Ignazio Silone Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Dal racconto complessivo offerto in questo insolito reportage − Romanzo del Sud e non Poesia o Tragedia del Sud − viene fuori una potenzialità negativa, un senso vacante della cultura del Mezzogiorno (e, dunque, tanto dell’individuo,... more
Dal racconto complessivo offerto in questo insolito reportage − Romanzo del Sud e non Poesia o Tragedia del Sud − viene fuori una potenzialità negativa, un senso vacante della cultura del Mezzogiorno (e, dunque, tanto dell’individuo, luogo di tutti i rapporti, quanto della comunità) colto da molti degli scrittori che, a partire dal secondo dopoguerra, hanno provato a interpretare i suoi mali. Proprio attraverso il vivo e brusco contatto con la presenza che si aliena a se stessa, Levi, Scotellaro, De Seta, Silone, Ortese, Volponi, Morselli e molti altri tentano di prendere coscienza dei limiti e delle contraddizioni della civiltà meridionale e del modo in cui si sta evolvendo. Già l’umanesimo di tipo etnografico, preconizzato da De Martino, valorizzava quella disposizione per il dettaglio, per la comprensione e per la verifica cara tanto allo scrittore quanto all’uomo di scienza: entrambe le figure, non rinunciando ad abitare la realtà, sembrerebbero necessarie per inquadrare le mille criticità − ciò che vedo, ciò che è soltanto immaginabile e ciò che non si riesce neanche a immaginare − di un problema, quello meridionale, che non ha ancora avuto soluzione e per cercare di intuirne gli sviluppi futuri, passando anche da alcune sue manifestazioni correnti. Prima che sia troppo tardi.
L'intervento al convegno "Luce d'Eramo, Ignazio Silone: i due Diversi della Letteratura Italiana del '900", organizzato da Il Club delle Donne e la rivista Minerva, presso l'Aula Magna dell'Universita' americana John Cabot, il 13 Febbraio... more
L'intervento al convegno "Luce d'Eramo, Ignazio Silone: i due Diversi della Letteratura Italiana del '900", organizzato da Il Club delle Donne e la rivista Minerva, presso l'Aula Magna dell'Universita' americana John Cabot, il 13 Febbraio 1998, edito successivamente nei Quaderni Siloniani 2/1998 pp.18-19.
The Fox and the Camellias is the least known of Silone’s books, yet it has some unique features: the Swiss setting, the subtle psychological nuances, the unusual importance of female characters and the narrative structure inspired by... more
The Fox and the Camellias is the least known of Silone’s books, yet it has some unique features: the Swiss setting, the subtle psychological nuances, the unusual importance of female characters and the narrative structure inspired by detective fiction. At the same time, it is in thematic continuity with the previous novels. Therefore, it helps us to understand the evolution of Silone’s ideas regarding, for example, the risks of ideology, the problematic balance between social responsibilities and private affections, the representation of the feminine, the danger of incommunicability and the miracle of relationship. Moreover, The Fox and the Camellias has an autobiographic imprint, like all of Silone’s novels; so, thanks to its uniqueness, it can show us a part of the author's soul that does not often emerge into the light: that part which longs for family and peace and seeks the harmonization of internal and external contrasts. This essay is divided between the present issue and the next one (2021/1).
Il romanzo a cui Silone teneva di più presentato in una versione inedita. I brani contro Mussolini e il fascismo leggibili per la prima volta grazie a un dattiloscritto conservato a Zurigo. Un volume che ci fa uscire dalle secche del... more
Il romanzo a cui Silone teneva di più
presentato in una versione inedita.
I brani contro Mussolini e il fascismo
leggibili per la prima volta grazie
a un dattiloscritto conservato a Zurigo.
Un volume che ci fa uscire dalle secche
del «caso Silone» e contribuisce a un ritratto
autentico dello scrittore abruzzese
Il saggio si concentra su un articolo che Sciascia doveva scrivere sulla figura di Danilo Dolci per la rivista inglese «Encounter», diretta dal poeta Stephen Spender. Ne abbiamo notizia grazie a due delle sei lettere che Nicola... more
Il saggio si concentra su un articolo che Sciascia doveva scrivere sulla figura di Danilo Dolci per la rivista inglese «Encounter», diretta dal poeta Stephen Spender. Ne abbiamo notizia grazie a due delle sei lettere che Nicola Chiaromonte, direttore con Ignazio Silone della rivista «Tempo presente», scrisse a Sciascia (le lettere sono conservate oggi presso la Fondazione Sciascia di Racalmuto). L’articolo di Sciascia non venne poi pubblicato, probabilmente per i suoi riferimenti al comunismo: «Encounter» apparteneva infatti alla rete del “Congress of Cultural Freedom”, organizzazione gestita dagli USA in funzione antisovietica. Il saggio ricostruisce brevemente le attività del CCF e i suoi rapporti con Silone e Chiaromonte. Le lettere di Chiaromonte a Sciascia vengono pubblicate in appendice all’articolo.
Nel libro l'allora sottufficiale Fortini, esule in Svizzera, narra gli eventi bellici di cui è stato testimone nell'estate del 1943. Con non poche modifiche, il testo de "La guerra a Milano" venne pubblicato vent'anni dopo, assieme al... more
Nel libro l'allora sottufficiale Fortini, esule in Svizzera, narra gli eventi bellici di cui è stato testimone nell'estate del 1943. Con non poche modifiche, il testo de "La guerra a Milano" venne pubblicato vent'anni dopo, assieme al racconto "Sere in Valdossola" in un volume che testimoniava la partecipazione dello scrittore alla Resistenza. Grazie alla scoperta del dattiloscritto originale presso la Zentralbibliothek di Zurigo, quest'edizione critica offre per la prima volta il testo nella sua veste originaria e pubblica in appendice i frammenti manoscritti conservati presso l'Archivio Franco Fortini di Siena.
The Marsica territory is at the centre of Ignazio Silone's writings. In line with his own ideology, Silone covers the elements of the landscapes he describes with symbolic connotations and social meanings: the mountain overtaken by a... more
The Marsica territory is at the centre of Ignazio Silone's writings. In line with his own ideology, Silone covers the elements of the landscapes he describes with symbolic connotations and social meanings: the mountain overtaken by a subsistence agriculture, the plain created by draining the Fucino Lake in the last decades of the nineteenth century and converted to a thriving agricultural activity, the villages grown up along the mountains’ edge and on the perimeter of the former lake, and the culturally distant towns. His writings can become key elements for a sustainable development of tourism: in 2015 an excursionist itinerary, called Sentiero Silone, was opened to link the places described by the writer and identified through oral interviews with local communities and field surveys. The purpose of my research is to analyze Silone's “places" and their various identities: the literary representation will be the guideline to review and interpret the landscapes, applying a multidisciplinary approach in order to define the relationships between the past and the present and to propose future scenarios that integrate research, innovation and sustainability.
Il testo parzialmente letto al convegno dedicato a Luce d'Eramo organizzato dalle Université Sorbonne Nouvelle - Paris 3 e La Sapienza di Roma dal 15 al 17 giugno 2016. Il testo attualmente in preparazione per gli Atti del convegno sarà... more
Il testo parzialmente letto al convegno dedicato a Luce d'Eramo organizzato dalle Université Sorbonne Nouvelle - Paris 3 e La Sapienza di Roma dal 15 al 17 giugno 2016.
Il testo attualmente in preparazione per gli Atti del convegno sarà sensibilmente diverso rispetto a questo discorso, in quanto vuole concentrarsi nel tema originalmente dato al mio intervento: Una simbiosi letteraria - diventare più siloniana di Silone?
Bu çalışmanın amacı, Ignazio Silone'nin başyapıtı olarak görülen Fontamara'yı toplumcu gerçekçilik akımının ilkelerini göz önüne alarak incelemektir. Giriş bölümünde yansıtma kavramını sanatı açıklamak için kullanan bir kuram olan... more
Bu çalışmanın amacı, Ignazio Silone'nin başyapıtı olarak görülen Fontamara'yı toplumcu gerçekçilik akımının ilkelerini göz önüne alarak incelemektir. Giriş bölümünde yansıtma kavramını sanatı açıklamak için kullanan bir kuram olan Marksist estetiğin doğuşu ve tarihsel gelişimi açıklanmıştır. Eserin yazıldığı dönemde İtalya'nın yönetiminde faşist bir iktidar oluşu, Fontamara'yı Marksist eleştiriyi temel alarak bir toplum eleştirisi olarak okumaya imkan verir. Bu sebeple çalışmanın ilk bölümleri; İtalya'da faşizmin doğuşuna sebep olan nedenler ile faşizmin genel çizgileri ve politikalarını incelemeye ayrılmıştır. Yazar Silone'nin aynı dönemde aktif siyasette oynadığı rol ve düşünceleri üzerinde durulmuş; onu, eseri kurgulamaya iten sebeplere varılmaya çalışılmıştır. Çalışmanın odak noktasında ise Fontamara'daki toplumcu-gerçekçi unsurlar, eserden somut örnekler verilerek ve alıntılar yapılarak incelenmiştir.
Bei einem typologischen Vergleich zwischen den Biographien und Texten von Ignazio Silone und Manès Sperber ergeben sich überraschende Übereinstimmungen in ihrer frühen Kritik am realen Sozialismus in der damaligen Sowjetunion und den ihr... more
Bei einem typologischen Vergleich zwischen den Biographien und Texten von Ignazio Silone und Manès Sperber ergeben sich überraschende Übereinstimmungen in ihrer frühen Kritik am realen Sozialismus in der damaligen Sowjetunion und den ihr verbundenen kommunistischen Parteien in der westlichen Welt. Diese Übereinstimmungen wird hier auf dem Hintergrund ihrer Herkunft aus Randgebieten der jeweiligen Herkunftskultur und ihrer beider Mitgliedschaft in der Kommunistischen Partei in Österreich und Deutschland beziehungsweise in Italien herausgearbeitet. Auch ihre Reaktion auf den Bruch mit der Partei wird untersucht.
Background di Fontamara, il romanzo d'esordio di Ignazio Silone. Una versione italiana del testo in giapponese pubblicato su una rivista accademica giapponese (Ritsumeikan Gengo Bunka, 33(2), 2021). Ci sono varie modifiche rispetto... more
Background di Fontamara, il romanzo d'esordio di Ignazio Silone.
Una versione italiana del testo in giapponese pubblicato su una rivista accademica giapponese (Ritsumeikan Gengo Bunka, 33(2), 2021). Ci sono varie modifiche rispetto all'originale, ma la sostanza è rimasta quasi uguale.
Il «cafone» è il contadino della fascia più povera, che Silone descrive in base ai ricordi dell’infanzia e della militanza politica in Abruzzo. Si tratta quindi di una figura concreta e specifica, che però rappresenta tutte le popolazioni... more
Il «cafone» è il contadino della fascia più povera, che Silone descrive in base ai ricordi dell’infanzia e della militanza politica in Abruzzo. Si tratta quindi di una figura concreta e specifica, che però rappresenta tutte le popolazioni arretrate e oppresse del mondo. Più in generale incarna un modello antropologico universale, contraddistinto dall’esperienza del dolore, dal legame con la terra e da una forte, benché nascosta, tensione utopica. Secondo Silone infatti l’utopia percorre tutte le epoche, pur sotto forme diverse, e ha una connotazione principalmente escatologica. Proprio perché trascende la contingenza, però, essa rischia di scivolare nell’astratto, tanto più che il cuore umano ospita anche forze a lei contrarie: individualismo, violenza, ipocrisia. All’inizio Silone trova nel marxismo uno strumento per superare questi ostacoli, realizzando così il potenziale dei cafoni e dell’uomo in generale. Quando però anche il marxismo rivela la propria inadeguatezza, Silone appunta le sue speranze sulle relazioni interpersonali: esse sole infatti valorizzano la capacità di sofferenza e la dignità umana dei «cafoni», permettendo di riscoprire la loro profonda sapienza.
Il Novecento letterario italiano è un crocevia di strade che hanno condotto i nostri intellettuali ai quattro angoli della terra. I contributi qui raccolti esaminano le interazioni fra mobilità geografica, scrittura letteraria e... more
Il Novecento letterario italiano è un crocevia di strade che hanno condotto i nostri intellettuali ai quattro angoli della terra. I contributi qui raccolti esaminano le interazioni fra mobilità geografica, scrittura letteraria e circolazione di idee; non mancano i viaggi associati ai generi e alle modalità tradizionali della letteratura odeporica, ma in non pochi casi le esperienze di esilio, migrazione e dispatrio danno adito a forme di scrittura innovative, in cui la tensione conoscitiva si asso-cia a sentimenti di spaesamento o straniamento. Gli autori di questo volume si sono avventurati dall'Europa all'America, dall'Asia all'Africa sulle orme di scrittori fra loro molto diversi: Aleramo, Bon-tempelli, Buzzati, Cardarelli, Celati, Cialente, De Céspedes, Landolfi, Manganelli, Montale, Moravia, Parise, Pasolini, Pintor, Raboni, Silone, Vittorini, Tabucchi, Tondelli, Ungaretti. Chiude il libro un Indice dei nomi, dei luoghi e delle parole chiave che potrà servire da bussola per orientarsi sulla mappa ideale che si trove-ranno davanti i lettori on the road. All'interno i saggi
- by Ilaria de Seta and +7
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- Dino Buzzati, Antonio Tabucchi, Eugenio Montale, Gianni Celati
An anthropological reading of Ignazio Silone's "Viaggio a Parigi" short story.
articolo pubblicato su "IL PONTE" settembre 2001 (LVII, n. 9) pp. 112-135
"La Scrittura Violata is a masterful work that reflects the author’s intriguing international archival research, which is cited in and translated from many languages including English, French, Italian, German, and Spanish. Altogether,... more
"La Scrittura Violata is a masterful work that reflects the author’s intriguing international archival research, which is cited in and translated from many languages including English, French, Italian, German, and Spanish. Altogether, this text is an essential and comprehensive resource for Silonian researchers, and will remain so for years to come."
Luce d’Eramo entra in contatto con Ignazio Silone nell’estate del 1965, dando inizio a un’amicizia che il tempo renderà profonda e che s’interromperà soltanto con la morte dello scrittore nel 1978. Questo libro raccoglie gli scritti che... more
Luce d’Eramo entra in contatto con Ignazio Silone nell’estate del 1965, dando inizio a un’amicizia che il tempo renderà profonda e che s’interromperà soltanto con la morte dello scrittore nel 1978. Questo libro raccoglie gli scritti che la d’Eramo ha dedicato a Silone nel corso degli anni, un lavoro che non è soltanto una perfetta guida alla lettura, ma anche la testimonianza unica di una simbiosi letteraria e il prodotto di un’attitudine critica fondata sull’indissolubilità di scrittura e impegno, esistenza e stile. Il corpo principale è costituito dal monumentale saggio che Luce d’Eramo pubblicò, dopo una lunga lavorazione, nel 1971: L’opera di Ignazio Silone. Saggio critico e guida bibliografica. Minuziosa ricostruzione della fortuna critica di Silone, il volume rispondeva anche alla necessità di ristabilire la statura di un autore che era già un classico fuori dai confini italiani, mentre in patria subiva ancora le conseguenze della propria non conformità politica ed estetica. Il saggio è anche una singolare avventura metodologica, dove la d’Eramo vuole «fornire al lettore tutti gli elementi affinché possa formarsi un giudizio proprio», e ricostruisce il percorso dello scrittore abruzzese attraverso l’esame di un’enorme quantità di documenti. Qui, e con crescente chiarezza negli interventi e negli articoli successivi, vengono rovesciati ambiguità e pregiudizi critici sul linguaggio di Silone, mentre la «conversione» cristiana è considerata come il naturale proseguimento della battaglia ideale iniziata nel partito comunista. Il carteggio inedito tra i due scrittori mostra infine, per frammenti e bagliori, la densità di un rapporto umano e intellettuale che si offre oggi allo studio e all’attenzione dei lettori.
I percorsi letterari ispirati ai paesaggi possono diventare elementi chiave per uno sviluppo autosostenibile, illuminando la memoria collettiva, sollecitando processi di auto-organizzazione dal basso e mettendo a fuoco le relazioni fra... more
I percorsi letterari ispirati ai paesaggi possono diventare elementi chiave per uno sviluppo autosostenibile, illuminando la memoria collettiva, sollecitando processi di auto-organizzazione dal basso e mettendo a fuoco le relazioni fra crescita della coscienza di luogo e valorizzazione delle risorse patrimoniali locali. Un’esperienza significativa è il Sentiero Silone, percorso escursionistico inaugurato nel 2015 nel Parco Sirente-Velino che unisce i luoghi descritti da Ignazio Silone e identificati sul territorio tramite interviste alle comunità locali. Nel Parco turismo sostenibile e lettura olistica del territorio si esplicano in vari percorsi tematici fruibili l’uno in relazione all’altro, in modo da offrire una visione complessiva di come l’ambiente possa trasformarsi in territorio. La rappresentazione letteraria è una delle linee guida per rileggere e interpretare i paesaggi, al fine di stabilire relazioni tra passato e presente e di prospettare futuri scenari che integrino ricerca, innovazione, sostenibilità.
Intervento tenuto il 24 novembre 2015 nella Biblioteca dell’Università di Bratislava, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Ignazio Silone: la voce di chi non ha voce”, organizzata dalla Prof.ssa Rosangela Libertini − Facoltà di... more
Intervento tenuto il 24 novembre 2015 nella Biblioteca dell’Università di Bratislava, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Ignazio Silone: la voce di chi non ha voce”, organizzata dalla Prof.ssa Rosangela Libertini − Facoltà di Pedagogia dell’Università Cattolica di Ruzomberok − e dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava)
Nonostante le differenze di pensiero e poetica, Silone e Guareschi hanno condiviso sin dai loro esordi una condizione di marginalità su più livelli, che essi hanno non solo accettato ma tenacemente difeso. Anzitutto hanno subìto per anni... more
Nonostante le differenze di pensiero e poetica, Silone e Guareschi hanno condiviso sin dai loro esordi una condizione di marginalità su più livelli, che essi hanno non solo accettato ma tenacemente difeso. Anzitutto hanno subìto per anni la curiosa sorte di essere assai apprezzati all’estero ma pressoché ignorati dalla critica italiana. Nel caso di Silone la discrepanza raggiunse un livello tale da meritare il nome di “caso Silone”; nel 1957 in particolare fece scalpore una frase di Camus secondo cui il Nobel sarebbe dovuto andare a Silone, all’epoca quasi sconosciuto in Italia. Dal canto suo Guareschi (attualmente tra gli autori italiani più tradotti) commentava con ironia: «In Italia mi ignorano. Mah! Si vede che si sbagliano all’estero».
Ciò si deve soprattutto al fatto che questi autori hanno volutamente ricoperto posizioni marginali rispetto alle ideologie, di qualunque natura fossero. Silone è passato alla storia come un «cristiano senza chiesa, socialista senza partito», condizione che si riflette nell’anticonformismo dei suoi personaggi. Guareschi poi era visto con sospetto negli ambienti democristiani, date le sue tendenze monarchiche e l’indulgente simpatia riservata a Peppone e agli altri personaggi comunisti; e anche le gerarchie cattoliche non apprezzavano il suo modo eterodosso di rappresentare il rapporto con Cristo (che, come per Silone, è una figura inquietantemente concreta). Entrambi hanno anche pagato un prezzo assai alto per la loro libertà di pensiero, dapprima per mano del regime (l’esilio per Silone, il campo di concentramento per Guareschi) e poi del proprio stesso schieramento (lo scontro con il partito comunista, la galera su denuncia di De Gasperi).
Inoltre dal punto di vista letterario i due autori si sono sempre discostati dai canoni dominanti, adottando un linguaggio consapevolmente antiretorico (Guareschi sosteneva di usare all’incirca 200 parole), che spesso era percepito come inadeguato. Anche il mondo che essi hanno scelto di rappresentare è volutamente marginale. Le loro opere più celebri sono infatti ambientate in un mondo rurale, isolato e all’apparenza anacronistico, che riflette un appassionato radicamento nella propria terra. Tale impronta regionalistica, che potrebbe apparire limitante, costituisce in realtà la forza di tali opere e la radice, paradossalmente, della loro universalità. Proprio il legame con la terra natale alimenta infatti la forte carica etica che accomuna – pur con sfumature diverse – i due scrittori. Inoltre è precisamente andando al fondo della propria esperienza personale che questi autori sono arrivati a toccare nodi universali dell’umano: la forza dei legami famigliari e amicali, l’appartenenza a una comunità, il desiderio del bene e la tentazione del male. Perciò proprio i loro mondi così peculiari e circoscritti riescono a parlare a tutti, al di là delle barriere ideologiche e culturali.
RESUMO: Silone, Levi e Pratolini são escritores especialmente citados pela postura antifascista na atividade política e na atitude literária. Três de suas principais narrativas representam experiências de contato com as desigualdades... more
RESUMO: Silone, Levi e Pratolini são escritores especialmente citados pela postura antifascista na atividade política e na atitude literária. Três de suas principais narrativas representam experiências de contato com as desigualdades agravadas durante o regime, além de retratarem aspectos nefastos no comportamento autoritário dos representantes do Estado fascista. Publicados antes e depois da Segunda Guerra, com enredos cobrindo períodos que vão dos anos de 1920 aos de 1930, Fontamara (1933), Cristo si è fermato a Eboli (1945) e Cronache di poveri amanti (1947) compõem quadros camponeses e urbanos comprometidos com a população esquecida do sul do país e com as pessoas amedrontadas em plena irrupção do terror. Há uma tarefa intelectual de revirar o passado para explicar o presente, estabelecer uma posição, defender a verdade e oferecer uma solução estética para a expressão dela. Os filmes baseados nos romances, aos quais dedicamos uma breve digressão, deram continuidade à proposta e conseguiram problematizar as visões sobre os anos que se seguiram ao fascismo.
ABSTRACT: Silone, Levi and Pratolini are names especially cited for their antifascist stance in political activity and literary attitude. Three of their main narratives represent experience of contact with the inequality worsened during the regime, besides portraying nefarious aspects of the authoritarian behaviour of the Fascist State representatives. Published before and after the World War II, with plots covering a period that spans the 1920's to the 1930's, Fontamara (1933), Cristo si è fermato a Eboli (1945), and Cronache di poveri amanti (1947) compose rural and urban pictures committed to the forgotten population of the Southern region of the country, and to the people scared amid the full irruption of terror. There is an intellectual task of revolving the past to explain the present, of establishing a position, of defending the truth, and offering an aesthetical solution for its expression. The films based on the novels, to which we dedicate a brief discussion, gave continuity to the proposal, and succeeded in putting in doubt the visions about the years that followed Fascism.
Es gibt überraschende Übereinstimmungen in der frühen Kritik am realen Sozialismus bei Ignazio Silone und Manès Sperber. Diese Übereinstimmungen werden hier auf dem Hintergrund ihrer beider Herkunft aus Randgebieten der jeweiligen... more
Es gibt überraschende Übereinstimmungen in der frühen Kritik am realen Sozialismus bei Ignazio Silone und Manès Sperber. Diese Übereinstimmungen werden hier auf dem Hintergrund ihrer beider Herkunft aus Randgebieten der jeweiligen Herkunftskultur und ihrer beider Mitgliedschaft in der Kommunistischen Partei in Österreich und Deutschland beziehungsweise in Italien herausgearbeitet. Auch ihre Reaktion auf den Bruch mit der Partei wird untersucht. -- Der Beitrag ist nicht im Druck erschienen.
Gli inediti. Torna l’importante saggio con cui nel 1971 la scrittrice inaugurò una nuova stagione degli studi critici sull’autore abruzzese. Un testo prezioso, ora integrato dal carteggio fra i due intellettuali. recensito da Alessandro... more