ditionis - перевод на итальянский язык (original) (raw)
Hisce autem litteris nondum ad Regem perlatis, ab eius interea exercitu pontificiae Nostrae ditionis intactae hactenus et pacificae urbes occupatae fuerunt, praesidialis militibus, ubi resistere conati fuerant, facile disiectis; ac brevi deinde infaustus ille dies proxime elapsi Septembris vicesimus illuxit, quo hanc Urbem Apostolorum Principis Sedem, catholicae religionis centrum omniumque gentium perfugium multis armatorum millibus obsessam vidimus, factaque murorum labe et excussorum missilium terrore intra ipsam illato, vi et armis expugnatam deplorare debuimus eius iussu qui paulo ante filiali in Nos affectu et fideli in religionem animo esse tam insigniter professus fuerat.
Non era ancora recata questa lettera al Re, che già furono occupate dal suo esercito le città finora lasciate intatte e tranquille di questo Nostro dominio pontificio, con facile vittoria sui soldati di guarnigione, dove questi tentavano di resistere. Poco dopo spuntò quell’infausto giorno 20 dello scorso settembre in cui vedemmo assediata da molte migliaia d’armati questa città, sede del Principe degli Apostoli, centro della Religione Cattolica e rifugio di tutte le genti. È stata fatta una breccia alle mura. Abbiamo dovuto compiangere la città spaventata dal terrore delle bombe ed espugnata con la forza e con le armi, per ordine di colui che poco prima così altamente aveva dichiarato di nutrire un filiale affetto verso di Noi e un animo fedele verso la Religione.
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1867. Horum documentorum serie, perspectae atque exploratae fiunt gravissimae iniuriae a Subalpino Gubernio, iam ante ipsam Ecclesiasticae ditionis superioribus annis inceptam occupationem, Supremae Nostrae et huius Sanctae Sedis auctoritati illatae, tum legibus contra naturale, divinum et ecclesiasticum ius rogatis, tum sacris ministris, religiosis familiis et Episcopis ipsis indignae vexationi subiectis; tum obligatam solemnibus conventionibus cum eadem Apostolica Sede initis fidem infringendo, atque earum inviolabile ius praefracte denegando vel eo ipso tempore, quo novas Nobiscum tractationes inire velle significabat.
Dalla serie di questi documenti si chiariscono e si comprendono le gravissime ingiurie recate all’autorità Nostra suprema e di questa Santa Sede dal Governo Subalpino già prima della stessa occupazione del dominio ecclesiastico, incominciata negli anni passati; ingiurie recate sia con le leggi sancite contro ogni diritto naturale, divino ed ecclesiastico, sia con l’aver sottoposto ad indegna vessazione i sacri ministri, le famiglie religiose e gli stessi Vescovi, sia col rompere l’accordo stipulato con solenni patti stretti con questa Apostolica Sede, e negandone ostinatamente l’inviolabile diritto, in quello stesso tempo in cui manifestava di voler aprire con Noi nuovi negoziati.
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Verbo: quamnam de promissorum observatione cautionem offerre posset Gubernium, quum prima inter fundamentales ditionis leges, non modo impune a quovis cive pessundatur, verum nulla quoque et writa a Gubernio ipso efficitur, quod, vel legibus, vel decretis, prout ipsi magis arridet, obsequium eius ac observantiam passim eludit?
In una parola: quale guarentigia potrebbe dare un Governo per l’osservanza delle sue promesse, quando la prima fra le leggi fondamentali dello Stato, non solo è calpestata impunemente da qualsivoglia cittadino, ma è resa nulla e frustranea dallo stesso Governo, che ad ogni passo ne elude, ora con leggi, ora con decreti, come meglio gli talenta, il rispetto e l’osservanza?
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