Urban interventions (Architecture) Research Papers (original) (raw)
Può la densità essere lo strumento analitico di interpretazione dei fenomeni urbani e contemporaneamente un parametro progettuale di prefigurazione dello spazio architettonico? La densità nelle sue diverse accezioni e unità di misura,... more
Può la densità essere lo strumento analitico di interpretazione dei fenomeni urbani e contemporaneamente un parametro progettuale di prefigurazione dello spazio architettonico? La densità nelle sue diverse accezioni e unità di misura, costituisce un nodo di grande rilevanza per l'interpretazione dei fenomeni urbani e degli spazi architettonici. Incoraggia una riconciliazione dello sguardo quantitativo con quello mirato alla lettura qualitativa, riavvicina discipline disgraziatamente disgiunte nell'attuale pratica, suggerisce mezzi e stili di vita che sono alla base del nostro habitat. Ciò che infatti ha da sempre caratterizzato la città non è solo la sua dimensione ed il numero degli abitanti, ma un secondo fattore fondamentale: la densità appunto, o meglio un valore di densità minimo in grado di produrre divisione del lavoro, varietà di funzioni e attività, complessità della struttura sociale. L'architettura progetta distanze oltrechè volumi, la densità ne è quindi un parametro centrale; l'urbanistica e la progettazione urbana, utilizzando il calcolo della densità come livello minimo di pianificazione, dovranno tendere a configurare in futuro le città, influenzandone gli aspetti non solo numerici, ma anche tipologici, morfologici e spaziali. Riscattato dalla computistica, il fattore densità, si trasforma allora in una variabile urbana in grado di definire la forma attuale della città, divenendone strumento di misurazione e di progetto.
Art review of Gordon Matta-Clark: Anarchitect at the Jeu de Paume Paris
Yoga originated as a way of using the body for spiritual enlightenment in India. In Hong Kong today, yoga has taken on entirely different meanings. Most practitioners in Hong Kong use yoga strictly for physical purpose. In the last five... more
Yoga originated as a way of using the body for spiritual enlightenment in India. In Hong Kong today, yoga has taken on entirely different meanings. Most practitioners in Hong Kong use yoga strictly for physical purpose. In the last five years, yoga boomed in Hong Kong—with a reputation in slimming the body. Luxurious and gigantic yoga studios dominate the scene and often offer yoga in conjunction with beauty and slimming treatments or dancing classes. Yoga is offered as a product—the emphasis on the physical and the commercialization surrounding it is unheard of elsewhere. It encourages fetishism of the body, elevating the importance of the body to represent the whole person and promotes obsession with the body. In this paper, I will find out how and why yoga has transformed from a spiritual discipline into an exercise and whether the physical discipline to attain spirituality has lost meaning in today’s Hong Kong.
Through extended fieldwork in several yoga studios, I demonstrate the large diversity in the yoga scene—from the physical to the spiritual, the “traditional” Indian to the New Age, the five-star studio to the local community center; aspect on social class, gender and ethnicity will be discussed. Focusing on the conflict and negotiation between the physical and the spiritual, I will investigate the complexity behind the apparently superficial physical yoga scene, and present the tension between people from the physical camp and the spiritual seekers. Through this analysis, we can better understand the capitalistic reasoning in Hong Kong today.
This article reflects on the possibilities that speculative prototyping offers for rethinking forms of participatory design, generating spaces of friction and counter-participation. Based on a case of urban hacking conducted with homeless... more
This article reflects on the possibilities that speculative prototyping offers for rethinking forms of participatory design, generating spaces of friction and counter-participation. Based on a case of urban hacking conducted with homeless people in Santiago de Chile, the study deploys a critique of our current understanding of Smart urbanism, which is focused on aseptic and universal solutions. We describe the capacities of speculative prototyping to go beyond the logic of 'solutionism' present in the Smart City narrative and in some PD strategies, precipitating forms of participation-in-prototyping based on differences and dissensus. Specifically, we argue that the permeability of prototyping can evoke forms of counter-participation in which frictions are not limited under the concept of consensus, but rather used in an inventive manner to explore the issues at hand, inviting to reimagine the notion of participation trough prototyping.
Livro-catálogo do projeto de intervenções urbanas realizado em 2002 na Zona Leste de São Paulo, num perímetro de cerca de 10 km². Palco da imigração e da primeira industrialização da cidade, a região atravessou longo período de... more
Livro-catálogo do projeto de intervenções urbanas realizado em 2002 na Zona Leste de São Paulo, num perímetro de cerca de 10 km². Palco da imigração e da primeira industrialização da cidade, a região atravessou longo período de desinvestimento, além da implantação de vastos sistemas de transporte e de enclaves corporativos e condomínios habitacionais modernizados. Um grupo de 24 arquitetos e artistas desenvolveram projetos para diferentes locais (espaços urbanos e instalações industriais abandonadas) situados na área.
Aνάλυση SWOT, Προτάσεις και Παρεμβάσεις στην περιοχή του κεντρικού Πειραιά, Ανάδειξη αστικού ιστού και πολιτιστικών χώρων
Negli ultimi quindici anni si registra una ripresa di interesse sul tema dell’abitazione collettiva con uno spostamento di attenzione dal dato quantitativo agli aspetti qualitativi e alla sperimentazione architettonica. L’Housing ruota... more
Negli ultimi quindici anni si registra una ripresa di interesse sul tema dell’abitazione collettiva con uno spostamento di attenzione dal dato quantitativo agli aspetti qualitativi e alla sperimentazione architettonica. L’Housing ruota oggi attorno ad alcuni temi prevalenti: la diversificazione dei nuclei familiari, il prevalere della trasformazione sulla realizzazione ex-novo, la moltiplicazione di usi ed esigenze che spingono sempre più alla creazione di spazi flessibili nel tempo. La riflessione su questo tema non si limita all’analisi di qualità e prestazioni del singolo edificio ma considera l’alloggio nel quadro più ampio dell'abitare contemporaneo. Il volume raccoglie e confronta trenta recenti progetti di abitazioni plurifamiliari, estraendo da essi una serie di principi tipologici e spaziali ma anche insediativi e morfologici. Nella prima parte del volume si inquadra dunque la residenza collettiva nei suoi aspetti più generali: dal significato dell’abitare, alla relazione tra housing contemporaneo e storia dell’abitazione popolare, dal rapporto dell’alloggio con lo spazio aperto, al tema del quartiere residenziale. Nella seconda parte si entra invece nel merito del come si affronta oggi un progetto di residenza collettiva, ordinando e sistematizzando invarianti e singolarità di specifici progetti, attraverso la classificazione, la scomposizione di spazi e schemi distributivi, l’integrazione ambientale tra contesto e architetture, descritte analiticamente nella terza parte.
The article explores the theory of "Urban Acupuncture" as an alternative approach for Urban Renewal Development. Taken from the traditional Chinese medical theory, acupuncture involves small-scale interventions within the city to have a... more
The article explores the theory of "Urban Acupuncture" as an alternative approach for Urban Renewal Development. Taken from the traditional Chinese medical theory, acupuncture involves small-scale interventions within the city to have a greater effect on the whole structure
- by Taher Abdel-Ghani and +2
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- Architecture, Urban Planning, China, Egypt
"paradossalmente e con abbastanza plauso, non pochi architetti non resistono a trasformare qualche 'cellula di tessuto' (per vocazione, salvo momenti di rottura, opportunità inestimabili di una ricostruzione dell'anonimato) in oggetto... more
"paradossalmente e con abbastanza plauso, non pochi architetti non resistono a trasformare qualche 'cellula di tessuto' (per vocazione, salvo momenti di rottura, opportunità inestimabili di una ricostruzione dell'anonimato) in oggetto singolare, o preteso monumento. Ma non può esserci monumento senza un tessuto compatto e ripetitivo. L'uno e l'altro valgono per il senso delle proporzioni, pietra di paragone dell'Architettura" (A. Siza). Questo volume si occupa proprio del tessuto compatto e ripetitivo della città europea, della regola piuttosto che dell'eccezione, della residenza più che dell'edificio specialistico. La scansione dello spazio urbano in isolati, che fin dall'antichità ha costituito lo strumento più efficace per lo sviluppo degli insediamenti umani, rappresenta oggi un antidoto sia al modello della città diffusa, diseconomica e insostenibile, sia alla crescita della città moderna, dove l'abbondanza di spazio pubblico a disposizione si è scontrata spesso con l'impossibilità di gestirlo in maniera efficace. Ma progettare l'isolato della città compatta vuol dire anche – e sempre più nei prossimi anni – lavorare sulla sostituzione, sul completamento, sulla trasformazione di manufatti dismessi, sulla densificazione e sull'innesto di nuovi frammenti nell'esistente, tutte pratiche che sono alla base dei processi di rigenerazione urbana. Dopo vent'anni di dissennato consumo di suolo la città europea torna oggi a trasformarsi prevalentemente crescendo su se stessa, riusando le proprie strutture, reinventandone gli spazi e gli usi.
During the mid-70s public residential neighbourhoods in Europe, after meeting the urbanization demand in the years following the Second World War, begin to show increasing conditions of architectural and social degradation. They are... more
During the mid-70s public residential neighbourhoods in Europe, after meeting the urbanization demand in the years following the Second World War, begin to show increasing conditions of architectural and social degradation. They are marked by a high standardization and repetition of few
building types, with a strong prevalence for open spaces and a huge potential for transformation. The first timid attempts of rehabilitating these neighbourhoods through a restyling work of the facades or entrances, are very soon followed by a complete “reshaping” (Castro-Denissof) or even contamination
with new building bodies (Kroll), up to operations focusing on the quality of the structure reassessing and reusing empty spaces rather than on the building facing (OMA retroactive urbanization).
At the same time an openly “demolishing” trend emerges. It brings forward the idea that such total removal is the only possible alternative to suburban degradation. Today, the current trends are complex and varied according to the different scales of intervention, in relation to places and problems. Rehabilitation of the European public town mainly occurs through three individual or joint actions: the
morphological and system transformation; “reconfiguring”
facades and facing; the land project.
For Turkish artist and educator Can Altay ‘today's cities are full of limits’. This unevenness can be regarded as the manifestation of current investment patterns and political and cultural conflicts. Does, however, transgression offer... more
For Turkish artist and educator Can Altay ‘today's cities are full of limits’. This unevenness can be regarded as the manifestation of current investment patterns and political and cultural conflicts. Does, however, transgression offer opportunities to subvert this? Is it possible for a city's inhabitants, artists and architects to open up boundaries and through the power of presence to intervene in the status quo?
Nello spessore hortusbooks_06 Nel mese di luglio 2012, la rivista (h)ortus ha ospitato un numero "monografico" dedicato ad una rete di ricerca formatasi nell'ultimo anno tra un gruppo di giovani studiosi provenienti da vari atenei... more
Nello spessore hortusbooks_06 Nel mese di luglio 2012, la rivista (h)ortus ha ospitato un numero "monografico" dedicato ad una rete di ricerca formatasi nell'ultimo anno tra un gruppo di giovani studiosi provenienti da vari atenei italiani. I saggi elaborati per l'occasione sono stati raccolti e formano il corpus di questo volume. Il tema centrale che questa rete ha formulato per l'inizio della sua attività è quello dello "Spessore della città": indagine che, attraverso un tentativo di dialogo interdisciplinare, cerca di superare l'idea ormai consolidata e largamente condivisa di "densificazione" come strumento di riqualificazione degli spazi della città. Il concetto di "spessore", che in ciascun saggio viene diversamente declinato per generare un glossario trasversale e condiviso, vuole ricapitolare, al di là dei semplici aspetti quantitativi, anche la coerenza strutturale e funzionale che un efficace spazio urbano, a tutte le diverse scale, deve possedere.
The Thesis is based off of an interest in heritage and the methods adopted towards the maintenance and protection of the same. The dissertation topic covered the pedestrian environment quality in places of heritage like temple complexes.... more
The Thesis is based off of an interest in heritage and the methods adopted towards the maintenance and protection of the same. The
dissertation topic covered the pedestrian environment quality in places of heritage like temple complexes. On feet is the most common
way of visiting heritage. Pedestrian population moves from place to place on foot to look at heritage and they also happen to be the
population on which heritage conservation of the country depends, economically or otherwise.
This Thesis emphasizes on the newer methods of Sustainable tourism, namely heritage walks, which cater to not only to the tourists but
to the locals as well to spread awareness. The thesis focuses on recognition of heritage routes in the city of Calcutta and intervention in
the form of basic infrastructure for pedestrians, spaces of pause, street design and to a certain extent, retrofitting and restoration. Of
forgotten heritage in Old Calcutta.
Il progetto dello spazio pubblico urbano ha le potenzialità di migliorare la qualità di vita dell’uomo. In questo ambito, le tendenze architettoniche più significative si focalizzano sui nuovi bisogni della società contemporanea.... more
Il progetto dello spazio pubblico urbano ha le potenzialità di migliorare la qualità di vita dell’uomo. In questo ambito, le tendenze architettoniche più significative si focalizzano sui nuovi bisogni della società contemporanea. Tuttavia, osservandoli più attentamente, questi ultimi sono sempre riconducibili ad intramontabili ingredienti del benessere urbano. Inoltre, l’attenzione alla dimensione umana non si esaurisce solo nell'azione di progettare ‘per’ la gente. È fondamentale che il cittadino sia il protagonista della trasformazione urbana anche nel suo ruolo attivo: solo così potrà raggiungere la soddisfazione rispetto allo spazio pubblico. Allora, il compito del progettista è risvegliare l’interesse dell’uomo per l’architettura che quest’ultimo condivide con il resto della cittadinanza.
A questo fine, la tesi analizza – attraverso opere esistenti e studi teorici – le potenzialità di due approcci progettuali: le ‘azioni frammentarie congiunte’ e l’‘architettura aperta esplicita’. Da questa analisi critica nascono interessanti suggerimenti di carattere universale riguardo alla trasformazione delle città di domani. È auspicabile che quest’ultima avvenga per mezzo di interventi frammentari, aperti, incrementali e reversibili.
Successivamente, ci si sofferma sul caso particolare della città di Catania. Attraverso un metodo induttivo, che si basa sull'osservazione diretta dei fenomeni urbani, si individuano i punti di forza e le debolezze del rapporto fra i catanesi e gli spazi pubblici. Sono innumerevoli le piccole trasformazioni che i cittadini attuano per adattare questi luoghi alle loro esigenze. Tuttavia, spesso essi agiscono inconsciamente; inoltre, la staticità delle strutture materiali che caratterizzano lo spazio pubblico non incentiva l’azione, piuttosto la ostacola.
La ‘forma di progettualità’ presentata da questo studio ha un carattere universale e locale. Il suo obiettivo è quello di stimolare l’azione volontaria del cittadino: egli sarà guidato dall'unico e dominante istinto di compiacere le proprie esigenze e abbandonerà il senso di impotenza di fronte allo spazio pubblico. Pertanto, gli ‘attivatori urbani’ rappresentano uno spunto di riflessione per il miglioramento della qualità di vita dell’uomo attraverso l’architettura.
A presente dissertação é fruto de uma investigação sobre formas e possibilidades de atuação política na cidade contemporânea. Em contraponto direto à crise de projeto e da representatividade política instaurada na contemporaneidade, as... more
A presente dissertação é fruto de uma investigação sobre formas e possibilidades de atuação política na cidade contemporânea. Em contraponto direto à crise de projeto e da representatividade política instaurada na contemporaneidade, as ações de urbanismo tático pareciam inicialmente responder aos anseios desta investigação. Tratam-se de atos apropriativos e de ativação de espaços da cidade movidos pelas próprias populações. Mas uma análise dos discursos políticos produzidos pelos agentes do caso de urbanismo tático desenvolvido no Largo da Batata (SP), dão a ver a fraqueza de atos baseados na oposição entre sociedade civil e Estado. Explicitamos de que forma estas ações são atravessadas pelo poder biopolítico e pelas estruturas da cidade neoliberal. Mas se a cartografia complexa e microfísica das relações de poder contemporâneo incide sobre os corpos e vidas de todos e de cada um, então uma ação política não necessariamente deve se dar em afronta ao aparelho de Estado. Assim vemos emergir de uma miríade de práticas sua potência micropolítica, dentre elas, a arte no regime estético. Seu caráter eminentemente dissensual produz fissuras na partilha do sensível e, em contato com o espectador emancipado, possibilita a produção de singularidades, a contrapelo das experiências massificantes que predominam nas grandes cidades contemporâneas. Ao final desta dissertação nos debruçamos sobre as relações entre corpo, política e cidade nos trabalhos artísticos do coletivo Opavivará!, apresentados de forma ensaística.
Se il riciclo di ciò che non è più necessario è il nuovo mantra di una contemporaneità che all'indomani della crisi si è scoperta a dover immaginare uno spazio di sopravvivenza per il progetto, la non-necessarietà del riciclo sembra oggi... more
Se il riciclo di ciò che non è più necessario è il nuovo mantra di una contemporaneità che all'indomani della crisi si è scoperta a dover immaginare uno spazio di sopravvivenza per il progetto, la non-necessarietà del riciclo sembra oggi un nonsense, o una nostalgica formula ad uso di paladini del sempre-nuovo, o un assioma strumentale imbracciato da interessi particolari. Ma una sperimentazione su corpi ancora vivi della città consente forse di guardare al riciclo come strumento per verificare lo stallo del progetto, o quantomeno per misurarne il raggio d'azione. Il caso del Quartiere INA-Casa Forte Quezzi a Genova, magnifica sorte di una modernità che ha esaurito la sua spinta propulsiva, è in questo senso emblematico. Oggetto ancora perfettamente funzionale e funzionante, il Biscione sembra prestarsi solo ad attente manutenzioni, o a misurati aggiornamenti in grado di protrarne la sopravvivenza. Farne oggetto di riciclo può essere dunque azione non necessaria, superflua se non inutile. Oppure, può diventare occasione per riscoprire forze immaginifiche, dimostrando che Recycle non è una pratica dettata da contingenze o urgenze, ma la capacità di guardare oltre ciò che non c'è più e di vedere quello che non c'è ancora.
- by Luca Reale and +1
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- Design, Architecture, Urban Planning, Urban Regeneration
- by Roberto Cavallo and +2
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- Urban interventions (Architecture)
- by Maggie Lin
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- Art, Mindfulness, Politics, Urban Studies
This paper investigates an approach to the use of fractals in architectural design. Two major aspects are discussed. First, the effect of the direction of the line segments on the generated fractal, as well as, the proportions between the... more
This paper investigates an approach to the use of fractals in architectural design. Two major aspects are discussed. First, the effect of the direction of the line segments on the generated fractal, as well as, the proportions between the generator and the initiator. Secondly, the meanings attached to the lines segments that constitute the fractal are based on some known architectural organization. The goal is to develop a basis for using fractals to suggest architectural forms.
Urban planning and design can impact mental health, but it is unclear how ever-growing and changing cities can sustain the psychological wellbeing of vulnerable groups, who are among the most mentally sensitive to spatial inequalities.... more
Urban planning and design can impact mental health, but it is unclear how ever-growing and changing cities can sustain the psychological wellbeing of vulnerable groups, who are among the most mentally sensitive to spatial inequalities. This systematic review synthesised quantitative and qualitative studies on urban design interventions and their impact on wellbeing in vulnerable groups. Using the Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-analyses (PRISMA) guidelines, we searched five online databases from inception to May 2020. A total of 10 papers were included. We found mixed evidence of benefits for wellbeing linked to urban regeneration projects or focused interventions (green spaces, transport, security). Interventions that were centred around participation, sustainable living, and quality of design (e.g., perceived sense of safety) were as-sociated with increased residential satisfaction and wellbeing, particularly among low-income communities and women. Risk of bias was low to medium, but there was high methodological heterogeneity; studies were mainly from Western countries, and none of the included studies investigated the experiences of people with disabilities, migrants, or racial minorities. This review highlights the importance of inclusive and sustainable design interventions to create happy places for all strata of society, although further investigation is warranted.
This text seeks to contribute to the topic of urban art from the perspective of urban development. It explores the qualities of urban interventions as a method employed by urban practitioners to emancipate people to fully appropriate... more
This text seeks to contribute to the topic of urban art from the perspective of urban development. It explores the qualities of urban interventions as a method employed by urban practitioners to emancipate people to fully appropriate space in the sense of Henri Lefebvre’s right to the city. This practice has become more and more common among smaller groups of architects and planners, but is still predominantly used within the art practice as reflected in Assemble’s recent winning of the Turner Price. Even though the work of these urban practitioners can clearly be described as an alternative practice of neighborhood development (cf. Holub, 2010), it often still opposes official governmental urban development planning. The paper will therefore show qualities of urban practice differentiating it from urban neighborhood planning while adding certain values to communities, which could not be achieved in other ways.
The city itself can be considered a living organism. It breathes (subway ventilation system, flying plastic bags), moves (new buildings, demolitions, stores opening, residents moving) and has its own personality (history, geography). The... more
The city itself can be considered a living organism. It breathes (subway ventilation system, flying plastic bags), moves (new buildings, demolitions, stores opening, residents moving) and has its own personality (history, geography). The citizens are the ones that trigger the existence of this vivid body by relating to the physical spaces the city provides. In order to make these relations visible, it is necessary an outsider, the “other”, someone who explores and understands the city as a living body and makes its meaning
emerge. This paper investigates the works of the Polish artist Krzysztof Wodiczko as a way to fundament the concept of an expanded projection and to demonstrate how they question the common relationship between citizens and public spaces.
The concept of the smart city is emerging as a topic of interest. Since the implementation of technology in urban space it is becoming the present reality in many cities globally. This study investigates how the smart city project, known... more
The concept of the smart city is emerging as a topic of interest. Since the implementation of technology in urban space it is becoming the present reality in many cities globally. This study investigates how the smart city project, known as The Smart City Búzios, in Brazil affects everyday life in terms of habits in, and relationships with, urban public spaces. The Smart City Búzios project involves the implementation of a smart grid infrastructure which purports to achieve energy efficiency for the city. The study also explores the different 'smart' mechanisms used in this city, and attempts to understand the process of implementing the Internet of Things (IoT) infrastructures. This exploration includes the identification of both the groups of actors who were involved in the project, and the societal groups who benefited from it. To do this, a case study approach has been applied to investigate how the technological platforms that are used in the Smart City Búzios project could be considered as a process of 'smartness', and consider if these tools have the potential to change the urban sector. The analysis searches traits of changes in the living spaces and in the lifestyles with the inception of new technologies. The focus is on the project's results since its implementation, explaining how these results are articulated in relation to the urban image portrayed in the project's marketing strategies, based on extracts of media news and interviews. The analyses showed that that the strategies of marketing surrounding the project played a key role in the consolidation process. This study thus holds that urban intelligence must simultaneously be a process and a purpose, and that organizations from the public, private and voluntary sectors that are directly affected by the project should be partnered with and brought into inclusive processes of dialogues.
This course introduces students to critical approaches to the cultural practice of street art and graffiti, considering the very surface of the city as a site for negotiating meaning and belonging. Building an interdisciplinary framework... more
This course introduces students to critical approaches to the cultural practice of street art and graffiti, considering the very surface of the city as a site for negotiating meaning and belonging. Building an interdisciplinary framework grounded in urban anthropology, sociology, art history, and cultural theory, we will examine and problematize popular understandings, canonical figures, and historical trajectories of graffiti and street art. Visual objects such as photographic archives, magazines, documentaries, and digital projects will form an integral part of the course. For their final projects students will be asked to engage with their very own local context and devise a self-directed research project to be conducted in Rochester. Topics may include the abandoned Rochester subway, the WALL\THERAPY mural festival or the role of graffiti and street art in the process of urban renewal.
Ao professor Ricardo Bezerra, que me encorajou nesta empreitada e me ajudou quando precisei. À professora Maria das Graças Ferreira, da Universidade Federal de Minas Gerais, pelos ensinamentos, pelas conversas, pela amizade e pela sincera... more
Ao professor Ricardo Bezerra, que me encorajou nesta empreitada e me ajudou quando precisei. À professora Maria das Graças Ferreira, da Universidade Federal de Minas Gerais, pelos ensinamentos, pelas conversas, pela amizade e pela sincera ajuda neste trabalho.
The paper will introduce a critical overview of an international curricular workshop organised in divided Nicosia with bi-communal participation. In doing so, it will discuss the motivations and attitudes of the key stakeholders... more
The paper will introduce a critical overview of an international curricular workshop organised in divided Nicosia with bi-communal participation. In doing so, it will discuss the motivations and attitudes of the key stakeholders (primarily a local art/dance community, and an international master's program) that crossed paths in a symbiotic manner to overcome political, bureaucratic, economic, cultural, and other practical barriers. A brief explanation will be given on the state of division and urban setting of the locality; however, focus will be on the workshop space – which in the course of preparation developed into an impromptu urban interior intervention, and acted as a trigger to further public occupancy. A critical axis will be the properties of small-scale interventions in regards to their influential potential through engaging with local dynamics, and through this their ability to empower public space in areas of depression similar to Nicosia. Emphasis will be given to the importance of the role of preexisting collective structures; as well as that of tactics compatible with open-ended and indefinite strategies. In this respect, the paper will present "motivation to share capacity" as a key; and discuss the potentials of experimentation, trial and error, the collectively built, and the self-directed.
Sé realista: ¡Pide lo imposible! 1 De acuerdo con los patrones retóricos, una utopía mediocre constituye un oxímoron. Socava la noción de perfección implícita en el concepto, en alguna medida escurridizo y abarcador, de un conjunto entero... more
Sé realista: ¡Pide lo imposible! 1 De acuerdo con los patrones retóricos, una utopía mediocre constituye un oxímoron. Socava la noción de perfección implícita en el concepto, en alguna medida escurridizo y abarcador, de un conjunto entero de visiones sobre la sociedad ideal. Pero además, el contradictorio califi cativo de "mediocre" desplaza radicalmente este "no lugar" de su remota ubicación temporal, espacial y enunciativa. Al situar la utopía en el momento inmediato, de modo que requiera una acción en un lugar contingente y desplace el punto de su articulación, rescata el ideal distorsionado y lo modifi ca para el imperfecto y cínico presente.
One of the reasons that led me to focus my research on urban riots – and the case of Exarcheia, Athens in particular – was what I conceived to be an often shallow and misaligned reading of such events in public discourse. In telling... more
One of the reasons that led me to focus my research on urban riots – and the case of Exarcheia, Athens in particular – was what I conceived to be an often shallow and misaligned reading of such events in public discourse. In telling opposition to everyday struggles in urban settings, for example, the occurrence of urban riots has been systematically left under-explored. On the rare occasions when they are referred to in literature, this happens mostly from a distance, whether chronological or geographical. The reasons leading researchers to allow for this distance could be fairly comprehensible: chronological distance – that is, the lapse of time – can offer them the reassurance that they are looking into a subject worthy of their research effort. Geographical distance might offer them a feeling of personal safety. And yet, as I want to argue in this chapter, research on urban riots from afar largely perpetuates their misguided representation in public discourse.
This text was automatically generated on 2 May 2019. Cidades. Comunidades e Territórios is licensed under a Creative Commons Atribuição-Uso Não-Comercial-Proibição de realização de Obras Derivadas 4.0 International. Art Time City on the... more
This text was automatically generated on 2 May 2019. Cidades. Comunidades e Territórios is licensed under a Creative Commons Atribuição-Uso Não-Comercial-Proibição de realização de Obras Derivadas 4.0 International. Art Time City on the temporality of urban interventions Cidades, 34 | 2017
This article integrates a series of diverse projects that together exemplify and interpret the Systemic Approach to Architectural Performance (SAAP) that has been developed by the author. SAAP is a fusion of several process-based fields... more
This article integrates a series of diverse projects that together exemplify and interpret the Systemic Approach to Architectural Performance (SAAP) that has been developed by the author. SAAP is a fusion of several process-based fields and their media and agency, namely: a) Systems oriented design; b) Performance oriented architecture; 3) Prototypical urban interventions; d) Time-based design; e) Service design; and f) Co-design, co-creation and DIY. The article presents SAAP's relations to these fields and concludes with their integration and synergy in a 'Real Life Co-Design Laboratory', where collaborative and collective processes are seen as the resulting design objects or rather, objectives.