Linguistica italiana Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

Riflessioni linguistiche (a cura di Angela Di Tullio) e storico-culturali (a cura di Alejandro Patat) su ciò che è successo quando l'italiano (e le sue varianti) e la cultura italiana incontrarono a partire dal XIX secolo la lingua e la... more

Riflessioni linguistiche (a cura di Angela Di Tullio) e storico-culturali (a cura di Alejandro Patat) su ciò che è successo quando l'italiano (e le sue varianti) e la cultura italiana incontrarono a partire dal XIX secolo la lingua e la cultura latinoamericana. In questo capitolo del libro si affronta soprattutto il caso argentino.

Vol. XXVII (2013): E. Mattesini, La lingua di due statuti trecenteschi di Borgo Sansepolcro (Arezzo), pp. 5-99 – F. Aprea, Il libro della confraternita di Santa Croce di Matelica (1468-1518), pp. 101-31 (continua) – M. Antonelli, Il... more

Vol. XXVII (2013): E. Mattesini, La lingua di due statuti trecenteschi di Borgo Sansepolcro (Arezzo), pp. 5-99 – F. Aprea, Il libro della confraternita di Santa Croce di Matelica (1468-1518), pp. 101-31 (continua) – M. Antonelli, Il Dialagu de Sanctu Grigoriu secondo il ms. A III 24 della Biblioteca “Ludovico Jacobilli” di Foligno, pp. 133-54 (continua) – L. Cimarra, Il participio desto “detto” del Laudario orvietano e un riscontro nell’odierno dialetto di Canepina (Viterbo), pp. 155-64 – S. Capotosto, L’allotropia belliana ‘cammià / cambià’ e le sorti di -M(B)J- in romanesco, pp. 165-95 – A. Denni, Conurbazione Anzio-Nettuno: l’ittionimia locale, pp. 197-278 – E. Mililli, I giovani e il dialetto aquilano: un ritorno alle radici dopo il sisma del 2009? Risultati dei primi sondaggi, pp. 279-94 – E. De Roberto, Recensioni, pp. 295-312 – Sommari/Summaries, pp. 313-8.

Questo capitolo descrive l’assetto fonomorfologico dell’italiano antico, cioè dei volgari italoromanzi nella fase medievale: più che a una caratterizzazione esaustiva, si punta a una descrizione dei tratti distintivi rispetto alla... more

Questo capitolo descrive l’assetto fonomorfologico dell’italiano antico, cioè dei volgari italoromanzi nella fase medievale: più che a una caratterizzazione esaustiva, si punta a una descrizione dei tratti distintivi rispetto alla situazione dialettale odierna; si esaminano, inoltre, le differenze tra passato e presente nella definizione dei raggruppamenti geografici dialettali. Una particolare attenzione è dedicata ai volgari della Toscana, sia a motivo della loro abbondante documentazione medievale,
sia per il peso che essi hanno, soprattutto sul piano fonomorfologico, nella formazione
della lingua comune. La scansione del lavoro procede secondo un criterio geografico:
giustificata la nozione di Italoromania anche in epoca anteriore all’esistenza di una
lingua-tetto, si distinguono Italia settentrionale, Toscana, Italia mediana e altomeridionale,
Meridione estremo; non vengono presi in esame qui né il friulano, né il sardo.
Keywords: italiano antico, volgari italoromanzi medievali, Italoromània medievale,
storia linguistica interna
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Sergio Lubello, Il linguaggio burocratico, Roma, Carocci, 2014. Indice e Introduzione

Primo studio comparato della terminologia architettonica e prospettica in Piero della Francesca, Leonardo e Raffaello

Marco Giolitto, Palabras de gringos. El uso del piamontés en la vida cotidiana de los habitantes de la Pampa Gringa, Prohistoria Ediciones, Rosario, 2016, Col. Universidad, 228 pp. - Una ola migratoria procedente del Piamonte transformó... more

Marco Giolitto, Palabras de gringos. El uso del piamontés en la vida cotidiana de los habitantes de la Pampa Gringa, Prohistoria Ediciones, Rosario, 2016, Col. Universidad, 228 pp. - Una ola migratoria procedente del Piamonte transformó totalmente el paisaje humano del interior de la Argentina. Entre 1875 y 1914, después de la unificación de Italia y antes de la Primera Guerra Mundial, un enorme número de piamonteses se instalaron en las provincias de Córdoba y Santa Fe. En esta región, llamada “Pampa Gringa”, los piamonteses guardaron durante muchos años su cultura, y desde luego uno de los rasgos salientes fue la lengua, la cual se mantuvo en el uso cotidiano hasta la década de 1950. Este estudio del Dr. Marco Giolitto, basado sobre entrevistas a más de 300 personas, pretende reconstruir la historia social del uso del piamontés en los ámbitos de la escuela, del trabajo, de la familia y de la vida cotidiana. Marco Giolitto nació en Turín (Italia) en 1969. Después de un bachillerado en lenguas clásicas, estudió Lingüística italiana en la Universidad de Turín y Lingüística francesa en la Universidad de Lovaina (Bélgica). Obtuvo un doctorado en sociolingüística en la Universidad de Basilea (Suiza) con una tesis sobre la inmigración piamontesa en la Argentina, considerada en sus aspectos sociolingüísticos e históricos –sobre la cual se basa este libro. Consiguió además un segundo doctorado en Historia en la Universidad de Estrasburgo (Francia) con una tesis sobre las condiciones políticas y sociales que llevaron a la anexión de Saboya a la Francia en 1860. Se desempeñó como docente en las Universidades de Neuchâtel (Suiza), Lublin (Polonia) y Friburgo en Brisgovia (Alemania).

in LINGUAGGI SETTORIALI E SPECIALISTICI. SINCRONIA, DIACRONIA, TRADUZIONE, VARIAZIONE, a cura di J.. Visconti - M. Manfredini, L. Coveri, XV Congresso SILFI, Firenze, Cesati, 2020, pp. 139-144

Il popolo delle curve, gli Ultras, conquista l’attenzione dei quotidiani per episodi socialmente stigmatizzabili, ma al fenomeno è utile accedere anche in contesti meno massmediali (Sebastio, 2008). Lo spazio Ultras, che prima che... more

Il popolo delle curve, gli Ultras, conquista l’attenzione dei quotidiani per episodi socialmente stigmatizzabili, ma al fenomeno è utile accedere anche in contesti meno massmediali (Sebastio, 2008). Lo spazio Ultras, che prima che geografico è sociale e culturale, ma anche linguistico e narrativo (Guerra, 2014, 2013, 2011), è di grande interesse se osservato alla luce della tesi di Huizinga (1939), secondo cui l’uomo esprime il meglio della propria intima natura attraverso attività ludiche. Una serenità di studio che deve considerare come gli Ultras si presentano con il loro repertorio comunicativo di abbigliamenti, cartelli, striscioni, cori e tutta una produzione espressiva che porta alla definizione di “dodicesimo (uomo) in campo”. Lo striscione, tra i mezzi di espressione, è uno dei più interessanti in quanto, con la forma scritta, offre il vantaggio della cristallizzazione del pensiero Ultras e, studiato nel tempo, consente di comprendere ciò che gli Ultras vogliono comunicare e trasmettere.

Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel... more

Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel TLIO, nel cui Corpus non mancano alcune edizioni di riferimento poco affidabili che costituiscono la principale causa della redazione di voci in realtà non esistenti nell’italiano antico, tuttavia spesso consapevolmente commentate dai redattori con apposite note. In particolare si propone l’illustrazione di alcuni casi tratti dall’Ottimo commento, per cui il TLIO fa riferimento all’edizione Torri (Pisa, Capurri, 1827-1829).

Da quanto tempo esiste la lingua italiana? Quali sono gli eventi storici, le circostanze sociali, le opere letterarie che ne hanno definito la fisionomia? Da quanto tempo si parla italiano? Cento date per ripercorrere la storia della... more

Da quanto tempo esiste la lingua italiana? Quali sono gli eventi storici, le circostanze sociali, le opere letterarie che ne hanno definito la fisionomia? Da quanto tempo si parla italiano? Cento date per ripercorrere la storia della nostra lingua: dal Placito capuano alle trasformazioni socioculturali degli ultimi decenni; da Dante Alighieri e i grandi autori della nostra letteratura agli usi dei parlanti e degli scriventi comuni, di tutte le regioni d’Italia; senza dimenticare la lingua della scienza e della tecnica, del cibo, dell’arte e della musica, grazie alle quali l’italiano si è diffuso anche all’estero.

Il Sole-24ore, 26 novembre 2017

This paper illustrates methods, tools, and preliminary results of a study aimed to create a list of job titles and analyze them in a corpus of 100 Italian canonical and non-canonical fictional prose works published between 1825 and 1923.... more

This paper illustrates methods, tools, and preliminary results of a study aimed to create a list of job titles and analyze them in a corpus of 100 Italian canonical and non-canonical fictional prose works published between 1825 and 1923. Job titles are interesting because they reflect socio-economic changes, as well as giving important information on how literary settings and genres changed. After a short introduction on job titles, we will discuss tools and methods used for the creation of a list of words, data extraction, and data representation, both from a linguistic and programming point of view. Some preliminary results will be shown and discussed with a statistical approach: data do not suggest significant patterns over time: whereas job titles appear more or less consistent from
a chronological point of view. Finally, some advantages and limitations will be examined. The goal of this study is to develop a set of tools and methods that can be easily reproduced to build complex lexical lists, find their items, and represent data for corpora of any genre and size in a simple and effective way

Definiremo dapprima il concetto di ideologia linguistica, cioè l’insieme delle idee, più o meno consce ed esplicite, che una data comunità si fa sulla lingua propria ed altrui. Osserveremo diversi esempi di ideologia linguistica... more

Definiremo dapprima il concetto di ideologia linguistica, cioè l’insieme delle idee, più o meno consce ed esplicite, che una data comunità si fa sulla lingua propria ed altrui. Osserveremo diversi esempi di ideologia linguistica attraverso discussioni facebook e commenti ad articoli di tema linguistico. I post e i commenti in rete sulla lingua sono l’ambiente ideale per studiare i fenomeni di accordo e disaccordo, poiché la comunicazione verbale è naturalmente portata a sedimentarsi in simboli identitari di appartenenza – e discriminazione – etnico-culturale, stereotipi, pregiudizi e bias cognitivi e a suscitare, dunque, l’elevato coinvolgimento emotivo dei parlanti comuni (cioè non linguisti di professione). Ci soffermeremo poi in particolare sui fenomeni dell’ironia, dei giochi metalinguistici e sulle tecniche argomentative per esprimere l’accordo e il disaccordo, analizzando i mezzi lessicali, sintattici e testuali con cui vengono espressi. Concluderemo che solo apparentemente i social network hanno reso la comunicazione più facile. In realtà, al contrario, l’hanno complicata, sia per la quantità delle componenti sociosemiotiche in gioco, sia per l’assenza di elementi dirimenti la forza pragmatica degli enunciati quali la voce, il feedback e i codici prossemico e mimico tipici della comunicazione face to face.

The future tense in Italian is a classic example of “modal tense”, since its temporal value is strictly linked to modal values (i.e., epistemic). The temporal use is still preserved, but it is threatened by the replacement with the... more

The future tense in Italian is a classic example of “modal tense”, since its temporal value is strictly linked to modal values (i.e., epistemic). The temporal use is still preserved, but it is threatened by the replacement with the present tense, at least with events that are determined and specified by temporal adverbs or expressions (i.e., domani [tomorrow]). This article discusses the problematic status of the future as a tense category and its classification under the indicative mood. A redefinition of this verbal tense and of its range of use is needed, given the frequency with which the present tense is replacing it. This paper aims at answering the following questions: What is the general tendency of the use of the future tense in Italian? When does it have a temporal function? Does it indicate events that have a determinate or indeterminate time reference? My work describes the future particularly as the tense of uncertainty and justifies this function with a cognitive perspective. According to the data, the selection of future would in fact conceptualise the uncertainty that speakers have towards events that are not chronologically determined. By giving quantitative references in my work, I monitor this aspect of the verbal system and eventually contribute to the definition of the future tense.

Italian history has always been a history of migration. In the 19th and 20th century, millions of Italians left their country, heading for a better future. During former waves of migration within Europe mostly unskilled labour forces... more

Italian history has always been a history of migration. In the 19th and 20th century, millions of Italians left their country, heading for a better future. During former waves of migration within Europe mostly unskilled labour forces moved from Italy to countries such as Germany, France, Switzerland etc. The most recent migration wave, which increased after 2008 with the economic crisis, is instead characterized by a large amount of educated and highly skilled people. The aim of this paper is to describe how this new kind of Italian emigrant construes social networks and how he/she uses the languages within these networks. We have chosen two of the countries in which Italian migration has increased considerably in the last years: the German-speaking part of Switzerland, and France.

Associazione per la storia della lingua italiana (Asli)

Nessun momento storico è stato così fortemente dipendente dalla comunicazione come il nostro. Molte professioni, anche nuove, sono coinvolte direttamente in questo processo o si basano su abilità comunicative (il docente, l’avvocato, il... more

Nessun momento storico è stato così fortemente dipendente dalla comunicazione come il nostro. Molte professioni, anche nuove, sono coinvolte direttamente in questo processo o si basano su abilità comunicative (il docente, l’avvocato, il magistrato, il politico, il medico, il giornalista, il pubblicitario, l’autore, per citarne alcune), in molte altre saper comunicare efficacemente garantisce opportunità maggiori a supporto della propria professionalità (il manager, il bancario, l’architetto, l’imprenditore, il funzionario della PA, l’artista, e così via).
Il lettore di questo libro, in un percorso che si snoda per 10 capitoli, si troverà ad approfondire la conoscenza dello strumento che sta alla base della comunicazione, la lingua. Partendo dalle unità (i suoni, le parole, le frasi della lingua) studiate tradizionalmente nell’analisi linguistica, verrà poi portato a comprendere il funzionamento della lingua nella comunicazione e potrà impossessarsi degli strumenti per capire e produrre testi efficaci e per muoversi con scioltezza nell’universo comunicativo. Il percorso include anche una ricca considerazione della comunicazione non verbale (gesti, sguardi, posture). Esercizi e rinvii bibliografici consentono di esercitarsi e di studiare ulteriormente in autonomia.

Sarebbe insensato tessere le lodi di un tipo di testo concepito a fini criminali, tuttavia si deve riconoscere alle ‘parole di fuoco’ dei truci biglietti di ricatto dei briganti una straordinaria intensità comunicativa, assecondata da... more

Sarebbe insensato tessere le lodi di un tipo di testo concepito a fini criminali, tuttavia si deve riconoscere alle ‘parole di fuoco’ dei truci biglietti di ricatto dei briganti una straordinaria intensità comunicativa, assecondata da alcune procedure ricorrenti e soprattutto dalle strategie intimidatorie che caratterizzano questo modello di interazione epistolare. Attraverso esempi e assaggi, l'articolo esamina la particolare fisionomia linguistica dei minacciosi messaggi estorsivi, evidenziando gli aspetti che permettono appunto di individuarli come sottogenere a sé nel più ampio filone della lettera privata.