Francesco Carapezza | Università degli Studi di Palermo (original) (raw)

Books by Francesco Carapezza

Research paper thumbnail of Ecdotica galloromanza negli Stati Uniti d'America

Atti della Accademia nazionale dei Lincei, 2005

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Research paper thumbnail of Il canzoniere occitano G (Ambrosiano, R 71 sup.)

Il canzoniere occitano della Biblioteca Ambrosiana (G) è l´unico, fra i manoscritti trobadorici p... more Il canzoniere occitano della Biblioteca Ambrosiana (G) è l´unico, fra i manoscritti trobadorici prodotti in Italia settentrionale durante i secoli XIII e XIV, ad essere corredato dalla notazione musicale. Data la relativa penuria di questa tipologia di codici, esso costituisce un prezioso documento dell'interesse musicale per l´arte del trobar al di qua delle Alpi (cui sono venuti recentemente ad aggiungersi alcuni reperti isolati, ma senz´altro significativi, in volgare italiano). Uno studio approfondito, dal punto di vista materiale, strutturale e grafematico, del canzoniere G è necessario per la sua interpretazione storico-culturale come pure per un'impostazione sana dei criteri da adottare in sede di edizione critica. Oltre che dall´edizione degli unica testuali contenuti nel libro originario (un´epistola amorosa e cinque coblas parodiche), il volume è corredato da una nuova trascrizione integrale del codice e da un apparato di riproduzioni fotografiche che illustrano i dati emersi dallo studio.

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Papers by Francesco Carapezza

Research paper thumbnail of Lettera di donna con 'canzuna' tra le carte del notaio de Marchisio (1526)

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2023

During a reorganization of the Notai Defunti fund at the State Archives of Palermo, it was found ... more During a reorganization of the Notai Defunti fund at the State Archives of Palermo, it was found – inside a file containing the draft (dated 13 October 1526) of a deed drawn up at the desk of the notary Giovanni de Marchisio (ca. 1488-1564) – a short anonymous love letter, probably dictated by a woman, and accompanied by a Sicilian canzuna (eight-verse strophe). The document is presented and edited here for the first time, accompanied by a linguistic commentary and a philological discussion on the poetic text, transmitted with conflicting attributions and variant readings in at least five seventeenth-century collections, surveyed and catalogued by Gaetana Maria Rinaldi. The edition is preceded by a paragraph that traces the professional history of de Marchisio, to whom the sender of the letter could be linked.

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Research paper thumbnail of Le 'chansons pieuses' con musica del frammento Antoniano

I trovieri e il Veneto, 2023

Edition and philological study of three Old French anonymous Marian songs (one complete and two f... more Edition and philological study of three Old French anonymous Marian songs (one complete and two fragmentary) contained in the parchment back endpaper of a small codex of the Summa Logicae by William of Ockham preserved in Padua, Pontificia Biblioteca Antoniana, XXII 544. The study focuses first on the original context of the fragment, perhaps attributable to a personal book of prayer and devotion circulating in a Franciscan milieu of Southern Italy under Angevin rule; then on the models and techniques of literary and musical counterfeiting of the three songs. // Edizione e studio filologico di tre canzoni mariane anonime in antico-francese (una completa e due frammentarie) contenute nel foglio di guardia posteriore di un piccolo codice della Summa logicae di Guglielmo da Ockham conservato a Padova, nella Pontificia Biblioteca Antoniana, XXII 544. Lo studio si focalizza dapprima sul contesto originario della carta, forse riconducibile a un libro personale di ispirazione devota proveniente da ambienti minoriti del Sud Italia angioino; quindi sui modelli e sulle tecniche di contraffattura letteraria e musicale delle tre canzoni.

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Research paper thumbnail of Sui 'planctus' del Mistero di sant'Agnese: un altro modello trobadorico

Medioevo romanzo, 2021

The term 'planctus' used in the Latin captions of the Provençal Mystery of Saint Agnes is here di... more The term 'planctus' used in the Latin captions of the Provençal Mystery of Saint Agnes is here discussed for the first time, proposing that it might be related to the quality of musical imitations of the many contrafacta which intercalate the play, without excluding the possibility of a formal relationship with the monodic laments of medieval liturgical drama. We also put forth the hypothesis that the Occitan planh 'Si tuit li dol e·l plor e·l marrimen' (BdT 80,41) in death of the ‘Young King’ Henry of England (1183), transmitted by songbooks T a1 c with conflicting attributions, served as a model for the decasyllabic strophe 'Malvaisa mort', a proper lament whose rubric was left incomplete within the single manuscript that contains the play. In this way, one of the very rare surviving melodies of Romance laments and a further proof of 'Si tuit li dol''s medieval fortune is recovered.

Si discute per la prima volta il termine 'planctus' usato nelle didascalie in latino del Mistero provenzale di sant’Agnese per designare i contrafacta lirici, e si propone che esso vada riferito alla loro qualità di imitazioni musicali, senza escludere la possibilità di un rapporto formale con i ‘lamenti’ monodici del dramma liturgico mediolatino. Si avanza inoltre l’ipotesi che la strofa decasillabica 'Malvaisa mort', vero e proprio compianto funebre la cui rubrica è rimasta incompleta nel ms. unico, abbia avuto come modello metrico e musicale il planh trobadorico 'Si tuit li dol e·l plor e·l marrimen' (BdT 80,41) in morte del ‘Re Giovane’ Enrico d’Inghilterra (1183), trasmesso dai canzonieri T a1 c con attribuzioni discordanti. Si recupera in tal modo una delle rarissime melodie sopravvissute di compianti funebri in volgare e un’ulteriore prova della fortuna di 'Si tuit li dol' in epoca medievale.

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Research paper thumbnail of Fra testo e musica: l’opposizione 'gai' / 'greu' nella canzone dei trovatori

Filologia romanza e interdisciplinarietà, Atti del II convegno della Società italiana di Fililogia romanza “La filologia romanza e i saperi umanisitici” (Roma, 3-6 ottobre 2018), a cura di A. Pioletti, A. Punzi, S. Casacchia, Bagatto, Roma, 2021

La questione dei rapporti fra testo e musica nei trovatori è stata affrontata secondo prospettive... more La questione dei rapporti fra testo e musica nei trovatori è stata affrontata secondo prospettive diverse, in cui raramente si verifica una reale convergenza fra i presupposti epistemici e metodologici della filologia romanza e della musicologia medievale. In questo intervento si cercherà di valutare se e fino a che punto l’opposizione fra melodie ‘gaie’ e ‘gravi’ che emerge dai testi poetici sia riferibile ad alcune delle melodie trasmesse, configurando in ultima analisi una caratterizzazione ‘etica’ del testo musicale in relazione a quello verbale all’interno del genere canzone.

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Research paper thumbnail of Un nuovo manoscritto di canzoni siciliane con ottave inedite di Antonio Veneziano

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2020

We present a new manuscript anthology of Sicilian canzuni now preserved in Catania in a private c... more We present a new manuscript anthology of Sicilian canzuni now preserved in Catania in a private collection and dating back to around 1600. It contains a large section of more than fifty ottave attributed to various authors, alongside 349 mostly anonymous canzuni. The manuscript was given by a certain Lelio, presumably Lelio Pavese (ob. 1608), to Paolo Pozzobonelli (1572-1630), both cultivated noblemen from Savona. The last section of the manuscript contains the transcription of a valuable series of twenty-two octaves of praise and imprisonment attributed to Antonio Veneziano and addressed to Francesco Santapau, prince of Butera, between 1588 and 1590. We present a commented edition of them, arguing that the attribution is to be considered reliable on the grounds of historical and philological arguments.

Si presenta una nuova antologia manoscritta di canzoni siciliane, conservata a Catania presso un privato e databile intorno al 1600, che contiene una cospicua sezione di più di cinquanta ‘ottave’ intestate a vari autori accanto a 349 canzuni in massima parte adespote. Il manoscritto fu donato da un certo Lelio, da identificare probabilmente con Lelio Pavese (ob. 1608), a Paolo Pozzobonelli (1572-1630), entrambi nobili savonesi. nel segmento finale del manoscritto si rinviene una pregevole serie di ventidue ottave encomiastiche e di prigionia attribuite ad Antonio Veneziano “carcerato” e indirizzate a Francesco Santapau, principe di Butera, tra il 1588 e il 1590: se ne dà l’edizione commentata e si discute l’attribuzione, da ritenere attendibile sulla base di argomenti storici e filologici.

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Research paper thumbnail of La dimensione musicale dei trovatori

Lecturae tropatorum, 2020

Sintesi sugli aspetti musicali della lirica dei trovatori che riguardano più da vicino il testo p... more Sintesi sugli aspetti musicali della lirica dei trovatori che riguardano più da vicino il testo poetico. Dopo un paragrafo introduttivo sulla scissione disciplinare tra filologia e musicologia e le conseguenze che ne derivano sul piano ermeneutico (§ 1), viene presentata la tradizione scritta delle melodie trobadoriche: canzonieri e tracce musicali, tradizione indiretta e latente (§ 2). Si discutono quindi la concezione del sonum presso i trovatori e la questione della paternità musicale, la funzione della struttura musicale della strofa di canzone (cantus divisio) e le sue ricadute sull’interpretazione metrica e testuale (§ 3). Vengono infine considerate alcune questioni generali circa il rapporto fra musica e testo nei diversi generi poetici, fra cui quella del riuso melodico (§ 4).

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Research paper thumbnail of Chi scrive cosa? Dinamiche autoriali e processi di trasmissione nella monodia dei trovatori e nella polifonia del Rinascimento

Philologie et Musicologie. Des sources à l'interprétation poético-musicale (XIIe-XVIe siècle), dir. Chr. Chaillou-Amadieu, O. Floquet, M. Grimaldi, Classiques Garnier, Paris, 2019

Nella tradizione europea il rapporto fra poesia e musica ha assunto molte forme. Parole e suoni p... more Nella tradizione europea il rapporto fra poesia e musica ha assunto molte forme. Parole e suoni potevano essere concepiti da una sola persona; oppure un testo poteva viaggiare con musiche diverse; oppure ancora, una musica pensata per un certo testo poteva poi essere adattata ad altri. La prima parte del contributo è centrata sui trovatori provenzali, i quali mostrano di aver chiara, fin dalla prima generazione, la dualità ontologica dei loro componimenti (e talvolta dichiarano esplicitamente il riuso melodico). Si faranno perciò alcune osservazioni generali sulle espressioni di autorialità musicale nel repertorio trobadorico, seguite da un caso di studio relativo al trovatore Perdigon (1192-1213), le cui manifestazioni poetiche di autorialità musicale sembrano confermate dalla tradizione e dalla tipologia delle melodie superstiti. La seconda parte del contributo porrà domande analoghe alla polifonia rinascimentale: verranno esaminati alcuni casi in cui il compositore rivendica esplicitamente di aver scritto anche le parole (Michele Pesenti, Orazio Vecchi), e altri casi in cui la rivendicazione autoriale verte sulla produzione musicale (la dichiarazione 'notarile' di Benedetto Serafico, l’indicazione di numero d’opus da parte di Lodovico Agostini). Emergeranno così le analogie fra due repertori altrimenti distanti, e le comuni implicazioni poietiche ed estetiche nelle dinamiche autoriali e nei processi di trasmissione.

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Research paper thumbnail of Fautes musicales et fautes textuelles dans les lais lyriques transmis par les chansonniers du Roi (M) et de Noailles (T)

Textus & Musica, 2020

In this contribution we shall present some anomalies in the musical notation of the anonymous lyr... more In this contribution we shall present some anomalies in the musical notation of the anonymous lyric lais transmitted by French chansonniers M and T (i.e. Kievrefoil, Markiol and Nompar), which share the same source, and to which a recently discovered chansonnier fragment (Bo) can be added. The plural attestation of these heterostrophic texts allows to nuance the strict notion of musical error, advocated by John H. Marshall for this very corpus. Finally, we discuss an interesting case (Nompar, str. X) where musical notation can effectively help the reconstruction of a text corrupted in both witnesses.

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Research paper thumbnail of «Leggere le pitture come fossero un libro». L’interprétation du plafond peint de Manfredi Chiaramonte entre philologie et histoire

Memini. Travaux et documents, 2019

Le plafond en bois peint (1377-1380) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme,... more Le plafond en bois peint (1377-1380) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme, «somme figurative de toute la littérature romanesque du Moyen Âge» (G. Folena), est un monument unique en son genre où se rencontrent des traditions artistiques et littéraires européennes, méditerranéennes et locales. Depuis sa découverte en 1899, il a été étudié par des archéologues et des historiens de l’art, mais aussi par des philologues comme Ezio Levi et Maria Bendinelli Predelli, qui se sont questionnés sur les sources littéraires et iconographiques de ses nombreuses scènes narratives : histoires de Tristan et Ιseult, d’Hélène de Narbonne, du Cycle troyen, d’Alexandre le Grand, d’Enée et Didon, ainsi que plusieurs épisodes bibliques, scènes allégoriques, et quelques scènes encore non identifiées ou qui ne sont plus visibles. Récemment, une infestation de termites a endommagé les poutres du plafond, qui est maintenant en cours de restauration. Dans cette contribution, nous nous proposons de discuter les thèses avancées à ce jour sur le «programme» iconographique et le sens général de l’oeuvre, en mettant l’accent sur certaines scènes ou images à l’interprétation problématique, et en questionnant la légitimité d’une lecture suivie et globalisante des peintures, telle que les historiens de l’art l’ont prônée. On propose, pour finir, une nouvelle piste interprétative qui concerne les histoires «centrales» du secteur initial (poutres III-XI).

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Research paper thumbnail of Musica prior: sul rapporto fra testo e musica nei lais lirici galloromanzi (e sulla loro prassi editoriale)

R. Antonelli, M. Glessgen, P. Videsott (ed.), Atti del XVIII Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza (Roma, 18-23 luglio 2016), 2018

Secondo H. Spanke i generi eterostrofici (o meglio eteromodulari) romanzi come il lai lirico e il... more Secondo H. Spanke i generi eterostrofici (o meglio eteromodulari) romanzi come il lai lirico e il descort presuppongono un ‘primato’ della musica, nel senso che la struttura musicale sembra essere preordinata a quella metrica, e dunque un rapporto testo-musica sostanzialmente diverso rispetto a quello che si realizza nella canzone e nei generi a questa affini, dove la struttura metrica precede e determina quella musicale. Nel secondo Novecento, quando si consuma il divorzio fra filologia e musicologia, si osserva da un lato la tendenza a focalizzare l’attenzione sull’analisi metrica e testuale, e dall’altro quella a studiare le forme e gli stili musicali per proprio conto. La scissione delle competenze ha perciò offuscato una questione centrale, quella del rapporto fra musica e poesia nel repertorio in esame, che è imprescindibile per chiarire e storicizzare gli elementi di diversità poietica ed estetica fra generi isostrofici e generi eterostrofici nella lirica medievale. L'intervento intende valutare e approfondire un’ipotesi prospettata ma non sufficientemente sviluppata da precedenti studiosi (soprattutto musicologi), ovvero che alla base di alcuni testi conservati ci siano strutture musicali preesistenti di tipo strumentale e a circolazione autonoma, caratterizzate dalla ripetizione di moduli ritmici definiti che avrebbero determinato le scansioni in versi metrici individuati dalla rima. Tale ipotesi avrebbe ricadute di rilievo non solo sull’interpretazione dei casi di affinità formale in àmbito eterostrofico, ma anche sull’assetto metrico-testuale dei singoli componimenti e quindi sui criteri della prassi editoriale.

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Research paper thumbnail of L'alba in forma di romanza: sul tipo strofico e musicale di Reis glorios (BdT 242,64)

Romance Philology, 2018

La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro ... more La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro di una serie di autorevoli contributi, concomitanti alla scoperta di un’antica traduzione italiana del testo provenzale, che hanno cercato di definirne meglio lo stemma, il testo critico e l’interpretazione. In questo contributo si discutono gli aspetti formali di Reis glorios con riguardo a tutta la tradizione (anche indiretta) e si propone d’individuare nel suo tipo metrico e musicale la cosiddetta ‘strofa di romanza’: essa caratterizza in particolare il corpus di canzoni di tela antico-francesi col quale l’alba provenzale mostra di condividere anche elementi stilistici e retorici. Questa agnizione formale potrebbe avere delle ricadute sulla vexata quaestio interpretativa.

The famous Old Provençal dawn-song attributed by some songbooks to Giraut de Borneil has recently been at the center of a number of contributions (concurrently with the discovery of an ancient Italian translation of the poem itself) which seek to better define the stemma codicum, the critical text, and its interpretation. This contribution discusses the formal aspects of Reis glorios with regard to the entire manuscript tradition and aims to identify in its metric and musical type the so-called Romanzenstrophe. Such strophic and musical form characterizes in particular the Old French corpus of chansons de toile with which the Provençal dawn-song also shares some relevant stylistic and rhetorical features. This formal acknowledgement may have implications for the interpretative issue.

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Research paper thumbnail of Le melodie perdute di Guglielmo IX

“Que ben devetz conoisser la plus fina”. Per Margherita Spampinato, a cura di M. Pagano, 2018

Tentativo di ricostruzione del profilo musicale del 'primo trovatore', nel quadro della produzion... more Tentativo di ricostruzione del profilo musicale del 'primo trovatore', nel quadro della produzione di poesia per musica nell'Aquitania dei secoli XI e XII, attraverso una riflessione sulle strutture metriche del corpus e l'analisi di una melodia riusata all'interno di un dramma liturgico provenzale del XIV secolo.

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Research paper thumbnail of Un problema di critica testuale nel 'Versus Sancte Marie' limosino

Occitània en Catalonha: de tempses novèls, de novèlas perspectivas. Actes de l’XIen Congrès de l’Associacion Internacionala d’Estudis Occitans [Lhèida, 16-21 junh 2014], tèxtes editats per A. Carrera e I. Grifoll, Generalitat de Catalonha – Institut d’Estudis Ilerdencs, Barcelona – Lhèida, 2017

I quattro componimenti interamente o parzialmente in volgare (limosino settentrionale) contenuti ... more I quattro componimenti interamente o parzialmente in volgare (limosino settentrionale) contenuti all’interno della parte più antica (sec. XI ex.) del cosiddetto ‘tropario’ di San Marziale di Limoges (Parigi, BnF, lat. 1139), definito da d’A. S. Avalle «uno degli incunaboli più importanti della poesia romanza», sono stati studiati soprattutto per la loro rilevanza linguistica e culturale. Questo contributo si focalizza sul testo, relativamente poco studiato, del Versus Sancte Marie (incipit O Maria, Deu maire), nel quale persiste un errore finora non notato e sanabile ricorrendo al principio ecdotico di «contesto remoto» formalizzato da A. Roncaglia.

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Research paper thumbnail of Canzuni su una Lanza nel ‘libro’ di Antonio Veneziano

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2016

Sulla base dell’edizione critica del Libro delle rime siciliane di Antonio Veneziano curata da G.... more Sulla base dell’edizione critica del Libro delle rime siciliane di Antonio Veneziano curata da G. M. Rinaldi (2012), che conteneva uno studio dettagliato del ms. PR10, si propongono alcune riflessioni circa la struttura generale della raccolta canonica e si mettono in luce per la prima volta le strategie retoriche di nominatio criptata di una donna amata, contraltare lirico della più famosa Celia cantata nel «Libru primu», che fa la sua apparizione in un ciclo di quattordici canzuni all’interno del «Libru secundu» e quindi nella correlata sezione delle poesie di «Sdegnu».

On the ground of the critical edition by G. M. Rinaldi (2012) of Antonio Veneziano’s Libro delle rime siciliane, which contained a thorough analysis of ms. PR10, this article offers some new considerations about the overall structure of the canonical collection, and highlights for the first time the rhetorical strategies of an encrypted nominatio of a beloved woman, lyrical counterpoint to the more famous Celia sung in «Libru primu», which makes its appearance in a cycle of fourteen canzuni within the «Libru secundu» and then in the related section of the poems of «Sdegnu».

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Research paper thumbnail of Entre théorie et pratique en ecdotique galloromane

Manuel de la philologie de l'édition, édité par D. Trotter, Berlin-Boston, De Gruyter (Manuals of Romance Linguistics, 4), 2015

Ce chapitre traite du conditionnement réciproque entre théorie et pratique éditoriales en philolo... more Ce chapitre traite du conditionnement réciproque entre théorie et pratique éditoriales en philologie galloromane (ancien français et ancien provençal) dans une perspective historique, depuis l’introduction de la méthode dite lachmannienne jusqu’à nos jours. On a essayé d’illustrer, d’une part, comment l’expérience éditoriale des philologues ait influencé leur propositions de méthode, et, d’autre part, comment une application trop rigide ou bien peu contrôlée de ces méthodes ait parfois produit des éditions critiques insatisfaisantes sous certains aspects, ou bien elle ait causé des défaillances au niveau de la reconstruction textuelle. À travers la leçon des maîtres de différentes écoles philologiques (française, allemande, italienne, anglo-saxonne), l’ecdotique appliquée aux textes romans médiévaux se caractérise en effet comme une discipline capable de se renouveler constamment de son intérieur, grâce à une réflexion critique continue sur sa tradition et sur ses méthodes vis-à-vis d’un objet d’étude qui est intrinsèquement complexe.

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Research paper thumbnail of Il rigo musicale in fondo alla Bataille d’Annezin e i dispositivi di chiusura della lassa epica

Zeitschrift für romanische Philologie, 2015

The discovery, made by E. Langlois in 1910, of a notated musical staff at the end of a little-kno... more The discovery, made by E. Langlois in 1910, of a notated musical staff at the end of a little-known parodic laisse probably written within the 13th century by an otherwise unknown Thomas de Bailleul (MS London, BL, Royal 20 A XVII) immediately raised the interest of medieval musicologists, who have debated its function and interpretation until recent times, whereas romance philologists haven’t payed due attention to this intriguing and unique musical evidence, undoubtedly related to an Old French chanson de geste. In this paper I shall defend G. Schläger’s forgotten hypothesis that the musical staff could well represent a vocalized ‘short line’ (petit vers), arguing that this question should be brought back to the issues concerning the formal aspects of epic laisse and to the field of Romance Philology as a whole.

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Research paper thumbnail of Marmamamar. Sul tetto dipinto dello Steri

21. Arte cultura società, 2011

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Research paper thumbnail of Descrizione del ms. PR10

Antonio Veneziano, Libro delle rime siciliane, 2012

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Research paper thumbnail of Ecdotica galloromanza negli Stati Uniti d'America

Atti della Accademia nazionale dei Lincei, 2005

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Research paper thumbnail of Il canzoniere occitano G (Ambrosiano, R 71 sup.)

Il canzoniere occitano della Biblioteca Ambrosiana (G) è l´unico, fra i manoscritti trobadorici p... more Il canzoniere occitano della Biblioteca Ambrosiana (G) è l´unico, fra i manoscritti trobadorici prodotti in Italia settentrionale durante i secoli XIII e XIV, ad essere corredato dalla notazione musicale. Data la relativa penuria di questa tipologia di codici, esso costituisce un prezioso documento dell'interesse musicale per l´arte del trobar al di qua delle Alpi (cui sono venuti recentemente ad aggiungersi alcuni reperti isolati, ma senz´altro significativi, in volgare italiano). Uno studio approfondito, dal punto di vista materiale, strutturale e grafematico, del canzoniere G è necessario per la sua interpretazione storico-culturale come pure per un'impostazione sana dei criteri da adottare in sede di edizione critica. Oltre che dall´edizione degli unica testuali contenuti nel libro originario (un´epistola amorosa e cinque coblas parodiche), il volume è corredato da una nuova trascrizione integrale del codice e da un apparato di riproduzioni fotografiche che illustrano i dati emersi dallo studio.

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Research paper thumbnail of Lettera di donna con 'canzuna' tra le carte del notaio de Marchisio (1526)

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2023

During a reorganization of the Notai Defunti fund at the State Archives of Palermo, it was found ... more During a reorganization of the Notai Defunti fund at the State Archives of Palermo, it was found – inside a file containing the draft (dated 13 October 1526) of a deed drawn up at the desk of the notary Giovanni de Marchisio (ca. 1488-1564) – a short anonymous love letter, probably dictated by a woman, and accompanied by a Sicilian canzuna (eight-verse strophe). The document is presented and edited here for the first time, accompanied by a linguistic commentary and a philological discussion on the poetic text, transmitted with conflicting attributions and variant readings in at least five seventeenth-century collections, surveyed and catalogued by Gaetana Maria Rinaldi. The edition is preceded by a paragraph that traces the professional history of de Marchisio, to whom the sender of the letter could be linked.

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Research paper thumbnail of Le 'chansons pieuses' con musica del frammento Antoniano

I trovieri e il Veneto, 2023

Edition and philological study of three Old French anonymous Marian songs (one complete and two f... more Edition and philological study of three Old French anonymous Marian songs (one complete and two fragmentary) contained in the parchment back endpaper of a small codex of the Summa Logicae by William of Ockham preserved in Padua, Pontificia Biblioteca Antoniana, XXII 544. The study focuses first on the original context of the fragment, perhaps attributable to a personal book of prayer and devotion circulating in a Franciscan milieu of Southern Italy under Angevin rule; then on the models and techniques of literary and musical counterfeiting of the three songs. // Edizione e studio filologico di tre canzoni mariane anonime in antico-francese (una completa e due frammentarie) contenute nel foglio di guardia posteriore di un piccolo codice della Summa logicae di Guglielmo da Ockham conservato a Padova, nella Pontificia Biblioteca Antoniana, XXII 544. Lo studio si focalizza dapprima sul contesto originario della carta, forse riconducibile a un libro personale di ispirazione devota proveniente da ambienti minoriti del Sud Italia angioino; quindi sui modelli e sulle tecniche di contraffattura letteraria e musicale delle tre canzoni.

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Research paper thumbnail of Sui 'planctus' del Mistero di sant'Agnese: un altro modello trobadorico

Medioevo romanzo, 2021

The term 'planctus' used in the Latin captions of the Provençal Mystery of Saint Agnes is here di... more The term 'planctus' used in the Latin captions of the Provençal Mystery of Saint Agnes is here discussed for the first time, proposing that it might be related to the quality of musical imitations of the many contrafacta which intercalate the play, without excluding the possibility of a formal relationship with the monodic laments of medieval liturgical drama. We also put forth the hypothesis that the Occitan planh 'Si tuit li dol e·l plor e·l marrimen' (BdT 80,41) in death of the ‘Young King’ Henry of England (1183), transmitted by songbooks T a1 c with conflicting attributions, served as a model for the decasyllabic strophe 'Malvaisa mort', a proper lament whose rubric was left incomplete within the single manuscript that contains the play. In this way, one of the very rare surviving melodies of Romance laments and a further proof of 'Si tuit li dol''s medieval fortune is recovered.

Si discute per la prima volta il termine 'planctus' usato nelle didascalie in latino del Mistero provenzale di sant’Agnese per designare i contrafacta lirici, e si propone che esso vada riferito alla loro qualità di imitazioni musicali, senza escludere la possibilità di un rapporto formale con i ‘lamenti’ monodici del dramma liturgico mediolatino. Si avanza inoltre l’ipotesi che la strofa decasillabica 'Malvaisa mort', vero e proprio compianto funebre la cui rubrica è rimasta incompleta nel ms. unico, abbia avuto come modello metrico e musicale il planh trobadorico 'Si tuit li dol e·l plor e·l marrimen' (BdT 80,41) in morte del ‘Re Giovane’ Enrico d’Inghilterra (1183), trasmesso dai canzonieri T a1 c con attribuzioni discordanti. Si recupera in tal modo una delle rarissime melodie sopravvissute di compianti funebri in volgare e un’ulteriore prova della fortuna di 'Si tuit li dol' in epoca medievale.

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Research paper thumbnail of Fra testo e musica: l’opposizione 'gai' / 'greu' nella canzone dei trovatori

Filologia romanza e interdisciplinarietà, Atti del II convegno della Società italiana di Fililogia romanza “La filologia romanza e i saperi umanisitici” (Roma, 3-6 ottobre 2018), a cura di A. Pioletti, A. Punzi, S. Casacchia, Bagatto, Roma, 2021

La questione dei rapporti fra testo e musica nei trovatori è stata affrontata secondo prospettive... more La questione dei rapporti fra testo e musica nei trovatori è stata affrontata secondo prospettive diverse, in cui raramente si verifica una reale convergenza fra i presupposti epistemici e metodologici della filologia romanza e della musicologia medievale. In questo intervento si cercherà di valutare se e fino a che punto l’opposizione fra melodie ‘gaie’ e ‘gravi’ che emerge dai testi poetici sia riferibile ad alcune delle melodie trasmesse, configurando in ultima analisi una caratterizzazione ‘etica’ del testo musicale in relazione a quello verbale all’interno del genere canzone.

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Research paper thumbnail of Un nuovo manoscritto di canzoni siciliane con ottave inedite di Antonio Veneziano

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2020

We present a new manuscript anthology of Sicilian canzuni now preserved in Catania in a private c... more We present a new manuscript anthology of Sicilian canzuni now preserved in Catania in a private collection and dating back to around 1600. It contains a large section of more than fifty ottave attributed to various authors, alongside 349 mostly anonymous canzuni. The manuscript was given by a certain Lelio, presumably Lelio Pavese (ob. 1608), to Paolo Pozzobonelli (1572-1630), both cultivated noblemen from Savona. The last section of the manuscript contains the transcription of a valuable series of twenty-two octaves of praise and imprisonment attributed to Antonio Veneziano and addressed to Francesco Santapau, prince of Butera, between 1588 and 1590. We present a commented edition of them, arguing that the attribution is to be considered reliable on the grounds of historical and philological arguments.

Si presenta una nuova antologia manoscritta di canzoni siciliane, conservata a Catania presso un privato e databile intorno al 1600, che contiene una cospicua sezione di più di cinquanta ‘ottave’ intestate a vari autori accanto a 349 canzuni in massima parte adespote. Il manoscritto fu donato da un certo Lelio, da identificare probabilmente con Lelio Pavese (ob. 1608), a Paolo Pozzobonelli (1572-1630), entrambi nobili savonesi. nel segmento finale del manoscritto si rinviene una pregevole serie di ventidue ottave encomiastiche e di prigionia attribuite ad Antonio Veneziano “carcerato” e indirizzate a Francesco Santapau, principe di Butera, tra il 1588 e il 1590: se ne dà l’edizione commentata e si discute l’attribuzione, da ritenere attendibile sulla base di argomenti storici e filologici.

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Research paper thumbnail of La dimensione musicale dei trovatori

Lecturae tropatorum, 2020

Sintesi sugli aspetti musicali della lirica dei trovatori che riguardano più da vicino il testo p... more Sintesi sugli aspetti musicali della lirica dei trovatori che riguardano più da vicino il testo poetico. Dopo un paragrafo introduttivo sulla scissione disciplinare tra filologia e musicologia e le conseguenze che ne derivano sul piano ermeneutico (§ 1), viene presentata la tradizione scritta delle melodie trobadoriche: canzonieri e tracce musicali, tradizione indiretta e latente (§ 2). Si discutono quindi la concezione del sonum presso i trovatori e la questione della paternità musicale, la funzione della struttura musicale della strofa di canzone (cantus divisio) e le sue ricadute sull’interpretazione metrica e testuale (§ 3). Vengono infine considerate alcune questioni generali circa il rapporto fra musica e testo nei diversi generi poetici, fra cui quella del riuso melodico (§ 4).

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Research paper thumbnail of Chi scrive cosa? Dinamiche autoriali e processi di trasmissione nella monodia dei trovatori e nella polifonia del Rinascimento

Philologie et Musicologie. Des sources à l'interprétation poético-musicale (XIIe-XVIe siècle), dir. Chr. Chaillou-Amadieu, O. Floquet, M. Grimaldi, Classiques Garnier, Paris, 2019

Nella tradizione europea il rapporto fra poesia e musica ha assunto molte forme. Parole e suoni p... more Nella tradizione europea il rapporto fra poesia e musica ha assunto molte forme. Parole e suoni potevano essere concepiti da una sola persona; oppure un testo poteva viaggiare con musiche diverse; oppure ancora, una musica pensata per un certo testo poteva poi essere adattata ad altri. La prima parte del contributo è centrata sui trovatori provenzali, i quali mostrano di aver chiara, fin dalla prima generazione, la dualità ontologica dei loro componimenti (e talvolta dichiarano esplicitamente il riuso melodico). Si faranno perciò alcune osservazioni generali sulle espressioni di autorialità musicale nel repertorio trobadorico, seguite da un caso di studio relativo al trovatore Perdigon (1192-1213), le cui manifestazioni poetiche di autorialità musicale sembrano confermate dalla tradizione e dalla tipologia delle melodie superstiti. La seconda parte del contributo porrà domande analoghe alla polifonia rinascimentale: verranno esaminati alcuni casi in cui il compositore rivendica esplicitamente di aver scritto anche le parole (Michele Pesenti, Orazio Vecchi), e altri casi in cui la rivendicazione autoriale verte sulla produzione musicale (la dichiarazione 'notarile' di Benedetto Serafico, l’indicazione di numero d’opus da parte di Lodovico Agostini). Emergeranno così le analogie fra due repertori altrimenti distanti, e le comuni implicazioni poietiche ed estetiche nelle dinamiche autoriali e nei processi di trasmissione.

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Research paper thumbnail of Fautes musicales et fautes textuelles dans les lais lyriques transmis par les chansonniers du Roi (M) et de Noailles (T)

Textus & Musica, 2020

In this contribution we shall present some anomalies in the musical notation of the anonymous lyr... more In this contribution we shall present some anomalies in the musical notation of the anonymous lyric lais transmitted by French chansonniers M and T (i.e. Kievrefoil, Markiol and Nompar), which share the same source, and to which a recently discovered chansonnier fragment (Bo) can be added. The plural attestation of these heterostrophic texts allows to nuance the strict notion of musical error, advocated by John H. Marshall for this very corpus. Finally, we discuss an interesting case (Nompar, str. X) where musical notation can effectively help the reconstruction of a text corrupted in both witnesses.

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Research paper thumbnail of «Leggere le pitture come fossero un libro». L’interprétation du plafond peint de Manfredi Chiaramonte entre philologie et histoire

Memini. Travaux et documents, 2019

Le plafond en bois peint (1377-1380) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme,... more Le plafond en bois peint (1377-1380) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme, «somme figurative de toute la littérature romanesque du Moyen Âge» (G. Folena), est un monument unique en son genre où se rencontrent des traditions artistiques et littéraires européennes, méditerranéennes et locales. Depuis sa découverte en 1899, il a été étudié par des archéologues et des historiens de l’art, mais aussi par des philologues comme Ezio Levi et Maria Bendinelli Predelli, qui se sont questionnés sur les sources littéraires et iconographiques de ses nombreuses scènes narratives : histoires de Tristan et Ιseult, d’Hélène de Narbonne, du Cycle troyen, d’Alexandre le Grand, d’Enée et Didon, ainsi que plusieurs épisodes bibliques, scènes allégoriques, et quelques scènes encore non identifiées ou qui ne sont plus visibles. Récemment, une infestation de termites a endommagé les poutres du plafond, qui est maintenant en cours de restauration. Dans cette contribution, nous nous proposons de discuter les thèses avancées à ce jour sur le «programme» iconographique et le sens général de l’oeuvre, en mettant l’accent sur certaines scènes ou images à l’interprétation problématique, et en questionnant la légitimité d’une lecture suivie et globalisante des peintures, telle que les historiens de l’art l’ont prônée. On propose, pour finir, une nouvelle piste interprétative qui concerne les histoires «centrales» du secteur initial (poutres III-XI).

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Research paper thumbnail of Musica prior: sul rapporto fra testo e musica nei lais lirici galloromanzi (e sulla loro prassi editoriale)

R. Antonelli, M. Glessgen, P. Videsott (ed.), Atti del XVIII Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza (Roma, 18-23 luglio 2016), 2018

Secondo H. Spanke i generi eterostrofici (o meglio eteromodulari) romanzi come il lai lirico e il... more Secondo H. Spanke i generi eterostrofici (o meglio eteromodulari) romanzi come il lai lirico e il descort presuppongono un ‘primato’ della musica, nel senso che la struttura musicale sembra essere preordinata a quella metrica, e dunque un rapporto testo-musica sostanzialmente diverso rispetto a quello che si realizza nella canzone e nei generi a questa affini, dove la struttura metrica precede e determina quella musicale. Nel secondo Novecento, quando si consuma il divorzio fra filologia e musicologia, si osserva da un lato la tendenza a focalizzare l’attenzione sull’analisi metrica e testuale, e dall’altro quella a studiare le forme e gli stili musicali per proprio conto. La scissione delle competenze ha perciò offuscato una questione centrale, quella del rapporto fra musica e poesia nel repertorio in esame, che è imprescindibile per chiarire e storicizzare gli elementi di diversità poietica ed estetica fra generi isostrofici e generi eterostrofici nella lirica medievale. L'intervento intende valutare e approfondire un’ipotesi prospettata ma non sufficientemente sviluppata da precedenti studiosi (soprattutto musicologi), ovvero che alla base di alcuni testi conservati ci siano strutture musicali preesistenti di tipo strumentale e a circolazione autonoma, caratterizzate dalla ripetizione di moduli ritmici definiti che avrebbero determinato le scansioni in versi metrici individuati dalla rima. Tale ipotesi avrebbe ricadute di rilievo non solo sull’interpretazione dei casi di affinità formale in àmbito eterostrofico, ma anche sull’assetto metrico-testuale dei singoli componimenti e quindi sui criteri della prassi editoriale.

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Research paper thumbnail of L'alba in forma di romanza: sul tipo strofico e musicale di Reis glorios (BdT 242,64)

Romance Philology, 2018

La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro ... more La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro di una serie di autorevoli contributi, concomitanti alla scoperta di un’antica traduzione italiana del testo provenzale, che hanno cercato di definirne meglio lo stemma, il testo critico e l’interpretazione. In questo contributo si discutono gli aspetti formali di Reis glorios con riguardo a tutta la tradizione (anche indiretta) e si propone d’individuare nel suo tipo metrico e musicale la cosiddetta ‘strofa di romanza’: essa caratterizza in particolare il corpus di canzoni di tela antico-francesi col quale l’alba provenzale mostra di condividere anche elementi stilistici e retorici. Questa agnizione formale potrebbe avere delle ricadute sulla vexata quaestio interpretativa.

The famous Old Provençal dawn-song attributed by some songbooks to Giraut de Borneil has recently been at the center of a number of contributions (concurrently with the discovery of an ancient Italian translation of the poem itself) which seek to better define the stemma codicum, the critical text, and its interpretation. This contribution discusses the formal aspects of Reis glorios with regard to the entire manuscript tradition and aims to identify in its metric and musical type the so-called Romanzenstrophe. Such strophic and musical form characterizes in particular the Old French corpus of chansons de toile with which the Provençal dawn-song also shares some relevant stylistic and rhetorical features. This formal acknowledgement may have implications for the interpretative issue.

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Research paper thumbnail of Le melodie perdute di Guglielmo IX

“Que ben devetz conoisser la plus fina”. Per Margherita Spampinato, a cura di M. Pagano, 2018

Tentativo di ricostruzione del profilo musicale del 'primo trovatore', nel quadro della produzion... more Tentativo di ricostruzione del profilo musicale del 'primo trovatore', nel quadro della produzione di poesia per musica nell'Aquitania dei secoli XI e XII, attraverso una riflessione sulle strutture metriche del corpus e l'analisi di una melodia riusata all'interno di un dramma liturgico provenzale del XIV secolo.

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Research paper thumbnail of Un problema di critica testuale nel 'Versus Sancte Marie' limosino

Occitània en Catalonha: de tempses novèls, de novèlas perspectivas. Actes de l’XIen Congrès de l’Associacion Internacionala d’Estudis Occitans [Lhèida, 16-21 junh 2014], tèxtes editats per A. Carrera e I. Grifoll, Generalitat de Catalonha – Institut d’Estudis Ilerdencs, Barcelona – Lhèida, 2017

I quattro componimenti interamente o parzialmente in volgare (limosino settentrionale) contenuti ... more I quattro componimenti interamente o parzialmente in volgare (limosino settentrionale) contenuti all’interno della parte più antica (sec. XI ex.) del cosiddetto ‘tropario’ di San Marziale di Limoges (Parigi, BnF, lat. 1139), definito da d’A. S. Avalle «uno degli incunaboli più importanti della poesia romanza», sono stati studiati soprattutto per la loro rilevanza linguistica e culturale. Questo contributo si focalizza sul testo, relativamente poco studiato, del Versus Sancte Marie (incipit O Maria, Deu maire), nel quale persiste un errore finora non notato e sanabile ricorrendo al principio ecdotico di «contesto remoto» formalizzato da A. Roncaglia.

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Research paper thumbnail of Canzuni su una Lanza nel ‘libro’ di Antonio Veneziano

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2016

Sulla base dell’edizione critica del Libro delle rime siciliane di Antonio Veneziano curata da G.... more Sulla base dell’edizione critica del Libro delle rime siciliane di Antonio Veneziano curata da G. M. Rinaldi (2012), che conteneva uno studio dettagliato del ms. PR10, si propongono alcune riflessioni circa la struttura generale della raccolta canonica e si mettono in luce per la prima volta le strategie retoriche di nominatio criptata di una donna amata, contraltare lirico della più famosa Celia cantata nel «Libru primu», che fa la sua apparizione in un ciclo di quattordici canzuni all’interno del «Libru secundu» e quindi nella correlata sezione delle poesie di «Sdegnu».

On the ground of the critical edition by G. M. Rinaldi (2012) of Antonio Veneziano’s Libro delle rime siciliane, which contained a thorough analysis of ms. PR10, this article offers some new considerations about the overall structure of the canonical collection, and highlights for the first time the rhetorical strategies of an encrypted nominatio of a beloved woman, lyrical counterpoint to the more famous Celia sung in «Libru primu», which makes its appearance in a cycle of fourteen canzuni within the «Libru secundu» and then in the related section of the poems of «Sdegnu».

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Research paper thumbnail of Entre théorie et pratique en ecdotique galloromane

Manuel de la philologie de l'édition, édité par D. Trotter, Berlin-Boston, De Gruyter (Manuals of Romance Linguistics, 4), 2015

Ce chapitre traite du conditionnement réciproque entre théorie et pratique éditoriales en philolo... more Ce chapitre traite du conditionnement réciproque entre théorie et pratique éditoriales en philologie galloromane (ancien français et ancien provençal) dans une perspective historique, depuis l’introduction de la méthode dite lachmannienne jusqu’à nos jours. On a essayé d’illustrer, d’une part, comment l’expérience éditoriale des philologues ait influencé leur propositions de méthode, et, d’autre part, comment une application trop rigide ou bien peu contrôlée de ces méthodes ait parfois produit des éditions critiques insatisfaisantes sous certains aspects, ou bien elle ait causé des défaillances au niveau de la reconstruction textuelle. À travers la leçon des maîtres de différentes écoles philologiques (française, allemande, italienne, anglo-saxonne), l’ecdotique appliquée aux textes romans médiévaux se caractérise en effet comme une discipline capable de se renouveler constamment de son intérieur, grâce à une réflexion critique continue sur sa tradition et sur ses méthodes vis-à-vis d’un objet d’étude qui est intrinsèquement complexe.

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Research paper thumbnail of Il rigo musicale in fondo alla Bataille d’Annezin e i dispositivi di chiusura della lassa epica

Zeitschrift für romanische Philologie, 2015

The discovery, made by E. Langlois in 1910, of a notated musical staff at the end of a little-kno... more The discovery, made by E. Langlois in 1910, of a notated musical staff at the end of a little-known parodic laisse probably written within the 13th century by an otherwise unknown Thomas de Bailleul (MS London, BL, Royal 20 A XVII) immediately raised the interest of medieval musicologists, who have debated its function and interpretation until recent times, whereas romance philologists haven’t payed due attention to this intriguing and unique musical evidence, undoubtedly related to an Old French chanson de geste. In this paper I shall defend G. Schläger’s forgotten hypothesis that the musical staff could well represent a vocalized ‘short line’ (petit vers), arguing that this question should be brought back to the issues concerning the formal aspects of epic laisse and to the field of Romance Philology as a whole.

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Research paper thumbnail of Marmamamar. Sul tetto dipinto dello Steri

21. Arte cultura società, 2011

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Research paper thumbnail of Descrizione del ms. PR10

Antonio Veneziano, Libro delle rime siciliane, 2012

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Research paper thumbnail of Le coté musical d'Arnaut Daniel

Arnaut Daniel joglar, orfèvre et maìstro, 2012

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Research paper thumbnail of Un'ipotesi sul 'son poitevin'

Medioevo romanzo, 2012

L’interpretazione vulgata della designazione coronimica son poitevin (o chanson poitevine), prese... more L’interpretazione vulgata della designazione coronimica son poitevin (o chanson poitevine), presente in alcuni testi letterari e manoscritti francesi del medioevo centrale (sec. XII-XIV), come ‘componimento lirico in lingua d’oc’ risulta contraddetta dalla rubrica che intesta una canzone d’amore dal testo incontestabilmente francese (RS 1208) copiata all’interno del ms. Paris, BnF, fr. 12786. Nella nota si discutono perciò tutte le attestazioni note della designazione e si avanza l’ipotesi che essa non vada messa soltanto in relazione con la lingua del componimento ma anche con la sua tipologia musicale, nella fattispecie la cd. ‘oda continua’, che non prevede ripetizioni melodiche strutturali nella parte frontale della strofa: essa è caratteristica del repertorio trobadorico a partire dalla metà del sec. XII, mentre è invece nettamente minoritaria nel repertorio dei trovieri.

The traditional interpretation of the designation son poitevin (or chanson poitevine), which appears in some French literary texts and manuscripts of the central Middle Ages, as a ‘lyric poem in the Occitan language’ is contradicted by the rubric of an undeniably French love song (RS 1208) transcribed in ms. Paris, BnF, fr. 12786. The discussion of all the known occurrences of the designation leads to the hypothesis that it should not be understood only in connection with the language of the poem but also with its musical typology, namely the ‘oda continua’, a form that does not imply melodic repetitions in the initial part of the stanza and is characteristic of the troubadour repertoire since the middle of the 12th century, while it is infrequent in the trouvère repertoire.

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Research paper thumbnail of Il nome proprio nella letteratura romanza medievale

InVerbis. Lingue Letterature Culture, 2018

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Research paper thumbnail of Chansons de toile. Canzoni lirico-narrative in figura di donna, a cura di Lorenzo Mainini, Roma 2019

Medioevo romanzo, 2021

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Research paper thumbnail of Alessio Decaria / Claudio Lagomarsini (ed.), I confini della lirica. Tempi, luoghi, tradizione della poesia romanza, Firenze 2017

Zeitschrift für romanische Philologie, 2019

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Research paper thumbnail of Caterina Menichetti, Il canzoniere provenzale E (Paris, BNF, fr. 1749), Strasbourg 2015

Romania, 2018

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Research paper thumbnail of Susanne Friede / Michael Schwarze (ed.), Autorschaft und Autorität in den romanischen Literaturen des Mittelalters, Berlin 2015

Vox Romanica, 2017

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Research paper thumbnail of Robert Mullally, The Carole: A Study of a Medieval Dance, Farnham 2011

Revue des langues romanes, 2012

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Research paper thumbnail of John Haines, Medieval Song in Romance Languages, Cambridge 2010

Vox Romanica, 2012

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Research paper thumbnail of «Comu Tristainu vai nella isola per cumbactiri locu». Storie di Tristano tra Sicilia e Toscana nel Trecento

Le coperte Guicciardini o coltri di Tristano (Tristan Quilts), conservate una al Bargello di Fire... more Le coperte Guicciardini o coltri di Tristano (Tristan Quilts), conservate una al Bargello di Firenze e l’altra al Victoria & Albert Museum di Londra, costituiscono una preziosa testimonianza della fortuna delle storie tristaniane in Italia nel tardo medioevo. Dalla Toscana e probabilmente da Firenze proviene la fonte letteraria dalla quale furono tratte le ventidue scene superstiti istoriate sulle due coperte, prodotte in Sicilia sul finire del Trecento, e destinate forse a due “letti paralleli” di casa Guicciardini. In questa presentazione partiremo dallo studio seminale di Pio Rajna (1913), incentrato sulle didascalie in siciliano, per mettere a confronto questo magnifico racconto per immagini sugli exploits giovanili di Tristano con alcune storie dipinte sul soffitto ligneo dello Steri di Palermo (1377-80), che pure svolsero una funzione sociale e identitaria in relazione all’ascesa politica della famiglia filo-angioina dei Chiaramonte. Faremo infine alcune considerazioni sulla funzione delle coperte e sullo stile delle didascalie.

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Research paper thumbnail of Il doppio mestiere di Giacomo da Lentini

Si ripercorrono i dati documentari e biografici di Giacomo da Lentini in relazione alla figura di... more Si ripercorrono i dati documentari e biografici di Giacomo da Lentini in relazione alla figura di Federico II e con riferimento al problema della ricezione della lirica dei trovatori provenzali da parte del ‘caposcuola’ dei Siciliani.

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Research paper thumbnail of Les chansons à tradition musicale de Rigaut de Berbezilh

Les quatre chansons du troubadour Rigaut de Berbezilh transmises avec notation musicale par un ou... more Les quatre chansons du troubadour Rigaut de Berbezilh transmises avec notation musicale par un ou plusieurs manuscrits représentent une sélection éminente et non aléatoire de son corpus poétique, qui mérite d’être étudiée en intégrant les données offertes par la critique littéraire à l’analyse musicale. Ce groupe de chansons pourrait encore s’enrichir par le témoignage indirect de la mélodie d’une complainte funèbre (planh) pour le ‘Roi Jeune’ Henri d’Angleterre (1183), Si tuit li dol e·il plor e·il marrimen, modèle probable d’un contrafactum du Mystère de sainte Agnès (début XIVe s.) : ce planh, dont la paternité demeure controversée, est en effet attribué à «Ricartz de Berbeziu» dans le chansonnier provençal a1.

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Research paper thumbnail of Table ronde "Les troubadours et la musique" (avec Francesco Carapezza, Christelle Chaillou-Amadieu, Gérard Le Vot, Robert Lug, Viola Mariotti, Stefano Milonia, Florence Mouchet) au XIIIe Congrès International de l'AIEO (UniTo - WebEx), 15 juillet 2021

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Research paper thumbnail of Prestigio e popolarità del trobar clus

La musica della poesia. Armonia del suono e oscurità del senso nella lirica europea (1100-200). P... more La musica della poesia. Armonia del suono e oscurità del senso nella lirica europea (1100-200). Primo colloquio: Il suono e il senso. Il valore delle fonie nella composizione del testo poetico (1100-1600)

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Research paper thumbnail of Storie al tetto. L’interpretazione del soffitto di Manfredi Chiaramonte (1377-80) tra filologia e storia

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Research paper thumbnail of Generi e musica nella lirica romanza medievale

La distinzione tra generi e registri poetici o formali è di nodale importanza per la definizione ... more La distinzione tra generi e registri poetici o formali è di nodale importanza per la definizione del rapporto tra poesia e musica nelle diverse tradizioni di lirica romanza. Il proposito teorico è illustrato tramite esempi da tre ambiti linguistici diversi: il lai lirico francese; il discordo e la “canzonetta” di scuola siciliana; la canzone trobadorica.

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Research paper thumbnail of Poeti della scuola siciliana e Minnesänger: un rapporto problematico

Illustrazione della questione, annosa e controversa, dei rapporti plausibili ma non dimostrabili ... more Illustrazione della questione, annosa e controversa, dei rapporti plausibili ma non dimostrabili fra poeti della scuola siciliana e Minnesänger (indagata da Wackernagel, Wilkins, Naumann, Schulze, Haendl, Dronke), anche alla luce di più o meno recenti scoperte (frammento zurighese e affresco di Bassano) e con una riflessione finale sul sonetto gnomico di scuola siciliana.

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Research paper thumbnail of Le plafond peint du Steri (1377-80) entre l'Europe et la Méditerranée : questions iconographiques et projet global

Le plafond en bois peint (1377-80) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme, “... more Le plafond en bois peint (1377-80) de la grande salle du Palais Chiaramonte ou Steri à Palerme, “somme figurative de toute la littérature romanesque du Moyen Age” (G. Folena), est un monument unique en son genre où se rencontrent des traditions européennes, méditerranéennes et locales. Depuis sa découverte en 1899 il a été principalement étudié par des archéologues et des historiens de l’art mais aussi par des philologues comme Ezio Levi et Maria Bendinelli Predelli, qui se sont questionnés sur les sources littéraires et iconographiques de ses nombreuses scènes narratives: histoires de Tristan et Yseut, d’Hélène de Narbonne, du cycle troyen, d’Alexandre le Grand, d’Enée et Didon, ainsi que divers épisodes bibliques, des scènes allégoriques et des séquences d’images non identifiées ou qui ne sont plus visibles. Dans cette conférence nous proposons une visite virtuelle du plafond peint, dernièrement photographié en 2009, en mettant l’accent sur certaines scènes ou images à l’interprétation problématique et en essayant de discuter les hypothèses avancées à ce jour sur le projet global et le sens général de l’œuvre.

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Research paper thumbnail of Écouter Bernart de Ventadorn. Lecture de quatre unica musicaux

Bernard de Ventadour. Folle amour et courtoisie. Trobada tenue à Darnets (près de Ventadour), le 9-10 septembre 2016, Carrefour Ventadour, Moustier Ventadour (Cahiers de Carrefour Ventadour), 2017

Étant donné que motz et sos des troubadours sont souvent étudiés séparément dans la tradition d’é... more Étant donné que motz et sos des troubadours sont souvent étudiés séparément dans la tradition d’études scientifiques, nous allons essayer d’intégrer les données philologiques et musicologiques pour présenter une ‘lecture’ chantée et commentée de quatre pièces parmi les moins connues (et les moins enrégistrées) du troubadour limousin, qui nous offrent néanmoins un aperçu assez représentatif des différentes typologies musicales associées à ses chansons par la tradition manuscrite.

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