the research proceeds and becomes more and more analytical. From this perspective, the work carried out in the Aosta Valley region concerned a very wide range of buildings, covering a time span from the Roman era to the late Middle Ages. The examples presented are reconstructions based on studies carried out on the urban planning of the Roman city from an archaeological perspective ; this was done in the aim of making the new discoveries accessible to a wider public. The reconstructions representing late medieval religious buildings were made according to stratigraphic results and the three-dimensional analysis of roof timber. Particular attention was paid to the evolution of castles as regards their architectural development and, like several buildings found within the modern city boundary limits, was based on a detailed examination of the structural analysis.
La confraternita della Porta Sant’Orso di Aosta è qui studiata a partire dalla documentazione contenuta nel cartulario quattrocentesco conservato nell’archivio della collegiata di Sant’Orso. Seppure con evidenti limiti, esso fornisce un... more
La confraternita della Porta Sant’Orso di Aosta è qui studiata a partire dalla documentazione contenuta nel cartulario quattrocentesco conservato nell’archivio della collegiata di Sant’Orso. Seppure con evidenti limiti, esso fornisce un interessante punto di osservazione per la ricostruzione delle vicende di un ente confraternale poco noto, relativamente al periodo compreso tra la fine del secolo XII e la metà del XIV. Dedicata allo Spirito Santo, questa confraternita appare profondamente radicata nel tessuto urbano e sociale dell’omonimo borgo: il legame con i burgenses e con le istituzioni locali contribuì a renderla uno dei principali attori socio-politici del terziere.
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- Archaeology, Prehistoric Archaeology, Archeologia, Prehistory
M. CORTELAZZO, Porta Decumana: l'uso di uno spazio urbano dall'epoca classica all'età contemporanea, in A. ARMIROTTI - M. CORTELAZZO, Lo studio della Porta Decumana di Augusta Praetoria. Riordino dei dati d'archivio e nuove... more
M. CORTELAZZO, Porta Decumana: l'uso di uno spazio urbano dall'epoca classica all'età contemporanea, in A. ARMIROTTI - M. CORTELAZZO, Lo studio della Porta Decumana di Augusta Praetoria. Riordino dei dati d'archivio e nuove interpretazioni, in Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta, 12/2015, Aosta 2016, pp. 15-29.
Il presente saggio offre i primi risultati di anni di studio e di ricerche di chi scrive sul tema della pietra ollare e si riallaccia alla comunicazione dal titolo « Nous avons semé l'idée » (Brocherel 1951). Per una cultura della pietra... more
Il presente saggio offre i primi risultati di anni di studio e di ricerche di chi scrive sul tema della pietra ollare e si riallaccia alla comunicazione dal titolo « Nous avons semé l'idée » (Brocherel 1951). Per una cultura della pietra ollare in Valle d'Aosta, presentata in occasione della giornata di studi Pera dussa. La pierre ollaire en Vallée d'Aoste organizzata dall'Académie Saint-Anselme il 10 novembre 2018 nella sala del Vescovado di Aosta.
- by Akhet Srl and +1
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- Archaeology, Archeologia, Archeologia Romana, Aosta Valley
In copertina: Particolare del paramento murario con archetti pensili e capitelli in pietra ollare decorata a incisione. Chiesa di S. Maria Assunta, Trontano (VCO) (foto E. Poletti). © CAI Sezione di Varallo Commissione scientifica 'Pietro... more
In copertina: Particolare del paramento murario con archetti pensili e capitelli in pietra ollare decorata a incisione. Chiesa di S. Maria Assunta, Trontano (VCO) (foto E. Poletti). © CAI Sezione di Varallo Commissione scientifica 'Pietro Calderini'; All'Insegna del Giglio s.a.s. È consentita la riproduzione e la diffusione dei testi, previa autorizzazione della Commissione Scientifica della sezione CAI di Varallo purché non abbia scopi commerciali e siano correttamente citate le fonti.
When the stressed syllable anticipation in the pronunciation of foreign loan words – a well-known trend in Italian speakers – involves anthroponyms, it may be relevant to question the motivations that trigger it: the process which guides... more
When the stressed syllable anticipation in the pronunciation of foreign loan words – a well-known trend in Italian speakers – involves anthroponyms, it may be relevant to question the motivations that trigger it: the process which guides the stress redetermination of personal names may in fact follow different rules from those for common nouns or other classes of proper nouns. When, in addition, the phenomenon is observed in bilingual contexts focusing on French names – as in the case of the Aosta Valley – the issue is even more complex. It might in fact be simplistic to interpret the results of the adaptation only by applying parameters such as the distance from the originals, or the degree of observance of the linguistic norm: speakers’choices may reflect socio-psychological re-interpretations and representations of the languages concerned.
- by Akhet Srl and +2
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- Archaeology, Acquedotti Romani, Aosta Valley, Valle d'Aosta