Diritto Costituzionale Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Se la struttura sociale assume un volto sempre più frammentato e quasi disarticolato, il ruolo delle istituzioni rappresentative non può più essere quello di imporre politiche, ma deve divenire, invece, quello di discutere le politiche,... more
Se la struttura sociale assume un volto sempre più frammentato e quasi disarticolato, il ruolo delle istituzioni rappresentative non può più essere quello di imporre politiche, ma deve divenire, invece, quello di discutere le politiche, in modo che la visione collettiva su di esse possa effettivamente maturare. La democrazia rappresentativa oggi non è solo questione di voti e di elezioni, è anche capacità di interrogare, di consultare, di discutere pubblicamente, di sorvegliare e correggere. La tutela degli interessi durevoli richiede allora al Parlamento, come sede della rappresentanza nazionale, di diventare una struttura di conoscenza capace di individuare le priorità, di imputare le responsabilità, di misurare i risultati prodotti e di creare un senso di continuità volto a pacificare e coordinare le ragioni di oggi con quelle di domani. La valutazione delle politiche pubbliche è lo strumento che può accostare le istituzioni rappresentative a un’efficace tutela degli interessi durevoli: attraverso funzioni valutative l’organizzazione pubblica può cercare di essere un fattore di rigenerazione della società non perché impone decisioni, ma perché innesca un costante processo di autoapprendimento in cui il decisore politico assume il ruolo di immettere la conoscenza nel sistema istituzionale e renderla oggetto di un vero allargamento egualitario.
This paper deals with the relation between God and the secular legal systems of Western liberal democracies. It provides a normative argument for the compatibility of God and secular legal reasoning. In our age, in which believing in God... more
This paper deals with the relation between God and the secular legal systems of Western liberal democracies. It provides a normative argument for the compatibility of God and secular legal reasoning. In our age, in which believing in God is no longer socially axiomatic and the right to religious freedom protects all kinds of theistic and non-theistic religious beliefs, creeds, and first philosophies, it seems contrary to religious neutrality for secular legal systems to single out God. This paper instead argues that, although God and religion are inextricably intertwined, they affect the legal system in different ways because they are ontologically different. God cannot be reduced to a mere component of theistic religion. This paper argues that a proper understanding of secularization might call for keeping God outside the legal system but not for driving God out of the public sphere of democratic societies. Secular legal systems are not atheist legal systems. Secular legal systems are legal systems 'without religion' but not 'without God.' Secularization implies some degree of minimal recognition of God as a metalegal concept. The specific degree of recognition of God appropriate for any given political community depends on its cultural and communitarian identity and should be subject to the rules of democratic procedures and majorities. This is the metalegal God.
Curatela con Leonardo Pace, Giuliano Serges, Cecilia Siccardi, Pietro Villaschi, Atti del Seminario del Gruppo di Pisa, Milano, 26 marzo 2021, 2021, pp. VIII+856
The aim of the papers is studying the critical profiles of the measures taken by public decision-makers to deal with the emergency determined by the SarsCoV2 epidemic, through the prism of the principle of equality. It considers the... more
The aim of the papers is studying the critical profiles of the measures taken by public decision-makers to deal with the emergency determined by the SarsCoV2 epidemic, through the prism of the principle of equality. It considers the impact that the restrictive measures adopted during the so-called “phase one” had on constitutional principles and rules and analyses the critical points and strengths of the measures adopted by the government for the management of “phase two”. Then, the article focuses on the economic measures to underline how they exacerbated old cleavages in the economic-social system of the country and generated new discriminations that impact, above all, on the weaker sections of the population. The study also focuses on the equality problems related to the access of companies to the system of public credit guarantees outlined by the d.l. n. 23/2020. Finally, the contribution addresses the issue of the reallocation of economic losses resulting from the crisis in the Italian and European legal systems, in the light of the principles of substantial equality and solidarity.
«La Costituzione italiana. Commento articolo per articolo» (Il Mulino, 2018) da oggi è in libreria. Si tratta di un lavoro curato insieme con i colleghi Lorenzo Cuocolo , Francesca Rosa e Giulio Enea Vigevani , e che ha chiamato a... more
«La Costituzione italiana. Commento articolo per articolo» (Il Mulino, 2018) da oggi è in libreria.
Si tratta di un lavoro curato insieme con i colleghi Lorenzo Cuocolo , Francesca Rosa e Giulio Enea Vigevani , e che ha chiamato a raccolta oltre cento costituzionalisti per fornire uno strumento di lettura della Costituzione che fosse scientificamente rigoroso e lessicalmente accessibile per gli studenti ma anche per commentatori, analisti e giornalisti, della carta o della rete, che spesso devono fornire all’opinione pubblica analisi fondate sulle norme costituzionali.
Per questo, nel settantesimo della Costituzione, abbiamo voluto far emergere, tramite commenti puntualI, brevi e chiari, la «Costituzione vivente», ossia le trasformazioni profonde della Costituzione italiana, tenuto conto a maggior ragione del valore imprescindibile dell’Europa unita e della tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, che in questi anni si sono consolidati.
Vi aspetta in libreria (oppure sul sito Mulino o...Amazon).
Il tema dei discorsi d'odio costituisce un interessante esercizio costituzionale consistente nell'analisi dei limiti della libertà di espressione, con particolare riguardo a quello relativo rispetto della dignità dell'individuo. Tale... more
Il tema dei discorsi d'odio costituisce un interessante esercizio costituzionale consistente nell'analisi dei limiti della libertà di espressione, con particolare riguardo a quello relativo rispetto della dignità dell'individuo. Tale bilanciamento porta a interrogarsi su come il diritto nazionale e sovranazionale, in una prospettiva comparata, reagisca a fenomeni di odio e violenza nella dimensione reale e digitale al fine di tutelare l'individuo da forme di discriminazione e comportamenti che potrebbero ledere la sua dignità. In un tale contesto si colloca il Regolamento adottato dall'AGCOM al fine di tutelare la dignità umana contro i discorsi e l'istigazione all'odio, un tassello importante nella strategia nazionale di contrasto all'hate speech che si concentra non solo sui media tradizionali, ma anche sulle piattaforme digitali. 1. Introduzione Tra i pilastri su cui si fonda una società democratica, la possibilità per ciascun individuo di poter esprimere liberamente il proprio pensiero riveste un ruolo predominante. Ciò non soltanto perché il c.d. right to free speech costituisce il presupposto fondante del confronto democratico, ma anche per il suo carattere funzionale all'esercizio di altre libertà e diritti fondamentali. Non si potrebbe al-trimenti definire "democratica" una società connaturata da uno scambio di posizioni inquinato da interventi restrittivi atti a censurare la libera circolazione di idee e opinioni. Sebbene la suddetta premessa porti a riconoscere un ampio livello di tutela della libertà di espressione al fine di garanti-re il fiorire di una società democratica, tuttavia, l'esercizio di tale libertà non può essere considerato del tutto absoluto da qualsiasi forma di limitazione il cui scopo principale è quello di tutelare inte-ressi costituzionali altrettanto meritevoli di tutela. Ed è in questa cornice, tutt'altro che esaustiva, che si pone il dibattito costituzionale sui discorsi d'odio o, più comunemente, hate speech 1. Tra le varie definizioni del fenomeno è possibile richia-mare, nel contesto del Consiglio d'Europa, la Raccomandazione n. 15 della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) relativa alla lotta contro le espressioni d'odio che defini-sce tali comportamenti come "l'istigazione, la promozione o l'incitamento alla denigrazione, all'odio o alla diffamazione nei confronti di una persona o di un gruppo di persone, o il fatto di sot-toporre a soprusi, molestie, insulti, stereotipi negativi, stigmatizzazione o minacce tale persona o
L'articolo esamina il principio di effettività, descrivendone la storia e la evoluzione nel nostro sistema. In principio, l'effettività del rimedio era prevista nell'ambito della tutela dello straniero propria del diritto internazionale... more
L'articolo esamina il principio di effettività, descrivendone la storia e la evoluzione nel nostro sistema. In principio, l'effettività del rimedio era prevista nell'ambito della tutela dello straniero propria del diritto internazionale generale: esso costituiva un obbligo dello Stato territoriale nei confronti degli altri Stati. Successivamente alla seconda guerra mondiale, l'effettività del rimedio ricorre anche nelle carte poste a tutela dei diritti umani (Art. 8 UDHR, Art. 13 ECHR e art. 47 CFREU) e poi diventa parte centrale del diritto dell'unione europea quale diritto del singolo (art. 19 TEU). Di recente anche la nostra giurisprudenza ha impiegato il principio, quale significato ulteriore dell'art. 24 Cost. (Corte di Cassazione 21255/2013 e Corte Costituzionale 238/2014), così da realizzare appieno la strumentalità del processo rispetto al diritto.
Roma, 5 febbraio 2019, presso il Museo ebraico
La tesi è stata redatta durante un soggiorno di studio in Colombia, nell’ambito del Programma di Doppio Titolo Sapienza-Universidad del Norte. Una prima parte del testo delinea il passaggio dagli Stati-Nazione all'evoluzione di corpi... more
La tesi è stata redatta durante un soggiorno di studio in Colombia, nell’ambito del Programma di Doppio Titolo Sapienza-Universidad del Norte. Una prima parte del testo delinea il passaggio dagli Stati-Nazione all'evoluzione di corpi giuridici globali che costituiscono la configurazione geopolitica delle relazioni mondiali. Successivamente si definisce il contesto geopolitico mondiale in termini di interazioni e interessi non solo economici, ma anche politici e sociali: si analizzano le dinamiche delle interazioni nelle Americhe e il ruolo della Cina, che fa il suo ingresso nella “Cuenca del Caribe” per costruire un nuovo canale interoceanico in Nicaragua. La seconda parte del testo elabora un’analisi storica e dei fatti giuridici all’origine del contenzioso tra Nicaragua e Colombia per i territori dell’arcipelago di San Andrés, una regione colombiana situata nel Mar dei Caraibi di fronte alla costa nicaraguense, la cui architettura si trova frammentata in seguito alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia la quale, il 19/11/2012, decide di assegnare una porzione di mare dell’arcipelago colombiano al Nicaragua. La parte centrale del testo si focalizza sull’impatto ambientale, economico e sociale verificatosi nelle isole dopo la sentenza e sul ruolo delle comunità locali per la difesa del territorio. La tesi si conclude con una riflessione sull'azione collettiva dei movimenti sociali che, alimentati dalle diversità̀ etniche e culturali, costituiscono la chiave di volta per assimilare il progresso e rimodellarlo in un'alternativa concreta e possibile della vita sociale oltre lo sviluppo.
SOMMARIO: 1. Lavoro autonomo e rivoluzione digitale: due iniziative governative. – 1.1. I ritardi del Welfare italiano: dalla Commissione D’Aragona (1947) al precariato e al lavoro autonomo di seconda e terza generazione. – 1.2.... more
SOMMARIO: 1. Lavoro autonomo e rivoluzione digitale: due iniziative governative. – 1.1. I ritardi del Welfare italiano: dalla Commissione D’Aragona (1947) al precariato e al lavoro autonomo di seconda e terza generazione. – 1.2. Rivoluzione digitale nella on-demand economy. – 1.3. Cenni su un dibattito giuslavoristico intorno a reddito e nuovo Welfare. – 2. Garanzie sociali universalistiche, a partire dalla lotta alla povertà: la questione sociale è costituente. – 2.1. La permanente assenza di un reddito minimo garantito: dagli anniversari della "Commissione Onofri” (1997) e “Commissione Carniti” (2007)... – 2.2. ...al ddl di contrasto della povertà assoluta (2016). – 2.3. La Repubblica dei diritti e della solidarietà: il reddito per un’esistenza libera e dignitosa. – 3. Reddito di base per tenere insieme innovazione tecnologica e inclusione sociale: un’utopia concreta per realisti.
O estudo trata do remanejamento orçamentário em tempos de pandemia, se podem ocorrer transferências de elementos de despesas, limites, critérios e sua aplicação em direitos sociais, para efetivação do mínimo existencial da política... more
O estudo trata do remanejamento orçamentário em tempos de pandemia, se podem ocorrer transferências de elementos de despesas, limites, critérios e sua aplicação em direitos sociais, para efetivação do mínimo existencial da política pública correspondente. O debate serve para verificação dos limites e critérios de remanejamento e transposição orçamentária, concluindo pela sua possibilidade criteriosa entre as despesas relativas a direitos sociais. A contribuição é no sentido de fornecer ao Administrador e ordenador de despesas uma opção adequada em momento histórico-social imprevisível e peculiar na execução orçamentária. A pesquisa utilizou o método de abordagem indutivo-dedutivo e a pesquisa bibliográfica.
The essay deals with Giorgio Pastori's theory of public administration, pointing out the very center of his thoughts, the human being. On the ground of the concept of human being (and of its legal value), Pastori's theory proceeds along... more
The essay deals with Giorgio Pastori's theory of public administration, pointing out the very center of his thoughts, the human being. On the ground of the concept of human being (and of its legal value), Pastori's theory proceeds along the concepts of society, Constitution and public administration. In this perspective, the essay examines Pastori's theory of society as concept strictly defined by its historical development, as foundation of Constitution and deepest reason of public organizations; furthermore, the paper point out the highlines of Pastori's idea of Constitution in relation with public administration: Constitution contains the purpose of public administration, its principles and the legal protection of fundamental rights; furthermore, the paper deals with Pastori's theory of public bodies' organization as pluralistic, objective and autonomous from political power. Under this perspective, the paper concludes considering the crisis of society, Constitution and politics in Italy, claiming that in Pastori's thoughts is possible to find valid answers to those crises
The Constitutional Court (decision 127/2020) ruled on legitimacy to contest the son’s acknowledgement by the person who made it being aware of its untruthfulness. The issue is to identify – in the light of a constitutionally orientated... more
The Constitutional Court (decision 127/2020) ruled on legitimacy to contest the son’s acknowledgement by the person who made it being aware of its untruthfulness. The issue is to identify – in the light of a constitutionally orientated interpretation – the right balance between the biological truth and the interest of the child. The Constitutional Court stated that it is an assessment in the hands of the judge case-by-case, having particular regard to the right to personal identity guaranteed by Article 2 of the Constitution.
L'évolution du droit vers les codifications de l'Europe continentale accuse ainsi la dissociation durable entre moyen et fin entre instrument et fonction. Cette évolution montre que tout moyen ou tout instrument peut toujours être utilisé... more
L'évolution du droit vers les codifications de l'Europe continentale accuse ainsi la dissociation durable entre moyen et fin entre instrument et fonction. Cette évolution montre que tout moyen ou tout instrument peut toujours être utilisé pour remplir une même visée législative. Autrement dit, le progrès des moyens n'assure pas celui des fins. Jean-Marc Trigeaud 1 Agli antipodi delle varie declinazioni giuridiche della categoria di immigrato si trovano i rifugiati e i c.d. migranti economici 2. Secondo la Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951, rifugiato è la persona che, a causa del giustificato timore di essere perseguitata per razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un gruppo sociale o a causa delle sue opinioni politiche, si trovi fuori dallo Stato di cui possiede la cittadi-nanza e non può o, per timore, non vuole avvalersi della protezione di detto Stato. Il carattere distintivo del rifugiato consiste, dunque, nella sua natura politica, trattandosi di un perseguitato in ragione di un qualche carattere che gli è proprio. Di tutt'altra natura è la definizione di migrante economico. I migranti economici non sono spinti alla fuga (pushed) come i rifugiati, bensì pulled 3 , ovvero attratti da migliori aspettative economiche, lavorative, assistenziali, etc.
Giovedì 18 luglio 2019 ore 11 Sala riunioni Senato-CdA Scuola Superiore Sant’Anna | Sede di Palazzo Toscanelli, vis Santa Cecilia 3 – Pisa, Tavola rotonda con Gian Luca Conti, Emanuele Rossi, Giovanni Tarli Barbieri, a partire dal volume... more
Giovedì 18 luglio 2019 ore 11 Sala riunioni Senato-CdA Scuola Superiore Sant’Anna | Sede di Palazzo Toscanelli, vis Santa Cecilia 3 – Pisa, Tavola rotonda con Gian Luca Conti, Emanuele Rossi, Giovanni Tarli Barbieri, a partire dal volume "Questioni costituzionali al tempo del populismo e del sovranismo", a cura di Giuseppe Allegri, Alessandro Sterpa, Nicola Viceconte, Editoriale Scientifica, 2019. Saranno presenti Autori e curatori.
https://www.santannapisa.it/it/event/presentazione-del-volume-questioni-costituzionali-al-tempo-del-populismo-e-del-sovranismo
Il saggio analizza le decisioni decisioni della Commissione interamericana e della Corte interamericana dei diritti dell'uomo al fine di studiare la tutela concreta del diritto alla nazionalità nell'area regionale degli Stati aderenti... more
Il saggio analizza le decisioni decisioni della Commissione interamericana e della Corte interamericana dei diritti dell'uomo al fine di studiare la tutela concreta del diritto alla nazionalità nell'area regionale degli Stati aderenti alla Convenzione americana dei diritti dell'uomo. Dall'analisi delle decisioni emerge una tutela multisfaccettata, che spazia dal diritto all'acquisto ed al riacquisto della cittadinanza alla tutela avverso la sottrazione arbitraria della stessa da parte del potere politico. La garanzia di tali aspetti del diritto alla nazionalità ha costituito inoltre occasione per la Corte interamericana di sviluppare la tutela di diritti sociali connessi a quello di cittadinanza (dal diritto all'istruzione e alla salute per i minori, a quello composito all'identità personale).
Jon Elster suggested that the constitution-making enterprise can be understood resorting to two types of “speech acts”: “arguing” and “bargaining”. He also makes reference to “rhetorical statements”. Thus, the model seems to be triadic:... more
Jon Elster suggested that the constitution-making enterprise
can be understood resorting to two types of “speech acts”:
“arguing” and “bargaining”. He also makes reference to
“rhetorical statements”. Thus, the model seems to be triadic: arguing, bargaining and persuading. The analysis of constitution-making debates could be improved by developing this triadic model. In order to test this model, I will analyze the debate that led to the promulgation of article 29 of the Italian Constitution.
La Carta di Nizza, sin dalla sua approvazione, è stata considerata un crocevia importante di quel processo di Integration through Law portato avanti dal diritto sovranazionale che, nel tentativo di superare le strettoie del mercato, ha... more
La Carta di Nizza, sin dalla sua approvazione, è stata considerata un crocevia importante di quel processo di Integration through Law portato avanti dal diritto sovranazionale che, nel tentativo di superare le strettoie del mercato, ha cercato di rilegittimarsi lambendo il discorso costituzionale dei diritti fondamentali. Quali sono stati allora – a vent’anni dall’adozione della Carta – gli sviluppi nella garanzia dei diritti sociali a livello sovranazionale? L’articolo si suddivide in due grandi blocchi tematici, provando ad analizzare il ruolo della Carta di Nizza in rapporto alla questione sociale: da una parte, approfondendo i classici rapporti di conflitto tra diritto nazionale e diritto sovranazionale (prima, con la giurisprudenza sui rapporti tra libertà economiche e diritti sociali e, poi, con quella sulla cittadinanza e il principio di non discriminazione) e, dall’altra, sul versante del controllo giurisdizionale che tramite la Carta si è esercitato sul diritto della crisi (indagando gli effetti sulla Carta di Nizza del social displacement, nonché in rapporto alle misure di austerity). In chiusura, si sosterrà la tesi di fondo del lavoro secondo cui quel progetto di Integration through Law, da sempre presente nel diritto sovranazionale e che trova nella Carta di Nizza il suo zenit, mostra tutti i suoi vizi genetici perché presuppone una visione postdemocratica del costituzionalismo che può vivere senza integrazione politica. Da questo punto di vista, il rapporto tra solidarietà e integrazione politica è bi- direzionale: senza l’una non ci può essere l’altra. Le virtualità espressive della Carta di Nizza scontano, dunque, questo limite strutturale di costruzione del diritto sovranazionale: più forte ed evidente nel diritto della crisi, ma altrettanto presente nel normale dispiegamento del Bill of Rights europeo. La Carta di Nizza pertanto – in mancanza di un constitutional momentum – potrà continuare a giocare solo un ruolo marginale nel governo della questione sociale o, al massimo, garantire una protezione light dei diritti sociali.
Il volume affronta il complesso tema del rilievo giuridico dell’acqua – quale risorsa fondamentale sempre più scarsa – da tre diverse e complementari prospettive ovvero nelle tre distinte dimensioni che essa può assume nell’ordinamento... more
Il volume affronta il complesso tema del rilievo giuridico dell’acqua – quale risorsa fondamentale sempre più scarsa – da tre diverse e complementari prospettive ovvero nelle tre distinte dimensioni che essa può assume nell’ordinamento giuridico: quella di un bene materiale, di un diritto ad accedere al medesimo e di un conseguente servizio pubblico di erogazione. Un intreccio di piani che, oggi, spetta al costituziona- lista discernere e governare, giacché in esso ricorrono tutti i paradigmi e gli istituti fondativi della scienza costituzionalistica, dal territorio, alla sovranità, ai diritti fondamentali, all’eguaglianza.
La trattazione si sofferma, dunque, sullo statuto giuridico dell’acqua, all’uopo esaminando il significato dell’appartenenza del bene allo Stato rispetto alle recenti teorizzazioni sui cc.dd. beni comuni, per poi focalizzarsi, sulla base della recente evoluzione del diritto europeo in tema di servizi di interesse economico generale, sulle principali questioni teorico-giuridiche legate alla configurabilità di un diritto fondamentale all’acqua del cittadino-utente, alla governance del servizio idrico integrato nonché, più in generale, al ruolo dello Stato nell’ambito dei processi di liberalizzazione che – in Italia e in Europa – stanno da tempo interessando servizi essenziali come quello in esame.
Lo studio si propone, quindi, di fornire un trait d’union tra queste tre dimensioni giuridiche dell’acqua, evidenziandone le reciproche connessioni e integrandole alla luce del testo costituzionale, per come attuato dalla legislazione ordinaria e interpretato dalla Corte costituzionale.
Recta ratio, 133, Giappichelli, Torino 2020
Qual è la prospettiva di ordine metodologico più indicata per guardare al ruolo giocato dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri nella narrazione giurisprudenziale della Corte di giustizia in tema di tutela dei diritti... more
Qual è la prospettiva di ordine metodologico più indicata per guardare al ruolo giocato dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri nella narrazione giurisprudenziale della Corte di giustizia in tema di tutela dei diritti fondamentali?
Come è possibile delimitare un campo di indagine come quello in oggetto, di fatto sconfinato1, in modo da non andare oltre il limite di caratteri concordato e, ancor prima, provare a fare sì che le poche pagine che seguiranno non si rivelino del tutto inutili al dibattito in corso?
Questi i due quesiti preliminari che sono sorti quasi spontaneamente quando ci si è accostati al tema oggetto di indagine, un tentativo di risposta ai quali non può che precedere la trattazione sostanziale dello stesso.
Prin 2017 su “Le implicazioni costituzionali dei separatismi europei” In collaborazione con il Centro di Studi sul Parlamento, con il Devolution Club e con il Jean Monnet Module su “Integrazione Sovranazionale e Identità Nazionali -... more
Prin 2017 su “Le implicazioni costituzionali dei separatismi europei”
In collaborazione con il Centro di Studi sul Parlamento, con il Devolution Club e con il Jean Monnet Module su “Integrazione Sovranazionale e Identità Nazionali - Supranational Integration and National Identities"
According to the Council of Europe annual penal statistics (Space I) the Italian penitentiary system is always affected by prison overcrowding and it is often in the last positions of this particular ranking. Nevertheless, the overall... more
According to the Council of Europe annual penal statistics (Space I) the Italian penitentiary system is always affected by prison overcrowding and it is often in the last positions of this particular ranking. Nevertheless, the overall number of people detained in Italy is lower than the European average and median.
The publication of these statistics stimulates, on a regular basis, newspapers reports and even scientific papers offering opposite solutions: sometimes increasing the total number of places available in penal institutions for the accommodation of the inmates, more often reducing the number of persons detained. Actually, the annual reports of the Council of Europe are not useful to understand the real extent of the phenomenon of prison overcrowding and do not even allow comparisons between the various national penitentiary systems. This is explicitly stated by the same researchers drafting the Space I reports. Unfortunately, however, this correct warning is not mentioned by Council of Europe press releases, which, in a misleading way, merely propose the “ranking” of the States where the prison density is higher, without informing the reader of its unreliability.
The Authors underline how this behavior of the Council of Europe Press Office is not new and ends up inducing, indirectly, the Member States to provide more and more incomplete data on the issue of prison overcrowding. Therefore, it seems indispensable that, in the near future, such a prestigious International Organization should make its communication clearer on a sensitive and important topic for the image of the Member States, such as prison overcrowding.
In Giurisprudenza costituzionale, fasc. n. 6/2018
Il contributo rappresenta la rielaborazione di un intervento svolto in occasione del seminario annuale di Quaderni Costituzionali "Sull'identità e la funzione di una rivista costituzionalistica, oggi”, che si è tenuto il 30 settembre 2021.
Dall'approvazione della riforma costituzionale nel 2012 ad oggi, la disciplina del bilancio pubblico italiano è stata oggetto di diversi e incisivi interventi di modifica da parte del legislatore nazionale. Alle novità che hanno... more
Dall'approvazione della riforma costituzionale nel 2012 ad oggi, la disciplina del bilancio pubblico italiano è stata oggetto di diversi e incisivi interventi di modifica da parte del legislatore nazionale. Alle novità che hanno riguardato il dettato costituzionale è infatti seguito un importante lavoro di riforma del bilancio, che si è articolato lungo due direttrici: la prima relativa alla forma e al contenuto-su un piano, se vogliamo, più squisitamente giuridico-della legge di bilancio e degli strumenti normativi che "governano" la finanza pubblica; la seconda relativa all'intrinseca struttura (economico-contabile) del bilancio pubblico.