I confini di Roma. Atti del convegno internazionale (Università degli Studi di Ferrara, 31 maggio- 2 giugno 2018) (original) (raw)
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Dalla Frontiera al confine, Roma 2002
I I TERMINI 1. Confronti Cemal Kafadar comincia il suo volume sulla creazione dello stato ottomano affermando, con una bella immagine, che Osman fu per gli ottomani ciò che Romolo fu per i romani, cioè l'eroe eponimo di una comunità politica che ebbe successo in una terra straniera. 1 Volendo provare a procedere sulla via di tale similitudine, si possono notare però anche degli elementi antitetici: Romolo nacque come il sovrano e il sacerdote che tracciò con il vomere sulla terra il solco primigenio della città di Roma; varcarlo, e quindi negare tale sacro confine, significò per suo fratello Remo la morte. Il potere di Romolo stava in quel solco, in quella divisione tra sacro e profano, in quella cesura di competenze: in quell'idea di confine. La storiografia sull'Impero Ottomano che si può definire 'classica' ha invece sottolineato la natura di Osman come gazi, figlio di gazi, colui che combatte sulla frontiera estrema della dār al-islām per difendere e diffondere la fede. È questa la cosiddetta "ideologia della guerra santa", tesi propugnata da Paul Wittek negli anni '30 del Novecento, mai posta in discussione se non dopo la sua morte. 2 Da una parte vi è quindi il rex, investito dagli dei del potere, che traccia una linea retta e crea non solo un territorio ma anche la regula, la legge. Dall'altra vi è il gazi che, combattendo il ğihād, sposta sempre più avanti la frontiera, cioè quella zona vaga e in movimento, dove tutto si confonde e si trasforma, che racchiude in sé l'idea di confronto con un elemento ostile; la legge per cui egli combatte è quella dell'islam che unisce la religione e lo stato e che divide il mondo in due entità contrapposte: dār al-islām, il cui futuro successo è certo, e dār al-ḥarb, la terra degli infedeli destinata alla sconfitta. 3 Nella storia dei primi ottomani si contrapporrebbero dunque due ideologie ben definite: da una parte vi è l'idea di confine passata dai romani ai successivi stati europei; dall'altra l'idea, di matrice islamica, di una frontiera sempre in espansione, cui solo il trattato di Karlowitz nel 1699, con la forza delle armi, pose fine. Se la storiografia potesse fare i conti solo con le teorie, e non anche con i fatti, il discorso sarebbe in sé perfetto e concluso. Tale infatti è rimasto per decenni. Wittek stesso non approfondì il tema della 1 Kafadar, Between two Worlds, p. 1. 2 Wittek, The Rise of the Ottoman Empire. 3 Mélikoff, Ghāzī, pp. 1068-1069; Johnstone, Ghazw, pp. 1079-1080.
Gerassimos D. PAGRATIS, Luciano Pezzolo, Domenico Cecere, Silvia Toppetta, Alessia Ceccarelli, Sabina Brevaglieri, Atzin Bahena, Massimo Carlo Giannini, María Laura Salinas, candida carella, Daniele Colonnetti, Massimo De Giuseppe, Maria Teresa Fattori, Ilaria Stazzi, Roberto Di Stefano, Montserrat Báez
BEYOND THE BORDERS/Más allá de las fronteras, 2022
Il convegno è parte del progetto di Cooperazione internazionale Beyond the borders. Laboratory of history and historiography, networking action between Europe and Central America (Sapienza 2020–22), di cui sono partner i seguenti atenei: Universidad de San Carlos de Guatemala (USAC – Prof. José Edgardo Cal Montoya), Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM – Prof. Gibrán Irving Israel Bautista y Lugo), Universidad Autónoma de Madrid (UAM – Prof. Antonio Álvarez Ossorio Alvariño), National and Kapodistrian University of Athens (UOA – Prof. Gerassimos D. Pagratis), Università di Palermo (UNIPA – Prof.ssa Valentina Favarò), Università di Milano (UNIMI – Prof.ssa Blythe Alice Raviola). Responsabile: Gaetano Lettieri – Responsabile operativo (Project Manager): Alessia Ceccarelli
L’uomo Nero. Materiali Per Una Storia Delle Arti Della Modernità, 2023
Italian artistic relational practices in the Nineties presented peculiar features if related to the more studied international scenario. Like the latter, the first were characterized by the attention to processual and collaborative aspects, and by an unforeseen expansion through time and space. The Italian experiences were also intermixed with political activism and technologies, and sometimes adopted collective names, reacting to the several groups that, in the previous decades, were born responding to economic issues rather than to a common research. This return to conceptual and political practices paved the way to the Disordinazioni, disturbing and unexpected actions that took place in the urban environment, conceived in Rome starting from 1994 by Giuliano Lombardo. The experience was thus followed by the actions led by the group Giochi del Senso e/o non-senso, then renamed Studi Ricerche Contemporanee.
Il volume ospita gli atti del convegno internazionale "Incontrarsi al limite. Ibridazioni mediterranee nell' Italia preromana", tenutosi a Ferrara dal 6 all' 8 giugno 2019 e dedicato a un filone di ricerca, i confini nel mondo classico, estremamente promettente per la comprensione dei processi di definizione degli spazi socio-economici e culturali in epoca antica. Il tema è affrontato in una prospettiva interpretativa che vede le aree liminali come sistemi aperti, di passaggio e quindi di contatto tra realtà diverse, di incontri avvenuti in luoghi essenzialmente fluidi che portano allo sviluppo di relazioni nuove e inedite e quindi di ibridazioni. Obiettivo del lavoro era ampliare il dibattito storiografico già avviato nel corso del 54 Convegno di Studi sulla Magna Grecia ("Ibridazione ed integrazione in Magna Grecia. Forme, modelli, dinamiche") ai contesti tirrenico e soprattutto adriatico dell' Italia preromana, aree queste in cui lo sviluppo della cultura greca non avvenne secondo il modello poleico, consentendo così di focalizzare maggiormente l' attenzione sui fenomeni di mobilità, fluidità e molteplicità di individui, risorse, pratiche e idee che coinvolsero tutto il Mediterraneo antico. The volume hosts the proceedings of the international conference "Meeting at the Limit: Mediterranean Hybridizations in Pre-Roman Italy", which was held in Ferrara during the 6th through the 8th of June 2019. The conference was dedicated to the specific research theme of borders in the classical world, which is extremely promising for the understanding of the processes of definition of socio-economic and cultural spaces in ancient times. The theme is addressed in an interpretative perspective that sees the liminal areas as open systems of passage and therefore of contact between different realities; of encounters in essentially fluid places that lead to the development of new and unprecedented relationships and therefore of hybridizations. The aim of the work was to widen the historiographical debate already started during the 54th Magna Graecia Study Conference (Hybridization and integration in Magna Graecia: Shapes, models, dynamics) to the Tyrrhenian and especially Adriatic contexts of pre-Roman Italy, areas where the development of Greek culture did not take place according to the poleic model, thus allowing to focus more attention on the phenomena of mobility, fluidity and multiplicity of individuals, resources, practices, and ideas that involved the whole ancient Mediterranean.
Incontro di studio fra giovani cultori delle materie internazionalistiche XIII Edizione Frontiere, spazi giuridici e territorio Roma, 11-12 maggio 2017 Organizzazione scientifica Tommaso Natoli, assegnista di ricerca in diritto internazionale, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi Roma Tre (tommaso.natoli@uniroma3.it) Alice Riccardi, assegnista di ricerca in diritto internazionale, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi Roma Tre (alice.riccardi@uniroma3.it)
Confini e zone di frontiera negli/degli studi italiani
2018
Questo volume è frutto del primo convegno della Società degli Italianisti Polacchi tenutosi presso l’Università di Breslavia tra il 17 e il 18 novembre 2017, ma va oltre i limiti del quadro iniziale e supera le frontiere geografico-politiche, raccogliendo articoli di studiosi di lingua e letteratura che rappresentano vari Atenei in Polonia, in Italia e perfino in Messico. I saggi della parte linguistica sono dedicati alla valutazione dell’interdisciplinarità, al linguaggio dei giornali, della pubblicità e dei social media, nonché agli studi glottodidattici e contrastivi tra italiano e polacco. Quelli della parte letteraria prendono in esame due autori del Novecento, la letteratura di viaggio e la trasgressività nella letteratura italiana contemporanea.
Scritto sui muri: diritto internazionale, confini, barriere
www.huffingtonpost.it, 2014
Scritto sui muri: diritto internazionale, confini, barriere (Intervento svolto in occasione dell'incontro: Il cielo diviso: i confini e i muri nel diritto internazionale, organizzato il 3 dicembre 2014 da una neonata, spontanea, associazione studentesca che intende occuparsi di questioni internazionali).