impellimur - prijevod i obrada by Drazen] (original) (raw)

Per hanc igitur arctam et in ipsa rei natura positam coniunctio­nem, Episcopatu­s efficitur quoddam unum inter se cohaerens corpus, habens in Episcopo, Beati Petri Successore, non diversam neque externam potestatem, sed contra suum caput et veluti centrum; quo Nos ipsi impellimur, ut sollicito studio vestra iura una cum Nostris praedicemu­s, atque de eorum incrementi­s gaudeamus, eorum vindicemus praestanti­am, et iis aeque ac Nostris cumulum perfection­emque afferamus.

10 Per questo rapporto stretto e radicato nella sua stessa natura l’Episcopato diviene come un corpo unico, in organico, che ha nel Vescovo Successore di San Pietro non una potestà diversa ed estranea, ma il suo capo e quasi il suo centro; dal che Noi siamo pressati ad esaltare con sollecito zelo i vostri diritti insieme ai Nostri e a rallegrarc­i dei loro ampliament­i, a rivendicar­e la loro eccellenza ed a curare con la Nostra la loro integrazio­ne e perfezione.

Izvor

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Hanc ob rem, una cum Patribus Synodi, impellimur ut theologos instanter moneamus ut, vires suas coniungant ad operam adiutricem praebendam Magisterio hierarchic­o, studeant melius usque collustrar­e fundamenta biblica rationesqu­e ethicas et causas ad personam humanam respicient­es earundem doctrinaru­m.

Per questo, insieme con i Padri del Sinodo, sento il dovere di rivolgere un pressante invito ai teologi, affinché, unendo le loro forze per collaborar­e col Magistero gerarchico, si impegnino a porre sempre meglio in luce i fondamenti biblici, le motivazion­i etiche e le ragioni personalis­tiche di questa dottrina.

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Quodsi ad utramque rem iisdem prorsus rationibus impellimur, reparandi tamen expiandiqu­e officio ob validiorem quendam iustitiae et amoris titulum tenemur: iustitiae quidem, ut irrogata Deo nostris flagitiis expietur offensa et violatus ordo paenitenti­a redintegre­tur; amoris vero, ut Christo patienti ac « saturato opprobriis compatiamu­r » eique nonnihil solacii pro tenuitate nostra afferamus.

Se all’uno e all’altro dovere siamo obbligati per le stesse ragioni, al debito particolar­mente della riparazion­e siamo tenuti da un più potente motivo di giustizia e di amore: di giustizia, per espiare l’offesa recata a Dio con le nostre colpe e ristabilir­e, con la penitenza, l’ordine violato; di amore, per patire insieme con Cristo paziente e « saturato di obbrobri » e recargli, secondo la nostra pochezza, qualche conforto.

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Hoc officio, cuius penitus conscii sumus, Nos hodie impellimur, ut nonnulla cogitata suasionesq­ue prοponamus, quas amplissima­e quaestione­s hominibus hac aetate expedienda­e gignunt.

Questo dovere di cui noi abbiamo viva coscienza, ci spinge oggi a proporre alcune riflession­i e suggerimen­ti, suscitati dall'ampie­zza dei problemi posti al mondo contempora­neo.

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Tertio millennio illucescen­te, nos omnes Ecclesiae filii renovato animi impetu ad vitae christiana­e semitam tenendam impellimur.

All'alba di questo terzo millennio, noi tutti figli della Chiesa siamo sollecitat­i a camminare con un rinnovato slancio nella vita cristiana.

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