Medioevo Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Entrato in monastero quand’era ancora bambino, il «Venerabile» benedettino inglese si affermò ben presto come una delle menti piú vivaci del suo tempo. E, oltre ai suoi studi sulle Sacre Scritture, ci ha lasciato una ricostruzione delle... more
Entrato in monastero quand’era ancora bambino, il «Venerabile» benedettino inglese si affermò ben presto come una delle menti piú vivaci del suo tempo. E, oltre ai suoi studi sulle Sacre Scritture, ci ha lasciato una ricostruzione delle vicende degli antichi Anglosassoni che, ancora oggi, rappresenta un caposaldo della storiografia..
Il volume raccoglie una serie di saggi su alcune storie medievali di larga diffusione: la storia di Alessandro Magno, la storia di Madonna Elena, la storia dell’amante lodato dal marito, il motivo del «fier baiser». Si tratta di... more
Il volume raccoglie una serie di saggi su alcune storie medievali di larga diffusione: la storia di Alessandro Magno, la storia di Madonna Elena, la storia dell’amante lodato dal marito, il motivo del «fier baiser». Si tratta di narrativa “tradizionale”, comunicata di solito oralmente. Ma di questa catena di trasmissione fanno parte a volte anche documenti visivi, come gli encausti del soffitto dello Steri di Palermo o gli affreschi della Camera del Podestà di San Gimignano.
- by Società Editrice Fiorentina and +1
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- Medioevo
The dissertation, titled La committenza artistica dei Templari e degli Ospitalieri in Emilia Romagna, tries, through a multidisciplinary approach, to reconstruct the artistic heritage of two monastic and chivalrous Orders in the region.... more
The dissertation, titled La committenza artistica dei Templari e degli Ospitalieri in Emilia Romagna, tries, through a multidisciplinary approach, to reconstruct the artistic heritage of two monastic and chivalrous Orders in the region. The dissertation was conceived in order to reflect, also in the structural level, the survey methodology: the first chapter was dedicated to an historical analysis of the two Orders, with particular attention to the relation between them and the art-world; the second chapter, instead, was focused on the relating artistic historiography and on a challenging archive investigations, that, above all through the use of an extensive and unpublished documentation, permitted to reveal new elements for a better understanding of the settlements’ net and their decoration. The research continued with the specific historic and artistic reconstruction of the commanderies: through a survey about the specific settlements, I tried to point out the artistic and historic events of its protagonists. Subsequently, without claiming to draw conclusions in a work that necessarily is in becoming, I developed some reflections on the nature, the limits, the characteristics and developments of the artistic patronage. Finally, the card’s stylistic analysis completed my investigation, giving meaning to the historic and documentary surveys. In this way I rediscovered an extensive and articulated artistic heritage that combines masterpieces and more modest works, but in any case capable of delineating the history of their authors (some of them, like Aristotele Fioravanti, Girolamo da Treviso, Pietro Bembo and Ranuccio Farnese, real protagonists of the time), in a continue and substantial dialogue with the artistic cultures that crossed the region, and not only the region, between Middle Age and Early Modernity.
Giuseppe Manacorda scrive, nel 1913, nella prefazione alla prima parte del primo volume della sua Storia della scuola in Italia, relativo all'epoca medievale che qui interessa: «L'opera che io intraprendo -non lo ignoro -è di ben vasto... more
Giuseppe Manacorda scrive, nel 1913, nella prefazione alla prima parte del primo volume della sua Storia della scuola in Italia, relativo all'epoca medievale che qui interessa: «L'opera che io intraprendo -non lo ignoro -è di ben vasto disegno, e tale da richiedere non solo lunghi anni di ricerca attraverso un materiale vastissimo, ma ancora sintesi larghe, che delineino la fisionomia storica e giuridica dell'istituto scolastico nelle varie età» (s.d. [1914], vol. I, parte I, p. VII).
Al monastero di Martyrios, in Palestina, il monaco e pellegrino Bernardo viene a conoscenza di un terribile segreto: l’abbazia di S. Vincenzo alle sorgenti del Volturno, uno dei più importanti centri spirituali della cristianità, è... more
Al monastero di Martyrios, in Palestina, il monaco e pellegrino Bernardo viene a conoscenza di un terribile segreto: l’abbazia di S. Vincenzo alle sorgenti del Volturno, uno dei più importanti centri spirituali della cristianità, è bersaglio di un imminente attacco saraceno guidato dallo spietato comandante Suchaim. Scoperto dai complottisti e determinato ad avvisare l’abate volturnense Maione del pericolo incombente, Bernardo si avventura in una pericolosa corsa contro il tempo che lo porta al confine della Terra di San Vincenzo. Le sue rivelazioni catapultano la comunità monastica nell’instabile scacchiere politico dell’epoca, dominato dagli scontri tra Carolingi, Longobardi, Bizantini e Saraceni. Intanto l’abate e il suo fedele preposito, Cuniperto, impegnati ad approntare le difese, sono ignari che pure i Saraceni, accampati alle porte di Napoli, possono contare su un complice potente.
Dopo morti misteriose, azioni di spionaggio e complotti politici, nell’anno Domini 881 lo scontro, violento e sanguinario, cala sull'abbazia come una mannaia. Dal suo esito dipende la salvezza di Bernardo, Maione e Cuniperto, e soprattutto delle reliquie di S. Vincenzo…
Con una prosa semplice ed elegante, un ritmo serrato e avvincente, Luciano cala il lettore in una vicenda realmente accaduta - il sacco arabo di San Vincenzo al Volturno dell'881 -, facendogli respirare la spiritualità della vita monastica, ma anche il clima di tensione che
attanaglia l’Italia centro-meridionale nel IX secolo.
Sarà dedicato alla figura del condottiero Facino Cane Signore di Alessandria, oltre che di altre importanti località lombarde e piemontesi, la presentazione del volume Facino Cane. Sagacia e astuzia nei travagli d’Italia tra fine Trecento... more
Sarà dedicato alla figura del condottiero Facino Cane Signore di Alessandria, oltre che di altre importanti località lombarde e piemontesi, la presentazione del volume Facino Cane. Sagacia e astuzia nei travagli d’Italia tra fine Trecento e inizio Quattrocento, che si terrà presso la sala conferenze del Broletto di Palatium Vetus - sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Piazza della Libertà n. 28 Alessandria - lunedì 24 novembre 2014 con inizio alle ore 16.00.
La presentazione è organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna, seguiranno gli interventi di Roberto Maestri e di alcuni Autori che hanno collaborato alla realizzazione del volume.
E’ con vivo piacere – afferma Pier Angelo Taverna, presidente della Fondazione - che abbiamo accolto la proposta di ospitare la presentazione del volume dedicato a Facino Cane in quanto gli alessandrini hanno dimostrato vivo interesse per gli approfondimenti sulle vicende e sui personaggi che hanno caratterizzato la storia del nostro territorio. Non solo. Questo evento può essere considerato la prosecuzione ideale del brillante ciclo di conferenze sul “Monferrato in Terrasanta” ospitate con successo, in primavera, a Palatium Vetus; inoltre, la collaborazione con Roberto Maestri e con il Circolo “Marchesi del Monferrato” prosegue anche nell’ottica dell’approfondimento di alcuni aspetti della storia della nostra città che sono strettamente connessi alla storia di Palatium Vetus e ad alcune ipotesi che potrebbero legare la figura di Facino Cane con affreschi del “broletto”.
Le pagine di questo volume – sottolinea Roberto Maestri - aiutano il lettore a meglio comprendere il disegno del condottiero monferrino le cui gesta, proseguite senza soluzione di continuità per un trentennio, interessarono circa 240 località italiane - tra cui Alessandria che rappresentò, per nove anni, un punto di riferimento fondamentale per il Condottiero - e gli valsero non solo il rispetto dovuto al timore ma anche, e soprattutto, la considerazione dei contemporanei che lo giudicarono come “uomo del suo tempo” ovvero protagonista di atti sì crudeli ma comuni all’epoca in cui visse; la differenza essenziale fu che Facino Cane, diversamente da altri condottieri, seguì un progetto – magari disordinato – finalizzato alla costruzione di un suo Stato.
Il volume – edito dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – è stato pubblicato con il patrocinio di Regione Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Consiglio Regionale del Piemonte; Province di Alessandria, Asti, Savona, Torino, Vercelli e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
La presentazione sarà trasmessa in diretta streaming sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria www.fondazionecralessandria.it.
Nel corso dell’assistenza archeologica ai lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento a servizio della città di Biella, in via Battistero è stata individuata una struttura muraria semicircolare presenta profilo interno... more
Nel corso dell’assistenza archeologica ai lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento a servizio della città di Biella, in via Battistero è stata individuata una struttura muraria semicircolare presenta profilo interno circolare ed esterno poligonale ed è identificabile con l’absidiola meridionale della chiesa di S. Stefano, demolita, come è noto, nel 1872 per costruire l’attuale casa parrocchiale. Gli scavi hanno messo in luce sepolture precedenti e posteriore alla fondazione della chieda si S. Stefano.
Se nourrir est une nécessité biologique qui se double au Moyen Age de valeurs symboliques particulières dans la culture chrétienne. Le christianisme a, en effet, placé au cœur de ses pratiques rituelles la commémoration d’un repas, la... more
Se nourrir est une nécessité biologique qui se double au Moyen Age de valeurs symboliques particulières dans la culture chrétienne. Le christianisme a, en effet, placé au cœur de ses pratiques rituelles la commémoration d’un repas, la Cène. L’Eglise a également élaboré des normes de comportement alimentaire très précises, allant de l’invention du péché de gourmandise à la mise en place d’un calendrier établissant de façon rigoureuse les périodes de jeûne. Quels aliments peuvent être consommés pendant ces jours de restriction ?
Toute la création divine est même rassemblée par les philosophes médiévaux dans une «grande chaîne de l’être» qui ordonne hiérarchiquement les plantes et les animaux. Existe-t-il une correspondance entre l’échelle sociale des hommes et les aliments qu’ils consomment ?
Le XIIIe siècle marque un tournant dans les pratiques alimentaires médiévales. Le qualitatif prend le pas sur le quantitatif à la table des seigneurs. Comment s’exprime ce nouveau raffinement de la table noble ?
A cette même époque, les recettes de cuisine sont mises par écrit. Parmi ces ouvrages, le Du fait de cuisine – commandé en 1420 par le duc Amédée VIII de Savoie à son cuisinier Maître Chiquart – est tout à fait original parce qu’il présente la manière de réaliser un banquet. Quels sont les moyens mis en œuvre pour éblouir les convives et comment se décline un festin médiéval ?
Amédée VIII séjourne au château de Chillon en 1436 et 1442. Au-delà d’être une demeure seigneuriale, la place forte est, dès 1150, le siège d’un péage par lequel transitent de nombreuses denrées. Le châtelain savoyard y réside également. A ce titre, il perçoit des redevances en nature pour son seigneur. Il veille également aux vignes domaniales de la région.
Autant de raisons qui font du château de Chillon un écrin de choix pour accueillir l’exposition temporaire L’eau à la bouche-Boire et manger au Moyen Age du 14 septembre 2018 au 28 avril 2019.
Di Paolo di Stefano. «Un "Atlante dei canzonieri in volgare" che è insieme sintesi di una grande tradizione filologica e rilancio di nuovi studi. Perchè dopo Petrarca la poesia naturalmente non finì, al contrario... Poco meno di cento... more
Di Paolo di Stefano. «Un "Atlante dei canzonieri in volgare" che è insieme sintesi di una grande tradizione filologica e rilancio di nuovi studi. Perchè dopo Petrarca la poesia naturalmente non finì, al contrario... Poco meno di cento schede dedicate a passioni, tradimenti, sofferenze...»
Introducción La literatura creada durante y en torno al Medioevo ha tenido como uno de los tópicos más importantes en común la religiosidad, siempre que esta intente exaltar la cristiandad, claro está. Es por ello, que la presente... more
Introducción La literatura creada durante y en torno al Medioevo ha tenido como uno de los tópicos más importantes en común la religiosidad, siempre que esta intente exaltar la cristiandad, claro está. Es por ello, que la presente monografía girará en torno a dicho tópico. Esto, visto a partir del texto El cantar de las huestes de Igor, relato anónimo y de origen eslavo, escrito alrededor del siglo XII, que busca resaltar la imagen del héroe aún cuando esta se configura a partir de la derrota. Aquí, buscamos centrar nuestro análisis en las plegarias de Iaroslavna, pues es en esta parte del texto en la cual veremos con mayor claridad la confluencia de paganismo y cristianismo, así como en la configuración de las distintas mujeres que aparecen en el relato y la estrecha relación que existe con la naturaleza. Con el Cantar de las huestes de Ígor pensamos realizar un análisis de tipo histórico, ya que nos encontramos ante hechos que conforman parte de la historia rusa. Es por ello que esta monografía parte del texto para, finalmente, regresar al mismo.
Como la Edad Media se caracteriza por sus esquemas binarios que determinan la perspectiva del hombre sobre el mundo, la visión de la muerte no es ajena a esta concepción. Lo alto y lo bajo, el alma y el cuerpo, la luz y la oscuridad, la... more
Como la Edad Media se caracteriza por sus esquemas binarios que determinan la perspectiva del hombre sobre el mundo, la visión de la muerte no es ajena a esta concepción. Lo alto y lo bajo, el alma y el cuerpo, la luz y la oscuridad, la salvación y la perdición, la religión y la superstición, lo sagrado de la Iglesia y lo profano de la risa coexisten en un mismo espacio. Así, conviven dos actitudes contrapuestas con respecto a la muerte. La primera, vinculada con ideales de vida de la nobleza, hace hincapié en la fama como pervivencia en la suntuosidad y magnificencia de sepulcros y rituales fúnebres. La segunda, procedente de ambientes eclesiásticos, destaca la vanitas, la futilidad de los placeres mundanos y la corrupción inherente a todo lo material y se complace en lo macabro. La primera no es en absoluto igualitaria, sino que hace propicia la ocasión para mostrar el status social del difunto. La segunda destaca la universalidad y poder igualatorio que acaba con las diferencias sociales.
Género discutido y debatido sin conclusiones unánimes, las Danzas de la muerte son llevadas al arte cinematográfico en reiteradas oportunidades y con ejemplos tan dispares como El cadáver de la novia (Gran Bretaña, Tim Burton, 2005), ¿Conoces a Joe Black? (EEUU, Martin Brest, 1998), El sentido de la vida (Gran Bretaña, Terry Gilliam, 1983), La máscara de la muerte roja (Gran Bretaña, Roger Corman, 1964), El séptimo sello (Bergman, 1957), La noche de los muertos vivos (EEUU, George Romero, 1968 y sus secuelas), La muerte le sienta bien (EEUU, Robert Zemeckis, 1992), Northfork (EEUU, Michael Polish, 2003).
Relazione Canto XVII dell'inferno Il XVII canto dell'inferno Dantesco rappresenta un momento di transizione dal settimo cerchio, in cui si trova Dante, e l'ottavo, quello di Malebolge. E' un passaggio in cui il Poeta si lascia alle spalle... more
Relazione Canto XVII dell'inferno Il XVII canto dell'inferno Dantesco rappresenta un momento di transizione dal settimo cerchio, in cui si trova Dante, e l'ottavo, quello di Malebolge. E' un passaggio in cui il Poeta si lascia alle spalle il mondo comunale, la Firenze intesa come orizzonte politico e si avvia verso una dimensione molto più complessa dell'inferno. Il canto si apre in medias res, nel vivo della narrazione quando Virgilio annuncia l'arrivo di Gerione. Un'apertura solenne introduce il mostro mitologico, il male assoluto: la frode. Le rime si fanno più dure, continua la metafora marinaresca che aveva caratterizzato la fine del XVI canto e in un'immagine cinematografica Gerione sale dal basso inferno come un palombaro, approdando sull'orlo del precipizio. La fiera è triforme: ha il viso di un uomo giusto, le spalle e le zampe villose come quelle di un leone e il corpo di un serpente, ricordo dell'inganno primordiale. E' un mostro straordinario, dietro il suo aspetto ingannevole si cela la pericolosa coda di scorpione, conferma della sua natura fraudolenta. Il corpo è tatuato con nodi e rondelle: immagini labirintiche astratte ed iconiche della frode, che simboleggiano il diretto risultato dell'inganno. Sono invenzioni figurative di Dante, probabilmente prese da immagini di arazzi medievali, forme decorative arabe o da miniature. Tuttavia nella descrizione dei ghirigori non c'è il solo richiamo all'esotico, a rafforzare, infatti, l'immagine del labirinto troviamo il rinvio ad Aracne, figura mitologica delle metamorfosi di Ovidio. Dante si serve dell'esperienza contemporanea riuscendo a mettere il testo classico allo stesso livello della realtà. Se da un lato descrive nodi e rondelle esotiche, dall'altro dona l'immagine della ragnatela: tutto concorre a creare l'idea di labirinto. La riproposizione del mondo classico occupa, tuttavia, ancor più rilievo se si posa l'attenzione sulla creazione dantesca del mostro allegorico. Gerione è un personaggio mitologico dell'Averno virgiliano da cui Dante attinge : forma tricorporis umbrae 1 , un fantasma dell'ombra dai tre corpi, ma l'idea della frode si sviluppa, come in un mosaico dell'immaginario, seguendo altri spunti. Isidoro di Siviglia, autore del VI secolo ed enciclopedista del mondo classico, scrive di Gerione non come un personaggio concreto della mitologia bensì come una macchina simbolica, un meccanismo esplicativo per mettere in luce la realtà delle cose. In origine Gerione simboleggia la concordia unanime, ma Dante servendosi della spiegazione di Isidoro, dota la macchina virgiliana di un altro significato: la frode. Il mostro diventa, allora, triforme, falso e composito come la chimera. Per la creazione dell'animale mitologico Dante attinge anche alle locuste bibliche caricando il mosto di significati cristiani, 1 Virgilio, Eneide VI, 286-91.
Hamlets are, first of all, an historical, cultural and landscaping heritage; an asset that, apparently, seems definable through the mere architectural point of view. Unlike the modern city, the hamlet is a space built and lived with... more
Hamlets are, first of all, an historical, cultural and landscaping heritage; an asset that, apparently, seems definable through the mere architectural point of view. Unlike the modern city, the hamlet is a space built and lived with ancient criteria and requires, today, to be deeply redesigned on the socioeconomic side in order to be kept involved in the territorial texture. After a review of the elements that compose the definition of “hamlet”, in the first paragraph, an analysis of the various aspects concerning the new functions of these places will take place. The Umbrian case of Postignano, at least, will show practically the implications of the reflections made before.
Applicare le metodologie dell'analisi delle reti sociali all'ambito della ricerca storica può fornire una misura quantitativa quanto qualitativa a supporto degli storici. Nella fattispecie si vuole presentare uno studio in cui si è... more
Applicare le metodologie dell'analisi delle reti sociali all'ambito della ricerca storica può fornire una misura quantitativa quanto qualitativa a supporto degli storici. Nella fattispecie si vuole presentare uno studio in cui si è analizzata una vasta gamma di documenti relativi agli anni precedenti la famosa Battaglia di Benevento avvenuta nel febbraio del 1266 in cui Manfredi, Re di Sicilia, perse la vita a causa di un presunto tradimento dei baroni che dovevano supportarlo in battaglia. Il grafo delle relazioni creato a partire dalla vastissima documentazione online (es. Regesta imperii) e non (es. Registri Angioini) ha permesso di ricostruire una fitta rete di comunicazioni tra le figure principali del periodo: il Papa Clemente IV (documenti dal 1265 al 1266), Manfredi (documenti dal 1257 al 1266) e Carlo I d'Angiò (1265 al 1267). Infine la lunga serie di personalità citate nella documentazione ha consentito, grazie all'uso del software UciNet, una puntuale applicazione di alcune euristiche proprie dell'analisi di rete permettendo dapprima un'analisi su diversi piani semantici e infine un bilancio sul grafo complessivo dei livelli di Degree e Betwenness su quei nodi che storicamente sono individuati come i personaggi chiave della disfatta di Manfredi. I risultati mostrano come ad alti livelli di Betweenness e Degree il soggetto è tra quelli indicati come traditore dagli storici, mentre coloro che hanno un basso grado di Betweenness nonostante Degree alta, pare siano coloro che gli storici identificano come fedelissimi al Re e che effettivamente morirono nella battaglia o furono imprigionati e uccisi qualche mese dopo. Uno sviluppo futuro potrebbe prevedere misure predittive sul grafo o l'aggiunta della rete dei matrimoni tra le varie famiglie coinvolte nell'analisi.
Introduzione, traduzione italiana con testo latino a fronte a cura di Paola Casali. La donna non è solo “tanto gentile e tanto onesta”. Anche il nostro medioevo, come ogni età e troppe culture, non è immune alla misoginia. La raccolta... more
Introduzione, traduzione italiana con testo latino a fronte a cura di Paola Casali. La donna non è solo “tanto gentile e tanto onesta”. Anche il nostro medioevo, come ogni età e troppe culture, non è immune alla misoginia. La raccolta delle nove favole del maestro Adolfo di Vienna, tramandata con il titolo «Doligamus» (gli inganni delle donne), e pubblicata ora in ebook in traduzione italiana e in latino da Paola Casali, è un testo in versi che si inserisce nel pieno della tradizione misogina, da quella occidentale della commedia latina e degli «exempla» medievali a quella delle raccolte novellistiche orientali, come «Le mille e una notte», fino a giungere a Boccaccio e oltre. Con l’intento dichiarato di mettere in guardia contro la malizia e la scaltrezza femminile, tutte le storielle narrate dipingono la donna, moglie e madre (in particolare delle donne!) secondo il repertorio misogino più classico, indugiando sui particolari anche licenziosi della donna traditrice come Dalila, feroce come Medea, mutevole come Proteo, fonte di tutti i mali e di tutte le disgrazie dell’uomo. L’edizione critica, a cura di Paola Casali, con un puntuale commento e traduzione per ciascuna favola, è stata pubblicata a stampa nel 1997 dalle stesse Edizioni del Galluzzo.
Francesco Talenti è attestato per la prima volta nel cantiere della cattedrale di Firenze nel 1351, ma è probabile che ne fosse capomastro già nel 1341-1342, dopo la partenza di Andrea Pisano alla volta di Pisa. Sotto la direzione di... more
Francesco Talenti è attestato per la prima volta nel cantiere della cattedrale di Firenze nel 1351, ma è probabile che ne fosse capomastro già nel 1341-1342, dopo la partenza di Andrea Pisano alla volta di Pisa. Sotto la direzione di Talenti furono costruiti gli ultimi tre piani della torre campanaria e fu edificato il corpo longitudinale della chiesa, con l'eccezione dei pilastri dell'incrocio e dell'ultima volta (verso est) della navata centrale, mantenendo la facciata e parte dei perimetrali nord e sud, che devono essere ricondotti alla fase arnolfiana. L'intervento si ripropone di chiarire le peculiarità del progetto talentiano rispetto a quello arnolfiano e di mettere a fuoco alcuni nodi problematici, suscitati dalla ricca documentazione dell'Opera di Santa Maria del Fiore e dall'incrocio tra le fonti scritte e il costruito.
L'abitato di Cavagliano si trova sul versante orientale della Calvana, la catena antiappenninica che separa il territorio della provincia di Firenze da quello di Prato . Affacciato sulla Val di Marina e il contado fiorentino, ma... more
L'abitato di Cavagliano si trova sul versante orientale della Calvana, la catena antiappenninica che separa il territorio della provincia di Firenze da quello di Prato . Affacciato sulla Val di Marina e il contado fiorentino, ma pertinente fin dall'epoca medievale al distretto pratese, questa particolare posizione geografica di 'frontiera' ha fatto sì che il piccolo borgo fosse legato alle vicende storiche che interessarono la città di Prato, ma anche all'espansione verso il contado portata avanti da Firenze che, dagli inizi del Trecento, tentava di estendere la propria egemonia verso occidente fino a lambire il territorio lucchese 1 . Questo elemento, insieme alla buona conservazione delle strutture materiali presenti sul sito, hanno fatto di Cavagliano un ottimo caso studio per indagare archeologicamente la circolazione di maestranze e saperi tra le due importanti città e le dinamiche del popolamento medievale montano anche in relazione agli insediamenti urbani. Si presentano quindi in questo contributo i risultati ottenuti dalla ricerca condotta sulla chiesa di San Biagio e sull'edificio civile conosciuto come 'Palazzetto Ginori': gli esempi maggiormente rappresentativi che hanno restituito significative risposte al quesito storico postoci.
Deruta, castello del contado perugino, riveste un grande rilievo in epoca comunale per le fiorenti attività economiche, incentrate prevalentemente sulla produzione di ceramiche, e l’importanza strategica sul piano militare. Il volume... more
Deruta, castello del contado perugino, riveste un grande rilievo in epoca comunale per le fiorenti attività economiche, incentrate prevalentemente sulla produzione di ceramiche, e l’importanza strategica sul piano militare. Il volume ripercorre la storia politico-istituzionale ed economica del castello dalle origini alla prima età moderna.
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Giovanni Paolo Maggioni. Nel contesto della turbolenta storia d’Irlanda dei primi decenni del XIV secolo, l’arcivescovo di Cork, il domenicano Philip de Slane, viene inviato ad Avignone... more
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Giovanni Paolo Maggioni.
Nel contesto della turbolenta storia d’Irlanda dei primi decenni del XIV secolo, l’arcivescovo di Cork, il domenicano Philip de Slane, viene inviato ad Avignone come legato del re d’Inghilterra Edoardo II, per discutere con papa Giovanni XXII della complessa condizione dell’isola: in seguito al fallimento dello sbarco di Edward Bruce, fratello del re di Scozia, gli Anglonormanni continuavano a spadroneggi re e ad opprimere gli Irlandesi. Philip, membro di una famiglia anglonormanna, reca in dono al pontefice un libro, la «Piccola descrizione dell’Irlanda», una rilettura aggiornata della «Topographia Hibernica» di Giraldo Cambrense. Sorprendentemente, nel testo che ci è pervenuto, il diritto della corona inglese a dominare l’Irlanda viene fortemente messo in discussione: questo diritto spetta al papa e solo lui può concederlo ad altri, a certe condizioni. E queste condizioni sono state disattese dai re d’Inghilterra… Non sono esattamente le parole che ci si attenderebbe dal legato di Edoardo II. Un mistero letterario medievale, qui per la prima volta pubblicato in edizione critica.
Diffusion : Éditions A. & J. Picard, 18 rue Séguier, 75006 Paris Tél. librairie 01 43 26 96 73 -Fax 01 43 26 42 64 contact@librairie-picard.com Toute reproduction de cet ouvrage, autre que celles prévues à l'article L. 122-5 du Code de la... more
Diffusion : Éditions A. & J. Picard, 18 rue Séguier, 75006 Paris Tél. librairie 01 43 26 96 73 -Fax 01 43 26 42 64 contact@librairie-picard.com Toute reproduction de cet ouvrage, autre que celles prévues à l'article L. 122-5 du Code de la propriété intellectuelle, est interdite, sans autorisation expresse de la Société française d'archéologie et du/des auteur(s) des articles et images d'illustration concernés. Toute reproduction illégale porte atteinte aux droits du/des auteurs(s) des articles, à ceux des auteurs ou des institutions de conservation des images d'illustration, non tombées dans le domaine public, pour lesquelles des droits spécifiques de reproduction ont été négociés, enfin à ceux de l'éditeur-diffuseur des publications de la Société française d'archéologie.
Il pdf caricato contiene la copertina e l'indice del volume. Scheda del libro: Autore: Matteo Nanni Presentazione: Raffaele Di Virgilio Città e anno di pubblicazione: Lanciano, giugno 2021 Genere: storico filosofico Casa editrice:... more
Il pdf caricato contiene la copertina e l'indice del volume.
Scheda del libro:
Autore: Matteo Nanni
Presentazione: Raffaele Di Virgilio
Città e anno di pubblicazione: Lanciano, giugno 2021
Genere: storico filosofico
Casa editrice: Rivista Abruzzese
Pagine: 77
Abstract:
Un viaggio nel tempo ripercorrendo la storia delle istituzioni democratiche, dalla teoria classica delle tre forme di governo elaborata da Erodoto, nell’Atene del V secolo a.C., alle rivoluzioni borghesi; dal successo della democrazia rappresentativa alla crisi contemporanea nel mondo occidentale; riflessioni sul futuro di un’idea. Presentazione del professor Raffaele Di Virgilio. Editore: Rivista Abruzzese.
Edizione critica a cura di Silvia Nocentini. Il volume raccoglie in edizione critica le otto Passioni latine di san Miniato martire, scritte in un arco di tempo che va dall'VIII secolo alla fine del XV, tra le quali spicca per importanza... more
Edizione critica a cura di Silvia Nocentini.
Il volume raccoglie in edizione critica le otto Passioni latine di san Miniato martire, scritte in un arco di tempo che va dall'VIII secolo alla fine del XV, tra le quali spicca per importanza la riscrittura, sinora inedita, dell'abate Drugone (27 aprile 1018). Tutti i testi sono accompagnati da un'introduzione storica, dal consueto apparato critico e da un commento alle fonti.
Esiste un sottile paradosso nel constatare quanto sia corposa la vicenda critica che nell'ultimo secolo si è sviluppata intorno al Volto Santo e quanto, al contrario, sia ancora limitata la conoscenza materiale del crocifisso. La... more
Esiste un sottile paradosso nel constatare quanto sia corposa la vicenda critica che nell'ultimo secolo si è sviluppata intorno al Volto Santo e quanto, al contrario, sia ancora limitata la conoscenza materiale del crocifisso. La discrepanza appare ancora più ampia tenendo in considerazione i sorprendenti risultati prodotti negli ultimi anni dai restauri di opere lignee medievali avvicinabili al Volto Santo: il caso di Sansepolcro è il più noto e clamoroso, certo non l'unico 1 .
La Clavis Gerbertiana ha una struttura tripartita. La sezione iniziale è dedicata all'attività didattica svolta da Gerberto a Reims. La parte repertoriale comprende l'elenco delle opere autentiche e tre appendici (testi spuri, codici con... more
La Clavis Gerbertiana ha una struttura tripartita. La sezione iniziale è dedicata all'attività didattica svolta da Gerberto a Reims. La parte repertoriale comprende l'elenco delle opere autentiche e tre appendici (testi spuri, codici con postille autografe, epitaffio per Silvestro II). Infine, si offre la prima edizione critica del De rationali et ratione uti.
The Middle Ages in the Modern World is a biennial conference about the ways in which the Middle Ages have been received, imagined, invoked, relived, used, abused, and refashioned in the modern and contemporary worlds. Hosted by John Cabot... more
The Middle Ages in the Modern World is a biennial conference about the ways in which the Middle Ages have been received, imagined, invoked, relived, used, abused, and refashioned in the modern and contemporary worlds. Hosted by John Cabot University and the École française de Rome, MAMO 2018 will take place for the first time outside of Great Britain, in the historic center of Rome, on 21-24 November 2018 (Wednesday-Saturday). A special, optional day of medieval and medievalizing site visits in and around Rome will follow on Sunday, November 25th. The Middle Ages in the Modern World è un convegno, finora tenutosi a cadenza biennale, sui modi in cui il medioevo è stato percepito, immaginato, evocato, rivissuto, usato, strumentalizzato e riproposto nel mondo moderno e contemporaneo. Nel 2018, MAMO si terrà per la prima volta fuori della Gran Bretagna. Ospitato dalla John Cabot University e dall’École française de Rome, il primo MAMO continentale si celebrerà nel centro storico di Roma, nei giorni 21-24 (mercoledì-sabato) novembre, 2018. La successiva domenica 25 novembre sarà un giorno speciale e facoltativo di visite a siti medievali e medievalisti dentro e intorno a Roma. The Middle Ages in the Modern World est un colloque biennal portant sur les manières dont le Moyen Âge a été perçu, imaginé, évoqué, revécu, utilisé, instrumentalisé et réinventé dans le monde moderne et contemporain. En 2018, pour la première fois, MAMO se tiendra hors de Grande-Bretagne. Accueilli par la John Cabot University et l’École française de Rome, le premier MAMO continental se déroulera dans le centre historique de Rome, du mercredi 21 au samedi 24 novembre 2018. Le dimanche 25 sera une journée particulière, facultative, consacrée à la visite de sites médiévaux et médiévalistes dans et autour de Rome.
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Rossana E. Guglielmetti e Giorgia Puleio 🔗 https://bit.ly/3FqfxCa Nell’inverno del 1189 un contadino dello Holstein, terra di frontiera solo da qualche decennio colonizzata e... more
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Rossana E. Guglielmetti e Giorgia Puleio 🔗 https://bit.ly/3FqfxCa
Nell’inverno del 1189 un contadino dello Holstein, terra di frontiera solo da qualche decennio colonizzata e cristianizzata dall’Impero tedesco, cade malato e ha una visione dell’aldilà. Al risveglio racconta la sua esperienza al suo canonico, che decide di metterla per iscritto. Nasce così uno dei testi più originali e interessanti nella letteratura dei viaggi ultraterreni, nel quale i motivi tradizionali del genere convivono con un’importante presenza di motivi del folklore germanico. Il percorso di Godescalco nell’altro mondo è anche l’occasione per raccontare le storie di personaggi del luogo, che scontano nel fuoco i loro delitti: il ladro di reliquie, in combutta con i banditi slavi che infestano la regione, e il bambino assassino di un coetaneo, giustiziato con il raccapricciante supplizio della ruota. Immaginario dell’aldilà e vita quotidiana del Medioevo più profondo si mescolano in un testo affascinante, che per la prima volta viene qui proposto al pubblico italiano, con un rinnovato testo critico latino e con traduzione e commento.
Herausgegeben von Mariacarla Gadebusch Bondio, Beate Kellner und Ulrich Pfisterer. Die Körper von Herrschern und Herrscherinnen wurden im Mittelalter und in der Frühen Neuzeit in einem produktiven Wechselspiel von Realitäten und... more
Herausgegeben von Mariacarla Gadebusch Bondio, Beate Kellner und Ulrich Pfisterer.
Die Körper von Herrschern und Herrscherinnen wurden im Mittelalter und in der Frühen Neuzeit in einem produktiven Wechselspiel von Realitäten und Fiktionen dargestellt, präsentiert und wahrgenommen. Individuelle Merkmale und Abweichungszeichen interagieren dabei mit übergreifenden Idealvorstellungen. Diese Spannung in einer komplexen Balance zu halten, stellt eine kontinuierliche kulturelle Leistung dar. Natur konnte nicht nur symbolisch überhöht, sondern umgekehrt auch die symbolische Botschaft durch den Anschein natürlicher Körperlichkeit überzeugender und konkreter gemacht werden. Derartige dynamische Aushandlungsprozesse, solche Kipp- und Ausgleichsfiguren, Brüche und Fehlstellen, wie sie das Zusammentreffen von Realitäten und medialen Fiktionen der Herrscherkörper zwangsweise mit sich brachten, nimmt dieser Band in den Blick.
Between the 13th and the 15th centuries, the Italian towns witnessed the rise of craft-guilds, which soon provided themselves with specific written statutes. The Woodworkers' Guild was no exception. Directly influenced by their... more
Between the 13th and the 15th centuries, the Italian towns witnessed the rise of craft-guilds, which soon provided themselves with specific written statutes. The Woodworkers' Guild was no exception.
Directly influenced by their customers, they gradually quit creating multi-purpose furnishings and started to design them for more and more specialized tasks; thus the modern furniture came to light, sort of a mirror of the new bourgeois society, strictly affected by the style and trend of the moment.
The evolution of such a scenario went at the same pace of the wood technology, as also the heritage of work processes was soon forced to change, in order to adapt to the refined needs of the market. Some innovations, well traceable in details, proved to be revolutionary and decisive at the same time.
By interpreting artefacts, iconography and genuine wooden relics, the author aims at supporting re-enactors, going over a number of conceptual patterns and handcraft techniques, the very same employed by Medieval and Renaissance joinery masters who gave birth to true masterpieces.
Traduzioni Office de la langue française della Regione autonoma Valle d'Aosta, Sally Larder Materiali e contenuti scientifici Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione autonoma Valle d'Aosta Segreteria e attività... more
Traduzioni Office de la langue française della Regione autonoma Valle d'Aosta, Sally Larder Materiali e contenuti scientifici Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione autonoma Valle d'Aosta Segreteria e attività amministrative Art director Enrico Formica Progetto grafico e impaginazione Andrea Capacci Fotolito e stampa Tipografia Valdostana, Aosta POETICA DEL TERRITORIO © 2019 ALL RIGHTS RESERVED È vietata la riproduzione totale o parziale di fotografie, testi e cartine con ogni mezzo, elettronico o meccanico senza l'autorizzazione scritta degli autori.
Il repertorio censisce tutti gli autori, opere e manoscritti che hanno avuto per oggetto l’interpretazione delle «Satyrae» del poeta Giovenale dal VI al XVI secolo. Nelle trentasette schede, dedicate ad altrettanti commentatori latini... more
Il repertorio censisce tutti gli autori, opere e manoscritti che hanno avuto per oggetto l’interpretazione delle «Satyrae» del poeta Giovenale dal VI al XVI secolo. Nelle trentasette schede, dedicate ad altrettanti commentatori latini medievali, sono riunite informazioni e notizie desunte da repertori, cataloghi, banche dati, edizioni antiche e moderne, manoscritti, studi moderni, che permettono di delineare un quadro ragionato delle singole opere di commento al testo delle «Satyrae». Integra il repertorio un’Appendice che raccoglie le indicazioni relative alle numerose testimonianze manoscritte di commenti, «accessus», glosse e scolii anonimi, che aprono nuovi scenari nel panorama generale dell’esegesi del testo del poeta aquinate, allo stato attuale della critica solo parzialmente studiata.
Introduzione di Monica H. Green. Traduzione italiana a cura di Valentina Brancone. Questo e-book contiene la traduzione italiana di Trotula, il compendio di medicina delle donne più influente nell'Europa medievale. Il dibattito... more
Introduzione di Monica H. Green. Traduzione italiana a cura di Valentina Brancone.
Questo e-book contiene la traduzione italiana di Trotula, il compendio di medicina delle donne più influente nell'Europa medievale. Il dibattito scientifico si è per molto tempo concentrato sulla tradizionale attribuzione dell'opera alla misteriosa Trotula che sarebbe stata la prima donna ad insegnare medicina a Salerno nel periodo aureo della celebre "Scuola medica salernitana" (XI-XII s.). Monica H. Green dimostra che Trotula non è un trattato singolo ma un insieme di tre opere indipendenti, ciascuna delle quali fu scritta da un autore diverso. A vari livelli, queste tre opere riflettono conoscenze mediche e ginecologiche presenti nell'Italia meridionale di quei secoli, che si fondavano su teorie, pratiche e sostanze medicinali provenienti in larga parte dal mondo arabo. Il trattato fu prodotto intorno alla metà del Duecento e conobbe una larga diffusione in tutta Europa. Chiude l’e-book una bibliografia essenziale per chiunque desideri approfondire il tema della salute della donna del Medioevo.
Introduzione, testo latino con traduzione italiana a fronte a cura di Elena Necchi. Due celebri leggende, quella di Attila ‘flagello di Dio’ e quella delle origini della città di Venezia, si intrecciano in questo romanzo cavalleresco, in... more
Introduzione, testo latino con traduzione italiana a fronte a cura di Elena Necchi.
Due celebri leggende, quella di Attila ‘flagello di Dio’ e quella delle origini della città di Venezia, si intrecciano in questo romanzo cavalleresco, in una «summa» dei temi narrativi più popolari nella letteratura del basso medioevo, in cui abissi di abiezione si mescolano a vertici di santità: dalla nascita mostruosa del sovrano unno alla conversione dell’imperatore Costantino, dalle stragi della guerra alla potenza dei santi, dalla brutalità del tradimento all’eroismo del guerriero. Non mancano gli accenni al Graal, i riferimenti alla storia mitica delle città venete e romagnole, e – come in qualsiasi buon romanzo – il colpo di scena con lieto finale, in cui i conti si pareggiano e buoni e malvagi si vedono compensare con ciò che è loro dovuto. Il testo, scritto in francese alla fine del Duecento, ma più diffuso nella sua traduzione latina, eseguita qualche decennio più tardi, è reso qui per la prima volta accessibile al pubblico con il corredo di una traduzione italiana.