Medea Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

This paper analyses the intertextual relations between some passages of the Medea cento and Valerius Flaccus’ Argonautica, a relationship mediated by Virgil’s Aeneid, the poetic langue of Hosidius’ cento. The numerous Virgilian allusions... more

This paper analyses the intertextual relations between some passages of the Medea cento and Valerius Flaccus’ Argonautica, a relationship mediated by Virgil’s Aeneid, the poetic langue of Hosidius’ cento. The
numerous Virgilian allusions in the Argonautica, later reused in the cento, are probably a Hosidius’ rereading of the Argonautica based on the use of the same Virgilian lines. The hypothesis is, then, that Hosidius rereads, through the use of Virgil’s poetic langue, not only some Aeneid’s characters under the light of the Medea myth, but also some elements and aspects of Valerian characters, based on the economy of allusion.

Rappresentazione teatrale | 21 febbraio 2013, Teatro Goldoni, Venezia. Medea, un tempo principessa della Colchide, maga e nipote del Sole, ora è in casa, a Corinto, intenta a tagliare e cucire il vestito da sposa per Creusa, futura... more

Il lavoro di Giulio Angioni si e mosso costantemente tra antropologia e letteratura. I due campi permettono di cogliere livelli elevati di complessita e di profondita su tematiche talvolta comuni. E il caso di Assandira e dei testi... more

Il lavoro di Giulio Angioni si e mosso costantemente tra antropologia e letteratura. I due campi permettono di cogliere livelli elevati di complessita e di profondita su tematiche talvolta comuni. E il caso di Assandira e dei testi scientifici dedicati al lavoro agropastorale. Nel romanzo l’antropologo mette in scena aspetti particolari della cultura, con una forte presenza delle emozioni, evanescenti e contradditorie. L’ammirevole risultato e debitore dell’impegno che l’antropologo-nativo ha dedicato all’etnografia ma anche alla riflessivita rispetto alla propria origine culturale.

Abstract In 1981, the Spanish playwright Luis Riaza published the play Medea es un buen chico (Medea is a Good Boy). In it, two male actors perform the main roles of Medea and the Nurse, who comment, with references to other fictional... more

Abstract
In 1981, the Spanish playwright Luis Riaza published the play Medea es un buen chico (Medea is a Good Boy). In it, two male actors perform the main roles of Medea and the Nurse, who comment, with references to other fictional love stories, on the relationship between Medea and Jason. When Jason fails to arrive, the fiction is dismantled, revealing Medea’s identity as Jason’s rejected homosexual lover. Medea es un buen chico mixes elements of performativity, meta-theatricality, and myth in order to explore the limits of gender, sexuality, and the perceived social roles and norms they entail. This article explores how Riaza theatrically reflects on the social performativity of gender through the tragic character and story of Medea, her performance and subversion of her own gendered self, and her eventual rejection and social displacement.

This study investigates the adoption of Euripides’ and Seneca's versions of Medea. In the study, there is used a comparative analysis between Euripides’ and Seneca’s versions of Medea. Besides the comparative analysis, there is made a... more

This study investigates the adoption of Euripides’ and Seneca's versions of Medea. In the study, there is used a comparative analysis between Euripides’ and Seneca’s versions of Medea. Besides the comparative analysis, there is made a study in women's rights in the ancient Greece and Rome and compared to nowadays. In the studies, there is the main subject which is feminism in the texts. It is shown that Euripides and Seneca both are inspired by their periods and equality. This study is based on ancient Greek and Latin. Using translations of excerpts from Medea's opening speech can get an insight into the fact that women have always been oppressed, but Euripides and Seneca are excellent examples of the opponents of this inequality in society. Even if women did not formulate their thoughts in antiquity, there was a criticism of male dominance in ancient literature. Euripides has for example been read feminist.

2013 A critical reading of Bartlett's Medea 2012

RESUMEN: Este trabajo tiene como objetivo analizar relaciones intratextuales entre las epístolas de Dido (Ep. VII) y Medea (Ep. XII), pertenecientes al corpus de las Heroidas, de Ovidio. Para ello, nos centraremos en los puntos de... more

RESUMEN: Este trabajo tiene como objetivo analizar relaciones intratextuales entre las epístolas de Dido (Ep. VII) y Medea (Ep. XII), pertenecientes al corpus de las Heroidas, de Ovidio. Para ello, nos centraremos en los puntos de contacto concernientes al foedus amoris, al furor y a la muerte como desenlace de sus lamentos. Mediante este procedimiento, se demostrará que Medea, como figura ejemplar, contribuye en la configuración de Dido, no solo de forma intertextual (ya que Dido presenta rasgos de la Medea de Apolonio), sino también de forma intratextual.
Palabras clave: Dido, Medea, Heroidas, intratextualidad, ejemplaridad.

La presente indagine 'Violenza domestica e di prossimità, i numeri oltre il genere, anno 2017' ha lo scopo di mostrare un quadro d'insieme delle morti violente causate da chi avrebbe dovuto proteggere, amare, o anche solo accompagnare per... more

La presente indagine 'Violenza domestica e di prossimità, i numeri oltre il genere, anno 2017' ha lo scopo di mostrare un quadro d'insieme delle morti violente causate da chi avrebbe dovuto proteggere, amare, o anche solo accompagnare per alcuni tratti il tortuoso cammino della vita. Ed è anche un invito a osservare i fenomeni per quello che sono, senza mistificazioni e deviazioni culturali che non permettono di attuare politiche preventive corrette. Questa indagine, che forse per la prima volta comprende le Vittime maschili e quelle femminili trattando i casi con gli stessi criteri di analisi, va vista come un punto di partenza che invita in primis le Istituzioni ad approfondire lo studio del fenomeno da una prospettiva allargata e non ideologica. Senza tralasciare, come invece si fa, sfere mai prese prima in considerazione nello stesso contesto: quello sentimentale e affettivo. Per esempio qui si rilevano anche i suicidi da separazione; degli omicidi-suicidi si tiene conto sia della Vittima sia dell'autore. L'obiettivo è quello di individuare le politiche e le strategie più idonee a fermare una strage che ha più protagonisti legati tra di loro da una relazione. E in una relazione, specie se dura nel tempo, i ruoli non sono mai fissi. A volte è un "granello di polvere non visto a causare l'infezione". I numeri che seguono non sono il risultato di proiezioni statistiche che si basano sul calcolo delle probabilità. Sono numeri di persone reali, con nome e cognome. Sono fatti e i fatti, per dirla con Hannah Arendt, sono ostinati. Il numero totale può essere semmai in difetto, perché alcuni delitti possono non essere stati ripresi dai media. Quando in occasione del pamphlet 'Il maschicidio silenzioso' (Collana Fuori dal Coro in allegato a Il Giornale), poi in '50 Sfumature di violenza. Femminicidio e 1 maschicidio in Italia' (Cairo Editore), ho cominciato a osservare il fenomeno nel suo Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una 1 sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte. Femicidio l'omicidio per tale causa. Qui la definizione data da Diana Russel (www.dianarussel.com)

Il contributo illustra l'approccio esegetico di Miguel de Unamuno nel suo lavoro di traduzione della Medea senecana. In particolare, ci si sofferma sulla fedeltà dell'autore spagnolo al testo originale, sì da evidenziare come la... more

Il contributo illustra l'approccio esegetico di Miguel de Unamuno nel suo lavoro di traduzione della Medea senecana. In particolare, ci si sofferma sulla fedeltà dell'autore spagnolo al testo originale, sì da evidenziare come la traduzione di Unamuno non sia una pura e semplice trasposizione in castigliano del latino senecano, ma offra un personale contributo interpretativo, nonostante lo stesso Unamuno dichiari di voler realizzare una versione della tragedia «sin cortes ni glosas» .

Although cooking has been regarded as a basic feminine domestic labour, with male labour displayed in the public space, there is little literary mention of the activities of ancient Greek women in the kitchen. As a consequence, the... more

Although cooking has been regarded as a basic feminine domestic labour, with male labour displayed in the public space, there is little literary mention of the activities of ancient Greek women in the kitchen. As a consequence, the question of the presence of women at symposia or at private meals has been widely debated within the gender studies field, with scholars such as John Wilkins1 or Andrew Dalby2 arguing that women did not eat along with men, although they cooked meals. However this perspective has not adequately addressed the issue of the absence of women as cooks in ancient Greek literature. My paper addresses the portrayal of women as extraordinary chefs, with special attention to their skills resulting in the corruption of the principle of sharing of the food or of the purpose of cooking altogether. Thus, I will examine the examples of Medea in Simonides and Ovid and that of Praxagora in Aristophane's Ecclesiazusae, to highlight how both women corrupt a process that not only concerns the culinary but also the social and the political realms. In other words, I will discuss the political concerns of cooking and how it can be used as a means of unsettling gender and social status determined hierarchies. I argue that the absence of women engaged in culinary activities in Greek ancient literature and their occasional portrayal in an association of cooking with magic is to be regarded as a sign of the need of male control over the sensitive and critical domain of the daily life which is food. In conclusion, by closely examining the interference between gender and cooking, my paper sheds new light on the rarely acknowledged issue of women as both nurturing and disturbing culinary agents in Ancient Greece.

Both alive and writing during the time of Nero, Petronius and Seneca each help define the era’s signature age of excess. Their biggest characters, Trimalchio and Medea, respectively, are, on the surface, similar in their extravagance and... more

Both alive and writing during the time of Nero, Petronius and Seneca each help define the era’s signature age of excess. Their biggest characters, Trimalchio and Medea, respectively, are, on the surface, similar in their extravagance and would invite comparisons to the emperor who currently ruled Rome. Yet, while Trimalchio is a wink at his audience and too much of a joke to be human, Medea’s origins in Greek tragedy make her still evoke sympathy from hers. Furthermore, despite seeming like a caricature of her former self, Medea remains a much more powerful figure and complex character than her other exaggerated, Neronian contemporaries, especially Petronius’ Trimalchio.

An assessment of some momentous re-interpretations of Medea’s myth in the XXth Century.

El presente trabajo gira alrededor de la naturaleza transgresora de las heroínas trágicas Antígona y Medea, sin embargo, plantea la pregunta de si el hecho de que sean representantes de la transgresión del ideal femenino basta para que... more

El presente trabajo gira alrededor de la naturaleza transgresora de las heroínas trágicas Antígona y Medea, sin embargo, plantea la pregunta de si el hecho de que sean representantes de la transgresión del ideal femenino basta para que signifiquen una ruptura con respecto al ideal clásico y un cambio de percepción sobre la mujer en el siglo V. a.C. El objetivo de esta investigación es por ello el análisis y el estudio de las transgresiones cometidas por estas heroínas, tales como su carácter heroico y la valoración de virtudes eminentemente masculinas, así como de los elementos de sus respectivas tragedias que apoyan o rechazan el ideal femenino ateniense, en especial con respecto a la crítica interna en forma de personajes, y al arco argumental que atraviesan.

The primary objective of this study is the historical value of the comedies by Aristophanes. It discusses the aspects of slavery in terms of social status and also seeks to examine master and mistress-slave relationships, where possible.... more

The primary objective of this study is the historical value of the comedies by Aristophanes. It discusses the aspects of slavery in terms of social status and also seeks to examine master and mistress-slave relationships, where possible. The methodological approach taken in this study is a mixed methodology based on selective passages of these two plays, providing my translation where needed and an examination of slavish characters, either protagonists or not, and their existence in real-life Classical Athens of middle fifth and late fourth centuries BCE.

13- ISABELLE STENGERS – SOUVIENS TOI QUE JE SUIS MEDEE 14- LAURENT GAUDÉ – MÉDÉE KALI 15- LUDMILA ULITSKAYA – MEDEA AND HER CHILDREN 16- STEVEN WEISENBURGER – MODERN MEDEA, A FAMILY STORY OF SLAVERY AND CHILD-MURDER FROM THE OLD SOUTH 17-... more

13- ISABELLE STENGERS – SOUVIENS TOI QUE JE SUIS MEDEE 14- LAURENT GAUDÉ – MÉDÉE KALI 15- LUDMILA ULITSKAYA – MEDEA AND HER CHILDREN 16- STEVEN WEISENBURGER – MODERN MEDEA, A FAMILY STORY OF SLAVERY AND CHILD-MURDER FROM THE OLD SOUTH 17- PASCAL DUSAPIN – HEINER MÜLLER – PHILIPPE HERREWEGHE – MEDEAMATERIAL – 1990-1991/1992/1993 18- MARC-ANTOINE CHARPENTIER – MEDEE – THOMAS CORNEILLE – 1693 19- LUIGI CHERUBINI – MARIA CALLAS – MEDEA – 1953 20- CHERUBINI – MEDEA – TEATRO REGIO TORINO – 2008 21- FRANZ GRILLPARZER – MEDEA 1822 22- ARIBERT REIMANN – MEDEA – after FRANZ GRILLPARZER 23- ARIBERT REIMANN – MEDEA – after FRANZ GRILLPARZER – DVD – WIENER STAATSOPER 24 – GIOVANNI SIMONE MAYR – MEDEA IN CORINTO 1813 – CDs – SAINT GALLEN – DAVID STERN 25- GIOVANNI SIMONE MAYR – MEDEA IN CORINTO 1813 – DVD – BAYERISCHE STAATSOPER – IVOR BOLTON 26- ANGELIN PRELJOCAJ – LE SONGE DE MEDEE 27- J.S. MORGANE – INTERPRETING MEDEA 28- REVAZ GABICHVADZE – GEORGIY ALEKSIDZE – TBILISSI NATIONAL THEATER - MEDEA

From the very initial versions of the saga of the Argonauts, the figure of Medea-bearer of superior knowledge expressed in her exceptional intellect-seems to be just as much of a cultural hero as Jason. Actually, Medea was a mythical... more

From the very initial versions of the saga of the Argonauts, the figure of Medea-bearer of superior knowledge expressed in her exceptional intellect-seems to be just as much of a cultural hero as Jason. Actually, Medea was a mythical figure with great expressive potential who must have caught the attention of the rulers of Corinth, which since the mid-8 th century BC had been experiencing incessant growth in terms of urban planning as well as production and commerce. Indeed, this development, traditionally attributed to the political activities of the Bacchiad dynasty, also corresponded to their need to address their lack of a glorious local tradition highlighting Corinth's independent and prestigious ancestry already in mythical times. Therefore, the Bacchiad poet Eumelus, while composing an epic dedicated to the story of Corinth starting from its origins, traced the saga of the Argonauts and the character Medea back to Corinth, adapting it to local political needs. By moving beyond the hypothesis of the existence of a Corinthian ancestral tradition regarding Medea, which is thought to have originated from the presence of a primordial local divinity connected to the natural world, the aim of this paper is therefore to reconstruct the figure of this heroine as she was perceived and hence adapted within the cultural context of Corinth using an archaeological stratigraphic approach. All the available clues as to her presence on the Isthmus have been systemised in order to reconstruct the role and significance of this multi-faceted figure with great communication potential in relation to the construction of Corinthian identity during the early archaic period.
Sin dalle prime elaborazioni della saga argonautica, la figura di Medea sembra emergere al pari di Giasone quale eroina culturale, portatrice di una conoscenza superiore che si esprime in un intelletto eccezionale. Una figura mitica dal grande potenziale espressivo che deve aver attirato l'attenzione dei governanti di Corinto, sito che dalla metà dell'VIII sec. a.C. cresce in maniera incessante sia da un punto di vista urbanistico che produttivo e commerciale. A tale sviluppo, attribuito dalla tradizione all'attività politica della dinastia bacchiade, corrispose infatti l'esigenza di far fronte alla mancanza di una gloriosa tradizione locale che evidenziasse l'autonomia e il prestigio della stirpe corinzia già in epoca mitica. A tal fine Eumelo, nell'elaborazione di un'epopea dedicata alla storia di Corinto a partire dalle sue origini, avrebbe ricondotto alla terra corinzia la saga argonautica e il personaggio di Medea, riadattandoli alle esigenze politiche locali. Superando l'ipotesi dell'esistenza di un'ancestrale tradizione corinzia su Medea, che avrebbe avuto origine dalla presenza di una primordiale divinità locale connessa al mondo naturale, il presente contributo ha quindi lo scopo di ricostruire con un approccio stratigrafico la figura dell'eroina così come è stata percepita e quindi riadattata nel contesto culturale corinzio. Tutti gli indizi disponibili sulla sua presenza nell'area istmica sono così messi a sistema al fine di ricostruire ruolo e significato di una figura dalle molte sfaccettature.

En Medea encontramos lo monstruoso que lleva a clasificarla como “inhumana”. Esto se debe, principalmente, a la unión de los rasgos masculinos y femeninos que presenta este personaje desde el mito y las siguientes versiones: tanto la... more

En Medea encontramos lo monstruoso que lleva a clasificarla como “inhumana”. Esto se debe, principalmente, a la unión de los rasgos masculinos y femeninos que presenta este personaje desde el mito y las siguientes versiones: tanto la griega de Eurípides, como la reescritura latina de Séneca. En ambas obras podemos vislumbrar sus características ambiguas: lo maternal y lo criminal, lo mágico oculto y la sabiduría filosófica, lo vengativo y lo frágil … Estos rasgos de personalidad en las composiciones dramatúrgicas inspiradas en el mito, vislumbran lo que hoy en día podríamos identificar en las identidades trans, que aún después de sancionada la Ley de Identidad de Género en nuestro país, son decodificadas por el resto de la sociedad como monstruos que no responden a la matriz de inteligibilidad que impone la heteronorma. Propondremos cruces entre el rol de Medea, como mujer biológica con características desestabilizadoras para el mundo clásico y contemporáneo, y su continua reelaboración y actualización que aún sigue provocando interpretaciones y posturas controvertidas: ya con respecto al infanticidio, ya con su condición de extranjera, como con la idea de que Medea héroe mata a Medea mujer. Queda en evidencia la importancia de un mito que sigue problematizando.

Is Medea a monstrous entity? And if she is, to what extent? In attempting to answer these questions, this paper will focus on the representative strategies adopted by Euripides’ Medea, Hesiod’s Theogony and Apollonius Rhodius’... more

Is Medea a monstrous entity? And if she is, to what extent?
In attempting to answer these questions, this paper will focus on the representative strategies adopted by Euripides’ Medea, Hesiod’s Theogony and Apollonius Rhodius’ Argonautica. These authors never use the explicitly marked vocabulary of monstrosity in the characterization of the heroine; however, the paper will show how a veiled ‘teratological’ connotation of Medea is always latent in their texts.

The paper is about Medea's visual metamorphoses through centuries. The purpose of the paper was to show general tendencies - how image of Medea changed through centuries, to what extent it depended on knowledge about Colchis and Colchians... more

The paper is about Medea's visual metamorphoses through centuries. The purpose of the paper was to show general tendencies - how image of Medea changed through centuries, to what extent it depended on knowledge about Colchis and Colchians in general an etc.

This paper explores Seneca’s representation of Medea both in relation to Euripides’ re-shaping of Greek myth and as an expression of Roman cultural differences. Euripides masculinizes Medea, having her break several gender boundaries in... more

This paper explores Seneca’s representation of Medea both in relation to Euripides’ re-shaping of Greek myth and as an expression of Roman cultural differences. Euripides masculinizes Medea, having her break several gender boundaries in order to achieve her goals. I argue that this created an adverse effect on her character’s reception in Roman culture and influenced a more vilified character of Medea found in Seneca’s Medea. By focusing on Medea’s representation, specifically through her masculinization, I show how her character directly contrasts with Roman values which ultimately reduces her character from a conflicted heroine into an oversimplified villain. Medea may be seen as an extreme example of Roman views on threats posed by powerful women. The representation of Medea and how each playwright depicts her, either masculinizing or vilifying her, have parallel examples in contemporary issues, from depictions of powerful women and even to how women feel they need to present themselves. My final point is how a complex female figure, such as Medea, can serve as a model into Roman attitudes towards powerful women but also as a parallel model to view the treatments of powerful women within our current society.

di Noemi Ghetti - In libreria l’opera di Plutarco 'Virtù delle donne' nella quale si rinvengono le tracce di un fiero e spregiudicato universo femminile arcaico mediterraneo e mediorientale. Le sue donne sono spesso “virtuose” in modo... more

di Noemi Ghetti - In libreria l’opera di Plutarco 'Virtù delle donne' nella quale si rinvengono le tracce di un fiero e spregiudicato universo femminile arcaico mediterraneo e mediorientale.
Le sue donne sono spesso “virtuose” in modo tutt’altro che convenzionale e moralmente irreprensibile secondo il logos greco.

Esej ukazujący kolejne wizerunki postaci Medei w utworach Eurypidesa, Apolloniusza z Rodos, Owidiusza, Seneki i Drakoncjusza.

La dualità o complessità caratteriale di Medea non risiede solo nell'antica tragedia omonima di Euripide. Essa possiede una sua irriducibile psicologia archetipica, che in parte già si intravede nel mito originario e si riverbera in quasi... more

La dualità o complessità caratteriale di Medea non risiede solo nell'antica tragedia omonima di Euripide. Essa possiede una sua irriducibile psicologia archetipica, che in parte già si intravede nel mito originario e si riverbera in quasi tutti i rifacimenti o opere ispirate al personaggio e alla sua storia, fino all'epoca moderna e contemporanea. Nel saggio presente si cerca di analizzare la natura di tale vario dualismo, attraverso la produzione letteraria e artistica o filosofica pertinente, dall'antichità ai giorni nostri.

La più importante testimonianza poetica (integra) anteriore alle Argonautiche e contenente una porzione di testo dedicato all'antichissimo 2 mito degli Argonauti sufficientemente estesa per poter essere messa a confronto con l'opera di... more

La più importante testimonianza poetica (integra) anteriore alle Argonautiche e contenente una porzione di testo dedicato all'antichissimo 2 mito degli Argonauti sufficientemente estesa per poter essere messa a confronto con l'opera di Apollonio Rodio è 1 Il lavoro è diviso in due parti: nella prima parte vengono affrontate alcune questioni di poetica pindarica/alessandrina mettendo in luce quei tratti che accomunano e distinguono in maniera significativa le due opere. Nella seconda parte, invece, viene seguita la narrazione del mito argonautico in Pindaro e nei passi paralleli di Apollonio. Tutte le traduzioni della Pitica IV sono di Gentili (per il riferimento cfr. nota 4), mentre quelle di Apollonio Rodio sono di Borgogno (cfr. Apollonio Rodio, Le Argonautiche, a cura di A. Borgogno, Milano 2003¹). Il testo critico che ho seguito per Apollonio è quello stabilito da Fränkel (Apollonii Rhodii Argonautica recognovit brevique adnotatione critica instruxit H. Fränkel, Oxonii 1961), mentre per Pindaro quello di Snell e Maehler (Pindari carmina cum fragmentis, 2 voll., Leipzig 1975-1980). 2 All'interno del panorama dei miti e delle leggende del popolo greco la saga degli Argonauti doveva essere piuttosto conosciuta, se Omero nell'Odissea (XII, 69-70), in riferimento alla nave Argo e all'attraversamento delle Simplegadi, usa l'espressione πασιµέλουσα ("famosa" o "che sta a cuore a tutti"). Altri riferimenti a questa saga (forse una proiezione mitica delle prime imprese coloniali greche sul mar Nero) sono presenti nella Teogonia di Esiodo (vv. 993-1002), mentre, fra i lirici, Mimnermo parlò della conquista del vello, Ibico poneva Medea nei Campi Elisi insieme allo sposo Achille, Simonide in un Inno a Poseidone perduto menzionava il vello d'oro, mentre il poeta Eumelo di Corinto nei suoi perduti Corinthiaca e gli anonimi Naupactica, di cui possediamo solo pochi frammenti, parlavano dell'impresa degli Argonauti (non sappiamo però né quanto estesamente né in che misura questi testi abbiano influito su Apollonio). Sul tema del mito degli Argonauti prima di Apollonio Rodio cfr. G. Boselli, Il mito degli Argonauti nella poesia greca prima d'Apollonio

The article "Heiner Müller 's "Medeamaterial" by Michael Marmarinos" is published in the Proceedings of the International Conference "Medea in World Artistic Culture". The article deals with the performance staged by Michael Marmarinos... more

The article "Heiner Müller 's "Medeamaterial" by Michael Marmarinos" is published in the Proceedings of the International Conference "Medea in World Artistic Culture".
The article deals with the performance staged by Michael Marmarinos at Mikheil Tumanishvili Film Actors Theatre in January 2001, which was performed only a few times in Georgia and was banned as incompatible with the aesthetics of Mikhail Tumanishvili, the prominent Georgian stage director and founder of this theatre.

The Duchess of Malfi’s heroic self-assertion in Act 4 of John Webster’s tragedy (‘I am Duchess of Malfi still’) closely echoes Seneca’s Medea (‘Medea remains still’), pointing to some deeper but hitherto unexplored thematic and structural... more

The Duchess of Malfi’s heroic self-assertion in Act 4 of John Webster’s tragedy (‘I am Duchess of Malfi still’) closely echoes Seneca’s Medea (‘Medea remains still’), pointing to some deeper but hitherto unexplored thematic and structural resonances between early modern tragedy and Roman literature. Dido and Medea, classical exemplars of female independence, were deeply divided between their impulses toward revenge and Stoic patience. Webster replicates their self-division both within the Duchess’ own character and across his play’s protagonists in ways that bore meaning to his educated Blackfriars audience. While the Duchess’ outrage at her persecutors approaches Senecan furor, her serene death expresses a grace surpassing Medea’s apotheosis. Afterwards, however, her brother Ferdinand and murder/avenger Bosola serve as her textual surrogates, driving the action to an uneasy conclusion that reworks classical revenge conventions, questions the possibility of attaining Senecan independence in Jacobean society, and represents the allures and dangers of reading classical texts from an early modern perspective.