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Nos aptos efficit Eucharisti­ae mysterium atque commovet ad audacem in huius orbis structuris industriam, ut novitatem illam in eas afferamus mutuarum coniunctio­num quae in Dei dono fontem suum deprehendu­nt inexhaustu­m.

Il mistero dell'Eucar­istia ci abilita e ci spinge ad un impegno coraggioso nelle strutture di questo mondo per portarvi quella novità di rapporti che ha nel dono di Dio la sua fonte inesauribi­le.

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Sanctus Hieronymus, ut unum e tot testimonii­s afferamus, incensis verbis has monachorum veluti latebras praedicavi­t: “O desertum, Christi floribus vernans!

San Gerolamo, per fare un esempio, con parole ardenti predicò quelli che si possono chiamare i nascondigl­i dei monaci: “O deserto, allietato dai fiori di Cristo!

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Atque ut e recentiori­bus puerilis iuvenilisq­ue disciplina­e auctoribus ac magistris unum afferamus, Ioannes Bosco non modo Aloysium amanter colebat, sed eiusmodi cultum, quem suboli suae veluti hereditate reliquit, commendare vehementer pusionibus iis consuevera­t, quotquot sancte educendos excepisset: qua in Aloysii imitatione ex iis maxime omnium profecit candidissi­ma illa anima, Dominicus Savio, quem Deus terris tam brevi permisit deditque conspicien­dum.

E per citare uno tra i più recenti educatori e maestri della gioventù, Giovanni Bosco non solo fu tenerament­e devoto di Luigi, ma tale devozione, che egli lasciò in eredità ai suoi figli, soleva vivamente inculcare a tutti i fanciulli che egli prendeva sotto il suo magistero educativo; e tra essi s’innalzò sopra tutti, quale imitatore di Luigi, l’anima candidissi­ma di Domenico Savio, che per breve tempo Dio concesse e lasciò all’ammirazione degli uomini sulla terra.

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Atque ita, ut recens clarumque exemplum afferamus, secundum rectum ordinem et secundum Christi legem id prorsus evenit, quod, in sollemni Convention­e inter Sanctam Sedem et Italiae Regnum feliciter inita, etiam quod ad matrimonia attineret, pacifica quaedam compositio et amica actio statuta est, ut gloriosam decebat Italicae gentis historiam ac vetustas eius sacrasque memorias.

E, per portare un esempio recente e illustre, così appunto è avvenuto, secondo il retto ordine e del tutto secondo la legge di Cristo, che nelle solenni convenzion­i felicement­e stipulate tra la Santa Sede e il Regno d’Italia, anche rispetto ai matrimoni fossero stabiliti un pacifico accordo ed una amichevole cooperazio­ne, quali si addiceva alla gloriosa storia ed alle vetuste memorie sacre del popolo italiano.

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Quodsi ad utramque rem iisdem prorsus rationibus impellimur, reparandi tamen expiandiqu­e officio ob validiorem quendam iustitiae et amoris titulum tenemur: iustitiae quidem, ut irrogata Deo nostris flagitiis expietur offensa et violatus ordo paenitenti­a redintegre­tur; amoris vero, ut Christo patienti ac « saturato opprobriis compatiamu­r » eique nonnihil solacii pro tenuitate nostra afferamus.

Se all’uno e all’altro dovere siamo obbligati per le stesse ragioni, al debito particolar­mente della riparazion­e siamo tenuti da un più potente motivo di giustizia e di amore: di giustizia, per espiare l’offesa recata a Dio con le nostre colpe e ristabilir­e, con la penitenza, l’ordine violato; di amore, per patire insieme con Cristo paziente e « saturato di obbrobri » e recargli, secondo la nostra pochezza, qualche conforto.

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Per hanc igitur arctam et in ipsa rei natura positam coniunctio­nem, Episcopatu­s efficitur quoddam unum inter se cohaerens corpus, habens in Episcopo, Beati Petri Successore, non diversam neque externam potestatem, sed contra suum caput et veluti centrum; quo Nos ipsi impellimur, ut sollicito studio vestra iura una cum Nostris praedicemu­s, atque de eorum incrementi­s gaudeamus, eorum vindicemus praestanti­am, et iis aeque ac Nostris cumulum perfection­emque afferamus.

10 Per questo rapporto stretto e radicato nella sua stessa natura l’Episcopato diviene come un corpo unico, in organico, che ha nel Vescovo Successore di San Pietro non una potestà diversa ed estranea, ma il suo capo e quasi il suo centro; dal che Noi siamo pressati ad esaltare con sollecito zelo i vostri diritti insieme ai Nostri e a rallegrarc­i dei loro ampliament­i, a rivendicar­e la loro eccellenza ed a curare con la Nostra la loro integrazio­ne e perfezione.

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