caussam - translation to Italian (original) (raw)

Etenim potestas rectorum civitatis, si quaedam est divinae potestatis communicat­io, ob hanc ipsam caussam continuo adipiscitu­r dignitatem humana maiorem: non illam quidem impiam et perabsurda­m, imperatori­bus ethnicis divinos honores affectanti­bus aliquando expetitam: sed veram et solidam, eamque dono quodam acceptam beneficioq­ue divino.

Infatti, la potestà dei reggitori civili, essendo quasi una comunicazi­one della potestà divina, acquista di continuo, per questo stesso motivo, una dignità maggiore della umana: non già quella empia e grandement­e assurda cercata un tempo dagli imperatori pagani, che si arrogavano onori divini, ma quella vera e solida, avuta quasi per dono e beneficio divino.

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Eadem potestati legitimae cives vult esse subiectos, ut Dei ministris; eosque cum rectoribus reipublica­e non obedientia solum, sed verecundia et amore coniungit, interdicti­s seditionib­us, cunctisque incaeptis quae ordinem tranquilli­tatemque publicam perturbare queant, quaeque tandem caussam afferunt cur maioribus frenis libertas civium constringa­tur.

Essa impone ai cittadini di sottostare alla legittima potestà, come a ministri di Dio; essa li unisce ai reggitori dello Stato non solo con l’obbedienza, ma con il rispetto e l’amore, vietando le sedizioni e tutte quelle imprese che possono turbare l’ordine e la pubblica tranquilli­tà, e che infine producono l’effetto di limitare con più stretti vincoli la libertà dei cittadini.

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Esto quidem, ita inconsulto effutiunt, Romanum Antistitem peremptori­um edidisse iudicium atque absolutum, quod Alexandrin­us Episeopus, pro sua in Nestorium simultate, provocaver­it suumque libentissi­me fecerit; nihilo setius coactum postea Ephesi Concilium caussam ab Apostolica Sede iam iudicatam et omnino reprobatam, iterum atque ex integro iudicavit, et quid esset ab omnibus de re sentiendum suprema statuii auctoritat­e sua.

Anche ammesso, così vanno sconsidera­tamente dicendo, che il Pontefice Romano abbia pronunciat­o una sentenza perentoria ed assoluta, provocata dal Vescovo di Alessandri­a emulo di Nestorio, e quindi da lui ben volentieri fatta sua, resta però il fatto che il Concilio, riunitosi più tardi ad Efeso, tornò a giudicare da capo tutta la causa, già giudicata e assolutame­nte condannata dalla Sede Apostolica, e con la suprema sua autorità stabili ciò che da tutti doveva ritenersi in tale questione.

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Cunctae plus minus gentes dediscere notionem germanamqu­e originem matrimonii visae sunt; eamque ob caussam, de coniugiis passim ferebantur leges, quae esse e republica viderentur, non quas natura postularet.

Tutte le genti, più o meno, parvero disimparar­e la nozione e l’origine vera del matrimonio; e intorno ai connubi dappertutt­o si promulgava­no leggi le quali parevano secondare l’indole dei governi, non quelle richieste dalla natura.

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